Macroeconomia I tedeschi, sono la causa della crisi dell'euro? (1 Viewer)

Pitagora

Aquila libera
:D:D.....Chi di spada ferisce, di spada......:wall::wall:;):ciao:


Economia
25 aprile 2012

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ATTACCO ALL'EUROPA
La crisi che approda in Olanda
mette in riga il “virtuoso” Nord
Con la crisi che approda in Olanda – crisi politica, ma anche economica e in parte finanziaria – la tormentata vicenda dell’euro entra simbolicamente in una nuova fase delle molte che ha sin qui conosciuto. È il momento in cui la turbolenza torna in uno dei luoghi dove principalmente si era formata. Non tanto l’Olanda in sé, ma il blocco dei Paesi "del Nord", i sostenitori del rigore, quelli considerati, a torto, virtuosi in confronto ai dissoluti Stati "del Sud". Una nemesi non inattesa, inevitabile, e che se non altro aiuta a fare un po’ di chiarezza attorno alle vere origini di questa crisi.
La mezza verità. Oggi tutti sono abbastanza convinti che i mali dell’euro nascano dal disordine dei conti pubblici di Paesi come l’Italia, la Spagna, la Grecia, il Portogallo e l’Irlanda, i cosiddetti Piigs. In questa versione di comodo c’è "una" verità, ma non c’è "tutta" la verità. La cosa che continua ad essere celata, o non ricordata a sufficienza nel dibattito pubblico europeo, è che in realtà la crisi ha origine dall’eccesso dei debiti privati, e non dai debiti pubblici. E che questi debiti privati, delle famiglie come delle imprese, sono stati finanziati e sostenuti dalle banche e dagli istituti finanziari di stampo anglosassone del "virtuoso Nord". Il modo con il quale questo è avvenuto è risaputo: denaro a basso costo per invogliare a indebitarsi, investimenti in prodotti finanziari spericolati e titoli tossici, distribuzione dei rischi nascosti in pacchetti-sorpresa. Gli Stati Uniti hanno fatto da apripista e portano la responsabilità dello scoppio della bolla immobiliare che ha fatto franare tutto, ma sono state le grandi banche di Germania, Francia, Gran Bretagna, Olanda, Belgio e via dicendo a trasferire il virus del contagio in Europa.

Gli aiuti alle banche. Non è un caso che l’origine della crisi dei mutui subprime venga datata 9 agosto 2007, quando proprio una banca francese, la Bnp Paribas, congela tre fondi di investimento eccessivamente esposti nei subprime. Dal fallimento dell’americana Lehman Brothers, nel settembre 2008, sono i Paesi della "austera" Europa a dover salvare dalla bancarotta le loro maggiori banche per evitare il peggio: la Germania consegna 140 miliardi di aiuti pubblici alla Hypo Real Estate; Belgio Olanda e Lussemburgo mettono in campo 81 miliardi per salvare Fortis Bank; Francia e ancora Belgio e Lussemburgo stanziano 270 miliardi per Dexia; l’Irlanda 40 miliardi per la Anglo Irish; l’Olanda altri 30 miliardi per Ing; la Gran Bretagna fino a 450 miliardi di sterline per salvare la sola Rbs. Per avere un termine di paragone si consideri che il debito della Grecia al tempo ammontava a "soli" 300 miliardi.

Dal privato al pubblico. È questa mole immensa di denaro pubblico impiegato per sostenere un sistema bancario sconsideratamente esposto verso la finanza – oltre 2.000 miliardi effettivamente spesi dai governi – a generare la prima recessione in Europa e trasformare quello che inizialmente era un problema di debiti privati in un’emergenza legata ai debiti pubblici. Mandando in fibrillazione quei Paesi con un’economia meno competitiva o conti in via di aggiustamento, come ad esempio l’Italia. Certo, se la Grecia non avesse truccato i conti e la Spagna non avesse gonfiato una folle bolla immobiliare, i "Piigs" avrebbero avuto un trattamento migliore, ma va anche detto che se le banche dei "rigoristi" si fossero comportate come le banche di credito cooperativo o le popolari italiane, la crisi avrebbe avuto ben altro corso.

