Val
Torniamo alla LIRA
Ci sono intercettazioni che si possono pubblicare, in barba al segreto istruttorio; e intercettazioni che invece secondo la magistratura dovrebbero restare sconosciute all'opinione pubblica, anche se depositate agli atti di un processo.
Del secondo tipo facevano parte le imbarazzanti chiacchierate tra Matteo Renzi, il suo staff e il generale della Gdf Michele Adinolfi, intercettate dai carabinieri del Noe all'inizio del 2014 e pubblicate dal Fatto Quotidiano il mese scorso. Ieri la Procura di Napoli ha mandato la Dia a fare irruzione a casa di due giornalisti del Fatto , Marco Lillo e Vincenzo Iurillo, autori dello scoop, con l'ordine di dare la caccia al file originale del rapporto dei carabinieri. Garbatamente, ai giornalisti è stato fatto presente che se non avessero consegnato il file l'unica soluzione era portar via i pc e il loro intero contenuto.
Ovviamente, hanno consegnato il file.
Del secondo tipo facevano parte le imbarazzanti chiacchierate tra Matteo Renzi, il suo staff e il generale della Gdf Michele Adinolfi, intercettate dai carabinieri del Noe all'inizio del 2014 e pubblicate dal Fatto Quotidiano il mese scorso. Ieri la Procura di Napoli ha mandato la Dia a fare irruzione a casa di due giornalisti del Fatto , Marco Lillo e Vincenzo Iurillo, autori dello scoop, con l'ordine di dare la caccia al file originale del rapporto dei carabinieri. Garbatamente, ai giornalisti è stato fatto presente che se non avessero consegnato il file l'unica soluzione era portar via i pc e il loro intero contenuto.
Ovviamente, hanno consegnato il file.