Parmalat (PLT) I promessi sposi: Lucia Parmalat e Renzo Lactalis (7 lettori)

salcatal

Come i Panda
Quello delle società che sono abilitate a fare studi societari e a diffonderli al pubblico e' un settore che va assolutamente regolamentato, a mio modo di vedere, in maniera molto più stringente.

Per me alcuni studi sono uno scandalo a cielo aperto e se li fanno diffondere vuol dire che c'e' qualcosa che non va.

Stimare una società non e' mettere insieme due numeri e tirare due multipli e, pertanto, non dovrebbe essere consentito diffondere studi ciofeche, che e' chiaro a tutti che sono studi ciofeche.
 

salcatal

Come i Panda

Detto fatto.

Dopo avere venduto un pò di Arcelor a 23,16, non ha strappato ma poco male ho alleggerito lo stesso, nell'ottica di una sana diversificazione ho comprato un pò di Intesa a 1,672.

Ora, record assoluto da quando investo in borsa (2008) ho addirittura tre titoli bancari nel mio portafoglio, con un peso addirittura del 30% complessivo del Ptf azionario, nell'ordine di apparizione:

1) Ubi;

2) Ucg;

3) Intesa.

A me sembra assurdo che proprio nel momento in cui dovrebbero quotare di più, paradossalmente quotano di meno.

Se nel 2009 e nel 2010 infatti era lecito pensare che i bilanci sarebbero stati appesantiti dallo strascico del picco delle sofferenze derivanti dalla grande crisi, ora è giocoforza pensare che queste sofferenze siano state in gran parte riassorbite.

Certo ci potranno essere ancora degli strascichi, in particolare se l'Italia continuerà a crescere così poco, ma ormai i morti dovrebbero essere già morti, i feriti curati.

Restano, è vero, i convalescenti, ma non dovrebbero pesare più di tanto.

Fuor di metafora penso che dal prossimo trimestre e nei successivi, e con un ritmo crescente, dovremmo assistere al fenomeno dell'emersione degli utili dei bilanci bancari, trainati dalla diminuzione del costo del credito.

Sono ragionevolmente certo di questo, salvo ovviamente nuove recessioni, perchè è un fenomeno normale di tutte le crisi.


Prima c'è un picco delle perdite, all'uscita della crisi, che affonda l'utile, e poi la normalizzazione delle sofferenze con la conseguente riemersione degli utili.:squalo::titanic:

A meno che qualcuno non mi voglia convincere che nei prossimi anni:

a) UBI continuerà ad accantonare per perdite su crediti 800 milioni - media 2009 e 2010 e, quindi circa 200 milioni a trimestre;

b) UCG 7 miliardi (1,75 miliardi a trimestre)

c) Intesa 3 miliardi (750 milioni a trimestre);

d) Mps 1,3 miliardi (325 milioni a trimestre), va bene lo so, è inutile che me lo dite, qui l'esempio non regge, saranno molti di più, circa 500 a trimestre.:D:D
 
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salcatal

Come i Panda
Ma c'è un ma, c'è sempre un ma.

Poiché non sono così stupido da pensare che solo io ho capito che le banche sono sottovalutate e tutto il resto del mercato sbaglia.

Poiché non sono così stupido da pensare questo, allora mi sono interrogato sulle possibili ragioni di questo fenomeno che e' talmente evidente da sembrare clamoroso.

Ed ho trovato la risposta.

Che ho già scritto sopra e che, quindi, non ripeto per non annoiare.:mumble::mumble::mumble::DD::mumble::mumble::mumble::mumble:

E se non l'avete letto, peggio per Voi.:D

O forse no, perché niente di più facile che abbia preso un

abbaglio.:wall:

E che con i prossimi acquisti mi incastro irreversibilmente, ironia della sorte, nelle tante odiate banche.:specchio::specchio:

Ma non penso di sbagliare.:mumble:
 
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salcatal

Come i Panda
Sono tornato a casa e dopo l'attenzione giustamente riservata ai pargoletti, che purtroppo vedo solo di sera, leggendo il Sole ho notato l'intervista a Zanetti di Ubi.

Parole confortanti e, soprattutto, senza alcun tentennamento circa il raggiungimento degli obiettivi del piano.

Questo l'aspetto positivo, ma onesta' impone che io, pur essendo azionista di Ubi, evidenzi anche gli aspetti negativi.

L'aspetto negativo di questo, e degli altri piani delle banche, sono purtroppo i piani stessi.

Indicare gli obiettivi, come ha fatto Ubi, riferiti al 2013 e al 2015, senza fornire nemmeno un outlook per il 2012 e un forecast per il 2011 ha un sapore di beffa, come chiunque si occupi di cose aziendali sa.

Chi si occupa di cose aziendali sa, infatti, che quelle per il 2013 sono stime che lasciano, entro certi limiti, il tempo che trovano.

Per il 2011 no.

Le aziende già hanno in mano oggi in buona sostanza quelli che saranno, con margine di errore minimo, i numeri del 2011.

Non comunicarli al mercato, a mio modo di vedere, e' scorretto, soprattutto quando ci si presenta a chiedere fiducia e, cosa più importante, soldi.

Ma tant'è questi sono i banchieri che abbiamo e questi ci dobbiamo tenere.
 

salcatal

Come i Panda
Buongiorno a tutti.

:p:p

Passata mezza mattinata a fare e rifare i miei conti e non mi trovavo mai.

Finchè non ho scoperto l'arcano.

Ho subito un saccheggio da quella vandala di mia moglie.:wall::wall::wall:

:D
 
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Torke

Forumer attivo
Complimenti per l'analisi Sal, obiettivo come al solito.
Anch'io sono entrato con il piedino in ucg, al momento con poco, e sto valutando anche isp. Sono però indeciso in quanto in tutti i forum sono concordi che debbano fare ancora il minimo magari proprio in questi giorni, prima della ripartenza. Quindi inizio ad accumulare senza comunque impegnare tutto il gruzzolo ;)
 

salcatal

Come i Panda
Complimenti per l'analisi Sal, obiettivo come al solito.
Anch'io sono entrato con il piedino in ucg, al momento con poco, e sto valutando anche isp. Sono però indeciso in quanto in tutti i forum sono concordi che debbano fare ancora il minimo magari proprio in questi giorni, prima della ripartenza. Quindi inizio ad accumulare senza comunque impegnare tutto il gruzzolo ;)

Ma tu te l'immagini presentarsi in banca a chiedere un fido, una ristrutturazione, insomma qualsiasi operazione di un certo rilievo, fornendo il piano industriale con gli obiettivi 2013 e 2015.

Mi direbbero Dottò, ma ci volete piglià per il cul', ma comm' il 2011 e il 2012 ve li siete magnati?:D:D
 

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