L’Olanda, anche per effetto dei salvataggi bancari e della nuova recessione, oggi ha un deficit al 4,7% del Pil (l’Italia è al 3,9%!) e senza interventi correttivi si avvia al 6% entro due anni, ha un debito pubblico che viaggia verso il 66% e soprattutto un debito privato superiore al 100%, con il sistema dei fondi pensione che rischia un crac di dimensioni epocali. È evidente che finché nessuno ricorderà agli olandesi – e non solo a loro – come si è realmente generata la crisi, questi saranno poco propensi ad accettare sacrifici, convinti come sono che l’origine di tutto risieda sulle sponde del Mediterraneo. Discorso analogo può essere fatto ai tedeschi, ai quali la recessione dei vicini serve a mantenere sotto il 6% l’attivo della bilancia corrente e a tagliare le gambe alle imprese straniere concorrenti. E solo in ultima istanza possono essere giudicati i cosiddetti "Piigs", per essersi fatti trovare allegramente impreparati all’arrivo dell’uragano.

Il peso del rigore. Il rigore che la Germania ha imposto come unica soluzione ai problemi di un Continente pieno di squilibri e senza uscite di sicurezza, sta generando un’ondata populista, anti-europea e xenofoba, con il paradossale effetto di dividere anziché unire, e di isolare Berlino persino nei confronti dei suoi storici e "virtuosi" alleati. I mercati è questo che stanno prendendo di mira, la disunità dell’Europa e l’assenza di un vero sistema di governo, non qualche punto in più o in meno di deficit. Finché le responsabilità di questa crisi non saranno equamente ripartite tra gli europei, e correttamente comunicate loro, sarà difficile immaginare un percorso comune di uscita dalle difficoltà. Con strumenti che facciano rinascere il concetto di solidarietà in Europa e misure che guardino anche alla necessità della crescita, non solo a quella del rigore.

Massimo Calvi
© riproduzione riservata
 

Pitagora

Aquila libera
Ormai i paesi dell'Ocse si trovano all'interno di un cono d'ombra:(andando a studiare gli eventi economici della storia, e' gia' capitato che ricche civilta' si siano impoverite a vantaggio di nuovi fortunati di diverse aree geografiche:rolleyes:

Se per costruire un manufatto negli Usa, la manodopera costa 100:-omentre in Germania/Francia costa 90 e in Italia/Spagna costa 80......come si fara' a competere:wall::wall: con paesi come la Romania/Serbia dove la manodopera dello stesso manufatto costa 30:wall::wall: o addirittura 20 o 10:eek:come in Cina o India?:wall::ciao:


P.s.....nelle more mi kiedo, ma la culona tedesca, senza famiglia a carico...le sa....Ste' cose?
 
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Pitagora

Aquila libera
:(...:D...:ciao:


 
  GEORGE SOROS E IL GOLPE PATRIOTTICO DELLA BUNDESBANK
Postato il Venerdì, 27 aprile @ 17:10:00 CDT di davide  
 
  DI AMBROSE EVANS-PRITCHARD
blogs.telegraph.co.uk

George Soros ha dichiarato guerra aperta alla Bundesbank.
Nella sua ultima intervista a Le Monde ha detto che se fosse ancora un investitore attivo, oggi avrebbe “scommesso contro l'Euro”, almeno finché non avvenga un cambiamento nella leadership o nelle politiche europee.

“L'Euro minaccia di distruggere l'Unione Europea e, pur con le migliori intenzioni, i leader stanno conducendo l'Europa verso la distruzione attraverso l'imposizione di regole inappropriate. L'introduzione dell'Euro ha portato alla divergenza invece che alla convergenza. I paesi più fragili dell'Eurozona hanno scoperto di essere in una situazione da Terzo Mondo, come se i loro debiti fossero in valuta straniera, con la conseguenza fatale di un reale rischio di default. Cercare di imporre loro il rispetto di regole che non funzionano rischia solo di peggiorare la situazione. È triste, ma le autorità politiche non lo comprendono.

