Idee e grafici. - Cap. 2

Shortato troppo presto (19450 )e rimediato a 19500; chiuso in piccolo gain; oggi bisognava comprare in open

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30/10/2013 11:29
Eurozona: Indice Fiducia Consumatori a ottobre si conferma a -14,5 punti
Financial Trend Analysis
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La Commissione Europea ha reso noto che l'Indice di Fiducia dei Consumatori in ottobre e' salito a -14,5 punti dai -14,9 punti di settembre, confermando la lettura preliminare. (CC) Autore: Financial Trend Analysis Fonte: News Trend Online
Fonte: News Trend-online
 
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30/10/2013 11:32
A Piazza Affari lo scenario si conferma costruttivo nel breve
Davide Pantaleo
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Di seguito riportiamo l'intervista realizzata a Diego Bossio, analista tecnico di ADB. L'indice Ftse Mib ha ripreso con decisione la via dei guadagni dopo la rapida correzione delle sessioni precedenti. Il mercato è destinato a salire ancora nel breve? Quali le sue attese? Analisi e prospettive del Ftse Mib Trainato dai positivi dati macroeconomici, lo scenario del FTSE MIB è senza dubbio costruttivo. Il rimbalzo scaturito dalla soglia dei 18.700 punti ha confermato il quadro rialzista del nostro indice, valido ormai da inizio settembre. Il consistente ritracciamento dei giorni scorsi, più che comprensibile dopo la corsa dei giorni passati e avvenuto con gli oscillatori che segnalavano una chiara situazione di ipercomprato, è stato prontamente recuperato nella seduta di ieri, annullando quasi interamente la perdita subita. Per confermare la sua forza rialzista però, l'indice è atteso al test dei 19.500 punti, massimo relativo della scorsa settimana; il superamento di tale livello (che potrà anche essere non immediato e incolume da ulteriori ritracciamenti) potrà lanciare le quotazioni verso l'area dei 20.000, resistenza psicologica sulla quale è possibile che si manifestino prese di beneficio del tutto fisiologiche. Al ribasso invece, solamente la discesa dei corsi al di sotto dei 18.500 punti potrebbe compromettere l'attuale quadro saldamente rialzista. Strategie operative per diverse blue chips Telecom Italia si è riportato rapidamente al di sopra di quota 0,7 euro, riassorbendo così quasi interamente le perdite accusate di recente. Come valuta l'impostazione di questo titolo? Il forte crollo di venerdì scorso dovuto alle voci di un possibile aumento di capitale ha spinto le quotazioni di Telecom Italia fino all'area dei 65 centesimi, pari al 38,2% del ritracciamento del rialzo avvenuto a partire dai minimi di agosto. Fondamentale la tenuta dei supporti statici in area 0,65 prima e 0,6 poi, in quanto una loro rottura aumenterebbe il rischio di ritorno ai livelli di inizio settembre, pari a 55 centesimi. Un ritorno alla positività si avrebbe invece soltanto al superamento del massimo relativo della scorsa settimana, in area 0.76. Molto importante sarà, a tal fine, la definizione del piano industriale del Gruppo 2014-2016, che verrà presentato al prossimo Cda in programma per il 7 novembre. Tra i titoli del settore bancario qual è il suo giudizio sui due big Unicredit e Intesa Sanpaolo? Consiglierebbe di acquistare sui livelli attuali? Nonostante il consistente ritracciamento delle ultime sedute che ha riportato i corsi in area 5.2, il quadro tecnico di Unicredit rimane saldamente positivo. Il ribasso infatti, peraltro avvenuto in una situazione di ipercomprato, appare più che comprensibile dopo la forte accelerazione dei prezzi messa a segno nella prima metà di ottobre, con la trendline che sale dai minimi di luglio che rimane tuttora valida. Per il prossimo futuro è però necessario monitorare la tenuta della soglia psicologica dei 5 euro, che potrebbe costituire una solida area di accumulazione per una ripresa della crescita. Qualora tale livello non dovesse reggere, i primi ostacoli che i prezzi incontreranno sul loro percorso saranno l'area dei 4.7-4.6, che rappresenta il 38,2% del ritracciamento di Fibonacci avvenuto dai minimi di metà luglio. Passando ad Intesa Sanpaolo, la correzione subita dal titolo nelle ultime sedute ha indebolito il quadro tecnico, con i prezzi che, successivamente al massimo in area 1.85, hanno testato il primo supporto di rilievo in area 1.75. Il testa e spalle ribassista, ben visibile sul grafico intraday, verrebbe confermato qualora le quotazioni rompessero l'area degli 1.74 euro. La tenuta di quest'area invece potrebbe costituire una solida area di accumulazione che potrebbe spingere i prezzi a testare nuovamente i massimi relativi. STM ha avviato un primo recupero dai recenti minimi, mantenendosi per ora al di sotto di quota 6 euro. Quali indicazioni operative ci può fornire per questo titolo? Scenario estremamente negativo quello del colosso italo-francese, sul cui andamento ha particolarmente inciso la perdita netta di 142 milioni di dollari annunciata con i conti del trimestre. La rottura del supporto dinamico (fornito dalla trendline moderatamente crescente valida da inizio settembre) seguito dalla caduta in gap down ha portato i prezzi sui livelli dello scorso aprile, poco sopra i 5,5 euro per azione. Nell'attuale contesto negativo potrebbe verificarsi, considerata anche la situazione di forte ipervenduto, un rimbalzo di natura tecnica, che tuttavia migliorerebbe il quadro soltanto alla ricopertura del gap down in area 6.20. Qual è il suo giudizio su Fiat che sta cercando di risalire la china in direzione dei 6 euro? Consiglierebbe di acquistare sui livelli attuali? Scenario debole per il colosso automobilistico del Lingotto. Dopo essere cadute al di sotto della soglia psicologica dei 6 euro, le quotazioni si sono pericolosamente avvicinate al supporto fondamentale dei 5.65, al di sotto della media mobile a 100 giorni. Da monitorare con estrema attenzione la tenuta di tale livello, che costituisce la neckline della figura di doppio massimo disegnata con il top di metà ottobre. Qualora i corsi rompessero anche tale supporto, lo scenario diventerebbe negativo, con primo target sui minimi in area 5.2. Per scongiurare tale pericolo, i corsi dovranno riportarsi quantomeno sopra i 6 euro. Fonte: News Trend Online
Fonte: News Trend-online
 
