Cambia la tassa sui depositi per Cipro,
ma la tensione sui mercati resta alle stelle
I prelievi forzosi dai depositi bancari verranno rimodulati per preservare le giacenze di entità inferiore, nonostante la forte contrarietà della Russia. Oggi il voto del Parlamento, caute in avvio le Borse europee. Tokyo recupera il 2% dopo lo scivolone di ieri, l'euro rimane sotto quota 1,3 dollari. Lo spread tra Btp e Bund stabile in area 325 punti
Lo leggo dopo
APPROFONDIMENTI
Auto, nuovo record negativo in Europa.
Crollo anche per la Fiat, scende del 15%
Se l'Italia fosse come Cipro
il conto sarebbe di 56,7 mld
Le proteste a Cipro
Spread verso quota 500 senza governo.
I mercati scommettono sulle coalizioni
Borsa, Greco: ''Cipro, domani si vota il prelievo forzoso''
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MILANO - E' partita la corsa alle modifiche per la
contestatissima tassa sui depositi bancari che Bruxelles ha imposto a Cipro come parte integrante di un pacchetto di misure che porterà a un prestito da 10 miliardi all'isola del Mediterraneo. Nella serata di ieri l'Eurogruppo ha raccolto
le indicazioni provienti dagli analisti, dal mondo della politica e dagli addetti ai lavori e ha richiesto ufficialmente che fossero esentati dal prelievo forzoso i depositi sotto i 100mila euro (che secondo l'impianto originario sarebbero colpiti al 6,75%, mentre sopra quella soglia la tassa era prevista al 9,9%). In cambio, anche se con la forte opposizione della Russia, si potrebbe arrivare ad aliquote superiori al 15% per i grandi patrimoni.
Questa indicazione sarebbe sostenuta anche fuori dall'enclave dei ministri delle Finanze dell'Eurozona, cioè da Fmi, Unione Europea e Banca Centrale Europea. Tanto che da più parti ci si domanda chi abbia allora fatto pressione per la struttura originaria, dopo lo scaricabarile di ieri e la secca smentita tedesca all'ipotesi che quell'impianto fosse stato disegnato proprio su pressione di Berlino. Mentre monta la rabbia e la protesta dei cittadini ciprioti (
FOTO), e le banche restano chiuse per cercare di tamponare la corsa al ritiro dai conti corrente, il Parlamento è chiamato nel pomeriggio a votare la misura - una volta che ne saranno definiti i contenuti. A testimonianza di quanto la questione si sia allargata dal piccolo Paese da poco più di un milione di abitanti, si registra anche l'intervento ufficiale di Washington, che ha chiesto una soluzione "equa e responsabile" alla vicenda.
La pressione resta dunque alta, anche perché non è così scontato che in Parlamento ci siano i voti sufficienti per approvare il pacchetto (il partito del presidente
Nicos Anastasiades ha 20 seggi su 56 e non è detto che gli alleati di centro-destra siano questa volta dalla sua parte). La tensione si fa sentire sull'
euro, che perde ancora terreno sui mercati internazionali, seppure in misura minore rispetto a ieri: la moneta unica europea viene scambiata a 1,293 dollari (-0,1%). Poco mosso lo yen a 123,49. Sul versante obbligazionario, lo spread tra Btp e Bund è poco mosso in apertura in area 325 punti base, con i titoli decennali italiani che rendono il 4,64%.
Nel Vecchio continente, le principali Borse hanno aperto in terreno negativo ma senza particolari scossoni. A
Piazza Affari, il Ftse Mib cede lo 0,3% in linea con gli altri indici: Londra perde lo 0,2%, Parigi lo 0,28%, Francoforte lo 0,5%. Sul listino milanese si muove in ribasso
Fiat dopo i dati sulle immatricolazioni in Europa: a febbraio sono calate del 15,7% per una quota in calo al 6,8%. A livello macroeconomico si attendono una serie di dati sulla produzione industriale (anche in Italia) e dalla Germania è in arrivo l'indice Zew.
Positiva invece la chiusura di
Tokyo, che ha recuperato dallo scivolone di ieri recuperando con l'indice Nikkei che è rimbalzato di oltre il 2 per cento, guadagnando 247,60 punti e chiudendo a quota 12.468,23. Sempre dall'Asia sono arrivati i dati sopra le attese della
Cina: gli investimenti cinesi all'estero sono saliti del 147,3% su base annua nel corso dei primi due mesi dell'anno a 18,39 miliardi di dollari. Sono stati più di 17,48 miliardi di dollari, invece, gli investimenti esteri nell'ex Celeste impero. Solo a febbraio, gli investimenti diretti esteri (ide) in Cina sono saliti 6,32% registrando il loro primo aumento mensile dopo otto mesi consecutivi di flessione.
Negli Stati Uniti, ieri sera Wall Street aveva chiuso limando i cali - ma restando comunque in rosso. Oggi sono attesi i dati relativi all'avvio di nuovi cantieri, mentre cominciano le riunioni del Fomc - il comitato "opertivo" della
Federal Reserve, dove si prendono le decisioni di politica monetaria.
Le quotazioni del
petrolio sono in rialzo sul mercato elettronico di New York dove i contratti sul greggio Wti con scadenza ad aprile vengono scambiati a 93,77 dollari al barile (+3 centesimi). Dopo gli scossoni di ieri legati alla crisi di Cipro, sul mercato c'è attesa per i dati sulle forniture Usa, previsti in rialzo. In calo invece il Brent che scende a 109,39. L'
oro rimane sopra quota 1600 dollari dopo aver segnato ieri un deciso rialzo: il lingotto con consegna immediata sui mercati asiatici quota 1608 dollari dai 1611 della vigilia. (19 marzo 2013)