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Berlusconi: non potevo fermare l'Opa Lactalis su Parmalat. Per la Consob offerta corretta
Cronologia articolo3 maggio 2011
Il governo non poteva fermare l'Opa di Lactalis su Parmalat, del resto non c'era stata nessuna offerta alternativa da parte di imprenditori italiani che avrebbe potuto contrastare quella dei francesi. Così il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, secondo quanto riferito da alcuni presenti, si sarebbe rivolto agli alleati della Lega Nord che, dopo il vertice italo francese, avevano accusato il governo di essersi "inginocchiato" alla Francia. Berlusconi avrebbe ribadito che da parte italiana non c'è stata alcuna "sottomissione" a Parigi, nè sulla gestione della vicenda immigrati, nè sul caso Parmalat.
Consob: l'offerta di Lactalis è corretta
Berlusconi ha spiegato agli esponenti della maggioranza di essersi rivolto direttamente al presidente della Consob, Giuseppe Vegas, per avere chiarimenti sulla correttezza dell'opa totalitaria lanciata da Lactalis sulla Parmalat. La risposta di quest'ultimo è stata che l'operato dei francesi é stato corretto.
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Ricorso del Codacons
Di diverso avviso il Codacons. Per l'associazione dei consumatori, che ha presentato oggi un ricorso al Tar del Lazio, l'Offerta pubblica di acquisto su Parmalat presentata da Lactalis viola i principi del Testo unico della finanza e del Regolamento emittenti. Il Codacons, insieme all'associazione Utenti servizi finanziari, bancari e assicurativi, ha chiesto il blocco dell'operazione ricordando che Lactalis «non pubblica bilanci da anni». Secondo le due associazioni, l'Opa «viola il principio di trasparenza e non consente scelte consapevoli per nessuno dei soggetti coinvolti».
Cda di Parmalat
Intanto si attendono sviluppi dal consiglio straordinario di Parmalat nel corso del quale arriverà la risposta del gruppo di Collecchio dopo l'affondo di Lactalis. Il ceo Enrico Bondi e il consiglio di amministrazione, secondo quanto ha scritto il Sole 24 Ore, potrebbero chiedere che i francesi rivedano al rialzo il prezzo dell'Opa (2,6 euro), alzandola a 2,8 euro. Ossia lo stesso prezzo pagato da Lactalis ai fondi stranieri che detenevano il 15% di Parmalat. Proprio il giudizio del cda può essere lo spartiacque che, agli occhi del mercato, separa un'offerta amichevole da una scalata ritenuta "ostile". Di sicuro il cda incaricherà due advisor di stilare la relazione sulla congruità del prezzo: in lizza Goldman Sachs e Morgan Stanley.