il massimo precedente del mib è a 19472 - long solo se rimane sopra , altrimenti è un falso segnale - at salut
 

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30/10/2013 11:58
Usa: future positivi in attesa della Fed. Nuova raffica di trimestrali

I future sugli indici Usa si muovono in territorio positivo in attesa della Federal Reserve (Fed). La banca centrale americana, dopo due giorni di riunione, annuncerà questa sera alle 19.00 ore italiane la sua decisione di politica monetaria. Gli esperti si aspettano il proseguimento degli stimoli all'economia, attraverso gli acquisti di asset per 85 miliardi di dollari al mese, per i prossimi mesi. Dal fronte macro, in uscita oggi la stima ADP sulla variazione degli occupati a ottobre e l'inflazione di settembre. Numerosi gli spunti anche dal lato societario, con le trimestrali di General Motors, Facebook e Kraft Foods. In questo momento il future sul Dow Jones segna un rialzo dello 0,31%, seguito a ruota da quello sull'S&P500, in progresso dello 0,26%, dopo i nuovi massimi storici toccati ieri. Bene anche il future sul Nasdaq che sale dello 0,46%.
Fonte: News Finanza.com
 
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30/10/2013 13:00
Ecco perché vogliono eliminare il nostro contante
Paolo Cardenà
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Secondo quanto riportato dalla Reuters, il Ministro Saccomanni avrebbe espresso la volontà da parte dell'esecutivo di ridurre ulteriormente i limiti di utilizzo del contante. Nell'agenzia si legge: Il governo intende ridurre la soglia massima di pagamento in contanti, attualmente posta a 1.000 euro. "Questo è un punto su cui l'Italia resta indietro ed è un punto su cui vogliamo intervenire", ha detto il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, durante un'audizione in Parlamento sulla legge di Stabilità. Di seguito vi propongo alcune riflessioni, in parte già ospitate su numerosi articoli presenti sul blog. Nella vita comune, l'utilizzo del denaro contante è una delle cose più normali che esista. La possibilità di utilizzare denaro contante per compensare transazioni commerciali, costituisce elemento di libertà di ogni essere umano, oltre che motore di sviluppo alla crescita economica e al benessere collettivo. Quotidianamente, avvengono milioni e milioni di transazioni che hanno come contropartita l'utilizzo del denaro contate, senza il quale, con ogni probabilità, parte di queste non avverrebbero mai, o avverrebbero in maniera sensibilmente ridotta L'utilizzo del denaro contante è semplice, è pratico, è efficace, è veloce e non è costoso. Questo, unito alla possibilità di utilizzare anche altre forme di pagamento che il progresso tecnologico ha reso disponibile, contribuisce ad elevare il grado di efficienza della società e delle pratiche commerciali le quali, a seconda dei casi, richiedono strumenti di pagamento più o meno consoni a talune tipologie di spese Ridurre o eliminare del tutto l'utilizzo del denaro contante nelle pratiche commerciali, implicherebbe che chi ha uno stipendio, ad esempio, dovrà riceverlo obbligatoriamente in banca. Così come ogni sostanza contante di cui si dispone, dovrà essere depositata in banca, e da lì spesa attraverso la moneta elettronica. Di colpo, grazie ad un atto normativo, il cittadino verrebbe privato oltre che di questa forma di libertà (cioè quella di utilizzare il contante), anche dell'unica forma di dissenso a sua disposizione nei confronti del sistema bancario. Per contro, le banche verrebbero graziate in quello che per loro costituisce il vero e proprio incubo: la corsa agli sportelli. A quel punto, essendo il denaro smaterializzato e sostituito con un algoritmo astratto e intangibile, ne deriva che se non esiste moneta contante da scambiare e da prelevare, viene