Ricorda che se andrà a finire in niente potrai prenderti una bella querela
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Appalti truccati, preso il sindaco leghista
che tappezzò Adro con il 'Sole delle Alpi'
Secondo l'accusa, Oscar Lancini avrebbe commesso irregolarità nella gara d'appalto per la realizzazione dell'area feste del paese Bresciano. E' diventato famoso per aver tappezzato la scuola con il simbolo leghista. Maroni: "E' una persona onesta, dimostrerà la sua estraneità ai fatti"
Lo leggo dopo
Il sindaco Oscar Lancini Oscar Lancini, il sindaco di Adro (Brescia) che tappezzò la scuola del paese con 700 riproduzioni
del 'Sole delle Alpi', è stato messo agli arresti domiciliari dai carabinieri. E' accusato di turbata libertà degli incanti e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. Avrebbe favorito alcune aziende nella gara d'appalto per la realizzazione di alcune opere del paese che si trova in Franciacorta. Oltre al sindaco, altre 4 persone sono state poste agli arresti domiciliari, gli indagati di questa maxi-inchiesta, invece, sono 24 in totale.
La maxi-inchiesta sull'area feste. Le indagini, partite nel 2012, hanno permesso di ricostruire, anche attraverso intercettazioni ambientali e telefoni sotto controllo, di provare che gli indagati avrebbero utilizzato crediti che il Comune vantava nei confronti di imprenditori locali per finanziare l'area feste di via Indipendenza. L'esecuzione dell'opera, dal valore complessivo superiore al milione di euro, sarebbe stata affidata, mediante "accordi collusivi e mezzi fraudolenti per evitare i bandi di gara" è l'accusa, direttamente a imprenditori vicini al primo cittadino.
La solidarietà di Maroni. "Sono veramente sorpreso, conosco da tanto tempo Oscar Lancini. E' un bravo sindaco, una persona onesta, sono certo che dimostrerà la totale estraneità dalle accuse mossegli" è stato il commento del leader della Lega e presidente della Regione, Roberto Maroni. Il vicesegretario della Lega, Matteo Salvini, affida a Facebook il suo commento sull'arresto: "Puzza di attacco alla Lega che cresce e fa paura".
Candidato al Senato. Lancini, 48 anni, di professione imprenditore, era tra i candidati della Lega Nord al Senato alle scorse elezioni politiche ma non era stato eletto. Lancini è anche indagato per peculato, su denuncia della Cgil, perché aveva inviato alle famiglie di Adro delle lettere su carta intestata del Comune per replicare ad alcune prese di posizione della stessa Camera del Lavoro di Brescia.
Gli altri indagati. Insieme a lui sono stati posti agli arresti domiciliari anche il segretario comunale Carmelo Bagalà, l'assessore ai lavori pubblici Giovanni Frusca, il responsabile dell'ufficio tecnico del Comune Leonardo Rossi e due imprenditori edili locali, Alessandro Cadei ed Emanuele Casali. La maxi-inchiesta, condotta dai militari di Brescia e della compagnia di Chiari, sulla cosiddetta 'area feste' conta 24 persone indagate. Le accuse, contestate a vario titolo, sono peculato, abuso d'ufficio, falso, turba libertà degli incanti aggravata.
La vicenda del sole delle Alpi. Tutto si era concluso con l'intervento dell'allora ministro dell'Istruzione, Maria Stella Gelmini e con il pronunciamento del tribunale che imponeva a Lancini di rimuovere i simboli leghisti. Per quella vicenda, il sindaco e i suoi assessori hanno anche riportato
una condanna, da parte della Corte dei conti, al risarcimento delle spese, 10.600 euro.
I bambini banditi dalla mensa. Il sindaco aveva fatto scalpore anche quando nel 2010 aveva
bandito dalla mensa 15 bambini le cui famiglie (molte straniere, ma alcune anche di italiani in difficoltà) non riuscivano più a pagare la retta all'istituto comprensivo Gianfranco Miglio. Il debito era stato poi saldato da un benefattore inizialmente anonimo e che poi si scoprì essere un imprenditore quasi omonimo del sindaco, Silvano Lancini, che il presidente della Repubblica Giorgio napolitano nominò cavaliere.
