Dopo aver passato per un'oretta la semestrale ai raggi X, sono giunto alla conclusione che ATU non è messa peggio di tre anni fa quando eravamo in piena recessione (anzi...). La crescita economica in Germania è in fase di rallentamento e questo si sapeva, così come si deve tener presente che il business di ATU è strettamente legato ai consumi e il processo di ristrutturazione aziendale è già stato completato l'anno scorso. Apparentemente i dati semestrali non sono buoni, ma se si confronta il primo trimestre dell'anno con il secondo, ci accorgiamo che i ricavi sono passati da 258 a 326 mln, l'Ebitda da -1,6 a +32,2, il risultato netto da -42.6 a - 8,3. Insomma,
c'è stato un miglioramento delle voci più importanti che però nel complesso, su base semestrale, hanno fatto spaventare il mercato e i bond sono precipitati. Leggendo bene fra le pieghe del bilancio (che palle!) si trova che ATU ha speso 41,4 mln di cash disponibile per acquistare il principale centro di distribuzione della merce in Germania. Altri 40 e rotti milioni sono stati spesi per il miglioramento dei macchinari e degli impianti presenti nelle 645 filiali del gruppo. Ciò ha portato a un abbassamento della posizione cash che ha fatto lievitare il debito netto, ma è del tutto evidente che si tratta di spese non ricorrenti. A fronte di ciò, la capacità di finanziamento del Gruppo rimane adeguata e sufficiente nonostante la perdita di 50 mln nel semestre. Per la seconda parte dell'anno, ATU punta sulla qualità del servizio attraverso il miglioramento delle performances delle filiali che saranno direttamente collegate in rete con il centro servizi. Il nuovo management (proveniente dai soci di KKR) che si è insediato ai vertici di ATU il 1° Luglio, a questo scopo, punta dritto sull'ecommerce e sul marketing al fine di ottenere per il 2012 un incremento dei ricavi del 1-2%. Da notare che ATU guadagna molto quando gli inverni sono rigidi e le estati torride perchè tutti corrono a mettere le gomme da neve o a farsi sistemare i condizionatori, senza considerare tutto il resto che ruota intorno quando ci si ferma ai box. Quindi speriamo che il prossimo inverno ci siano temperature polari.

Per quanto riguarda il debito, bisogna osservare che questo è tutto caricato sui bond e che scadono tutti quasi contemporaneamente nel 2014. Per cui, se per quella data riusciranno a rifinanziarsi con uno, lo faranno senz'altro anche con gli altri. Ovviamente le possibilità di rifinanziamento sono strettamente legate al miglioramento delle performances di ATU nei prossimi anni e nella capacità di generare sufficiente cash flow per pagarne gli interessi. Non è escluso che l'emittente riesca a effettuare buy back per migliorare la posizione debitoria se il prezzo dei bond dovesse restare basso.