meno anche il pericolo che la popolazione possa chiedere la restituzione di ciò che non esiste. E' evidente, e le banche festeggiano.Nel corso dei secoli, la necessità degli stati e quindi della politica, di contare sempre più sull'appoggio del sistema bancario per il finanziamento degli abusi di spesa della macchina statale e dei privilegi di politici (spesso corrotti ed incapaci), ha favorito l'instaurarsi di una connivenza simbiotica tra la politica e il sistema bancario. Ciò per reciproca convenienza: quella della politica di poter contare sui favori dei banchieri; e quella di quest'ultimi, di poter godere di un quadro normativo di favore per incrementare i propri affari e, in caso di dissesti, contare sull'interventismo statale. Il denaro, per il sistema bancario, è elemento sul quale fonda i propri affari: in buona sostanza è la merce da vendere. Avere il controllo e la gestione di tutto il denaro, per la banca, è un moltiplicatore del proprio business e quindi di redditività. In un sistema basato sulla riserva frazionaria quale è il nostro, accade che i 1000,00 euro che vengono depositati in banca, possono diventare (per il sistema bancario) fino a 100.000, ossia cento volte tanto. E ciò è possibile per l'effetto moltiplicativo dei depositi. Siccome sulle somme depositate la banca è tenuta ad accantonare solo l'1% del deposito (nel nostro caso 10 euro, l'1% di 1000) per far fronte ad eventuali esigenze di cassa e richieste di rimborso delle sostanze depositate, ne consegue che le altre 990 possono essere immesse nuovamente nel sistema, mediate la concessione di prestiti. A questo punto i 990 euro concessi in prestito, vengono nuovamente depositati sul sistema bancario e la banca, dopo aver provveduto ad accantonare un'altro 1% (9.90 euro in questa seconda fase) della somma depositata, avrà nuovamente a disposizione 980.10 da poter concedere di nuovo in prestito, e così via fino a che non si sarà esaurito l'effetto moltiplicatore sul deposito iniziale. Ossia fino a quando non si sarà prodotta moneta virtuale per 100.000 euro a fronte dei 1000 euro di deposito reale iniziale. In sostanza, per ogni mille euro di deposito, la banca potrà moltiplicare fino a 100.000 euro la materia oggetto dei propri affari: il denaro. Sulla massa di prestiti concessi, in questo caso 99.000 euro, la banca trae un enorme profitto applicando un tasso di interesse che chi ha usufruito del prestito dovrà rimborsare a determinate scadenze, unitamente al capitale preso in prestito. Alla luce del ragionamento appena esposto, risulta del tutto agevole comprendere l'interesse da parte del sistema bancario affinché si giunga alla completa eliminazione della denaro contante. Tanto meno sarà il contante in circolazione, tanto più elevata sarà la possibilità riservata alle banche di incrementare il proprio giro d'affari e aumentare a la redditività prodotta, che si traduce in bonus milionari pagati ai super manager. Il sistema bancario così deterrebbe in deposito la maggior parte della ricchezza del paese. Deterrebbe in custodia i vostri investimenti in titoli, azioni, obbligazioni, i preziosi custoditi in cassette di sicurezza, e ora anche il denaro che, obbligatoriamente, deve essere depositato sul conto corrente. Siccome le pretese impositive dello Stato si fondano su imponibili di cui lo Stato stesso ne dovrebbe conoscere le dimensioni e la collocazione, se ne deriva che lo Stato non potrebbe tassare ciò che non conosce, come ad esempio il denaro contante che voi custodite a casa. Almeno fino a questo momento. Il pericolo è proprio quello di essere obbligati, tramite un provvedimento di legge, a privarsi dell'utilizzo del contante, per rendere la macchina coercitiva del fisco ancora più efficiente, funzionale, perfetta e micidiale. Tra qualche giorno, le