Mario Draghi ha varato misure straordinarie con la sua iniezione di mille miliardi di Euro di liquidità, per mezzo di prestiti triennali. Ma l'efficacia di quest'operazione è stata annullata dal contrattacco della Bundesbank. Osservando la crescita del bilancio della BCE, la Bundesbank si è resa conto di rischiare gravi perdite nel caso di un'espansione di liquidità dell'Euro e si è quindi opposta a questa politica di LTRO [1]. Speriamo che questa non diventi una profezia auto-avverante.”

Queste dichiarazioni fanno seguito a un'intervista alla Süddeutsche Zeitung dello scorso venerdì, nella quale accusava i “burocrati della Bundesbank” di prepararsi a distruggere l'Euro, oltrepassando la loro autorità politica e istituzionale.

Il signor Soros ha una certa competenza in questo campo. Il suo via al lancio di un attacco speculativo – insieme ad altri – contro la Sterlina e la Lira nel settembre del 1992 arrivò dopo che il Presidente della Bundesbank Helmut Schlesinger aveva detto al giornale economico Handelsblatt che le due monete, secondo gli indici dell'ERM [2], erano sopravvalutate. Ci sarebbe dovuto essere un riallineamento.

Era un chiaro segnale che la Bundesbank non intendeva intervenire sui mercati per difendere i parametri ERM – come invece fece in seguito per la Francia. Il signor Soros aveva già venduto allo scoperto 1,5 miliardi di Sterline. Alzò enormemente la posta il mattino seguente. “Puntate alla giugulare,” disse al suo partner Stanley Druckenmiller. La storia viene icasticamente raccontata dal nuovo libro di Sebastian Mallaby More Money than God: Hedge Funds and the Making of a New Elite.

Si potrebbe discutere della condotta della Bundesbak in quell'episodio. Tecnicamente, la banca non riuscì a mantenere i suoi impegni ERM. Ma non è questo il punto. Gli veniva chiesto di rispettare un accordo insostenibile.

Il Governo britannico aveva agganciato la Sterlina al Marco Tedesco tramite un misto di inettitudine e sfortuna proprio mentre i cicli economici dei due paesi divergevano alla grande – con la Germania che si surriscaldava, a fronte di un Regno Unito alle prese con un crollo immobiliare successivo al boom del Cancelliere Lawson. (Non era il tasso di cambio a essere sbagliato: era il tasso di interesse – distinzione cruciale). Le azioni della Bundesbank sono state una liberazione per la Gran Bretagna. Soros meriterebbe di essere fatto Sir per il suo contributo. E al Dr. Schlesinger dovrebbero assegnare un titolo nobiliare onorario.

La situazione attuale è più ambigua, e molto più pericolosa.

Jens Weidman, l'attuale presidente della Buba, mercoledì scorso ha rilasciato un'intervista alla Reuters talmente da “falco” da sconfinare nella caricatura. Sembra suggerire che la crisi in rapido peggioramento di Spagna e Italia non comporti per lui la minima responsabilità, e che non abbia nulla a che fare con la Bundesbank o la Banca Centrale Europea.

“Non dovremmo sempre parlare di fine del mondo se i tassi di interesse a lungo termine di un paese vanno temporaneamente oltre il 6%,” ha detto.

“Questo è anche uno sprone perché la dirigenza politica dei paesi in questione facciano quello che devono [do their homework] e riconquistino la fiducia dei mercati continuando sul sentiero delle riforme.”

Questa l'abbiamo già sentita. Weidmann fece commenti simili l'anno scorso quando i mercati dei titoli spagnoli e italiani entrarono in crisi. In quell'occasione Mario Draghi riuscì a rimediare, lanciando il suo LTRO all'attacco per prevenire l'imminente collasso del sistema bancario del Club Med [3] – o una “molto, molto grave stretta del credito”, secondo le sue parole – che garantì quattro o cinque mesi di calma.

