Idee e grafici. - Cap. 2 (3 lettori)

furia3

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dalla polonia con furore
 
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dondiego49

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03/01/2013 17:00
Un compromesso non salva dal precipizio
Morningstar
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Gli Usa sono ancora sull'orlo del precipizio fiscale. Solo che adesso è meno profondo. Gli americani dovranno, comunque, rimettere mano all'accordo siglato per evitare il fiscal cliff che, con tagli alla spesa per complessivi 1.200 miliardi e incrementi delle tasse per tutti, avrebbe portato il paese in recessione a partire da quest'anno. Finire nel burrone, insomma, potrebbe essere solo una questione di tempo. La Camera ha dato l'ok alla legge con 257 voti favorevoli e 167 contrari, mentre al Senato, riunitosi per la prima volta in oltre 40 anni nella notte di San Silvestro, la maggioranza è stata schiacciante (89 sì e otto no). In sintesi, l'intesa prevede un aumento delle tasse per i ricchi con redditi superiori a 400 mila dollari l'anno ed evita il taglio automatico della spesa di 109 miliardi di dollari per due mesi. C'è anche un aumento dal 35% al 40% della tassa di successione sulle eredità superiori ai 5 milioni e un aumento dal 15% al 20% delle tasse sui guadagni di capitale per chi ha un reddito superiore ai 450mila dollari. Sono stati rinviati, per il momento, i provvedimenti sui tagli alla spesa e soprattutto quelli sul rinnovo del tetto sul debito, che scadrà a fine febbraio. "Firmerò una legge che alza le tasse sui più ricchi - il 2% degli americani - ed evita di colpire la classe media, cosa che avrebbe potuto portare il paese in recessione", ha detto il presidente, Barak Obama, nella conferenza stampa dopo il voto finale. "Il deficit deve essere ridotto in modo equilibrato, ognuno farà la sua parte". Cosa resta da fare E di lavoro gli americani ne hanno ancora molto. "L'accordo raggiunto ha fatto in modo di dimezzare il fiscal cliff e sicuramente eviterà che il paese vada in recessione. Questa però non è una situazione che durerà per sempre", spiega Bob Johnson, direttore dell'analisi economica di Morningstar. "La questione dei tagli alla spesa pubblica e della tassazione continuerà a tormentarci per i prossimi 15 anni. Il precipizio, infatti, è ancora lì: lo abbiamo ridotto, ma non lo abbiamo evitato". Nel giro di poco più di un decennio, ad esempio, inizierà farsi sentire sui conti federali il peso dei costi della riforma sociale e sanitaria voluta dall'amministrazione Obama. "Sono questioni alle quali bisogna mettere mano subito altrimenti ci troveremo, come è successo questa volta, a dover correre per trovare una soluzione", continua Johnson. "Ad esempio, una parte della soluzione del problema, che in questa occasione non è stata affrontata, potrebbe essere quella di alzare subito l'età pensionabile da 66 a 68 anni. Altrimenti l'amministrazione che sarà in carica dopo il 2020 dovrà portarla da un giorno all'altro a 70 anni, con tutte le conseguenze, anche politiche e sociali che questo comporterebbe". , I dubbi Anche le agenzie di rating non sembrano molto convinte. "L'accordo approvato dal Congresso Usa per evitare il fiscal cliff è un ulteriore progresso per definire il percorso del deficit e del debito nel medio termine, ma non fornisce la base per miglioramenti significativi nel rapporto debito-Pil", recita un comunicato di Moody's che si aspetta nei prossimi mesi altre misure fiscali per ridurre il deficit e il debito, in modo da evitare ripercussioni negative sul rating. Perplessità sono state espresse anche dal Fondo monetario internazionale. "Senza l'intervento del Congresso la ripresa economica si sarebbe incagliata", ha detto il portavoce dell'Fmi, Gerry Rice, secondo cui sono stati fatti "pochi progressi per affrontare il nodo del deficit e della necessità di innalzare la soglia del debito per poterlo sostenere. C'è ancora molto da fare per riportare i conti pubblici americani ad un livello di sostenibilità senza compromettere la ancora fragile ripresa. Bisogna approvare al più presto possibile un piano che assicuri sia un aumento delle entrate che il contenimento della spesa nel medio termine". Dal punto di vista operativo la situazione per l'equity potrebbe rivelarsi più difficile rispetto al 2012. "Ci sono un mucchio di punti interrogativi rimasti senza risposta", dice Jeremy Glaser, analista di Morningstar. "La questione del fiscal cliff resta aperta, mentre la crisi in Europa potrebbe riaccendersi in ogni momento. La crescita dei mercati emergenti, intanto, non è garantita. In questo quadro, il 2013 del mercato azionario potrebbe ritrovarsi seduto su un'altalena". Fonte: News Trend Online
 

