Idee e grafici. - Cap. 2

io prima tentato sh per 460 da 520 molto a rischio ma nn eseguito forse un bene visto che si sono fermati prima cmq tra 480 e 460 il rimbalzo ci stava ma se li perdono gia detti i tgt sotto

preferisco sh dai pull, perche le rotture spesso sono veloci e infide
invece 520 era rottura
 
Profit warning di Saipem affonda Milano
Boom Btp in asta, tassi a minimi da 2010



C'era una volta il goiellino del gruppo Eni: i nuovi vertici, subentrati in seguito all'inchiesta sui contratti in Algeria, hanno rivisto al ribasso le stime sugli utili per il 2012 e il 2013. Il titolo crolla in Borsa perché Fidelity ha venduto il 2,3% prima dell'annuncio. Nel frattempo è arrivato l'avviso di garanzia all'ex ad Tali. Il titolo e la controllane Eni zavorrano Piazza Affari nonostante l'esito positivo dell'asta Btp: il tesoro a collocato 6,5 miliardi di titoli di Stato a 5 e 10 anni con rendimenti in calo. La Corporate Usa, intanto, sostiene Wall Street ai massimi dal 2007. L'Asia vola con Tokyo ai massimi dall'aprile 2010. L'euro sfonda quota 1,35 contro il dollaro di LUCA PAGNI
Saipem cambia i vertici: l'ombra della corruzione in Algeria di ANDREA GRECO
 
SPREAD BTP-BUND 10Y Ora: 12:56:44 Data: 30/01/2013 251,5819 + 2.20% Minimo: 244,1199 Massimo: 252,4310



chart-520.php
 
ma se fossi sh da su metterei un take a 400 pronta a uscire al rimbalzo da 460 465 stop in gain adesso andrebbe a 590 600 poco sopra

e se sale sopra i 600 cercherei i livelli a ritroso
650 prima e 730 poi

cosi, tanto per dire siccome nn ne dico abbastanza...:D

buona pappa ciao
 
L'Italia si delinea in netta controtendenza rispetto al resto delle Borse mondiali. Tokyo ha visto un +2,28 (il massimo da oltre 30 mesi)% grazie all'azione di alleggerimento dello yen e il resto dell'Asia festeggia un outlook 2013 di Pechino particolarmente incoraggiante, soprattutto sulla richiesta di petrolio e commodities. StreetAuthority dalle colonne di Seeking Alpha, ha valutato la possibilità della presenza di 4 elementi ignorati, i famosi cigni neri, che potrebbero dare una correzione ai mercati nel corso dell'anno. 1) L' Iran approfondisce il suo programma di arricchimento dell'uranio e gli Stati Uniti rispondono Sembra essere diventata uno di quei soprammobili che abbiamo sempre davanti agli occhi, diventano parte del panorama di casa nostra e non ce ne accorgiamo mai anche avendolo davanti agli occhi tutti i giorni. La crisi con l'Iran è stata talmente tanto sulle pagine dei giornali che ormai pochi se ne ricordano, e pochi ricordano anche il rischio, non indifferente di chiudere lo stretto di Hormuz e le relative minacce da parte di Ahmadinejad che sarà sostituito ad agosto. Ben poco è dato di sapere sul suo successore e soprattutto sula linea che terrà nei confronti delle relazioni internazionali, ma non è difficile pronosticare un ritorno alla linea di intransigenza più dura, protagonista finora dei rapporti Usa-Iran. Prima conseguenza un rialzo del prezzo del petrolio e riflessi diretti sull'azionario, protagonista dell'anno. 2) La Federal Reserve cambia strategia Il presidente Ben Bernanke ha saggiamente cercato di calmare i mercati sottolineando che la Fed non si avvia ad aumentare i tassi finché l'economia statunitense non mostrerà una maggiore vitalità. Ma sappiamo bene che le dichiarazioni ufficiali possono venire smentite subito dai fatti o da cause di forza maggiore. Con la conseguente corrente che virerà contro gli stock e contro il mercato. Senza contare che i vari QE messi in piedi dalla Fed hanno via via perso il loro mordente e rischiano di creare il paradosso per cui non hanno forza nel sanare la situazione, ma non possono essere troncati di netto per evitare un ulteriore shock. , 3) L'inazione sul deficit porta a un downgrade La bomba a orologeria è stata solo sospesa dalla decisione dei repubblicani di allngare i tempi per il tetto del debito al 19 maggio, ma si è trattato solo di una resa dei conti rinviata e non certo risolta. La decisione di rinviare una resa dei conti è un palese tentativo di prendere tempo, cosa che confermerebbe già da adesso i rischi cui la politica statunitense espone i mercati che, in mancanza di un accordo potrebbero risentire di un'onda d'urto troppo forte, 20000 miliardi di dollari per evitare i quali, un accordo sistematico sembra sempre più improbabile. Una situazione anche criptica perchè l'aumento del debito maggiore si è avuto proprio nel corso degli ultimi 4 anni, ovvero quando il mercato ha iniziato a risalire, per questo motivo gli investitori hanno già concluso che il livello crescente del debito pubblico ha un influsso semplicemente irrilevante sui mercati. Errore: un elastico si può allungare molto, ma alal fine sarà destinato a rompersi. Che sia questo il vero "Black Swan del 2013." 4) La Cina comincia a vendere i bond Usa La Cina è stta un'alleata molto comoda per gli Usa finora, soprattutto per quanto riguarda i bond, il cui acquisto ha permesso di tenere i rendimenti ancora a livelli bassi, nonostante tutto. Ma la nuova leadership di Pechino ha già fatto sapere di voler spostare i suoi interessi verso un aumento della domanda interna proprio per evitare la dipendenza dal mercato globale e sfruttare l'immenso patrimonio umano (oltre un miliardo di potenziali consumatori) finora rimasto ignorato e a servizio del''occidente sotto forma di manodopera a bassissimo prezzo. Ma una moneta debole torna utile solo in caso di economia basata sulle esportazioni, cosa che in tal caso non andrebbe a scontrarsi con i piani di Pechino, la quale, volendo contrastare l'inflazione, potrebbe tentare un apprezzamento della sua valuta.Non da escludere che in questa serie di provvedimenti arrivi anche la vendita dei bond Usa con tutte le conseguenze del caso. Fonte: News Trend Online
 

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