Idee e grafici. - Cap. 2

non so se apre in gap up,gap down o piatto...quindi andrei long su tenuta di 18870/880 e andrei flat a 19030/050
se sbavo di vile denaro girei short sempre su sta quota per un ritorno prima a 18920/900 e poi 18720/760 perchè comanda sempre il triplo max in area 19500 che col minimo a 18500 vede il fibonacci 50% a 19000 circa...
quindi,avendo chiuso a 885.....
nel breve rimango short al 70% e long al 30%
ci si aggiorna domani

buon divertimento :)
 

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Banche, il governo LETTA
prepara un regalo fino a 4 miliardi per Intesa e Unicredit

Per Intesa SanPaolo e Unicredit il cosiddetto decreto Bankitalia che il Consiglio dei ministri ha approvato mercoledì 27 novembre in fretta e furia prima del voto sulla decadenza del Senatore Berlusconi, vale una cifra compresa tra 2,73 e 4 miliardi di euro.



Secondo le bozze circolate sulle agenzie di stampa mentre il Cdm era in corso, infatti, l’ultima mossa del governo Letta in tema di regali agli istituti di credito in trepida attesa degli esami comunitari, prevederebbe una rivalutazione del capitale della Banca centrale attraverso una ricapitalizzazione gratuita da 5-7,5 miliardi di euro fatta attingendo alle riserve della stessa Banca d’Italia
 
Banche, il governo LETTA
prepara un regalo fino a 4 miliardi per Intesa e Unicredit

Per Intesa SanPaolo e Unicredit il cosiddetto decreto Bankitalia che il Consiglio dei ministri ha approvato mercoledì 27 novembre in fretta e furia prima del voto sulla decadenza del Senatore Berlusconi, vale una cifra compresa tra 2,73 e 4 miliardi di euro.



Secondo le bozze circolate sulle agenzie di stampa mentre il Cdm era in corso, infatti, l’ultima mossa del governo Letta in tema di regali agli istituti di credito in trepida attesa degli esami comunitari, prevederebbe una rivalutazione del capitale della Banca centrale attraverso una ricapitalizzazione gratuita da 5-7,5 miliardi di euro fatta attingendo alle riserve della stessa Banca d’Italia
che dici dondiego sei positivo su unicredit
c'è benzina per i bancario stamattina
con sta news di 4 miliardi alle banche intesa e unicredit

speremm che si parte
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Banche, il governo LETTA
prepara un regalo fino a 4 miliardi per Intesa e Unicredit

Per Intesa SanPaolo e Unicredit il cosiddetto decreto Bankitalia che il Consiglio dei ministri ha approvato mercoledì 27 novembre in fretta e furia prima del voto sulla decadenza del Senatore Berlusconi, vale una cifra compresa tra 2,73 e 4 miliardi di euro.



Secondo le bozze circolate sulle agenzie di stampa mentre il Cdm era in corso, infatti, l’ultima mossa del governo Letta in tema di regali agli istituti di credito in trepida attesa degli esami comunitari, prevederebbe una rivalutazione del capitale della Banca centrale attraverso una ricapitalizzazione gratuita da 5-7,5 miliardi di euro fatta attingendo alle riserve della stessa Banca d’Italia

se tutti noi chiudiamo i conti correnti e mettiamo i soldi con un elastico sotto il mattone sarà la loro fine....:-o
 
Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legge sulla rivalutazione delle quote di Banca d'Italia (valore massimo di 7,5 miliardi), dopo il parere positivo della Bce.

Il decreto prevede che, a partire dalla fine del 2013, le banche in possesso delle quote di capitale di Banca d'Italia le contabilizzino come attività detenute per la negoziazione, alle quote rivalutate sarà applicata un'imposta del 12%.

I soci al capitale di Banca d'Italia, che diventerà una public company, non potranno detenere oltre il 5% (24mesi per ridurre la quota in eccesso, durante i quali sarà congelato il diritto di voto ma verranno percepiti i dividendi) e le quote saranno incluse nel patrimonio di vigilanza.

Dopo la rivalutazione potranno essere distribuiti dividendi annuali per un importo non superiore al 6% del capitale. Fra pochi giorni è attesa l'approvazione del Consiglio dei Governatori per rendere definitivo il parere.

EFFETTO
Notizia molto positiva per il settore perché conferma la volontà del Governo di aiutare le banche a rafforzare ulteriormente il capitale 2013. La maggiore beneficiaria dall'operazione è Intesa SanPaolo (ISP.MI) con un impatto positivo potenziale a livello di Core Tier I ratio tra i 45 e i 77 punti base seguita da Unicredit (UCG.MI) (UCG.MI) (17-29 punti base).

Confermiamo il nostro giudizio INTERESSANTE con un prezzo obiettivo di 2,1 euro per Intesa.