dondiego49

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03/01/2013 17:00
L'ottimismo per l'accordo sul precipizio è davvero giustificato?
Swissquote
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L'iniezione di ottimismo di ieri non è riuscita a far correre i mercati a tutta velocità anche oggi. L'EUR/USD non è stato in grado di rompere la resistenza a 1,33, azionario e materie prime hanno iniziato la giornata con una correzione al ribasso, mentre l'USD stanotte ha guadagnato terreno contro tutte le altre valute principali (fatta eccezione per lo yen). Mentre l'effetto positivo per l'accordo sul "precipizio" sta svanendo, dovremmo iniziare a chiederci quale sarà l'impatto concreto di questo accordo sull'economia americana (e poi mondiale). Sappiamo che il problema è lungi dall'essere risolto, mentre siamo d'accordo sul fatto che era arrivato il momento di dare un segnale ottimista all'economia. Ma che cosa ha innescato l'ottimismo sui mercati globali, il fatto che si è aspettato fino all'ultimo minuto, o la notizia vera e propria? Nel quadro di aumenti delle tasse e tagli alla spesa per 600 mld di dollari, i politici americani hanno raggiunto un accordo solo sui nuclei familiari che guadagnano più di 400.000 dollari, mentre su tutto il resto permane una totale incertezza politica. Se si fosse raggiunto lo stesso accordo qualche settimana fa, i mercati sarebbero stati così soddisfatti? In ogni caso, dovremmo ricordarci che la questione non è risolta e che le trattative sul "tetto del debito" cominceranno già il mese prossimo. Tra notizie positive (e buona tempistica), la propensione al rischio rimane positiva, anche se siamo lievemente scesi dai picchi di ottimismo di ieri. Le materie prime e le valute hanno iniziato la giornata con correzioni ribassiste, dopo il rally globale di ieri. Il greggio è in calo per la prima volta dopo un rialzo che si è protratto per cinque giorni consecutivi, con il placarsi della propensione al rischio e l'indice di forza relativa che puntava quasi a una zona di ipercomprato. Il greggio sta ancora seguendo da vicino la sua banda di Bollinger superiore, credendo nella sostenibilità di una crescita economica. Sull'onda delle speranze di ripresa negli USA e in Asia, da metà dicembre anche le valute legate alle materie prime si scambiano sui valori massimi. L'AUD/USD è balzato a 1,0524, superando la media mobile a 28 giorni, la coppia NZD/USD ha superato il livello a 0,84, mentre l'USD/CAD si è mosso verso i minimi di dicembre. L'USD/NOK e l'USD/SEK hanno toccato i minimi dell'anno, rispettivamente a 5,50425 e 6,4448. Oggi, comunque, tutte le valute sono in ribasso per correggere il forte rally di ieri, probabilmente esagerato rispetto alla notizia in sé. Oltreoceano, i dati riferiti alla Svizzera dell'indicatore KoF sono in calo, e riflettono il rallentamento visto altrove (nel paese elvetico e a livello globale). Non ci aspettavamo però il brusco calo a 1,28 (rispetto alla previsione di Bloomberg a 1,40). Stando al comunicato stampa, il fattore principale di questo "raffreddamento" dei singoli indicatori è dovuto "alla riluttanza delle industrie svizzere a espandere la capacità di produzione". I mercati non hanno reagito alla notizia dalla Svizzera, perché sono in atto forze macroeconomiche più ampie (precipizio fiscale negli USA, elezioni in Italia e Germania, allentamento quantitativo in Giappone, ecc.). Per quanto riguarda l'Eurozona, la contrazione dello spread fra i rendimenti tedeschi e quelli dei titoli di Spagna e Italia sta aumentando in scia alle incertezze sul futuro dell'Unione Economica. Poiché si acquistano bund tedeschi (e si vendono titoli di stato della periferia), l'avversione al rischio sta interessando anche l'EUR/USD. L'EUR/USD è sceso al livello minimo dal 14 dicembre. Ieri, la dichiarazione di Stiglitz, secondo cui "l'economia europea costituisce un grave rischio per l'economia mondiale", è stata riportata in prima pagina dal quotidiano francese La Tribune. Secondo noi si deve lavorare ancora per capovolgere la recessione europea. Stamattina, il dato mensile sulla disoccupazione in Spagna ha sorpreso al rialzo, mentre il tasso di disoccupazione tedesco ha rispettato le attese, attestandosi al 6,9%, percentuale invariata rispetto al rilevamento precedente. Fonte: News Trend Online Fonte: News Trend-online
 