Il signor Weidmann ora ci dice che le operazioni di acquisto di titoli da parte della BCE hanno raggiunto il loro “limite”, e che non fa parte delle funzioni della banca centrale quella di “garantire un particolare livello di tasso di interesse per un paese in particolare.”

Francamente, credo si tratti di panzane ideologiche che hanno superato da parecchio la data di scadenza, cosa che vale anche per le strutture decisionali del mondo intero, dal FMI alla Fed alle autorità cinesi. I vuoti formalismi e i sofismi accademici non possono più affrontare il problema, nello stadio avanzato di una crisi sistemica di cui la Germania è, ed è sempre stata, uno dei protagonisti.

(Sì, c'è anche in corso una partita a poker: i discorsi da duro dovrebbero servire a tenere Spagna e Italia sulla graticola. Ma una strategia del genere da per scontato che per la Spagna sia possibile realizzare quella specie di terapia fiscale d'urto ordinatale dall'UE – sotto l'attuale dirigenza politica – con un tasso di disoccupazione già al 23% e prestiti bancari che non rientrano arrivati all'8,2% e in rapida ascesa)

Non mi è chiaro quali siano gli obbiettivi del signor Weidmann, a meno che la sua intenzione sia quella di arrivare il prima possibile a una crisi drammatica e definitiva.

La Bundesbank è attualmente sotto di 616 miliardi di Euro in crediti Target2 [4] nei confronti del resto del sistema BCE (essenzialmente trasferimenti alle banche centrali di Irlanda e del Club Med per scongiurare la fuga di capitali) con un balzo di 68 miliardi in un solo mese.





Se l'Unione Monetaria regge, questi crediti sono solo un dettaglio contabile. Qualsiasi perdita verrebbe suddivisa all'interno della famiglia delle banche centrali, tanto che si potrebbe gestire perfino una fuoriuscita della Grecia.

Ma se la Germania abbandona, quei crediti sarebbero difficili da esigere, o addirittura inesigibili. I contribuenti tedeschi dovrebbero affrontare perdite ingenti. Ergo, più si va avanti così, più a lungo lo squilibrio nel Target2 aumenterà e sempre più difficile sarà per la Germania districarsi fuori dall'Euro.

Come mi ha detto un banchiere tedesco, il Target2 è la catena al collo della Germania. Controlla il rubinetto dei liquidi.

Quindi, se gli integralisti monetaristi della Bundesbank desiderano davvero spingere verso un dato risultato, devono agire molto in fretta o la porta gli si chiuderà in faccia definitivamente.

Non c'è da meravigliarsi se il signor Soros segue da vicino le dichiarazioni del signor Weidmann.

C'è chi sospetta che la Bundesbank sia impegnata in una specie di golpe/resistenza patriottica. Su questo sospendo il mio giudizio, ma se le cose stanno così si tratterebbe di una situazione oltremodo bizzarra.

Chi sta governando la Germania? Il Cancelliere che dovrebbe occuparsi della politica estera e del destino strategico del paese, rispondendone solo al Bundestag?

O per caso la Bundesbank risponde a quello che che viene ritenuto un potere superiore – la costituzione tedesca e la Legge Fondamentale [5] – invocando la superiorità della Corte Costituzionale rispetto all'invasività dei trattati UE (che in definitiva godono di uno status legislativo inferiore, o addirittura nessuno status giuridico finché restano semplici trattati)?

In questo caso, chi è il legittimo difensore della Germania in quanto nazione sovrana, fondata sulla Legge Fondamentale?

È uno spettacolo interessante. Si potrebbe di certo ipotizzare che il signor Weidmann agisca come ultimo baluardo dello stato nazione tedesco, che egli in effetti sostenga il tipo di amministrazione postbellica che per la Germania è stata fonte di democrazia e libertà per mezzo secolo. Egli ha perfettamente ragione a temere che i meccanismi dell'Unione Monetaria Europea possano sovvertire il sistema di governo della Germania.

