Obbligazioni societarie HIGH YIELD e oltre, verso frontiere inesplorate - Vol. 2

dal Sole 24
Bond Cmc, fondi
in allarme sulla
cedola non pagata
Carlo Festa
MILANO
Il mancato rimborso del bond Cmc
mette in allarme i tanti investitori
istituzionali possessori dell’obbligazione
del gruppo delle costruzioni.
La prossima scadenza per gli investitori
è alla fine del cosiddetto periodo
di “grazia”: si attende il dicembre
per l’incasso della cedola,
dopo che venerdì scorso Cmc ha reso
noto che «non sarà pagata puntualmente
alla scadenza del novembre
(cioè oggi ndr) la rata di interessi
in favore dei titolari del prestito
obbligazionario emesso in data
novembre ». Cmc, che ha in
circolazione due bond per complessivi
milioni, doveva pagare cedole
per circa milioni.
C’è dunque da dire che, al momento,
ancora non si tratta di un default
vero e proprio: il prospetto prevede
quel periodo di “grazia” di un
mese entro il quale la società può effettuare
il pagamento dei milioni
di cedole senza finire in default. Il
mese che manca sarà dunque fondamentale,
per trovare una soluzione
che eviti di sprofondare in questa
eventualità, al termine della due diligence
effettuata dagli advisor.
Lo scorso venerdì si è riunito il
Consiglio di amministrazione, che
ha preso atto che, «per ragioni sopravvenute
e imprevedibili, riconducibili
in particolare a mancati incassi
di commesse e di stati di avanzamento
lavori», la società sta vivendo
una situazione di tensione di
cassa. Al fine di trovare una soluzione
finanziaria di risanamento, Il
cda ha nominato Mediobanca e lo
studio Trombone come advisor finanziari,
mentre lo studio del professor
Andrea Zoppini e l’avvocato
Fabrizio Corsini sono stati scelti come
advisor legali.
L’obiettivo è «individuare, nel più
breve tempo possibile, le misure necessarie
al superamento in continuità
aziendale della attuale situazione
di difficoltà, per poi negoziare una
manovra di riorganizzazione dell’esposizione
finanziaria.
Ma nel frattempo sono diversi gli
interrogativi che tengono in allarme
gli investitori istituzionali. Dieci
giorni fa la società ha infatti incassato
circa milioni di euro dai suoi
creditori, in particolare dall’Anas.
Tra i possessori dei bond ci si chiede
quindi per quale motivo questa cifra
non sia stata utilizzata per pagare la
cedola ai bondholders.
Secondo fonti vicine alla società,
questi soldi non sono entrati nella
cassa dell’azienda, bensì sono stati
destinati automaticamente (come
previsto dai contratti di anticipazione
e facilitazione del credito bancario)
principalmente a rimborsare le
banche e poi a pagare i fornitori. Un
altro punto controverso riguarda il
ruolo della Consob riguardo all’emissione.
Da un punto di vista tecnico
la Commissione non è competente,
visto che l’emittente è in Lussemburgo.
Tuttavia c’è da dire che il
titolo circola sul mercato italiano, è
stato emesso da un gruppo italiano
come Cmc, anche se con veicolo lussemburghese,
e soprattutto è posseduto
quasi totalmente da istituzionali
italiani, anche se c’è una parte di
emissioni in mano a hedge fund.
Proprio questi ultimi vengono visti
però come i principali colpevoli delle
speculazioni al ribasso sui bond di
Cmc, con vendite allo scoperto,
scommettendo sulla sua crisi e in
generale sulla crisi del settore.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
In circolazione titoli
per milioni, in bilico
cedole per milioni
 

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