Saga Parmalat. Premier: auspico gruppi italo-francesi
Roma - Resta in gran spolvero il titolo Parmalat a Piazza Affari dopo l'annuncio di un'Opa totalitaria a 2,6 euro per azione da parte di Lactalis. Le azioni si stanno allineando al valore dell'offerta segnando un rialzo dell'11,1% a 2,57 euro. Forti i volumi, con il 5,7% del capitale già scambiato. Il prezzo dell'Opa incorpora un premio del 12,4% rispetto alla chiusura del titolo giovedì ma è a sconto rispetto ai picchi toccati a metà marzo in Borsa, quando le azioni viaggiavano sopra i 2,7 euro, ed è lontano dai 2,8 euro pagati per rilevare le quote in mano ai fondi stranieri.
L'Opa annunciata dai francesi valorizza l'azienda di Collecchio circa 4,5 miliardi di euro. Per una contro-offerta che dovrà essere migliorativa, la Cdp e le banche, capitanate da Intesa Sanpaolo, dovranno quindi mettere sul piatto qualcosa di più di quella cifra. O cercare di raggiungere in extremis un accordo con Lactalis.
Ma a questo punto, la domanda è d'obbligo: quali saranno le prossime della Cassa depositi prestiti - tra l'altro la riunione è in corso proprio in queste ore - e quale sarà la reazione della cordata italiana capeggiata da Intesa SanPaolo? Chi vincerà insomma, tra italiani e francesi, nella battaglia per impossessarsi di Parmalat? Gli analisti prevedono l'arrivo di una contro-opa, dunque di un prezzo di acquisto che sarà sicuramente migliorato dagli attuali 2,6 euro.
Intanto la vicenda Parmalat-Lactalis torna a esplodere lo stesso giorno dell'incontro a Roma tra il premier Silvio Berlusconi e il presidente francese Nicholas Sarkozy. Berlusconi ha sottolineato che l'Opa di Lactalis su Parmalat "non è ostile" e che il Governo spera che si possa arrivare a un accordo tra imprese italiane e il gruppo francese. La dichiarazione è arrivata durante la conferenza stampa al termine della bilaterale Italia-Francia.
"Non considero - ha sottolineato Berlusconi - l'Opa di Lactalis ostile. È singolare che venga lanciata stamattina in occasione del vertice italo-francese. Ma proprio per questo escludo che ci potesse essere consapevolezza del governo francese della sovrapposizione tra l'Opa e il vertice". "Ci auguriamo - ha aggiunto il premier - che ci sia una proposta da parte degli imprenditori italiani per non portare a buon fine l'Opa e si possa stabilire un accordo con la partecipazione italiana insieme a Lactalis".
Dal canto suo Sarkozy ha affermato: "Siamo condannati a trovare una soluzione", ha detto Sarkozy sottolineando che nei settori di interesse comune, come l'energia e le ferrovie, "dobbiamo creare dei grandi gruppi franco-italiani".
L'ultima parola, affermano intanto gli analisti, sarà alla fine data dal mercato: "Si tratta in ogni caso di un fattore positivo - sottolinea in una intervista a Class Cnbc Alessandro Frigerio, di Rmj Sgr - soprattutto per gli azionisti. E' infatti molto probabile che il prezzo a 2,6 venga ritoccato al rialzo con l'arrivo di nuove offerte".
Commenta la notizia anche Luca Arnaboldi, dello Studio Legale Carnarotti. "La cordata italiana si dovrà muovere con una contro-opa- sottolinea- e sarà il mercato, a questo punto, a decidere": la situazione attuale è comunque un elemento positivo per il mercato, per i risparmiatori e anche per l'azienda "che finora si è concentrata più sul lato finanziario che non su quello aziendale". Detto questo, nella sua nota, Lactlis ha affermato che la sede rimarrebbe in Italia.
Parla del caso Parmalat anche Patrizio Pazzaglia, di Bank Insinger de Beaufort, che sottolinea come "il tempo sia al momento tiranno" perchè la cordata italiana arrivi a una decisione: e in effetti il gruppo di banche guidate da Intesa SanPaolo appare al momento in una situazione di stallo.
Intervistato sempre da Class Cnbc, Paolo Manasse, professore all'Università Bocconi, sottolinea che "la Cassa depositi prestiti avrebbe potuto pensarci prima, la situazione sembra già compromessa. Cosa c'entra poi....In ogni caso in questo momento i mercati credono che la gestione francese apporterà beneficio agli azionisti".