Ma è anche chiaro che il suo atteggiamento minaccia di far scoppiare una bomba atomica. Può la Cancelliera Merkel permettere alla Bundesbank di fare questo all'Unione Monetaria? O è lei che sta oltrepassando i limiti costituzionali, tradendo la democrazia tedesca?

Domanda difficile. I lettori tedeschi sono più qualificati di me, a rispondere.

Ho il sospetto che la situazione reale dell'Eurozona abbia raggiunto un punto che lascia spazio a due sole possibili scelte:

1) L'effettiva fusione [folding together] degli stati dell'Eurozona, gestione unitaria del debito, bilanci condivisi, tassazione comune e unione fiscale.

In altre parole, gli stati nazione devono abolire se stessi (lasciando in piedi solo il guscio), e la Germania deve cessare di esistere in ogni forma sostanziale. Questa è sempre stata la logica implicita dell'Unione Monetaria Europea. Si sta avvicinando il momento in cui si dovrà prendere una decisione.

2) Il sistema salta in aria. Dal punto di vista della Germania, il Target2 significa che se bisogna compiere il misfatto “allora sarebbe bene che fosse fatto presto” [6]. Probabilmente molto presto.

Tutto il resto è aria fritta e pio desiderio. Mettendo da parte la cortina di retorica un po' confusa, il signor Weidmann sembra comprendere perfettamente questo punto fondamentale. Cosa dovremmo fare, tifare per lui o averne paura?

Ambrose Evans-Pritchard
Fonte: Telegraph Blogs Link: George Soros and the Bundesbank
19.04.2012

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di DOMENICO D'AMICO

NOTE DEL TRADUTTORE

[1] LTRO (Long Term Refinancing Operation). Operazione di rifinanziamento a lungo termine che consiste nel concedere prestiti alle banche a un tasso molto basso (in questo caso 1%), in modo da facilitare (in teoria) l'immissione di liquidi nell'economia “reale”. [ MilanoFinanza ]

[2] “Gli accordi europei di cambio (AEC o ERM, acronimo di Exchange Rate Mechanism), noti anche come meccanismo di cambio europeo (MCE), sono i componenti di un sistema introdotto nell'Unione Europea durante il 1979, appartenenti al Sistema Monetario Europeo (SME). Il loro fine era la riduzione della variabilità del tasso di cambio tra le valute dell'Unione Europea per raggiungere la stabilità monetaria.” [ Wikipedia]
Il problema sorgeva quando, come nel caso della Sterlina e della Lira, il limite di oscillazione stabilito dall'ERM non corrispondeva all'effettiva quotazione della moneta in questione. In un contesto del genere, sapendo che gli investitori (non avendo più fiducia in una moneta) stanno per vendere, basta prendere in prestito una somma in quella valuta, metterla sul mercato e, una volta che il suo valore sia sceso, pagare il prestito (che sarà inferiore a quello originale), intascandosi la differenza. In seguito a quello che venne chiamato il Mercoledì Nero l'Inghilterra si ritirò dall'ERM, mentre l'Italia vi rimase (ma i parametri di oscillazione vennero allentati di molto). In soldoni, una ricerca di “stabilità” che prepara il terreno alle speculazioni più distruttive.

[3] Club Med (nota ormai fissa nella traduzione dei pezzi di Pritchard): appellativo sarcastico riservato ai cosiddetti paesi PIIGS (Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia e Spagna), ma escludendo l'Irlanda, che secondo la vulgata neoclassica sono i paesi a rischio economico per via dell'alto deficit pubblico, la scarsa competitività, l'eccessiva e inefficiente spesa pubblica, ecc. [ LaVoce.info]

[4] Il Target2 è un RTGS (Acr. di: Real Time Gross Settlement system (in it.: sistema di regolamento lordo in tempo reale). Sistema di regolamento in cui le istruzioni di trasferimento di fondi e il regolamento finale avvengono per ogni singola transazione (ossia senza compensazione) in tempo reale nello stesso giorno di input. - Bankpedia) che facendo passare le transazioni finanziarie in are Euro attraverso le banche centrali tende a consolidare la fiducia nell'istituzione valutaria. Durante l'attuale crisi, il sistema Target2 è servito anche per riequilibrare gli scompensi valutari tra i vari paesi dell'Eurozona.