Giudizio INTERESSANTE con target 6,2 euro per Unicred
 
News

28/11/2013 09:08
Spagna: Pil 3T +0,1% t/t, -1,1% a/a
Financial Trend Analysis
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Modesti segnali di ripresa nel terzo trimestre del 2013 per l'economia spagnola. Il Pil è cresciuto dello 0,1% rispetto al trimestre precedente, in linea le attese e in leggero rialzo rispetto alla precedente rilevazione (-0,1%). Rispetto allo stesso periodo del 2012 il Pil è sceso dell'1,1%, migliorando lievemente il consensus. (-1,2%). (CC) Autore: Financial Trend Analysis Fonte: News Trend Online
 
News

28/11/2013 09:44
Flash sui mercati
Intesa Sanpaolo Studi e Ricerche
Da seguire:
Area Euro
Spagna. La seconda stima dovrebbe confermare un ritorno a tassi di crescita positivi per l’economia spagnola (+0,1% t/t/-1,7% a/a) dopo nove trimestri in calo. Ci aspettiamo che la crescita sia venuta in particolare dal canale estero +0,4%t/t, mentre la domanda interna è vista in calo di 0,2% t/t. Nei mesi finali dell’anno il PIL dovrebbe continuare a crescere al ritmo visto nei mesi estivi. Nel corso del 2014 la crescita è attesa accelerare a +0,5% dopo -1,3% nel 2013, grazie al supporto del canale estero.
Spagna. La stima preliminare dovrebbe mostrarel’inflazione in calo di ancora un decimo a novembre a -0,2% a/a sulla misura nazionale e a -0,1% a/a sull’indice armonizzato. L’ulteriore rallentamento è da imputarsi ancora in larga misura alla componente energia, anche se questo mese i prezzi core sono visti stabili sul mese e la dinamica annua rallentare a 0,0% da un precedente 0,2% a/a. Il rischio di un calo dell’inflazione core in territorio negativo nel corso del 2014 non può escludersi dato l’ampio slack nell’economia ed il rallentamento in atto del costo del lavoro.
Germania. Il tasso di disoccupazione è atteso stabile al 6,9% a novembre. Il numero dei senza lavoro dovrebbe essere aumentato solo marginalmente. Le condizioni del mercato del lavoro in Germania rimangono particolarmente positive soprattutto se confrontate con il resto della zona euro. La ripresa ciclica dovrebbe garantire una modesta accelerazione della dinamica occupazionale, ma dal momento che il tasso di disoccupazione è vicino al livello strutturale, l’aggiustamento del fattore lavoro si avrà con un aumento del numero di ore lavorate.
Area euro. La dinamica di M3 è attesa frenare ulteriormente a ottobre a 1,9% a/a da un precedente 2,1% a/a in parte per un effetto base sfavorevole. La media mobile a tre mesi potrebbe frenare a 2,1% a/a da un precedente 2,2% a/a. La crescita di M3 continuerà ad essere alimentata per lo più da afflusso di fondi esteri, mentre la dinamica del credito al settore privato potrebbe rimanere circa invariata rispetto al mese precedente a -1,9% a/a.
Italia. La fiducia delle imprese manifatturiere è attesa correggere a 97 a novembre da 97,3 di ottobre, interrompendo il trend in recupero visto negli scorsi mesi. Il calo dovrebbe essere spiegato dall’incertezza politica e da una Legge di Stabilità meno espansiva di quanto atteso. Il dato comunque non interromperebbe il trend di recupero della fiducia delle imprese.
Area euro. L’indice di fiducia economica elaborato dalla Commissione UE dovrebbe risalire a 98,4 da un precedente 97,8, grazie ad un miglioramento della fiducia nell’industria -4,0 da
-4,8, nei servizi -3 da -3,7. Il morale dovrebbe essere migliorato anche nelle costruzioni dopo il calo del mese precedente. Nel complesso, l’indagine dovrebbe confermare il trend di ripresa molto graduale dell’economia area euro in media.
Germania. I dati dai Laender dovrebbero essere coerenti con un calo dei prezzi al consumo di 0,2% m/m a novembre in parte per una stagionalità negativa ma anche su ulteriori pressioni verso il basso dalla componente energia. L’inflazione è attesa rallentare di due decimi sulla misura nazionale all’1,0% a/a, ma rimanere stabile all’1,2% a/a sull’indice armonizzato.
Stati Uniti

