Lactalis, anche a seguito del mutato quadro normativo successivo all’acquisto della propria partecipazione del 28,969% in Parmalat e con l’obiettivo di realizzare un rilevante progetto industriale, ha deciso di promuovere un’offerta pubblica di acquisto volontaria sulla totalità delle azioni Parmalat al prezzo unitario di 2,6 euro. Le azioni oggetto dell’offerta sono pari a massime 1.298.186.659 per un controvalore di 3,375 miliardi di euro. Secondo le prime indicazioni, l’opa avrà una durata di 20 giorni. Stando a quanto scritto sui quotidiani di mercoledì 27 aprile la Consob avrebbe acceso un faro sull’opa lanciata da Lactalis, per avere maggiori informazioni sulle società coinvolte nell’operazione.
La Repubblica di giovedì 28 aprile ha scritto che è in dirittura la presentazione del prospetto informativo sull'opa Parmalat da parte di Lactalis. Il gruppo francese mira a evitare "imboscate" e avrebbe stretto i tempi.
MF di mercoledì 27 aprile, tra i servizi che descrivono il lancio dell'opa su Parmalat, ha indicato che le ultime speranze per i difensori del mantenimento dell'italianità del gruppo di Collecchio è riposta sulla Cassa Depositi e Prestiti. Quest'ultima potrebbe rilevare una quota di Parmalat sull'esempio di quanto fatto del Fondo Strategico francese in difesa di Yoplait.
Il Sole 24 Ore di mercoledì 27 aprile ha segnalato che con il lancio dell’opa gli ex obbligazionisti Parmalat potrebbero arrivare a recuperare fino al 65% del capitale investito inizialmente. Addirittura, chi ha aderito alle transazioni ottenute dal comitato clienti dell’ex SanPaolo Imi può contare un recupero aggiuntivo del 29% del capitale iniziale.
Secondo i quotidiani di giovedì 28 aprile la Cassa Depositi e Prestiti sarebbe intenzionata a rilevare il 10% del capitale di Parmalat, in modo da ottenere un rappresentante nel cda.
Secondo quanto scritto su Il Sole 24 Ore di venerdì 22 aprile gli istituti di credito, impegnati a organizzare la cordata italiana che potrebbe rilevare il controllo di Parmalat, sarebbero alla ricerca di un amministratore delegato forte da affiancare all’attuale numero uno, Enrico Bondi. Sarebbe stato fatto anche il nome dell’ex numero uno di Wind, Luigi Gubitosi. Lo stesso quotidiano ha riportato le parole di Alessandro Benetton, che ha escluso categoricamente l’interesse per Parmalat.
I quotidiani di sabato 23 aprile hanno scritto che Granarolo avrebbe chiesto di far parte immediatamente della cordata italiana. In caso contrario, abbandonerà la partita.
Secondo La Repubblica di martedì 26 aprile è iniziata la corsa per arrivare al 3 maggio con una proposta concreta da cui dovrà nascere la cordata degli investitori nostrani "per mantenere Parmalat sotto la bandiera italiana". Previsti incontri tra Cassa Depositi e Prestiti e le banche per rispondere ai francesi di Lactalis. La regista dell'operazione dovrebbe essere IntesaSanpaolo