dondiego49

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03/01/2013 17:00
Eurostoxx: rialzi oltre i 27.000 non troverebbero resistenze
Eugenio Sartorelli
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Vediamo l'Analisi legata al mercato delle Opzioni, che serve soprattutto per comprendere meglio cosa pensano i grossi Operatori in Opzioni sui Sottostanti per i prossimi giorni e per individuare potenziali livelli di Supporto/Resistenza considerati di rilievo dagli Opzionisti sull'Indice FtseMib, Eurostoxx e Dax. Il Calcolo è basato principalmente su dei calcoli che derivano dai dati dell'Open Interest per i vari Strike delle Opzioni sulla scadenza più vicina,ovvero quella di dicembre. Questo calcolo tiene anche conto della dinamica dei valori dell'Open Interest ed ha valenza soprattutto per i prossimi giorni (in questo caso fino alla scadenza delle Opzioni di domani mattina), poiché le dinamiche di questi livelli non cambiano rapidamente a meno di forti ed inaspettati movimenti del sottostante. I calcoli sono stati effettuati con i dati di chiusura del 2 gennaio. Vediamo l'Indice FtseMib che, al momento di calcolo, valeva 16893. Le distanze fra gli strike sono di 500 punti. Livelli di Supporto più rilevanti: 15000 (medio) - 14500 (debole). Livelli di Resistenza più rilevanti: 17000 (molto forte)-17500-18000 (debole). Il fatto che a 16500 (ovvero poco sotto gli attuali prezzi) ci sia un discreto numero di Call denota che il rialzo ha parzialmente sorpreso gli opzionisti per rapidità. Livelli di indifferenza: tra 15000 e 17000. L'interpretazione generale è che il rialzo abbia poche Resistenze oltre 17000- mentre i supporti iniziano solo intorno a 15000. Rapporto Put/Call del grafico: 0,78 in linea con la scorsa settimana e ben sotto alla media. Passiamo all'Indice Eurostoxx che, al momento di calcolo, valeva 2711. Le distanze fra gli strike sono di 25 e 50 punti. , Livelli di Supporto più rilevanti: 2600 (Supporto debole) - 2500-2450-24000 (medio). Livelli di Resistenza più rilevanti: 2700 (medio/forte) - 2750-2800 (medio). Il fatto che a 2700 (ovvero poco sotto gli attuali prezzi) ci sia un buon numero di Call denota che il rialzo ha sorpreso gli opzionisti per rapidità. Livelli di indifferenza: tra 2500 e 2700. L'interpretazione generale è che ulteriori rialzi oltre 2700 non hanno forti resistenza- eventuali ribassi hanno supporti discreti solo intorno a 2500. Rapporto Put/Call del grafico: 1,96 in rialzo rispetto alla scorsa settimana e superiore alla media. Passiamo all'Indice Dax che, al momento di calcolo, valeva circa 7778. Le distanze fra gli strike sono di 50 punti. Livelli di Supporto più rilevanti: 7500-7400-7300 (debole) - 7200-7100-7000 (forte). Livelli di Resistenza più rilevanti: 7800-7900 (forte) - 7950 (medio) - 8000 (debole). Il fatto che a 7700 (ovvero sotto gli attuali prezzi) ci sia un elevato numero di Call denota che il rialzo ha sorpreso gli opzionisti per rapidità. Livelli di indifferenza: tra 7500 e 7800. L'interpretazione generale è che oltre 7800 ci sono forti resistenza, mentre i supporti iniziano solo da 7500. Rapporto Put/Call del grafico: 1,26 in leggero rialzo rispetto alla scorsa settimana ed superiore alla media. Fonte: News Trend Online Fonte: News Trend-online
 

