Mercati in accelerazione a metà seduta, in vista di un'apertura positiva per Wall Street, sulle scommesse per l'arrivo di un accordo del Congresso americano sul budget. I Futures USA danno segnali molto confortanti, anche se è in agenda un dato sul mercato immobiliare prima del suono della campanella a New York.
L'ottimismo è ispirato dalla convinzione che ci sarà un accordo per evitare il 'fiscal cliff', ovvero il mix di tagli alle spese ed aumenti delle imposte automatici che rischia di portare in recessione l'economia a stelle e strisce. Le posizioni fra il Presidente Obama e i Repubblicani sono sempre più vicine e si scommette sull'imminente arrivo di un accordo sull'aumento delle tasse.
La situazione è più distesa anche in Europa, dopo che il rating della Grecia è stato tolto da livello default da Standard and Poor's. Intanto, l'indice IFO ha avallato un miglioramento del clima, segnalando un miglioramento e risultando migliore delle aspettative.
L'Euro continua a lievitare, raggiungendo un livello di 1,3275 USD (+0,4%), grazie anche alla maggiore propensione al rischio degli operatori. Questa situazione premia anche lo spread BTP-Bund, sgonfiatosi a 298 punti, nonostante l'intricata situazione politica italiana.
Madrid resta un passo avanti, proseguendo con più decisione il movimento di recupero di fine anno e salendo dell'1,3%. Bene anche Bruxelles che avanza dello 0,9%, ma anche Milano è fra i migliori, con una risalita dello 0,83% sul FTSEMIB. Segue Zurigo con un guadagno dello 0,7%, mentre Londra, Amsterdam e Parigi mostrano incrementi di circa mezzo punto. In coda si muove Francoforte che sale dello 0,2%.
Buzzi corre assieme al comparto cementieri europeo, premiato dagli analisti di Deutsche bank, che hanno alzato il giudizio sulla compagnia Italia a 'buy'.
Banche in denaro,, soprattutto Unicredit che ieri ha annunciato il nuovo Piano organizzativo. Bene anche le popolari. In Europa, è in luce UBS dopo la multa da 1,5 miliardi per chiudere lo scandalo Libor.
Petroliferi in corsa, incluso il comparto della raffinazione, dove brilla ERG, in seguito al varo del nuovo piano industriale triennale. Resta incolore invece la Saras, nonostante la sigla di una lettera d'intenti per la creazione di una joint venture con la russa Roseneft.
In rosso Generali, che ieri ha confermato l'avvio di una indagine per accertare la correttezza degli investimenti passati. Intanto, Bankitalia ha confermato la cessione della sua quota al Fondo strategico.
Peggio Finmeccanica, in attesa del CdA che dovrà valutare eventuali cessioni, inclusa Avio, per la quale sembra sia interessata la General Electric.
Si sgonfia Mediacontech, che ha avviato i colloqui con le banche, che le consentiranno di ottenere le risorse finanziarie necessarie a superare l'impasse, prima del varo di un nuovo Piano strategico.