banche italiane dovranno trasmettere all'anagrafe tributaria tutte le movimentazioni dei nostri conti correnti. Lo stato, con un semplice click, potrà conoscere in tempo reale ogni vostra ricchezza: sia la sua collocazione, che la sua dimensione complessiva. Ricchezza incrementata, ovviamente, dai depositi di denaro contante che, oltre a far aumentare la base imponibile da colpire con un'eventuale imposizione patrimoniale, offre allo Stato la garanzia del buon esito della sua pretesa tributaria. Quindi, in questo caso, avrebbe a sua completa disposizione ogni forma di ricchezza, e potrebbe tassare, confiscare ed espropriare, ogni importo a suo piacimento, desiderio e necessità, sia per salvare chi tale ricchezza la detiene in deposito (le banche), sia per salvare se stesso e i privilegi del manipolo di gerarchi da un eventuale bancarotta. Anzi, questo pericolo è quantomai reale e percepibile al punto che buona parte della nomenclatura politica del paese non nasconde affatto il desiderio di applicare un'imposta patrimoniale. Volete un esempio su cosa potrebbe fare lo stato con il vostro patrimonio? Bene, basta prendere ad esempio Cipro. La cosa più semplice da fare è proprio quella di aggredire il deposito sui conti correnti. Sono sostanze disponibili e quindi per definizione idonee ad essere immediatamente trasferite, dal conto corrente alle casse dello stato.E poi se lo Stato è fortunato e a voi vi dice male, sul conto corrente potrebbe anche trovare un saldo particolarmente elevato derivante dal mutuo che la vostra banca, magari, vi ha accreditato qualche giorno prima per comprare la vostra casa o finanziare la vostra attività. Quindi un "extragettito" per lo Stato, una maggiore rapina per voi, su dei patrimoni a debito che dovrete rimborsare alla banca. La cosa vi sorprende? Nel 1992, con la patrimoniale di Amato, è accaduto proprio questo. Aziende e famiglie di sono viste confiscare ricchezza su delle somme derivanti da un finanziamento concesso dalla banca e temporaneamente depositato sul conto corrente bancario. Vi sembra giusto? Volete un'altro esempio? Eccovi serviti. Parte della politica, ad esempio, come dicevamo, non nasconde affatto l'idea che sarebbe favorevole ad un'imposta patrimoniale sui grandi patrimoni. A parte il fatto che non si forniscono chiarimenti su cosa debba intendersi per patrimonio, ossia se si dovranno considerare beni immobili, mobili, investimenti, aziende ecc., il sospetto è che, quando si accorgeranno che il gettito derivante da un'imposizione patrimoniale sarà molto ridotto, probabilmente, abbasseranno di molto il livello di patrimonio dal quale far scattare l'imposizione al fine di aumentare la base imponibile. Solo per citare un esempio, qualora dovesse essere tassato il patrimonio immobiliare, non è detto che il contribuente abbia disponibili gli importi per adempiere all'obbligazione tributaria. Ecco quindi che il fisco potrebbe aggredire il conto corrente dove si detengono, per obbligo normativo, anche le risorse indispensabili per il sostentamento dei propri congiunti, lasciando a pancia vuota tutta la famiglia. Ma la carrellata di casi e gli aspetti inquietanti di una simile coercizione della libertà individuale è ancora lunga, fitta ,se non interminabile. Si potrebbe andare avanti per ore, ma non cambierebbe affatto il risultato. La banca, concludendo, diverrebbe una gigantesca camera di compensazione, ossia soggetto giuridico al servizio (più di quanto lo sia oggi) dello Stato per espropriare ricchezza: ossia il presente e il futuro di liberi ed onesti cittadini. Il perché è chiaro: per rendere solvibile il debitore non c'è via più semplice che quella di compensare debiti del debitore con i crediti del creditore. E il gioco è fat Autore: Paolo Cardenà Fonte: News Trend Online
 
