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10/04/2013 11:33
Flash sui mercati
Intesa Sanpaolo Studi e Ricerche
Da seguire:
Area Euro
Francia. La produzione industriale sorprende verso l’alto a febbraio, con un aumento di +0,7% m/m contro attese di 0,2% m/m. Il dato di gennaio viene rivisto verso l’alto a -0,8% m/m da -1,2% m/m; pertanto la variazione tendenziale migliora a -2,5% a/a da -3,6% a/a di gennaio. La produzione manifatturiera è cresciuta di 0,8% m/m (consenso : +0,2% m/m) dopo il -1,3% m/m del mese precedente. Le indicazioni dall’indagine INSEE erano state solo di modesto recupero del comparto manifatturiero a inizio 2013; i dati della produzione mostrano in particolare un recupero inatteso nei comparti trasporti e raffinazione. Il dato di febbraio, insieme alla revisione di gennaio, lascerebbe la produzione industriale in rotta per una variazione nulla nel 1° trimestre 2013, dopo il -1,9% t/t di dicembre, un risultato molto migliore delle aspettative.
Spagna.La produzione industriale è vista in calo di -5,7% a/a, dopo il -5,6% a/a di gennaio. Le indagini PMI e Commissione UE hanno segnalato un rallentamento dell’attività produttiva a febbraio. Secondo le nostre stime, su base mensile l’output dovrebbe essere calato di 0,3% m/m, invariato rispetto a gennaio.
Italia. La produzione industriale dovrebbe calare di -0,3% m/m a febbraio dopo l’inatteso aumento di 0,8% m/m di gennaio. Corretta per i giorni lavorativi, la produzione è vista in calo di -7,2% a/a da un precedente -3,6% a/a. Se confermato il dato di febbraio lascerebbe la produzione in rotta per un calo di attività di -0,1% t/t a marzo dopo il -2,2% t/t. Le indagini congiunturali tra fine 2012 e inizio 2013 hanno segnalato solo un modesto recupero di attività produttiva.
Stati Uniti
La Fed pubblica i verbali della riunione del FOMC di marzo. I verbali dovrebbero dare qualche informazione in più sulle opinioni dei partecipanti riguardo al proseguimento del programma di acquisto titoli ai ritmi attuali. Sulla base della conferenza stampa di Bernanke e dei discorsi recenti, per ora il programma dovrebbe procedere con i flussi di acquisto attuali (85 mld di dollari al mese); tuttavia sembra si stia formando un consenso che potrebbe portare a una riduzione degli acquisti mensili nella seconda parte dell’anno se proseguirà il trend positivo sul mercato del lavoro e sulla domanda finale. I verbali dovrebbero confermare che nel breve termine non bisogna attendersi modifiche, ma più avanti ci potrebbe essere un graduale rallentamento del ritmo di aumento dello stimolo monetario.
Ieri sui mercati
Seduta interlocutoria per i listini azionari europei, che chiudono intorno alla parità dopo una prima parte di giornata positiva, in un clima di perdurante cautela circa gli sviluppi della crisi europea. La liquidità giapponese consente un’ulteriore riduzione dello spread nonostante le incertezze sul fronte politico italiano. Il mercato americano chiude in rialzo spinto dai primi risultati societari positivi (Alcoa) e da dati dell’inflazione cinese a marzo più moderati di quanto atteso. Questa mattina i dati della bilancia commerciale cinese di marzo danno informazioni sul commercio internazionale, mostrando un rallentamento della crescita delle esportazioni dai ritmi straordinariamente forti dei mesi precedenti (+10% a/a da +21,8% a/a di febbraio, a fronte di un’accelerazione dell’import, +14,1% a/a da -15,2% a/a di febbraio). I dati segnalano una buona tenuta dell’export verso i paesi emergenti e quelli asiatici in particolare, mentre restano più moderati gli scambi con i paesi sviluppati; restano sempre solide però le esportazioni verso gli USA (+10,2% a/a).
Sui mercati obbligazionari, dopo il recente recupero il secondario italiano esprime cautela, con un movimento marginalmente al rialzo dei rendimenti sulle principali scadenze e lo spread invariato rispetto alla chiusura del giorno precedente, in un contesto che resta caratterizzato da volumi piuttosto bassi in attesa della due giorni di aste che partirà oggi e del collocamento del quarto BTP Italia in agenda per la prossima settimana. Il rendimento sul 2 anni aumenta di 5pb rispetto a ieri salendo a 1,76% per il titolo 1/3/2015, mentre quello sul decennale sale di soli 2pb a 4,39% con il differenziale di rendimento rispetto ai Bund a 313pb.
Il Tesoro italiano sarà attivo sul segmento a brevissimo con l'offerta di 8 miliardi di BOT a 12 mesi e 3 miliardi di Bot a 3 mesi, per un ammontare complessivo di 12 miliardi contro gli 8,8 in scadenza. Giovedì sarà invece la volta del comparto a più lungo termine, col nuovo 3 anni scadenza maggio 2016, offerto fra i 3 e i 4 miliardi di euro, il 15 anni settembre 2028 e il CCTeu giugno 2017. Tutto per un ammontare complessivo fra 5,5 e 7,5 miliardi.
Area Euro
Francia. Il Governo francese ha abbassato la stima di crescita del PIL per quest’anno da 0,8% a 0,1%, allineandosi alle stime della Commissione Europea a causa della situazione anemica dell’economia del Paese, segnalata anche dal progressivo peggioramento della bilancia commerciale.
Stati Uniti
L’indice di fiducia delle piccole imprese rilevato dalla National Federation of Independent Business a marzo cala a 89,5 da 90,8 del mese precedente. Nell’indagine tornano a peggiorare i piani di assunzione (a 0 da 4 di febbraio) e i prezzi di vendita (a -1 da 2). Le imprese restano pessimiste sulla ripresa (-28) anche se l’indice sulle aspettative economiche sta migliorando dopo l’ampio calo visto a novembre, in anticipazione del fiscal cliff. I dati sono in linea con la previsione di un rallentamento della crescita nel 2° trimestre, dopo un’accelerazione prevista per il 1° trimestre.
J. Bullard(St Louis Fed, votante) ha detto che I risultati deludenti dell’employment report di marzo non modificano le sue previsioni sullo scenario economico. Secondo Bullard, il FOMC probabilmente ridurrà gradualmente il ritmo degli acquisti man mano che l’economia migliora. J. Williams (San Francisco Fed, non votante) ha ribadito quanto aveva già detto nei giorni scorsi: secondo le sue previsioni, nella seconda metà dell’anno la ripresa economica potrebbe essere sufficientemente solida da permettere di iniziare a ridurre il ritmo degli acquisti di titoli, in modo da concludere il programma entro fine anno. Williams ha detto, come Bullard, che la Fed non reagisce alla volatilità mensile dei dati e le informazioni dell’ultimo employment report non sono indicative per ora di un cambiamento di scenario. Queste informazioni, insieme alle dichiarazioni recenti di un ampio gruppo di partecipanti al FOMC in posizione di leadership (Bernanke, Yellen, Dudley) danno supporto all’aspettativa che la pubblicazione dei verbali questa sera mostri indicazioni di apertura verso un rallentamento del ritmo di acquisto titoli nella seconda parte dell’anno.
Fonte: Mercati Flash