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02/09/2013 12:55
Flash sui mercati
Intesa Sanpaolo Studi e Ricerche
Da seguire:
Area Euro
§La seconda stima del PMI manifatturiero dell’area euro dovrebbe confermare l’aumento a 51,3 ad agosto dal 50,3 di luglio. Lo spaccato dovrebbe confermare in particolare il recupero degli ordini, che nella stima flash hanno fatto segnare un incoraggiante 53,4. La salita dovrebbe essere trainata ancora una volta dalla Germania (52). La prima lettura del PMI italiano dovrebbe mostrare un indice a 50,9 da 50,4 precedente. Già pubblicato l’indice per l’Irlanda, salito da 51,0 a 52,0 (nuovi ordini 53,6).
Stati Uniti
§Mercati chiusi per festività.
I market mover della settimana
Nell’area euro, il focus sarà sulla riunione della BCE. I primi dati reali relativi al 3° trimestre dovrebbero mostrare a luglio una stagnazione della produzione in Germania e un calo in Francia, ma si tratterebbe di una normalizzazione dopo i forti aumenti di giugno: la tendenza di fondo dovrebbe rimanere quella di un miglioramento diffuso come segnalato dalle indagini congiunturali. La seconda stima del PIL area euro nel 2° trimestre dovrebbe confermare il ritorno alla crescita (+0,3% t/t) dopo due anni di contrazione.
La settimana è densa di dati importanti negli Stati Uniti. Gli indici ISM dovrebbero correggere modestamente ad agosto, restando su livelli elevati e coerenti con il proseguimento dell’espansione a ritmi moderati. L’employment report dovrebbe mostrare una dinamica occupazionale di poco superiore a quella di luglio e in linea con il proseguimento di un graduale calo del tasso di disoccupazione nei prossimi mesi. A luglio, il deficit della bilancia commerciale dovrebbe riallargarsi dopo l’ampio calo di giugno e la spesa in costruzioni dovrebbe aumentare modestamente.
Venerdì sui mercati
In Cina, il PMI ufficiale è salito da 50,3 a 51, mentre la rilevazione HSBC è stata confermata in rialzo a 50,1. A fronte dei segnali di miglioramento dell’attività economica in Cina, il rischio Siria diventa meno pressante per i mercati, a seguito della decisione dell’amministrazione Obama di ottenere l’autorizzazione del congresso prima di muoversi; tuttavia, è evidente che l’iniziativa militare è soltanto rinviata. Venerdì il flusso di dati è stato positivo in Europa ma deludente negli Stati Uniti. Problemi in Portogallo, dove la corte costituzionale ha bocciato le misure che avrebbero consentito il licenziamento dei dipendenti pubblici.
Area Euro
L’indice di fiducia composito elaborato dalla Commissione Europea migliora ad agosto per il quarto mese consecutivo, salendo più delle attese a 95,2 da 92,5. L’indice è ora ai massimi da 17 mesi, pur rimanendo ancora al di sotto della media di lungo periodo (circa 100). Sopra la media si conferma la Germania (103,8), più indietro Francia, Italia e Spagna (91,6; 91,5 e 94,3 rispettivamente). La fiducia dei consumatori conferma la stima preliminare migliorando di quasi due punti a -15,6 da -17,4 di luglio (il trend al rialzo dura dal dicembre scorso). Anche in questo caso è la Germania il Paese con il clima di fiducia meglio impostato (-3,4). Anche nel settore produttivo si registra un netto miglioramento di morale. Nell’industria l’indice sale a -7,9 da -10,6, avvicinandosi alla media di lungo periodo (-7) sostenuto dalla componente legata agli ordini esteri, mentre nei servizi l’indice cresce a -5,3 da -7,8, ancora lontano dalla media di lungo periodo (11,7). L’indice composito della Commissione è ora coerente con un PIL all’incirca stagnante su base annua, il che conferma che il miglioramento congiunturale è destinato a proseguire nel trimestre estivo dal -0,7% a/a di primavera, ma segnala anche che la ripresa è ancora di entità modesta.
La stima preliminare di agosto sull’andamento dei prezzi al consumo ha sorpreso lievemente al ribasso mostrando un’inflazione in calo di tre decimi all’1,3% dall’1,6% di luglio, grazie soprattutto alla riduzione tendenziale dei prezzi dell’energia. Il dato è coerente con un aumento dei prezzi nel mese (+0,1% m/m dopo -0,5% m/m a luglio) spinto soprattutto dagli alimentari. I prezzi al netto delle componenti più volatili (alimentari, energia, alcol e tabacco) sul mese sono rimasti stabili, per un CPI core stabile all’1,1%. A meno di sorprese sul prezzo delle materie prime, l’inflazione potrebbe calare ancora a settembre, per poi risalire attorno all’1,5% nei mesi autunnali.
Il tasso di disoccupazione dell’area euro rimane stabile in linea con le attese per il quinto mese consecutivo al 12,1% a luglio (si tratta di un massimo dall’inizio della serie storica). I paesi dell’eurozona con la disoccupazione più bassa sono Austria (4,8%), Germania (5,3%) e Lussemburgo (5,7%). All’opposto i paesi più colpiti rimangono Grecia (27,6% a maggio) e Spagna (26,3%). Da segnalare il forte aumento registrato a Cipro (al 17,3% a luglio, in aumento di un punto e mezzo rispetto a solo tre mesi prima). Riteniamo che difficilmente la disoccupazione salirà ancora in misura significativa rispetto agli attuali livelli.