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30/10/2013 13:41
Difficile di questi tempi professarsi ribassisti
Gaetano Evangelista
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Per la gioia degli investitori di tutto il mondo, lo S&P500 inanella un nuovo massimo storico, e vede ormai da vicino la soglia dei 1800 punti. Nell'
 
Quando arriverà il top primario di Piazza Affari?

Il recente boom di piazza Affari (più del 30% di guadagno dal minimo di appena quattro mesi fa) è stato architettato magistralmente.

Gaetano Evangelista 23 ottobre 13:02
Per info visita il sito: ageitalia.netIl recente boom di piazza Affari (più del 30% di guadagno dal minimo di appena quattro mesi fa) è stato architettato magistralmente: a fine giugno non solo sperimentammo una formale capitolazione, non solo il Greed Index raggiunse i livelli che segnalano l’abbandono generale di ogni velleità rialzista da parte del "parco buoi" («Il Greed Index è sceso da alcuni giorni sotto la soglia dei 40 punti. Storicamente, un così basso livello di positività è coinciso con i minimi di mercato», sul RG del 24 giugno 2013); ma anche il Landry TRIN Reversal produceva un raro quanto efficace segnale di inversione di tendenza di cui fino ad ora abbiamo goduto.
Abbiamo assistito in questo secondo semestre ad una prepotente manifestazione di forza da parte del nostro listino. Non che le altre borse abbiano sfigurato. A Wall Street permane il segnale rialzista di lungo periodo scattato ad aprile 2009, e da allora mai venuto meno. Il grafico nel rapporto di oggi consente di apprezzare ancora una volta uno degli input strategici su cui abbiamo costruito la felice performance degli ultimi quattro anni e mezzo.
L’ultima opportunità secondaria di ingresso risale come si vede allo scorso dicembre. Come sempre, i segnali migliori sono quelli più trascurati dalla massa degli investitori. Quando terminerà questa gamba di rialzo? Mentre il CDS della repubblica italiana promette di scendere sotto i 200 punti base, per la prima volta dal 5 luglio 2011, il Greed Index continua ad intiepidirsi. Come suggerito lunedì, ci sarebbero le condizioni per una pausa. Ma un top definitivo non è ancora in vista: oggi proponiamo lo studio ciclico che ha intercettato i massimi di marzo 2012 e di gennaio di quest'anno, con la tempistica suggerita per il prossimo top primario di Piazza Affari.


