Come qualcuno qui sul forum ha scritto nella propria firma, fare previsioni è sempre difficile, specialmente sul futuro. Quindi non credo che la matematica ci possa dare una mano a disegnare la curva futura.
Però, tornando ai diversi scopi per cui Hurst usa le envelope, la proiezione nel futuro della stessa ha lo scopo di individuare il target di arrivo di un certo movimento. Giusto? Se è coì, secondo me, per capire quando uscire dalla posizione è meglio usare la tecnica spiegata nel cap.5 a pag. 88. Cosa ne pensi?
Hurst, in effetti, utilizza il "sistema" ciclico per indicare come uscire dalla posizione e non solo, dato che, secondo i suoi studi durati 9 anni e 20.000 ore di analisi su mainframe dell'epoca risulta che esiste una ciclicità non spiegabile dal punto di vista delle cause ma rilevabile dal punto di vista degli effetti (aggiungo questa considerazione per chi non conosce il testo).
L'uso del TLL (Trailing Loss Level) è strettamente legato alle trendline discendenti che vengono via via individuate. La trendline per H. è un segmento che "semplifica", standone all'interno, la descrizione del movimento del ciclo di prezzo che meglio viene descritto dal nastro curvilineo (che poi non è altro che la envelope) che "accompagna", includendolo, il flusso del prezzo.
Ogni trendline, tracciata lungo i massimi relativi di un ciclo lungo la serie di barre di prezzo (max./min.) giornaliere, a discendere (in questo caso per poter cogliere momento in cui sincronizzeranno al minimo una serie di cicli di breve, media e, possibilmente lunga durata) sfocierà nell'area dove, ipoteticamente, se i calcoli fatti sono corretti, ci sarà questa sincronizzazione.
Da lì si dovrebbe risalire perché tutti i cicli, per definizione, punteranno verso l'alto.
Il TLL non è altro che un punto sulla trendline inferiore tracciata lungo i minimi delle stesse barre.
È il minimo del ciclo più breve che si riesce ad individuare.
Il ciclo più breve appare nel momento in cui ci si avvicina di più al minimo sincronizzato di tutti i cicli ed è da lì in avanti che il prezzo dovrebbe schizzare in alto.
Naturalmente H. consiglia di seguire l'evoluzione dei varii cicli all'avvicinarsi del momento fatidico; il TLL dovrebbe essere il punto di sicurezza in cui, se una notizia sul titolo ne cambia la direzione improvvisamente verso il basso, ci salva, in teoria, con un calcolo che prevede una perdita max del 5% circa.
Spero di aver dato una buona descrizione, soprattutto per interessare chi non conosce bene il libro.
Pensavo però che forse si può "tentare" una previsione sull'andamento futuro dell'envelope: se sul grafico a pag. 76 si trasla l'asse delle ordinate in coincidenza col punto L-2 (che è un minimo a 19 settimane) non sarà possibile vedere la curva crescente come una funzione di tipo sinusoidale in un certo modo "regolare"?
Ci vuole l'aiuto di un matematico.
Comincerò a breve a leggere Migliorino come mi hai consigliato. In effetti, quanto di Hurst rimanga valido non lo so; lui scriveva alla fine degli anni '60 e a pag.148 dimostra, grafico alla mano, che cataclismi e guerre non incidono sui cicli pluriennali ("The impact of wars, global financial crisis, and all other similar events on market price action is utterly negligible!"). Tu cosa ne pensi? Ti basi esclusivamente sull'analisi senza tener conto di notizie macroeconomiche e di settore o ci dai un occhio sempre?
Mi diceva uno che vive di trading sull'analisi ciclica che ha smesso di leggere i giornali. Addirittura gli era venuta l'idea che è il corso dei cicli a determinare i varii cataclismi!
Pensvo anche di metter giù, poco alla volta, dei sunti dei capitoli. Ti interessa come idea?