furia3

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per te e facile :cool:


io li tengo ancora anche 17.070 li credo che decido se incrementare ho uscire :wall:
l'operazione in corso che hai aperto penso che sia un cippino per divertimento,nn penso che ci hai messo una grossa cffra ,io nn saprei fare un'analisi imparziale perchè ho parecchie ucg che vorrei tanto levarmele o dimezzare il carico:wall: le ho da un anno e mezzo e nn le sopporto più.....
potrebbe anche essere la volta che usciamo dal range dei 17000 ,nessuno può sapere dove cacchio andranno,io tutte le volte che ho provato a coprire una posizione sono dovuto sempre uscire in loss,ho una sfiga tremenda :wall:
 

zLuca86

Forumer storico
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03/01/2013 17:00
L'ottimismo per l'accordo sul precipizio è davvero giustificato?
Swissquote

Se non riescono a risolvere il problema del debito, e a qualcuno viene in mente che l'€ potrebbe essere una buona valuta di riserva, a causa della bassa inflazione e della sua stabilità politica, non è che comunque a noi europei vada male.
 

zLuca86

Forumer storico
l'operazione in corso che hai aperto penso che sia un cippino per divertimento,nn penso che ci hai messo una grossa cffra ,io nn saprei fare un'analisi imparziale perchè ho parecchie ucg che vorrei tanto levarmele o dimezzare il carico:wall: le ho da un anno e mezzo e nn le sopporto più.....
potrebbe anche essere la volta che usciamo dal range dei 17000 ,nessuno può sapere dove cacchio andranno,io tutte le volte che ho provato a coprire una posizione sono dovuto sempre uscire in loss,ho una sfiga tremenda :wall:

Io posso dire che difficilmente losso, perchè entro sempre con il fucile di precisione, e con SL ristretti, e quando tento qualche stupidata è perchè comunque sono in gain da una parte e voglio tentare qualcosa (qualche volta mi va bene, il più delle volte male), ma da qualche mese a questa parte opero esclusivamente con soldi veri, e posso dirti che a volte sudo freddo e mi agito.
É vero che il mio capitale di rischio è composto da soldi che ho in parte, e di cui non necessito per andare avanti a vivere, ed è anche vero che ho da parte un'altra somma per le esigenze, che non tocco, eppure è così...
Penso che non tutti diamo al denaro lo stesso valore.
Se io dovessi chiudere una giornata di trading in perdita di una cifra superiore ai 30 €, credo che starei veramente molto male...
Poi probabilmente sono io che do troppo valore al denaro.
Se dovessi dargliene di meno, aumenterebbero sicuramente i loss, ma aumenterebbero parecchio anche i gain.
Credo che ognuno la viva in modo diverso.
 
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