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25/01/2013 11:47
I bull credono in un ulteriore rialzo
Rossana Prezioso
Nonostante il ribasso continuato del colosso Apple, l'indice S&P ieri ha lambito, pur rientrando successivamente, i 1500 punti. Un livello importante anche perchè fu toccato nel 2000 (bolla dotcom) e nel 2007 (vigilia dello scoppio dell'attuale crisi). A questo punto c'è da chiedersi se si tratti solo di una coincidenza oppure se stavolta gli operatori si trovino di fronte a un bivio. Secondo le dichiarazioni di James Paulsen, investment strategist per Wells Capital, alla CNBC, il livello del 1500 non significa molto per le azioni visto che la maggior parte degli operatori puntano addirittura ai 1565, anche lui colpito nel 2007. Anche da Standard and Poor avrebbe potuto essere al rialzo anche di un ulteriore mezzo punto percentuale se non ci fosse stato l'appannamento di Apple che da sola rappresenta il 3,2 per cento del listino. Quello dell'hitech è un settore che ultimamente ha ricoperto un ruolo sempre più attivo nel poter influenzare in un modo o nell'altro i mercati in generale e gli indici in particolare tanto da diventare, nel tempo un'entità molto forte anche nei suoi singoli componenti. Infatti sono sempre di più gli attori che possono resistere ai grandi pilastri che prima decidevano, con i loro conti, le sorti del segmento. Infatti nonostante, appunto la prestazione sottotono della ditta di Cupertino, Paulsen sottolinea che molte società tecnologiche sono state in rialzo, ieri e che pochi altri ne hanno risentito. , Un'osservazione che resta ai limiti del numerico dal momento che, comunque Apple è ancora la società con la più grande capitalizzazione di mercato, 423.800 milioni dollari, a tu per tu con la Exxon Mobil (la differenza è di "soli" 6,5 miliardi di dollari). Ciò che invece dovrebbe far pensare, stando alle dichiarazioni di Paulsen alla CNBC, è che il primo attacco ai 1500 non è riuscito "Ma ad ogni modo anche il solo fato che sci si possa permette anche un secondo attacco, e questo probabilmente riuscirà, è un fatto positivo." I tempi? Non dovrebbero essere troppo larghi: tra i vari report trimestrali sulla crescita delle società e i dati sull'economia, tutti in arrivo, snocciolati durante la settimana, potrebbero innescare un altro run. Un'occasione, secondo Art Cashin, di UBS, per avere un quadro più chiaro dell'andamento in rialzo del mercato, proprio come pronosticato alla vigilia del nuovo anno. "Penso che tra non più di un paio di giorni, più probabilmente la settimana prossima al massimo potremmo vedere qualcosa, ma per adesso è ancora presto" L'indice S&P è in rialzo da una settimana (+1,7%) un record che come riporta Patti Domm, risale addirittura al 2006 (+1,8%) e se si vuole considerare la serie positiva di 7 giorni allora si deve andare addirittura a quasi 10 anni (27 ottobre-6 novembre 2004 con un +3,6%). , La paura di Mark Luschini, investment strategist per Janney Montgomery, rischia l'ipercomprato, l'unica cosa sarebbe un nuovo catalizzatore rintracciabile negli utili della prossima settimana. "Sappiamo che questi numeri possono dare un supporto psicologico non indifferente difficile da rompere, perché ricorda a tutti un livello mai raggiunto da anni. Se si riesce a rompere allora l'ottimismo si trasformerà in euforia in presenza di dati che possano spiegare e reggere l'andamento" ha detto Luschini. Fonte: News
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