I vostri film preferiti

Appena finito di scaricare..
:D

Chappaqua

leone d'argento a venezia nel 1966
(tra i partecipanti: William Borroughs e Ginsberg in una comparsata)

Imperdibile!
Stasera me lo riguardo, dopo la partita... :up:
 
Ma rimane estetica, facile e gaudente, per non pensare. Uno stordimento estetico direi. Piace ad es. come piace la techno, che è uno stordimento acustico.

Mah guarda, secondo me hai fatto due autogol in due righe: nella prima hai di fatto ammesso che durante i film di Tarantino dormi.

Nella seconda parli di una cosa che non conosci (la techno), identificandola probabilmente con la musica che ascolti in discoteca.

Kill Bill Vol1 ... è una gran cagata! :lol:

Vabbene, allora cita tu un film d'azione migliore di KB1.

Credo tu non capisca il film di Gibson.

(...)
Devi avere una fede "cosciente" per capirlo. Non è questione di intelligenza, semplicemente non puoi capirlo con quella.

Troppo facile, così si può salvare qualsiasi cosa, anche i Vanzina. Ti potrei dire che per capire i Vanzina devi avere il retroterra culturale giusto, ma sapremmo entrambi che è nascondersi dietro un dito.

Io La Passione di Cristo me lo sono visto ben lontano dal tam tam del lancio mediatico e posso dirti che ho trovato una scatola vuota, un film pretenzioso che non aveva la minima idea di dove volesse andare, ritratto del suo regista.

Luc Besson con il suo The Messenger è riuscito a fare un film più intrinecamente religioso senza dover ricorrere all'aramaico antico.
 
A me i kill bill piacciono

ma tarantino non è kurosawa.

Mi sembra diversa la profondità della storia, ma questo è soggettivo.

Anche gibson non è besson,

ma la passione ha una forza evocativa, per alcuni, importante.

E' comunque lecito avere diverse valutazioni.

Se infatti da un punto di vista tecnico la convergenzà dei giudizi è sintomo di approfondimento, per quanto riguarda la capacità evocativa delle emozioni profonde, le diverse valutazioni sono nella natura delle cose.

Il pluralismo è sempre un valore.
 
Miyazaki, un'anima contro la guerra

Hayao Miyazaki
Tra i film più applauditi e amati al festival c'è sicuramente 'Il castello errante di Howl' del premio Oscar Hayao Miyazaki, la prima pellicola di animazione in lizza per il Leone d'oro da trent'anni a questa parte.
Il poeta delle anime giapponesi ha mandato a Venezia, in anteprima mondiale, una favola che parla d'amore e guerra, delle relazioni fra bambini e anziani, delle difficoltà della terza età.

Il film racconta la storia della cappellaia Sophie (ricorda moltissimo la protagonista del cartoon 'Anna dai capelli rossi', una creazione di Miyazaki), che in una delle sue rare passeggiate per la città incontra il mago Howl, un ragazzo bellissimo che conosce le formule più strane e dispone dei poteri più bizzarri compresi quelli per far muovere il suo castello su delle strane zampe di gallina.

La Strega delle Lande desolate fraintendendo la relazione di Sophie con Howl getta sulla ragazza una maledizione trasformandola in una vecchia di novant'anni. Sotto queste spoglie Sophie si installerà come governante nel castello di Howl portando freschezza, pulizia e amore nella vita del mago finché una guerra scatenata da un re e una maga potente porteranno il giovane Howl tra scoppi di bombe e fuoco.

Al posto del maestro Miyazaki (''è un uomo timido e dopo il successo e i premi che ha ricevuto trova che ci sia troppa attenzione su di lui'') il suo produttore Toshio Suzuki, presidente dello Studio Ghibli, la straordinaria factory che porta come sottotitolo - in italiano - Museo d'Arte, ha risposto alle curiosità dei giornalisti.

''Sono almeno quattro i temi che stavano cuore al signor Miyazaki: per la prima volta in un suo film c'è una vera storia d'amore; è un film indirizzato soprattutto ad un pubblico over 60 che si riconosca nei problemi di Sophie invecchiata e che vuole indagare il rapporto tra bambini e anziani esplorando il rapporto tra la protagonista e il ragazzino che vive nel castello di Howl, Markl. Infine Il personaggio del mago è stato ricreato da Miyazaki su di se, Howl ha molte della caratteristiche del suo creatore, prima fra tutte l'avversione per la guerra''.

Ancora una volta dopo 'La principessa Monoke', 'La città incantata', la protagonista è femminile. ''Il signor Miyazaki dice sempre che siccome il mondo è fatto per metà di uomini e per metà di donne, lui essendo un uomo è interessato soprattutto alle donne. Il fatto poi di avere tre fratelli maschi forse acuisce ancora di più la sua debolezza per le donne''.

Dopo l'orso d'oro a Berlino e l'Oscar la vita di Miyazaki e il suo lavoro - assicura Suzuki - non è cambiata: noi lavoriamo in equipe, nel nostro studio ci sono tante persone, se ci facessimo influenzare dai premi come potremmo gestire un'azienda. Per noi ciò che conta è dare il meglio al pubblico.



Ragazzi guardatevi i suoi ultimi tre film che sono poesia pura.

A meno che non siate troppo ossessionati dall'iconografia cattolica nel qual caso vi consiglio il cattivo tenente di Abel Ferrara e questo interessante libercolo


Federico Pontiggia
Abel Ferrara
Il cattivo tenente
Sacra profanaque omnia

Abel Ferrara è regista di un cinema ancora in grado di produrre realtà, la realtà della vita. Un cinema che descrive un destino terreno e terragno, materico e corporale, forse perché anela alla trascendenza, all’aldilà, avvertibile solo per contrasto, per negazione di un aldiquà esplorato nelle sue pieghe più recondite, di fronte a cui altri registi arrestano la camera.
Il libro analizza in questa prospettiva la filmografia di Ferrara, di cui approfondisce tematiche portanti e caratteristiche stilistiche, focalizzando l’attenzione sul film Bad Lieutenant (Il cattivo tenente) come snodo della ricerca spirituale del regista: un viaggio tra il sacro e il profano, tra la profanazione del sacro e la sacralizzazione del profano.
 

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