Idee e grafici. - Cap. 2

qui sul 60" minimo e massimo ma non essendoci dati importanti qui anno sollo voglia di salire anche senza fondamentali


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News

08/10/2013 10:30
13 anni di aumenti del dividendo
Paolo Crociato
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Forti flussi di cedole in settembre per i nostri portafogli. Prosegue la costruzione della nostra rendita passiva da dividendi. Nel report di oggi dedichiamo ampio spazio ad una importante multinazionale con una forte esposizione nei grandi paesi emergenti, elevati target di crescita per il futuro secondo gli analisti e 13 anni consecutivi di aumenti del dividendo. Nella seconda parte, dedicata agli ETF, presentiamo un nuovo fondo a cedola trimestrale, specializzato nel settore strategico dell'acqua. Il mese di settembre appena concluso è stato molto ricco in termini di dividendi per il nostro modello Top Analisti. Dal 1/9 al 30/9 abbiamo incassato un totale di 20 cedole, per un controvalore complessivo di 3.405 dollari, in forte incremento rispetto ai 2.568 dollari di settembre 2012. Il trend di crescita della rendita passiva generata dal nostro portafoglio si conferma anche per l'anno in corso. Nel 2010 abbiamo ricevuto dividendi per un totale di 28.771 dollari, nel 2011 i dividendi sono passati a 35.929 dollari con un aumento di +25%, mentre nel 2012 i dividendi hanno raggiunto quota 38.831 dollari, con un ulteriore incremento di +8%. Le proiezioni per il 2013 indicano che a fine anno potremmo raggiungere o superare la soglia record dei 40.000 dollari annui di entrate Il nostro obiettivo principale è quello di incrementare ogni anno l'importo complessivo della rendita del portafoglio, con crescite superiori al tasso di inflazione generando nel tempo un valore aggiunto superiore al costo della vita, indipendentemente dall'andamento del mercato azionario. Questo risultato è stato ottenuto abbinando due potenti strategie per il portafoglio: 1) Preferenza nella selezione verso società internazionali leader di mercato, con rating elevati da parte di broker ed analisti e crescite pluriennali di utili e dividendi. 2) Costante reinvestimento dei dividendi ricevuti per potenziare l'effetto leva derivante dall'interesse composto. Grazie all'effetto combinato di queste metodologie, i dividendi ottenuti per il nostro modello Top Analisti sono risultati in costante crescita già da diversi anni. Nelle ultime settimane abbiamo mantenuto una strategia improntata ad un maggiore controllo dei rischi, monitorando con attenzione il Beta del portafoglio. Le valutazioni piuttosto elevate dei principali indici azionari e le incertezze di breve termine derivanti dallo shutdown negli Stati Uniti, ci suggeriscono maggiore prudenza. Il Beta è un indicatore che misura la volatilità di un determinato titolo rispetto al mercato (indice S&P500 con Beta uguale a uno). Ad oggi, il beta medio dei 60 titoli che compongono il modello è pari a 0,9 che evidenzia una rischiosità inferiore del 10% rispetto a quella del mercato, più adatta per una fase come quella a cui stiamo assistendo in queste ultime settimane. Su queste basi, vediamo ora nel dettaglio le variazioni da apportare ai nostri tre modelli di portafoglio. Top Analisti - Questo particolare portafoglio è attualmente uno dei più replicati dai nostri abbonati, e racchiude in un unico modello le raccomandazioni di un pannello di oltre 25 tra i maggiori analisti e Guru internazionali, presenti nelle migliori classifiche di reddito e performance. Composto attualmente da 60 titoli, Top Analisti si è trasformato nel corso degli anni in una vera macchina da reddito, con oltre 200 singole cedole accreditate ogni anno ai partecipanti e un dividendo incassato in quasi ogni giorno lavorativo dell'anno. Dal 1 gennaio 2009 ad oggi il modello vanta crescite record, con una performance pari a +120,2%, contro un rendimento dell'indice S&P500 pari a +80,4% nello stesso periodo. Nuovo acquisto per il portafoglio: 13 anni di aumenti del dividendo e forte presenza nei paesi emergent La nuova società di oggi è uno di quei titoli chiave che non dovrebbe mancare in ogni portafoglio internazionale che punti a crescite superiori per i prossimi anni. Con una presenza attiva in 190 paesi ed oltre il 55% dei ricavi realizzati nei paesi emergenti, questa azienda è ben posizionata per cogliere le forti crescite delle nuove economie del mondo. La società vanta oltre 50 anni di esperienza diretta in Brasile, Cina, India ed Indonesia, con un portafoglio clienti di oltre 2 miliardi di consumatori a livello mondiale. Con un Beta pari a 0,77, il titolo evidenzia una rischiosità inferiore del 23% rispetto al mercato e si caratterizza come una rara opportunità per investire sui paesi emergenti mantenendo un profilo più conservativo. Chi ha investito su questa società leader un importo di 100.000 dollari nel 1988 mantenendo il titolo in cassetto fino ad oggi, si ritrova in portafoglio un controvalore attuale di ben 762.600 dollari, senza considerare tutti i dividendi incassati nel periodo. Descrizione del business: Sicuramente gran parte dei nostri lettori