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Saipem crolla a Piazza Affari
dopo il nuovo taglio delle stime
Venerdì la società di esplorazione petrolifera ha annunciato un rosso tra 300 e 350 milioni a fine 2013. Pioggia di tagli ai prezzi obiettivo da parte degli analisti, Mediobanca lo abbassa di 6 euro in un colpo solo a quota 17,4. Tracollo del titolo, che cede oltre 20 punti e trascina al ribasso Eni e il Ftse Mib
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MILANO - Non sono passati neppure sei mesi e ci risiamo. Non c'è pace per il titolo Saipem (
segui in diretta), colpito da vendite violentissime dopo aver abbassato le stime per l'esercizio 2013. La società di esplorazione petrolifera non riesce inizialmente a far prezzo, poi cede oltre venti punti percentuali in area 15 euro dopo un prolungamento dell'asta di pre-apertura. Torna immediatamente alla memoria quanto accaduto alla fine di gennaio, quando il titolo
ha bruciato in una sola seduta il 34% del suo valore (avendo scambiato in alcuni momenti a -40%) determinando una perdita secca di 4,5 miliardi per i soci. Una vicenda poco luminosa, perché arrivata a stretto giro rispetto alle accuse di
tangenti in Algeria ed è stata anticipata da una vendita poco chiara:
qualcuno probabilmente già sapeva di quel profit warning ed è riuscito a non pagarne il conto.
Anche in questo caso, le vendite arrivano copiose dopo un taglio sensibile alle stime. Il profit warning lanciato alla fine dello scorso gennaio, dunque, non è bastato: ora il gruppo
prevede di chiudere l'anno in corso con una perdita compresa fra i 300 milioni e i 350 milioni di euro. Saipem ha inoltre annunciato, venerdì scorso, la riduzione della guidance dell'Ebit 2013 di un importo compreso tra 650 milioni e 750 milioni di euro. La metà della riduzione prevista è dovuta "alle attività in Algeria", ha spiegato la società. Oltre al "deterioramento della posizione commerciale" nel Paese nordafricano, hanno spiegato da Saipem, il nuovo responsabile delle attività americane - che si è insediato a fine aprile - ha scoperto due contratti problematici in Messico e Canada che hanno abbassato la redditività nell'area di 260 milioni.
Immediata la reazione dei principali broker: Exane ha abbassato il proprio giudizio ad 'underperform', Kepler ad hold. Drastica la riduzione del target price da parte di Mediobanca, che ha ridotto il prezzo obiettivo di 6 euro in un sol colpo portandolo a 17,4 euro. Simile il discorso per BofA Merrill Lynch, che ha portato il target price da 21 a 16 euro. Sotto pressione anche la controllante Eni, che detiene il 42,9% di Saipem: cede oltre tre punti percentuali in area 16 euro (
segui in diretta).