Mercati chiusiper Thanksgiving.
Ieri sui mercati
Pochi spunti per il mercato obbligazionario, caratterizzato da modesti rialzi dei rendimenti, più pronunciati per le scadenze intermedie della curva italiana. I 7 miliardi di BOT semestrali sono stati collocati a un tasso medio di 0,539%, con rapporto domanda/offerta (1,77x) in lieve calo. Piazzati 840,5 milioni su 900 del collocamento supplementare per gli specialisti relativo al CTZ 31/12/2015. Ridotto al 10% il collocamento supplementare di BOT eseguito oggi.
Sui mercati valutari l’euro è sui massimi contro yen, in area 138, mentre si sta riavvicinando ai massimi recenti contro dollaro. La debolezza dello yen ha avuto riflessi positivi sulla chiusura degli indici azionari nipponici. Nessun apparente effetto hanno le dichiarazioni di esponenti BCE riguardo alla possibilità di nuove azioni di politica monetaria. Cambio effettivo del dollaro in lieve ripresa sui dati.
Area Euro
Il Vicepresidente della BCE Constancio ha dichiarato che un taglio in negativo del tasso sui depositi è possibile, ma in circostanze “estreme”. Pensiamo che la BCE potrebbe tagliare il refi a zero o quasi e il tasso sui depositi in territorio marginalmente negativo (-0,1%), ma vorrà aspettare di verificare l’impatto di una possibile svolta della Fed sui tassi di mercato monetario e cambio. L’unico rischio segnalato in aumento nel FSR, infatti, è quello di un aumento dei tassi di mercato dopo l’avvio del tapering da parte della Federal Reserve. Per il resto, le misure di stress sistemico nel settore bancario sono in “marcato calo”, e una più ampia misura composita di stress sistemico è tornata a minimi mai visti dall’avvio della crisi finanziaria nel 2007. Il Vicepresidente della BCE ha dichiarato che la stabilità finanziaria è migliorata, anche se rimangono ancora impedimenti alla trasmissione dell’impulso di policy alla periferia. L’economia è debole e in prospettiva l’inflazione è attesa rimanere molto bassa. Un altro membro del board, Asmussen, ha ricordato che la rinuncia dell’Irlanda a chiedere una linea precauzionale di credito dall’ESM esclude l’applicabilità dell’OMT. Riguardo alla polemica tedesca contro i tassi bassi, ha difeso l’attuale orientamento della politica monetaria come una necessaria reazione a un andamento debole dell’economia.
Germania. La leader di CDU-CSU, Merkel, ha specificato che l’accordo raggiunto con l’SPD per formare un Governo di coalizione non porterà a compromessi sulla mutualizzazione del debito nella zona euro. La CDU non ha però potuto non cedere a compromessi sulla politica interna e in particolare sull’introduzione di un salario minimo a 8,5 euro orari dal 2015. Tuttavia, la CDU si è rifiutata di fare concessioni sul fronte della spesa e il saldo di bilancio rimarrà circa in equilibrio nel 2014. La maggiore spesa per circa 23 miliardi di euro (metà di quello che era stato inizialmente messo sul tavolo) infrastrutture (5 miliardi di euro) e pensioni (per 2 miliardi di euro) sarà finanziata con la crescita e l’introduzione di un’imposta sugli stranieri per il traffico autostradale. Merkel è riuscita a mantenere ferma la tassazione sui redditi delle persone fisiche e delle imprese. L’SPD ha vinto una battaglia importante anche sulle pensioni in quanto è riuscita ad ottenere una riduzione dell’età pensionabile a 63 da 67 per coloro che hanno lavorato più di 67 anni, e CDU-CSU hanno ottenuto un aumento delle pensioni per le lavoratrici madri. Sul fronte della spesa per energia alternativa i partiti si sono impegnati ad aumentare la percentuale al 55-60% per il 2035. Le indicazioni sinora disponibili suggeriscono che le politiche del nuovo Governo potrebbero avere un effetto moderatamente positivo sulla dinamica della domanda interna in Germania.
Francia. L’indice di fiducia dei consumatori di novembre cala a 84 da 85 di ottobre. Il livello della fiducia rimane inferiore alla media di lungo termine (99,4) e in media nel 2013 si è mostrata più debole (83,3) rispetto al 2012 (86,3). Il dettaglio mostra che la percezione delle famiglie delle proprie finanze passate e future rimane sui livelli del mese scorso (-34 e -19 rispettivamente), mentre peggiorano la percezione del tenore di vita passato (a -74 da -70) e futuro (a -53 da
-48). Anche la capacità futura di risparmio peggiora (a -4 da +2), a giudizio degli intervistati. Crescono i timori di un aumento della disoccupazione (da 42 a 58), il cui indicatore annulla il miglioramento degli ultimi due mesi. Infine, le attese inflazionistiche sono quasi stabili rispetto al mese precedente (a -23 da -22). Nel complesso, il morale si conferma su livelli depressi anche nell’ultima parte dell’anno: l’elevata pressione fiscale e le incertezze riguardo al mercato del lavoro ci attendiamo che continueranno a pesare anche nei primi mesi del 2014.
Germania. La fiducia dei consumatori è salita a sorpresa a 7,4 da un precedente 7 mentre il Consenso era per una lettura stabile. Aumenta la propensione al consumo così come le attese di guadagno in parte probabilmente per il calo dell’inflazione dell’ultimo mese. E’ possibile che le indicazioni dai negoziati tra CDU e SPD sulla possibile introduzione di un salario minimo e di aumento della spesa pensionistica a fronte di un regime fiscale invariato, abbiano sostenuto il morale delle famiglie.
Italia. Il governo ha emanato il decreto che abolisce per la gran parte dei proprietari anche la seconda rata dell’IMU 2013, con una riduzione attesa di gettito pari a 2,15 miliardi. La copertura di cassa è stata trovata aumentando gli anticipi su IRES e IRAP pagate dalle banche, nonché quelli relativi all’imposizione sul risparmio amministrato. Approvata anche la rivalutazione del patrimonio di Banca d’Italia, che però dovrà attendere la ratifica da parte del consiglio direttivo della BCE del parere legale positivo già fornito dallo staff.
Stati Uniti