conosce già questa importante azienda leader in qualità di cliente e consumatore diretto. Molti tra i maggiori prodotti distribuiti dalla società sono infatti attualmente presenti sugli scaffali dei principali negozi e supermercati di tutto il mondo. Ogni giorno dell'anno circa due miliardi di consumatori mettono nel carrello della spesa qualche prodotto della società. Perché allora non partecipare a questi forti trend di crescita anche da azionisti incassando ogni anno una parte dei profitti come rendita da dividendi? Questa è stata per anni la strategia vincente di Warren Buffet, che da sempre ha investito pesantemente su questi tipi di business, ritenuti stabili, facili da comprendere e in grado di resistere a qualsiasi tipo di crisi. Con oltre 170.000 dipendenti, la società distribuisce alcuni dei marchi più conosciuti a livello mondiale. Trend del dividendo: La società vanta un importante primato nei confronti dei suoi azionisti, con aumenti del dividendo per 13 anni consecutivi (clicca su storico dividendi). Il dividendo attuale è pari al 3,7% annuo, corrisposto in quattro rate trimestrali, con un Pay Out pari al 66%. Il Pay Out indica la percentuale dell'utile annuo destinata agli azionisti come dividendo. In generale, sono da preferire società che mantengono livelli di Pay Out più contenuti, a garanzia di stabilità delle cedole anche per il futuro. Negli ultimi 10 anni il tasso di crescita del dividendo è stato pari al 9,9% annuo composto. Ipotizzando per il futuro gli stessi tassi di crescita conseguiti nell'ultimo decennio, tra dieci anni il dividendo calcolato sugli attuali prezzi di carico potrebbe già attestarsi al 9,5% per superare il 24% annuo tra 20 anni. Trend storico degli utili e previsioni: Negli ultimi 10 anni la società ha incrementato gli utili con una crescita media dell' 8,1% annuo composto. Per i prossimi 5 anni gli analisti stimano una crescita annua composta degli utili pari al 3,1% annuo. Multipli di borsa: Il price earning attuale del titolo è pari a 17,7 volte gli utili attesi per il 2014. La capitalizzazione attuale è pari a 108 miliardi, con un rapporto prezzo/ricavi pari a 1,6 volte. Performance in borsa: Dal 5 gennaio 1988 ad oggi il titolo ha messo a segno risultati record, con un rendimento complessivo pari a +662% (fonte Yahoo Finanza). Giudizio degli analisti e valutazioni: Il giudizio medio dei broker ed analisti che seguono il titolo è pari a 2 su una scala da 1 a 5 ( 1= Strong Buy, 2=Buy, 3=Hold, 4=Moderate Sell, 5=Sell). Su queste basi, nelle scorse settimane gli analisti di Morningstar hanno assegnato al titolo un giudizio di quattro stelle con buone probabilità di sovraperformare nel medio lungo termine. Per calcolare i potenziali ritorni futuri sul titolo utilizziamo uno dei metodi più usati per la valutazione di un business. Si tratta del "Dividend Discount Model". Secondo questa metodologia, il valore attuale di una società è pari alla sommatoria di tutti i dividendi futuri attualizzati e scontati al valore attuale. Il tasso di sconto che utilizziamo di norma per l'attualizzazione ad oggi di tutti i futuri flussi di cassa dei dividendi è in sintesi il rendimento obiettivo che ci prefiggiamo di ottenere per il futuro. Nella nostra analisi abbiamo mantenuto parametri abbastanza prudenziali. Nonostante le crescite del dividendo negli ultimi 10 anni siano state pari al 9,9% annuo composto, abbiamo stimato crescite più conservative del dividendo per il futuro, pari al 4% annuo composto per i prossimi 10 anni, e al 2% annuo composto per gli anni successivi al decimo. Qualora questi parametri fossero raggiunti, il tasso di rendimento implicito di attualizzazione alle attuali quotazioni di borsa sarebbe pari al 13,2% annuo composto, con un target a 10 anni pari a +245% (vedi tabella sotto). Azione: aumentiamo l'esposizione sul titolo reinvestendo oggi la disponibilità presente attualmente in portafoglio, derivante dagli ultimi dividendi incassati. Acquistare oggi in apertura di mercato ulteriori 30 azioni, portando il controvalore complessivo a 730 azioni, pari al 2,9% del portafoglio. Comprare in data di oggi il titolo. ETF Italia - Questo particolare portafoglio è composto esclusivamente da oltre 20 tra ETF e fondi chiusi, tutti quotati sulla borsa di Milano e facilmente negoziabili con qualsiasi banca o intermediario di trading online. Dal 1 gennaio 2009 ad oggi, il modello segna una performance pari a +38,4%. La facilità di utilizzo dello strumento ETF permette di costruire portafogli fortemente diversificati anche con piccole disponibilità, puntando su aree del mondo in forte crescita o su comparti specifici difficilmente raggiungibili con investimenti diretti. In seguito alle numerose richieste dei nostri abbonati, nel PDF relativo al portafoglio completo, abbiamo inserito due nuove colonne utili per la consultazione ed elaborazione: 1) Codice Isin - Per una rapida identificazione, oltre al simbolo, ora è presente per ciascun ETF il relativo codice Isin. 2) % portafoglio - Nella penultima colonna è ora disponibile anche la percentuale di investimento suggerita per Autore: Paolo Crociato Fonte: News Trend Online
 
