dondiego49
Forumer storico
Se l'Italia fosse come Cipro
il conto sarebbe di 56,7 mld
Nel 1992 il governo tecnico di Giuliano Amato decise il prelievo forzoso su tutti i conti correnti, ma l'imposta fu pari al 6 per mille contro il ,6,75% deciso da Nicosia. Sui depositi bancari degli italiani ci sono 740 miliardi, 650 sono di privati, gli altri delle aziende
di GIULIANO BALESTRERI Lo leggo dopo
I ciprioti hanno prelevato quanto potevo dai bancomat VEDI ANCHE
articolo
Cambia la tassa sui depositi per Cipro,
ma la tensione sui mercati resta alle stelle
Articolo
Cipro riporta la paura sui mercati
Borse in calo, spread a quota 325
TAG
crisi economica italiana, eurozona, cipro, giuliano amato, lira, euro
MILANO - Un prelievo forzoso da 5,8 miliardi sui conti correnti e depositi bancari a garanzia dell'impegno di Cipro a ridurre debito e deficit. E' la richiesta della Commissione europea per approvare il via libera a un piano di salvataggio da 10 miliardi di euro. Tradotto: l'Unione europea non aiuterà il paese in crisi se dall'isola non arriveranno forti segnali di cambio di rotta nella gestione delle finanze pubbliche.
Secondo gli addetti ai lavori, la decisione del governo cipriota crea un precedente pericoloso perché potrebbe instaurare una consuetudine estremamente gravosa per i cittadini del Vecchio continente. Applicata all'Italia, anche solo con l'aliquota più bassa del 6,75%, nelle casse dello Stato arriverebbero 56,7 miliardi di cui 43,9 dai conti correnti e depositi bancari degli italiani (650 miliardi), mentre gli altri 12,8 miliardi sarebbero prelevati dai 190 miliardi depositati sui conti delle aziende.
Una maxi patrimoniale una tantum che però difficilmente avrebbe impatti positivi a lungo termine sulle casse dello Stato italiano che ogni anno paga circa 80 miliardi di interessi sul debito (arrivato al record di 2.022 miliardi). Potrebbe, però, essere uno dei paletti posti dell'Ue se mai l'Italia chiedesse l'intervento dell'Ue. Un'ipotesi per il momento lontana, ma non impossibile se lo spread tornasse sopra i 500 punti base.
Di certo la mossa decisa da Cipro non è certo nuova: l'11 luglio 1992 il governo tecnico guidato da Giuliano Amato varò un pacchetto di riforme da 30mila miliardi di lire (poco pù di 15 miliardi di euro) che comprendeva anche un prelievo forzoso dai conti correnti pari al 6 per mille: lo Stato incassò 5 miliardi (poco più dell'Imu sulla prima casa), ma non bastarono a evitare la svalutazione della lira a settembre di quell'anno e l'uscita dal Sistema monetario europeo.
il conto sarebbe di 56,7 mld
Nel 1992 il governo tecnico di Giuliano Amato decise il prelievo forzoso su tutti i conti correnti, ma l'imposta fu pari al 6 per mille contro il ,6,75% deciso da Nicosia. Sui depositi bancari degli italiani ci sono 740 miliardi, 650 sono di privati, gli altri delle aziende
di GIULIANO BALESTRERI Lo leggo dopo
articolo
Cambia la tassa sui depositi per Cipro,
ma la tensione sui mercati resta alle stelle
Articolo
Cipro riporta la paura sui mercati
Borse in calo, spread a quota 325
TAG
crisi economica italiana, eurozona, cipro, giuliano amato, lira, euro
MILANO - Un prelievo forzoso da 5,8 miliardi sui conti correnti e depositi bancari a garanzia dell'impegno di Cipro a ridurre debito e deficit. E' la richiesta della Commissione europea per approvare il via libera a un piano di salvataggio da 10 miliardi di euro. Tradotto: l'Unione europea non aiuterà il paese in crisi se dall'isola non arriveranno forti segnali di cambio di rotta nella gestione delle finanze pubbliche.
Secondo gli addetti ai lavori, la decisione del governo cipriota crea un precedente pericoloso perché potrebbe instaurare una consuetudine estremamente gravosa per i cittadini del Vecchio continente. Applicata all'Italia, anche solo con l'aliquota più bassa del 6,75%, nelle casse dello Stato arriverebbero 56,7 miliardi di cui 43,9 dai conti correnti e depositi bancari degli italiani (650 miliardi), mentre gli altri 12,8 miliardi sarebbero prelevati dai 190 miliardi depositati sui conti delle aziende.
Una maxi patrimoniale una tantum che però difficilmente avrebbe impatti positivi a lungo termine sulle casse dello Stato italiano che ogni anno paga circa 80 miliardi di interessi sul debito (arrivato al record di 2.022 miliardi). Potrebbe, però, essere uno dei paletti posti dell'Ue se mai l'Italia chiedesse l'intervento dell'Ue. Un'ipotesi per il momento lontana, ma non impossibile se lo spread tornasse sopra i 500 punti base.
Di certo la mossa decisa da Cipro non è certo nuova: l'11 luglio 1992 il governo tecnico guidato da Giuliano Amato varò un pacchetto di riforme da 30mila miliardi di lire (poco pù di 15 miliardi di euro) che comprendeva anche un prelievo forzoso dai conti correnti pari al 6 per mille: lo Stato incassò 5 miliardi (poco più dell'Imu sulla prima casa), ma non bastarono a evitare la svalutazione della lira a settembre di quell'anno e l'uscita dal Sistema monetario europeo.