Mancano ormai poche ore alla chiusura dei seggi per le elezioni politiche italiane 2013 e dopo le 15 cominceranno ad arrivare i primi dati. L’attesa è tanta per conoscere l’esito di questa appassionante competizione elettorale che si giocherà all’ultimo voto.
Infatti stando agli ultimi sondaggi politici elettorali diffusi in rete, nonostante il divieto imposto dalla legge alla loro divulgazione, la situazione alla Camera pare delineata, mentre al Senato il quadro resta incertissimo.
Vediamo in dettaglio cosa emergerebbe da questi risultati per il Pdl, M5S di Beppe Grillo, Pd, centro di Monti e Rivoluzione Civile di Ingroia. Gli espedienti usati per rendere pubblici i sondaggi su internet sono stati quelli di paragonare le elezioni ad una corsa per cavalli o ad un conclave di vescovi.
Per quanto riguarda le corse dei cavalli all’ippodromo della Chambre sarebbe nettamente avanti la scuderia Bien Comun con 35,5 secondi e 331 sacchi di biada; più staccato Maison Libertè a quasi sette secondi dal vincitore che porterebbe a casa 135 sacchi. A sorpresa, ma non troppo visti gli ultimi avvenimenti, si classificherebbe terzo Igor Brick con 19 secondi e 94 sacchi di biada. In forte calo Ipson de la Boccon che percorrerebbe un giro in 11,4 secondi ed avrebbe soltanto 57 contenitori di biada.
Al Senato l’esito della gara sarebbe in bilico: Bien Comun sarebbe si in testa ma con 150 sacchi di biada non sarebbe tranquillo e dovrebbe chiedere l’aiuto di Ipson d
e la Boccon che con 28 sacchi sarebbe decisivo per governare. Buono anche qui il risultato di Igor Brick che raggiungerebbe 43 contenitori, mentre Maison Libertè si attesterebbe intorno a 86 sacchi di biada.
Anche in base alle rilevazioni per l’elezione del Papa, il cardinale di Piacenza sarebbe in vantaggio con il 34% delle preferenze, seguito a ruota dal prelato di Monza e Brianza con il 28% dei voti. Ottima affermazione pure nel conclave per il camerlengo di Genova che avrebbe una percentuale di consensi tra il 21 e il 22%. In difficoltà il cardinale di Milano, ex nunzio apostolico di Bruxelles, fermo all’11%.
Dal canto loro i social network hanno avuto la loro parte nella vicenda sondaggi clandestini. Ad esempio un noto giornalista ha pubblicato sul proprio profilo Facebook, in segno di disobbedienza civile verso il blocco, le intenzioni di voto di vari istituti demoscopici come Swg, Ispo di Mannheimer e altri.
Ebbene anche queste rilevazioni hanno confermato gli esiti maturati nelle corse a cavallo e nel conclave con un vantaggio della coalizione di centrosinistra tra i 5 e i 6 punti rispetto a quella del centrodestra.
Il Movimento 5 Stelle si attesterebbe tra il 19 ed oltre il 20%, mentre sono variabili i dati su Rivoluzione Civile dell’ex pm Antonio Ingroia che raggiungerebbe solo per alcuni studi la fatidica soglia del 4% per eleggere rappresentanti alla Camera. Infine Fare per Fermare il Declino, dopo le polemiche dei giorni scorsi sul suo leader Oscar Giannino, sarebbe poco sopra l’1% di voti.
Insomma un vero e proprio rompicapo che potrà essere risolto solo dopo che saranno noti i dati ufficiali. Da questo quadro emergerebbe una vittoria parziale di Pier Luigi Bersani ai danni di Berlusconi; tuttavia a Palazzo Madama il segretario del Pd non avrebbe una chiara maggioranza e quindi non sarebbe in grado di governare da solo.
A questo punto o si tornerebbe a votare oppure il candidato premier del centrosinistra dovrebbe trovare un accordo con Monti e soci; ma sappiamo bene dell’incompatibilità più volte rimarcata tra Vendola ed il Professore. Una situazione non facile da dirimere.
A complicare le cose per Bersani ci sarebbe il forte successo di M5S del comico genovese Beppe Grillo. Grillo che ha già fatto sapere che non si accorderà mai con gli esponenti della casta che, a suo parere, hanno portato l’Italia alla rovina.
Ma una previsione basata su un dato reale già si può azzardare. L’affluenza alle urne registra un forte calo: infatti alle 22 di ieri aveva votato il 55,17% degli aventi diritto contro il 62,55% della stessa ora delle precedenti consultazioni del 2008.
Quindi un significativo -7,38% che potrebbe voler dire che il partito del non voto e dei delusi dalla politica sarebbe in crescita. D’altronde storicamente una bassa partecipazione alle elezioni politiche ha sempre favorito i partiti di centrosinistra che hanno un elettorato più motivato e quindi questo significherebbe un risultato più positivo rispetto alle previsioni per Bersani e compagni.
Intanto ieri c’è stata una piccola contestazione a Silvio Berlusconi fuori dal seggio da parte di attiviste del gruppo Femen che hanno cercato di avvicinarsi al Cavaliere nude con la sola scritta dipinta sulla pelle: “Basta Berlusconi”.
Sono state bloccate dal servizio di sicurezza ed arrestate. Prontamente sul sito internet di Femen è apparsa la rivendicazione della loro impresa, con spiegazione annessa: «Non votare contro i mafiosi! Berlusconi è la vergogna dell’Italia! Il posto dei pedofili è la galera!»,
La replica del leader del Popolo delle Libertà non si è fatta attendere: “Sono esagerazioni chi ragiona con l’intelligenza e con il cervello non può che votare in una direzione e si comporta conseguentemente. Poi ci sono tutte le situazioni fuori dalla ragione che esistono e non possiamo farci niente”.