boh io ho letto questo..
 Casa
Il ritorno dell’Ici, sarà progressiva
L’imposta comunale sulla prima casa, nonostante l’opposizione già dichiarata della Cgil, sarà reintrodotta e  incorporata nella nuova Imu, l’imposta municipale unica, da anticipare  probabilmente già al 2012. E sarà solo l’antipasto, perché Monti vuole  attuare la delega per la riforma fiscale in tempi brevissimi. «Una  riduzione delle imposte e dei contributi che gravano sul lavoro e  l’attività produttiva, finanziata da un aumento del prelievo sui consumi  e sulla proprietà, sosterrebbe la crescita senza incidere sul bilancio  pubblico», ha detto il premier. Un nuovo aumento dell’Iva è possibile,  anche se Monti ha già sottolineato la più forte regressività delle  imposte indirette. La soluzione, oltre all’Ici sulla prima casa da 3,5  miliardi, potrebbe essere la patrimoniale. Ma è difficilmente  praticabile dal punto di vista politico: Silvio Berlusconi non è affatto  d’accordo
 Mario Sensini 
  Previdenza
Pensioni, premiato chi lascerà più tardi
Ci  saranno misure sulle pensioni, ma solo dopo il confronto con le parti  sociali. Il sistema italiano, dopo le tante riforme fatte, risulta tra i  migliori in Europa dal punto di vista della tenuta dei conti. L’età per  il pensionamento di vecchiaia già è più alta di quella tedesca e  francese. Resta il problema delle pensioni di anzianità, quelle a 60  anni d’età. Per superarle, il nuovo ministro del Lavoro, Elsa Fornero,  punta all’introduzione di un’età flessibile di pensionamento a scelta  del lavoratore, fra 63 e 68-70 anni, con il calcolo contributivo pro  rata della pensione, che premia chi lascia il lavoro più tardi. Inoltre,  l’estensione del contributivo a tutti i lavoratori attenuerebbe quelle  disparità tra giovani e anziani e tra categorie richiamate da Monti. Il  governo, in ogni caso, porrà come condizione per la riforma la rimozione  dei privilegi, a partire dai vitalizi parlamentari.
Enrico Marro 
  Contratti
Neoassunti e articolo 18, così la riforma
Quella  sul mercato del lavoro è stata forse la parte più dettagliata del  discorso di Mario Monti. Il presidente del Consiglio ha indicato un  percorso, la trattativa con le parti sociali, e un obiettivo, il  superamento del dualismo delle regole, che privilegia i lavoratori  anziani a scapito dei giovani. Monti ha voluto precisare che la riforma  non toccherà chi già lavora, ma solo le future assunzioni. Ma di che  riforma si tratterà? Il modello che più sembra rispondere alle  indicazioni del premier è quello suggerito da tempo dal giuslavorista e  senatore del Pd, Pietro Ichino, che non a caso ieri si è intrattenuto a  colloquio con il nuovo ministro del Lavoro, Elsa Fornero. Ichino propone  per i nuovi assunti un contratto a tempo indeterminato ma con la  possibilità di licenziare per motivi economici dietro il pagamento di un  indennizzo e un rafforzamento degli ammortizzatori sociali. Contrari a  toccare l’articolo 18 la Cgil e buona parte del Pd.
E. Ma 
  Sviluppo
Liberalizzazioni, più facile creare un’impresa
Rendere  meno ingessata l’economia, facilitare la nascita e lo sviluppo delle  imprese, migliorare l’efficienza dei servizi pubblici, favorire  l’inserimento dei giovani e delle donne nel mercato del lavoro. Se prima  era il rigore di bilancio da oggi la «crescita», non a caso la parola  più usata nel discorso del premier, diventa la principale priorità  dell’economia italiana. Non è solo il superministero affidato a Corrado  Passera a certificarlo. Tutte le riforme indicate oggi da Monti,  dall’uso dei fondi Ue per il Sud, alla riforma fiscale, passando per il  rafforzamento dell’Antitrust e la liberalizzazione delle professioni,  puntano alla crescita. Certo, non tutte avranno un impatto forte e  immediato sul Pil, «ma influendo sulle aspettative degli investitori,  possono riflettersi in una riduzione dei tassi con conseguenze positive  sulla crescita stessa» dice Monti. Applausi convinti da Confindustria,  Abi, Rete Imprese Italia e Cooperative.