[5] In realtà “costituzione tedesca” e “Legge Fondamentale” sono sinonimi.

[6] Citazione dal Macbeth (atto I, Scena VII), riguardo al regicidio che il protagonista sta progettando.  
 

Pitagora

Aquila libera
Prima Krugmann:bow::bow:poi Soros:rolleyes::bow:....ormai la nequita' dei tedeschi, sta' permeando il senso comune.:rolleyes:

  LEMME LEMME LA GERMANIA SI STA ACQUISTANDO LA SICILIA
Postato il Giovedì, 26 aprile @ 13:45:00 CDT di davide  
 
  DI PIERO LA PORTA
italiaoggi.it

Riesce lei dove non ce l'hanno fatta, a suo tempo, gli Usa

La Germania conquista la Sicilia con l'usura, sottraendola agli Usa, ovvero effetti geostrategici d'un collasso economico. Un usuraio agisce aprendo crediti insostenibili alla vittima, accrescendone poi il debito attraverso ulteriori prestiti, resi inestinguibili proprio perché a tassi usurari e a lungo termine. Per l'Italia, tale processo cominciò nel 1981, col credito pubblico italiano in ascesa, ma non ancora incontrollabile.

Nel giugno 1981, una commissione di studio, presieduta da Paolo Baffi, direttore generale di Bankitalia, deliberò di seguire lo schema d'un giovanotto, molto stimato dai Rothschild, tale Mario Monti, il quale propose l'emissione di titoli a lungo termine, con aste mensili e quindicinali, in modo che il rendimento cedolare fosse fissato dal mercato, con scadenze tra i 5 e i 7 anni.

Il che, a detta del professorino, garantiva il potere d'acquisto e, secondo gli esiti delle aste, un piccolo rendimento dell'1-2%. Il Tesoro, zufolò Monti, avrebbe avuto da 5 a 7 anni per programmare e finanziare meglio la spesa pubblica. La proposta passò con standing ovation. Il deficit andò su come un proiettile. Le spese aumentarono invece di diminuire. Mentre Mario Monti procurava il credito a tassi impossibili, aumentarono tasse e benzina, le spese sanitarie sfondarono di mille miliardi di lirette il finanziamento statale. In parallelo, s'aggiunse la situazione internazionale, con una tacita sotterranea alleanza fra i complessi militare industriale statunitense e sovietico, dai cui effetti antidemocratici e inflazionistici il generale Dwight Eisenhower, lasciando la Casa Bianca, mise inutilmente in guardia gli statunitensi.

C'erano già state altre nequizie economiche, come il verme solitario della legge Mosca (ItaliaOggi 28.02.2012) che dal 1972 aveva slabbrato i margini del debito pubblico, dando pensioni (mai pagate da versamenti) a un esercito di galoppini partitici e sindacali che sono quindi andati in pensione a sbafo, a spese cioè di tutti gli altri italiani. Altre innumerevoli elargizioni agli amici e agli amici degli amici s'aggiunsero, sulle quali è inutile dilungarsi. La sottomissione dell'Italia al Patto Atlantico, attraverso il debito pubblico, si perpetua da allora con la vana pretesa di rimediarvi solo attraverso tasse iperboliche e accrescendo il debito e, con esso, il legame alle banche statunitensi.

Questo tuttavia oggi offre una sponda alla Germania per scalzare gli Usa dalla Sicilia ed entrare nel Mediterraneo. Le banche tedesche battono l'isola palmo a palmo, offrendo finanziamenti ipotecari annuali al 12% ai possidenti che non sanno come fronteggiare l'IMU e le altre tasse. Agli interessi, trattenuti alla fonte, sommano 4,5% per spese, commissioni e assicurazioni.

