Idee e grafici. - Cap. 2

News

08/03/2013 19:16
Siamo sull'orlo del baratro: si deve uscire dal mercato. Adesso!
Rossana Prezioso
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Sono aperte le iscrizioni al webinar gratuito dal titolo: CREARE UN PORTFOLIO DIVERSIFICATO CON SOLI 10 MILA EURO che Renato Decarolis terrà il prossimo Martedì 12 Marzo alle ore 18.00. disponibili 300 posti Allora si era nel pieno della bolla immobiliare e creditizia che sarebbe esplosa di lì a poco lasciando a spasso, nell'immediato, oltre 60mila lavoratori. Stavolta la situazione non è dissimile, e l'aumento delle tasse unita alla diminuzione della spesa pubblica impatterà sull'economia Usa annullando i benefici di una ripresa del mercato immobiliare e quelli di una potenziale autonomia energetica. Ne è convinto Nouriel Roubini che parlando al Forum Ambrosetti 2013, ha messo in guardia sull'andamento positivo, troppo, delle Borse internazionali. Le vendite al dettaglio sono state un disastro e questo fa capire tre cose: 1) I consumatori sono già "vittime" dei rialzi generalizzati delle imposte e hanno meno capitale da spendere, quindi l'economia reale è nei guai. 2) Le società il cui rendimento dipende direttamente dalla spesa dei consumatori, subiranno le conseguenze molto presto, in termini addirittura di settimane (il primo trimestre 2013 è agli sgoccioli). 3) Se da un lato le società quotate in Borsa (e che quindi hanno accesso ai finanziamenti Fed) vanno bene, ma dall'altro lato la parte dell'economia che nella Fed non si trova continua a scendere, il differenziale è chiaro sintomo di una bolla. Quindi, un disastro prima della fine dell'anno potrebbe non essere solo un'ipotesi catastrofista. E i dati reali parlano di una crescita che invece del pronosticato 2% non arriverà che a uno scarno 1,5-1,4% proprio a causa del drenaggio fiscale. , "I segnali che arrivano dal settore immobiliare restano icoraggianti, come anche i prezzi del gas scisto, ma se l'economia non cresce e i consumi calano, le aziende non hanno bisogno di energia e quindi i vantaggi si annulleranno". Anche Barclays ha rivisto le sue previsioni per il PIL degli Stati Uniti alla luce dei dati integrati con le conseguenze dei tagli alla spesa: 1,5% nel secondo trimestre del 2012 da una precedente previsione del 2%, mentre per il terzo e quarto trimestre del 2013 ha rivisto la sua previsione di crescita al 2% da un precedente 2,5%. Roubini ribadisce: sarà peggio del 2004. 9 anni fa, la fetta che cresceva a dismisura, arrivò a coprire il 50% della crescita Usa e come allora si stanno moltiplicando i prestiti a rischio che hanno raggiunto quota 13 miliardi di dollari, soprattutto nell'ambito dei cosiddetti payday, di cui abbiamo accennato, prestiti che chiedono interessi del 500% e, in caso di penale, anche del 16mila %. Come allora a farli sono i grandi colossi del sistema bancario e, ooggi come allora, sono partite le indagini dei Procuratori Generali di Stato. La bolla immobiliare scoppiò nel 2007 e fu il primo dei settori in crisi, oggi, nonostante il rialzo continuato, 14 milioni di americani sono in ritardo sui pagamenti del mutuo perchè la situazione economica non corrisponde a quella finanziaria (in altre parole i dati del mercato non hanno niente a che vedere con l'economia reale). E anche allora alle grandi banche furono garantite ricapitalizzazioni facili (oggi soldi a bassissimo interesse) nonostante acquisizioni errate (JPMorgan con la Washington Mutual, oggi invece lo scandalo dei derivati). , E come se non bastasse a ciò si aggiunge anche la questione delle politiche di austerity che, volente o nolente, hanno raggiunto anche gli usa, partendo dall'Europa. A parlare è anche Paul Krugman, che dalle colonne del NYT sottolinea come la stessa movimentazione bancaria sia viziata: i tassi extra convenienti fanno solo capire che c'è un surplus di denaro che non ha destinazione perchè il campo non è sicuro. Un circolo vizioso che si riflette anche nei guadagni ricevuti finora dalle società e che si basano solo sulla speculazione e non su reali progressi economici. Prova ne sia il fatto che Warrenn Buffett e altri grandi investitori hanno recentemente tagliato le proprie posizioni su società particolarmente esposte ai consumi. Fonte: News Trend Online
Fonte: News Trend-online
 
Blog di Beppe Grillo - UUUUH! Unipol!

Nell'estate del 2012 sia Unipol che Fondiaria Sai hanno fatto un aumento di capitale enorme, di dimensioni spropositate. Successivamente agli aumenti di capitale, che hanno bruciato gli investimenti di centinaia di piccoli risparmiatori in pochi giorni, Unipol ha acquistato Fonsai.

Da leggere...
Buona domenica a tutti!
 
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Qualche tempo fa avevo aperto questa discussione
http://www.investireoggi.it/forum/fondiaria-sai-va-bene-cosi-vt72198.html ma non ha interessato nessuno, forse di queste faccende non si deve parlare!
 

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