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17/03/2014 17:00
Nuova flessione in arrivo?
Private & Consulting
Cina, Russia e Giappone hanno dettato i ritmi della settimana. La prima ancora con numeri, dall'export, alla produzione industriale, alle vendite al dettaglio, che ancora una volta hanno lasciato l'amaro in bocca, con pesanti ricadute sui prezzi di diverse materie prime, dal ferro al rame e sui titoli del settore. La Russia, con nuovi minimi del rublo e del mercato azionario, paga direttamente lo scotto della crisi in Ucraina, con verosimile escalation sanzionatoria. Oligarchi e banca centrale non hanno perso tempo rimpatriando frettolosamente ingenti capitali dai mercati esteri. Nel paese del Sol Levante una modesta riduzione degli acquisti di titoli sul mercato secondario da parte della BOJ ha scatenato un fulmineo quanto effimero finimondo sul mercato dei JGB (obbligazioni governative) e agevolato un ulteriore, ben più preoccupante scrollone del Nikkey, ormai in rosso di oltre il 10% dal livello di partenza dell'anno. Il tutto ha frenato la composta marcia di Wall Street che chiude l'ottava con perdite modeste, ma al di sotto dell'importante livello tecnico di 1.850. In Europa la settimana non è stata priva di segnali d'interesse. E' proseguita per alcune sedute, se possibile con ancora maggiore accanimento, la corsa verso comparti e mercati legati alla crescita domestica, con i testa alla lista le banche italiane. D'altro canto si è rafforzato il flusso di vendite sui settori più esposti alla globalizzazione e danneggiati dall'apprezzamento dell'Euro, che ha toccato un massimo a 1,395 contro dollaro. Il Dax, pur chiudendo l'ottava sopra quota 9.000, conferma una configurazione tecnica preoccupante per il medio termine, anche se, nel breve, è verosimile un rimbalzo tecnico. Ftse/Mib La precedente ottava si è rivelata correttiva per il principale indice italiano. In particolare nell'ultima seduta della settimana, il Ftse Mib è sceso sotto importanti supporti grafici (20.600 punti, prima, e 20.400, poco dopo), dunque sono sfumate le buone probabilità di un ulteriore allungo, oltre i 21.000 punti, nel breve periodo. In generale la situazione tecnica si è indebolita; dall'osservazione dei principali indicatori emergono pericolose divergenze. È possibile, quindi, che si realizzi un'ulteriore flessione che potrebbe portare l'indice a ridosso dei 20.000 punti. In ogni caso, una flessione fino a 19.800 punti non intaccherebbe il trend rialzista di medio-lungo termine. Solo il breakout di quota 21.000 potrebbe fornire un nuovo segnale rialzista. Commodities Ancora una settimana bullish per il metallo prezioso. L'area 1.400 dollari già pronosticata diverse settimane fa è ad un passo. Rimane quindi lo scenario rialzista all'interno di un movimento laterale di medio periodo. Solo il superamento di 1.430-1.450 potrebbe cambiare questo scenario. Supporti in area 1.320 dollari l'oncia. Mercato Obbligazionario Il Bund future nelle ultime sedute della scorsa ottava è salito fino a sfiorare area 143,90-144,00, prima di accusare una repentina correzione che ha riportato le quotazioni a 143,30. La situazione tecnica di breve periodo appare contrastata: prima di un ulteriore rimbalzo sarà necessaria una pausa di consolidamento intorno quota 143,00. Confermiamo la view della scorsa analisi, cioè la possibilità di un'inversione di tendenza soltanto se i prezzi scendessero sotto area 141,60- 141,50. Mercato Valutario Il cambio euro/dollaro continua ad oscillare in prossimità del livello 1,39. Il 13 marzo è stato tentato registrato un nuovo massimo (1,3968), ma il cross è rientrato velocemente al livello di accumulo, senza riuscire a raggiungere il target (1,40). Il trend, sia di breve che di medio-lungo termine, sono a favore dell'euro. Solo una discesa sotto il supporto posizionato a 1,383 fornirebbe un primo segnale di debolezza. Autore: Private & Consulting Fonte: News Trend Online