I beneficiati offrono in garanzia ipotecaria immobili di valore doppio dell'importo nominale del prestito. Un edificio da 200mila euro garantisce un prestito nominale di 100mila euro dei quali il contraente riceve 88mila per restituire, entro un anno, 104.500euro, pena l'esproprio dell'immobile. Bankitalia sa e sta a guardare. Entro uno o due anni la presenza tedesca nel centro del Mediterraneo sarà concreta e pesante di gran lunga più avvertibile di statunitense, nonostante le basi militari. Dopo si vedrà.

Piero Laporta ([email protected])
Fonte: Politica, Economia, Giustizia - ItaliaOggi
Link; Politica, Economia, Giustizia - ItaliaOggi
 

mototopo

Forumer storico
:Dcomplimenti pitagora.c'e' ancora moltro altro da scoprire. se ti fa piacere le indico dove e cosa .e' solo la punta dell'iceberg questa:up:
 

MARCO12

Forumer storico
ora che tutti i paesi d'europa si stanno mettendo in riga con drastiche tasse e riduzioni della spesa pubblica bisogna che la germania approvi prima delle votazioni francesi gli eurobond o sarà la nuova rivoluzione francese a mettere fuori la germania e chi come lei non vuole gli eurobond che porterebbero gli interessi uguali in tutti i paesi dell'unione europea e non solo benefici x la cancelliera....
w la francia e w la nuova rivoluzione francese
togliere ai ricchi e alla casta x dare soldi al popolo AFFAMATO
 

Pitagora

Aquila libera
ora che tutti i paesi d'europa si stanno mettendo in riga con drastiche tasse e riduzioni della spesa pubblica bisogna che la germania approvi prima delle votazioni francesi gli eurobond o sarà la nuova rivoluzione francese a mettere fuori la germania e chi come lei non vuole gli eurobond che porterebbero gli interessi uguali in tutti i paesi dell'unione europea e non solo benefici x la cancelliera....
w la francia e w la nuova rivoluzione francese
togliere ai ricchi e alla casta x dare soldi al popolo AFFAMATO

Con la globalizzazione in atto, la Cina si appresta a diventare la I potenza economica del mondo:rolleyes:e la Germania vorrebbe esserne la sponda europea:rolleyes:...nelle more si sono ampliati i confini del commercio degli investimenti nel mondo aprendosi ad altri popoli e nazioni che, fino a 20 anni fa erano esclusi dallo sviluppo globale e ora ci sono dentro, penalizzando le maestranze dell'Ocse.:-o

Ormai la malattia dell'occidente e' nella fase acuta e tende a peggiorare perche' ci sono corposissimi interessi, quello del capitale e quello dello sfruttamento del lavoro a tempo indeterminato, in questa battaglia alleati, che non hanno interesse a farlo funzionare.
 
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Pitagora

Aquila libera
le invio pvt, le spieghero0 tutto:):up:

Fatto;)

...la meccanica della crisi :rolleyes:e' complicata ma, stanno giocando con il fuoco:wall::wall::wall::wall:Nella I fase il vantaggio ke hanno gli abitanti dei paesi ricchi dalla globalizzazione sono le merci a prezzi bassi, lo svantaggio e ' la
diminuzione del valore:(del lavoro x molti di loro. Nelle more sorge il problema:D:specchio:ed e' che la gente dei paesi ricchi , da 1 parte non e' contenta di vedere il suo reddito diminuire:(e non e' disposta a ridurre il tenore di vita.:cool:...l.. e dall'altra e' importantissimo che non riduca il tenore di vita ma, anzi, continui a consumare a + non posso, altrimenti....la crescita nell'altra meta' del mondo, quella nei paesi non ricchi ma che si stanno dando da fare x diventarlo, si ferma, le fabbriche chiudono e gli abitanti di tali paesi, che sono ormai proiettati verso un futuro migliore.....potrebbero reagire.....assai male.
 
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