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08/10/2013 10:33
Italia: deficit scende al 4,1% nel I semestre 2013, avanzo primario sale al 4,7% del Pil

Nei primi due trimestri del 2013 il rapporto tra indebitamento netto e Pil dell'Italia risulta pari al 4,1%, in diminuzione di 0,3 punti percentuali rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente. Lo rende noto l'Istat che rimarca come nel secondo trimestre l’indebitamento netto delle Amministrazioni Pubbliche in rapporto al Pil è stato pari all’1%, più ceh dimezzato rispetto al 2,2% del corrispondente trimestre 2012. Il saldo primario (indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato positivo, con un’incidenza sul Pil del 4,7%, superiore di 0,9 punti percentuali rispetto a quella del secondo trimestre del 2012. Positivo anche il saldo corrente con un’incidenza sul Pil dello 0,4% dallo 0,2% nel secondo trimestre del 2012.
Fonte: News Finanza.com
 
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08/10/2013 11:11
Europa impostata al Ribasso, Usa a rischio downgrade
CMC Markets
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Dopo aver archiviato una seduta al ribasso a Wall Street, non aspettiamoci un quadro diverso stamattina in Europa, per quanto gli indici del Vecchio Continente si stiano comportando piuttosto bene considerando una situazione macro in miglioramento che dovrebbe essere confermata anche dal rialzo della produzione industriale tedesca di ottobre. Pur tuttavia, nonostante i timori crescenti circa la situazione politica negli Stati Uniti permane la convizione interiore che alla fine un accordo verrà trovato, anche a costo di mettere a rischio (come sta effettivamente accadendo) la reputazione internazionale degli Stati Uniti con Cina e Giappone che esprimono già le rispettive preoccupazioni circa l'attuale stallo politico e il valore dei loro investimenti. Certo è che, data la rigidità espressa da entrambe le parti, resta aperta la possibilità che l'accordo possa essere trovato solo dopo la scadenza del 17 ottobre, un evento in grado di aumentare ulteriormente l'incertezza del mercato nonchè di mettere a rischio la tripla A che gli Usa ormai conservano solo con Moody's e Fitch. Oltre al baccano di sottofondo rappresentato dalle querelle politica, sullo sfondo riparte la stagione della pubblicazione dei risultati trimestrali da parte delle aziende quotate e , come sempre, si partirà dal produttore di alluminio Alcoa, considerato per più ragioni un vero e proprio indicatore di direzione. Sicuramente la stagione non parte sotto i migliori auspici, considerando che, diversamente dalle precedenti, le aspettative sono per un rallentamento degli utili. Qualora i timori si rivelino fondati, il focus degli investitori tornerà immediatamente sulle minute dell'ultima riunione della Fed e, per quanto siano ormai state superate dagli eventi, il tapering è spostato sempre più in là e assolutamente non prima di dicembre. Sul fronte valutario EURUSD bloccato in un canale laterale che offre l'opportunità di uscire a 1,3650 prima di ritornare a 1,3450 come la tendenza ribassista lascerebbe intendere; al contrario, per arrivare a 1,40 bisognerebbe otrepassare 1,3710. Upside limitato per la sterlina con il GBPUSD che passa al rialzo e torna a puntare a 1,6100; rafforzamento anche contro la moneta unica che potrebbe tornare a 0,8400. La debolezza del dollaro USD si manifesta soprattutto nei confronti dello yen: dopo aver rotto al ribasso il supporto posto a 97 il rischio è di un ritorno a 94. A cura di Michael Hewson, Senior Market Analyst di CMC Markets Autore: CMC Markets Fonte: News Trend Online
Fonte: News Trend-online
 

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