Nota. Il presente commento è un estratto sintetico del Rapporto Giornaliero, pubblicato tutti i giorni entro le 8.20 da AGE Italia; pertanto eventuali riferimenti a studi tecnici vanno intesi riferiti ai grafici ivi riportati.
 
Il mercato per ora è al riparo da correzioni profonde

News alert: D'Angelo GianvitoLa mia idea è che il rialzo del Ftse Mib non sia ancora finito e lo storno dei giorni scorsi è stato un ritracciamento che dovrebbe rivelarsi una correzione momentanea. L’intervista a G.D’Angelo.

Davide Pantaleo 6 ore faDi seguito riportiamo l’intervista realizzata a Gianvito D’Angelo, trader professionista che coniuga analisi intraday e multiday su futures, azioni e forex.
Chi volesse contattare Gianvito D’Angelo può scrivere all’indirizzo email: [email protected], oppure richiedere la sua amicizia su Facebook.
L’indice Ftse Mib ha vissuto ieri una seduta tutta all’insegna degli acquisti, riportandosi a non molta distanza dai massimi dell’anno. Ritiene che l’area dei 19.500 sia superabile nel breve? La correzione si pùò considerare archiviata?
La view sull'indice Ftse Mib

L’indice Ftse Mib si sta progressivamente avvicinando alla soglia dei 20.000 punti, livelo che non si vedeva davvero da molto tempo. L’area dei 20.000 punti non è certo comparabile con i livelli da altri listini, basti pensare a quello tedesco o agli indici americani, ma stiamo parlando in ogni caso di un’interessante livello dei prezzi.
La mia idea è che il rialzo del Ftse Mib non sia ancora finito e lo storno dei giorni scorsi è stato un ritracciamento che dovrebbe rivelarsi una correzione momentanea. La riprova la avremo nel momento in cui andremo a testare nuovamente i massimi in area 19.500 segnati la scorsa settimana.
Il mercato si conferma nettamente orientato al rialzo e quello dei giorni è il terzo minimo di swing dall’estate scorsa ad oggi. L’indice ha corretto in maniera poco accentuata e fino a quando storna in tal modo, dovrebbe essere al riparo da correzioni più ampie e profonde.
Se andiamo a tracciare una trendline sui minimi che hanno generato questo rialzo e mi riferisco ai livelli segnati a luglio e quelli dei minimi di settembre, ci rendiamo conto che l’indice è ben lontano da quest’area di supporto e quindi anche ribassi più sostanziosi non andrebbero ad inficiare il rialzo in atto.
Una media che potrebbe fare da supporto è quella a 50 periodi che passa attualmente intorno ai 18.000 punti e quindi anche flessioni fino a questa soglia di prezzo sarebbero da interpretare come un ritracciamento del trend long.
Il target del testa spalle rialzista di cui abbiamo parlato nelle interviste precedenti è dato dai precedenti massimi di periodo in area 23.000 e il Ftse Mib dovrebbe spingersi in una fascia di prezzo compresa tra i 22.600 e i 23.250 punti. Ovviamente il raggiungimento di questi livelli non avverrà nel giro di pochi giorni, ma richiederà alcune settimane.
Analisi e strategie su diverse blue chips