I nuovi sussidi di disoccupazione nella settimana conclusa il 23 novembre calano a 316 mila da 326 mila della settimana precedente. I sussidi toccano il minimo da fine settembre, quando i dati erano transitoriamente influenzati da modifiche metodologiche alla raccolta delle informazioni in diversi stati. Secondo il Labor Department potrebbero esserci variazioni dovute a difficoltà di correzione stagionale in settimane vicine a festività, come le ultime di novembre. Il continuo calo dei nuovi sussidi dovrebbe dar luogo a un’accelerazione della dinamica occupazionale.
Gli ordini di beni durevoli a ottobre calano di -2% m/m, dopo +4% m/m di settembre (rivisto verso l’alto da +3,7% m/m). Gran parte del calo è da attribuire alla componente dell’aeronautica civile (-15,9% m/m a ottobre, dopo +59,2% m/m di settembre). Al netto dei trasporti gli ordini calano di -0,1% m/m, dopo +0,2% m/m (rivisto da -0,1% m/m) a settembre; al netto della difesa gli ordini sono in calo di -1,3% m/m, dopo un aumento di +3,4% m/m a settembre. Gli ordini di beni capitali calano di -5,3% m/m (+8,4% m/m a settembre); gli ordini di beni capitali al netto di difesa e aerei calano di -1,2% m/m, segnando la seconda contrazione consecutiva e dando indicazioni di debolezza per gli investimenti fissi delle imprese dei prossimi trimestri. Le consegne di beni capitali ex-difesa sono invariati, dopo due mesi di aumenti deboli: anche il quadro degli investimenti non residenziali nel trimestre in corso è debole. Le scorte sono in aumento, ma a un ritmo meno sostenuto rispetto a settembre. I dati degli ordini di ottobre potrebbero essere stati influenzati negativamente dalla chiusura del governo federale: i dati di novembre saranno importanti per valutare lo scenario a breve termine degli investimenti fissi delle imprese.
Il Chicago PMI a novembre cala a 63 da 65,9 di ottobre (consenso a 60), rimanendo così sui massimi da aprile 2011. L’indagine è omogeneamente positiva, nonostante la generalizzata correzione dai picchi toccati a ottobre. Produzione a 64,3, ordini a 68,8, ordini inevasi a 59,8, occupazione a 60,9, danno indicazioni chiaramente espansive per il settore manifatturiero, in controtendenza rispetto alle correzioni viste nelle altre indagini regionali di novembre, con l’Empire addirittura in territorio negativo. L’ISM del settore manifatturiero di novembre, in pubblicazione la prossima settimana, dovrebbe correggersi dal livello molto elevato di ottobre, ma puntare ancora a una crescita moderata nel trimestre, controbilanciando le indicazioni più deboli viste con gli ordini di beni durevoli di ottobre.
L’indice di fiducia dei consumatori rilevato dall’Univ. of Michigan a novembre (finale) sale a 75,1, da 72 della rilevazione preliminare, e inizia un primo recupero dopo il crollo che ha accompagnato la crisi fiscale (da 85,1 di luglio). Le condizioni correnti salgono a 88 da 87,2; le aspettative si riprendono in misura più ampia, aumentando a 66,8 da 62,3. Le aspettative di inflazione a 1 anno calano a 2,9% da 3,1%, grazie al calo del prezzo della benzina, mentre quelle a 5 anni sono stabili a 2,9%. Tutti gli indicatori di fiducia dovrebbero tornare sui livelli pre-crisi entro i primi mesi del 2014.
Fonte: Mercati Flash
 

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