Moody:Italia ha buoni fondamentali, non è come Grecia o Irlanda
mercoledì 13 luglio 2011 09:35
MILANO (Reuters) - L'Italia ha buoni fondamentali e i passi che deve compiere, in termini di risanamento dei conti, sono più piccoli di quelli di altri paesi.
È l'opinione del vicepresidente e responsabile rating sull'Italia di Moody's, Alexander Kockerbeck, intervistato dal Messaggero dopo le recenti sedute di forti tensioni di mercato sul debito italiano.
"Per noi conta la possibilità che l'Italia abbia a portata di mano la possibilità di cambiare il trend. I passi che deve compiere sono più piccoli rispetto a quelli necessari ad altri paesi. L'avanzo primario esiste già e questa è una grade differenza rispetto alla Grecia, all'Irlanda e al Portogallo" si legge nell'intervista al quotidiano.
Kockerbeck sottolinea la necessità che la manovra correttiva da 40 miliardi appena varata dal governo venga approvata e attuata "così com'è".
"Le misure dimostrano che il governo ha molte opzioni davanti a sé per intervenire sia sul lato della spesa che su quello delle entrate" spiega l'analista di Moody's ricordando tuttavia che negli ultimi giorni si è assistito ad "alcuni contrasti politici", attorno alla figura del ministro dell'Economia Giulio Tremonti, che hanno generato "un aumento dei rischi di attuazione delle misure, e questo potrebbe essere stato un fattore di nervosismo".
Alla luce del rialzo, ieri, fino a oltre 350 punti base, dello spread Btp-Bund, Kockerbeck spiega che "ora c'è molto nervosismo sul mercato e questo può portare a degli eccessi".
"Però i fondamentali dai quali può nascere una storia di contagio in Italia semplicemente non ci sono. Altrove ci sono state grosse sorprese negative , mentre la situazione dell'Italia è ben nota e non è cambiata" aggiunge l'analista.
"Il Tesoro ha margine di manovra, molti titoli hanno una scadenza lunga e anche se gli spread salgono, il pagamento è sostenibile" aggiunge Kockerbeck, con un notazione finale sulle banche italiane, su cui Moody's ha da poco lanciato l'allarme: "hanno un approcio conservativo e prudente. Ora hanno un po' di crediti a rischio e, ovviamente, hanno in pancia molti titoli di Stato perchè fanno parte della folta schiera di investitori domestici".
Il mese scorso Moody's ha messo sotto osservazione il rating Aa2 italiano per un possibile downgrade.