Ieri Unicredit si è mostrato particolarmente tonico, riuscendo a fare meglio di Intesa Sanpaolo. Qual è il suo giudizio su questi due titoli?
Se guardiamo Unicredit sul grafico di lungo periodo, in questo momento ci possiamo concentrare sul rialzo partito l’estate dello scorso anno. Suggerisco di guardare alla trendline che passa dai minimi dell’estate 2012 a quelli dell’estate 2013 in area 4 euro e in ottica di lungo periodo anche flessioni fino a questo livello sarebbero da intendersi come ritracciamento del rialzo.
Al momento non ci aspettiamo una flessione dei corsi così marcata per Unicredit per il quale le posizioni long possono essere mantenute fino a quando sarà tenuta la trendline di cui parlavo prima.
Per Intesa Sanpaolo agli investitori che sono posizionati al rialzo sul titolo, consiglio di tracciare la trendline sui minimi dall’estate 2012 fino a quelli registrati tra settembre e ottobre di quest’anno. Questa linea passa intorno a 1,6 euro e quindi anche flessioni fino a questa soglia sarebbero da interpretare come correzioni di un trend molto long.
Chi è ancora invece fuori da Intesa Sanpaolo, un possibile ingresso si potrebbe realizzare andando a cercare pattern che si trovano sulla trendline che unisce i minimi dell’estate scorsa e quelli avuti tra settembre e ottobre.
Saipem ieri ha messo a segno un ulteriore rally dopo il forte rialzo della vigilia sulla scia dei risultati trimestrali. Questo movimento è da intendersi come un segnale di forza da sfruttare per nuovi acquisti?
Molto non si aspettavano questo forte balzo in avanti di Saipem, anche se ricordiamo che quando un titolo si lascia alle spalle dei gap sul grafico, di solito gli stessi in qualche modo vengono chiusi prima o poi.
Per Saipem abbiamo un gap tra 17,2/17,3 e 18,6 euro e possiamo immaginare che il titolo, pur inserito stabilmente in un trend ribassista, possa spingersi verso l’area dove transita la media mobile a 200 periodi sul daily. Siamo ribassisti di lungo e medio periodo, ma potremmo essere rialzisti di breve, con target a 18,6 euro che permetterebbe la chiusura del gap lasciato aperto dal titolo.
Come valuta l’impostazione di STM? Ritiene che la fase correttiva per il titolo sia conclusa? Si può tornare ad acquistare?
Anche STM si è lasciato alle spalle un bel gap e si è spinto sotto la media mobile a 200 periodi che invece era stata mantenuta a cavallo tra settembre e ottobre. Anche se le attuali valutazioni sono più convenienti rispetto al recente passato, non consiglierei comunque al momento l’acquisto di STM, rimandando l’analisi alla prossima settimana per vedere se il titolo sarà riuscito a consolidare i prezzi attuali.
Cosa pensa infine di Mediaset? Ritiene sia troppo tardi per intervenire in acquisto sul titolo?

Come filosofia operativa mi preme dire che non c’è mai in assoluto un “tardi” o un “presto” nel trading, perchè un mercato che sale può salire ancora di più e andare su valori mai toccati.
Quello che bisogna fare in un trend decisamente long è intanto definirlo e se noi dobbiamo definire tale un trend, è ovvio che è già in atto e questo significa che non siamo stati tra i primi ad acquistare.
Sarà bene quindi intervenire al rialzo sfruttando i ritracciamenti e parlando di Mediaset sembra l’area dei 3,6/3,5 euro è stata tenuta dal titolo quasi con una sorta di triplo massimo, seguito dalla rottura avvenuta qualche giorno fa. Sarà interessante vedere come Mediaset manterrà quest’area, con un stop loss relativamente contenuto poco sotto area 3,5 euro, mentre chi ha un po’ più di propensione al rischio potrebbe fissare lo stop in area 3 euro.
 

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