Italia. A luglio il tasso di disoccupazione è calato a sorpresa per il secondo mese consecutivo, al 12% dal 12,1% di giugno (il massimo storico era stato toccato al 12,2% a maggio). Il calo del tasso dei senza-lavoro è dovuto alla flessione delle forze di lavoro, in presenza di un’occupazione stabile. La disoccupazione giovanile ha toccato un nuovo massimo storico al 39,5%. In base all’indagine trimestrale sulle forze di lavoro, il tasso di disoccupazione si era collocato al 12,1% nel secondo trimestre, dall’11,9% dei tre mesi precedenti. Su base tendenziale, si è accentuata la caduta degli occupati (-2,5%), dovuta al persistente contrazione degli occupati più giovani a fronte di una continua crescita degli ultracinquantenni. Prosegue la riduzione tendenziale dell’occupazione italiana mentre si arresta il calo di quella straniera. Continua anche il trend di riduzione degli occupati a tempo pieno a fronte di un aumento del part-time (involontario). Mentre prosegue la flessione dei dipendenti a tempo indeterminato, da due trimestri si nota una accelerazione nella flessione del lavoro a termine e dei collaboratori. Da notare infine che, dopo sette trimestri di discesa, torna ad aumentare il numero di inattivi, in gran parte giovani di sesso maschile. In sintesi, è ancora prematuro a nostro avviso dichiarare terminato il trend di deterioramento del mercato del lavoro, che potrebbe proseguire almeno per tutto il 2013.
Italia. In base alla stima preliminare, i prezzi al consumo sono saliti più del previsto ad agosto, di 0,3% m/m dopo lo 0,1% m/m di luglio sulla misura nazionale. In base all’indice armonizzato i prezzi sono rimasti stabili dopo il deciso calo (-1,8% m/m) di luglio. L’inflazione è calata di un decimo all’1,1% sul NIC ed è rimasta stabile all’1,2% sull’IPCA. L’aumento dei prezzi nel mese è dovuto interamente ai rincari nei trasporti (+2,7% m/m), spiegati sia dalla benzina (+1,1% m/m) che dai trasporti aerei e marittimi (+28,3% e +30,3% m/m); più marcati della stagionalità del mese anche gli aumenti per tempo libero e cultura (+0,7% m/m), anche in questo caso legati principalmente ai rincari a due cifre dei pacchetti-vacanza. Prosegue invece, dopo i rincari primaverili, il calo dei prezzi alimentari (-0,5% m/m dopo il -0,8% m/m di luglio), in particolare vegetali e frutta fresca; più marcata del prevista anche la flessione nelle comunicazioni (-0,6% m/m); in calo anche i prezzi dell’abbigliamento e dei servizi ricettivi e di ristorazione. Nell’ipotesi che l’aumento dell’IVA venga evitato, il CPI potrebbe rallentare ancora all’1% a settembre, per poi risalire in un intorno dell’1,5% per fine anno.
Germania. Le vendite al dettaglio sono diminuite a sorpresa di -1,4% m/m dopo il -0,8% m/m di giugno (rivisto al rialzo da -1,5% m/m). Il calo è spiegato da una contrazione nell’acquisto di abiti e vestiario (-2,6% m/m), informatica (-1,2% m/m) e mobili e arredi (-1,9% m/m). La variazione annua cala a -0,7% a/a dal -0,3% di giugno.
Stati Uniti
Il reddito personale a luglio aumenta di 0,1 % m/m, meno di quanto atteso dal consenso (+0,3% m/m). Fra le varie componenti di reddito, è negativa quella da lavoro, con un calo di salari e stipendi di -0,3% m/m, mentre il reddito da proprietà immobiliari aumenta di 0,6% m/m e quello da attività finanziarie di +0,6% m/m. Nel mese di giugno i salari orari erano scesi di -0,1% m/m; anche le ore lavorate avevano segnato una contrazione (-0,1% m/m); nel mese di luglio i lavoratori part-time erano aumentati di 174mila unità. Questi fattori spiegano la contrazione del reddito da lavoro su base mensile: la previsione è che il calo dei salari orari e delle ore lavorate sia temporaneo e che sia seguito da variazioni positive, con una ripresa del reddito da lavoro. La spesa personale aumenta di 0,1% m/m (il dato di giugno è rivisto verso l’alto a +0,6% m/m da +0,5% m/m) e il tasso di risparmio rimane invariato a 4,4% come a giugno. Sul dato dei consumi nominali pesano le correzioni nei comparto dei beni durevoli (-0,2% m/m, dovuta però a un calo dei prezzi nel settore) e in quello dei servizi (-0,1% m/m). In termini reali, i servizi segnano la seconda contrazione in tre mesi -0,1% m/m a luglio e a maggio). I servizi restano un capitolo debole nel sentiero dei consumi di questa ripresa. Il reddito da lavoro cala di -0,3% m/m, mentre il reddito disponibile è in crescita di 0,2% m/m. Il deflatore dei consumi aumenta di 0,1% m/m (1,4% a/a), lasciando la spesa reale invariata rispetto al giugno; anche il deflatore dei consumi core aumenta di 0,1% m/m (1,2% a/a). I dati sono deboli, e in parziale contrasto con le altre indicazioni congiunturali più positive viste recentemente.
Fonte: Mercati Flash