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Iren, verso rivoluzione governance, obiettivo AD con pieni poteri - fonti

martedì 11 settembre 2012 13:26


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di Giancarlo Navach
MILANO, 11 settembre (Reuters) - Iren si prepara a rivoluzionare la governance - a due anni dalla nascita del gruppo che ha unito le utility di Torino, Genova, Reggio Emilia, Parma e Piacenza -, creando la figura di un AD con pieni poteri sul quale concentrare tutte le le deleghe operative, mentre sarà eliminato il comitato esecutivo che rende faraginosa e complessa la gestione dell'azienda fra i vari azionisti.
E' su questo che stanno lavorando i tre esperti - Marco Elefanti e Paolo Cantarella, consiglieri di Iren e Sandro Ghibellini, consigliere Fsu, la holding che include le partecipazioni di Torino e Genova - su incarico dei sindaci dei tre principali azionisti dell multiutility.
"Entro ottobre i tre esperti forniranno le indicazioni su come semplificare la governance", dice a Reuters una fonte vicina al dossier. La nuova governance sarà operativa con il rinnovo del consiglio di amministrazione, a partire dall'assemblea di aprile 2013.
"L'ipotesi sui cui si sta ragionando prevede la creazione di un AD con tutti i poteri, ma con meccanismi di equilibrio. Meno società e più direzione, con maggiore coordinamento fra le varie divisioni operative", aggiunge la fonte.
Oggi la governance della multiutility è caratterizzata da una holding che controlla cinque società operative di primo livello. L'ipotesi a cui si sta lavorando è di trasformare queste società (Energia, mercato, acqua e gas, Emilia e ambiente) in divisioni e questo comporterà inevitabilmente una riduzione dei consigli.
Scomparirà, inoltre, il comitato esecutivo, oggi composto da presidente, AD, direttore generale e vicepresidente, così come verrà notevolemente ridimensionato il peso del direttore generale.
Entro gennaio, invece, Iren valuterà il divorzio da A2A da Edipower, così come confermato dai vertici dei due gruppi di recente. In cambio della partecipazione del 21% in Edipower, l'utility rileverebbe le 2 centrali di Tusciano (idroelettrico) e Turbigo (termoelettrico) senza debito "perché gli accordi prevedono che questo onere sia in capo all'acquirente A2A", osserva un'altra fonte.
In questo modo, Iren verrebbe meno all'attuale contratto di tolling in Edipower, giudicato oneroso, mentre i due impianti che rivelerebbe sono integrabili al parco centrali attualmente già gestito dall'utility (idro e termoelettrici) "e quindi garantirebbero flessibilità e sinergie", conclude una delle fonti.
 
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Luca Pagni
 

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