I Nobel 2023

Il Nobel per la Letteratura 2023 è Jon Fosse- Corriere.it​

Il vincitore del Nobel per la Letteratura 2023 è l'autore norvegese Jon Fosse, premiato «per le sua innovativa drammaturgia e la prosa che danno voce all’indicibile». La sua «immensa opera , scritta nel norvegese Nynorsk e che spazia tra una varietà di generi — prosegue la motivazione dell’Accademia svedese —, è costituita da una ricchezza di opere teatrali, romanzi, raccolte di poesie, saggi, libri per bambini e traduzioni» E ancora: «Mentre oggi Fosse è uno dei drammaturghi più rappresentati al mondo, è diventato sempre più riconosciuto anche per la sua prosa». Ed è proprio così. Il neo premio Nobel è tra le voci più significative della drammaturgia contemporanea, tanto da guadagnarsi il soprannome di «Samuel Beckett del XXI secolo». Ma è anche autore di prosa, poesia e saggistica. Il 10 ottobre uscirà in italiano da La nave di Teseo il secondo volume della sua opera narrativa Settologia: oltre 1.200 pagine senza mai un punto, divisa in sette parti, definita da lui stesso alla Buchmesse di Francoforte 2019 «un lavoro in cui confluiscono temi e modi di tutta la mia produzione, ma in una luce nuova». Solitudine, vita e morte, Dio, il senso dell’arte e del tempo, sono tra le questioni che via via vengono poste in uno scrittura lenta, avvolgente, mistica.

non sapevo neanche chi Fosse :jolly:
 
E mi vedo mentre osservo il dipinto con le due linee, una viola e una marrone, che si intersecano al centro, un quadro oblungo, e noto di averle dipinte lentamente con uno spesso strato di pittura a olio, che è colata, e nel punto in cui la linea marrone e quella viola si intersecano il colore si è amalgamato magistralmente prima di sbavare e penso che questo non è un quadro, eppure è proprio così che deve essere, è finito, non ha bisogno di ritocchi, penso, e devo toglierlo da lì, non voglio che rimanga sul cavalletto, non lo voglio più vedere, penso e penso che oggi è lunedì e penso che devo aggiungerlo agli altri a cui sto lavorando e che non ho ancora ultimato, sono appoggiati alla parete con il telaio rivolto verso l’esterno, tra la porta della camera da letto e quella dell’ingresso, sotto il gancio dove è appesa la borsa a tracolla di cuoio marrone, quella in cui tengo il blocco per gli schizzi e la matita, e poi dirigo lo sguardo verso le due file di quadri pronti appoggiati alla parete accanto alla porta della cucina, […]

:help:
 
E mi vedo mentre osservo il dipinto con le due linee, una viola e una marrone, che si intersecano al centro, un quadro oblungo, e noto di averle dipinte lentamente con uno spesso strato di pittura a olio, che è colata, e nel punto in cui la linea marrone e quella viola si intersecano il colore si è amalgamato magistralmente prima di sbavare e penso che questo non è un quadro, eppure è proprio così che deve essere, è finito, non ha bisogno di ritocchi, penso, e devo toglierlo da lì, non voglio che rimanga sul cavalletto, non lo voglio più vedere, penso e penso che oggi è lunedì e penso che devo aggiungerlo agli altri a cui sto lavorando e che non ho ancora ultimato, sono appoggiati alla parete con il telaio rivolto verso l’esterno, tra la porta della camera da letto e quella dell’ingresso, sotto il gancio dove è appesa la borsa a tracolla di cuoio marrone, quella in cui tengo il blocco per gli schizzi e la matita, e poi dirigo lo sguardo verso le due file di quadri pronti appoggiati alla parete accanto alla porta della cucina, […]

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E mi vedo mentre osservo il dipinto con le due linee, una viola e una marrone, che si intersecano al centro, un quadro oblungo, e noto di averle dipinte lentamente con uno spesso strato di pittura a olio, che è colata, e nel punto in cui la linea marrone e quella viola si intersecano il colore si è amalgamato magistralmente prima di sbavare e penso che questo non è un quadro, eppure è proprio così che deve essere, è finito, non ha bisogno di ritocchi, penso, e devo toglierlo da lì, non voglio che rimanga sul cavalletto, non lo voglio più vedere, penso e penso che oggi è lunedì e penso che devo aggiungerlo agli altri a cui sto lavorando e che non ho ancora ultimato, sono appoggiati alla parete con il telaio rivolto verso l’esterno, tra la porta della camera da letto e quella dell’ingresso, sotto il gancio dove è appesa la borsa a tracolla di cuoio marrone, quella in cui tengo il blocco per gli schizzi e la matita, e poi dirigo lo sguardo verso le due file di quadri pronti appoggiati alla parete accanto alla porta della cucina, […]

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forse lo scopo è quello di rappresentare con la scrittura un fluire incalzante di pensieri :mumble:
 
E mi vedo mentre osservo il dipinto con le due linee, una viola e una marrone, che si intersecano al centro, un quadro oblungo, e noto di averle dipinte lentamente con uno spesso strato di pittura a olio, che è colata, e nel punto in cui la linea marrone e quella viola si intersecano il colore si è amalgamato magistralmente prima di sbavare e penso che questo non è un quadro, eppure è proprio così che deve essere, è finito, non ha bisogno di ritocchi, penso, e devo toglierlo da lì, non voglio che rimanga sul cavalletto, non lo voglio più vedere, penso e penso che oggi è lunedì e penso che devo aggiungerlo agli altri a cui sto lavorando e che non ho ancora ultimato, sono appoggiati alla parete con il telaio rivolto verso l’esterno, tra la porta della camera da letto e quella dell’ingresso, sotto il gancio dove è appesa la borsa a tracolla di cuoio marrone, quella in cui tengo il blocco per gli schizzi e la matita, e poi dirigo lo sguardo verso le due file di quadri pronti appoggiati alla parete accanto alla porta della cucina, […]

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Il mio ex-capo scriveva frasi lunghissime, piene di incidentali, secondarie, terziarie... Anche in relazioni tecniche.
La frase in corsivo è violenza contro i lettori, ma è meno sadica di quelle che ero abituato a lèggere.
 

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