Idee e grafici. - Cap. 2

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08/04/2014 15:27
Enel firma due contratti ventennali per la fornitura di gas liquefatto dagli Stati Uniti
Financial Trend Analysis
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Il Gruppo Enel ha firmato con la statunitense Cheniere Energy due contratti ventennali per la fornitura di GNL (Gas Naturale Liquefatto), proveniente da giacimenti americani di shale gas, per un totale di 3 miliardi di metri cubi l'anno, di cui 1 miliardo circa destinato al mercato italiano. Entrambi i contratti sono stati siglati con la Corpus Christi Liquefaction, società controllata dalla Cheniere. Grazie a questa intesa, Enel si assicura una maggiore diversificazione e flessibilità nell'approvvigionamento del portafoglio di forniture gas per i prossimi anni. In base al primo accordo, finalizzato la scorsa settimana, la Cheniere fornirà circa 2 miliardi di metri cubi l'anno al Gruppo Enel, che utilizzerà la materia prima per le esigenze del mercato iberico. Il secondo accordo assicurerà a Enel un ulteriore miliardo di metri cubi l'anno, destinati all'Italia. Entrambi i contratti hanno durata ventennale, con un'opzione per altri dieci anni, e la validità dell'accordo decorrerà a partire dalle prime forniture, previste a partire dal 2018. Il gas verrà consegnato sotto forma di GNL e su base FOB, quindi con piena flessibilità di destinazione, presso il terminal di Corpus Christi, che la Cheniere Energy sta realizzando nella Quinta Bay, sulla costa del Texas, in una zona fortemente interconnessa con i principali gasdotti del Paese. Da lì, la materia prima verrà caricata direttamente sulla navi metaniere del Gruppo Enel e trasportata verso i rigassificatori di cui il Gruppo dispone. Il terminale è progettato per un massimo di tre treni GNL, con un capacità aggregata di 13,5 milioni di tonnellate l'anno (circa 18 miliardi di metri cubi di gas). (GD) Autore: Financial Trend Analysis Fonte: News Trend Online
 
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08/04/2014 15:52
Lettera finanziaria: ancora tentativi intorno ai 22000
Fabrizio Brasili
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Nonostante il buon recupero di venerdì, il FTST Mib ha aperto subito sui supporti di 21800 per poi rimbalzare di nuovo oltre i 22000 per riportarsi quasi in positivo fino oltre i 22150. Ha chiuso poi sotto i 22000, a 21988 con un -0,84% che non fa ben sperare per la successiva seduta. Ma la cosa che a noi, ai nostri lettori ed abbonati ha fatto più piacere è che soprattutto interessa, è che sia le nostre new entry, creval, warrant creval, bp etruria e lazio, come quasi tutte le rnc, di cui alla precedente, hanno reagito molto, ma molto meglio del mercato in più negativo, raggiungendo a volte nuovi massimi (vedere 0,71di telecom rnc!), già anticipato con i nostri consigli ripetuti anche per vivendi, pirelli, WDF, etc. Attenzione sempre in giornate riflessive come quella odierna e probabilmente quella successiva, a unipol sai, carige ord/rnc, bber, banca popolare di sondrio. Per maggiori informazioni, analisi tecnica su altri assett, consigli operativi, rivolgersi allo 348 5173119, oppure allo +44 1269 849872. Per informazioni invece su abbonamenti lettera di consulenza operativa via mail giornaliera e assistenza operativa, anche telefonica inviare email [email protected] Fonte: News Trend Online
 
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08/04/2014 16:20
Andamento negativo per l'indice VIX
Pierpaolo Molinengo
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Andamento negativo per l'indice VIX, che perde uno 0,13%, attestandosi a quota 15,55 punti. I prezzi stazionano al di sopra delle medie mobili a 50 e 200 giorni, passanti rispettivamente a 15,18 e 14,52 punti. Autore: Pierpaolo Molinengo Fonte: News Trend Online
 
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08/04/2014 16:04
Alcoa (+2% a Wall Street): questa sera i risultati del primo trimestre
Financial Trend Analysis
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Alcoa +2% a Wall Street. Il produttore di alluminio annuncia questa sera a mercati chiusi i risultati del primo trimestre. Gli analisti stimano un utile per azione di 0,05 dollari. (RV) Autore: Financial Trend Analysis Fonte: News Trend Online
 
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08/04/2014 17:00
Connessione ad internet, dopo la fibra Google punta anche sul wireless
Andrea Manfredi
Tra i gestori di servizi internet le offerte di Telecom Italia, Tiscali, Vodafone Casa, ecc. si posizionano già in un mercato in cui la concorrenza è serratissima. Tuttavia se un colosso come Google decidesse di inserirsi come operatore virtuale per la fornitura di connessione internet potrebbe, con molta probabilità, mettere in crisi molti di queste compagnie.

I consumatori che hanno necessità di connettersi ad internet da casa, possono confrontare le offerte per internet adsl oppure per la fibra ottica. Chi invece si connette spesso in mobilità può affidarsi alle internet keys: si tratta di dispositivi usb che permettono sia di collegarsi ad internet che di salvare dati e sono meglio conosciuti come chiavette internet.

A quel punto, però, nel caso l’offerta di Google sia particolarmente favorevole, confrontare tra loro gli operatori che forniscono una connessione adsl o con fibra ottica, sarebbe sicuramente più semplice e, forse, più conveniente per i consumatori. Alcune indiscrezioni parlano proprio di un interessamento di Google a entrare nel business delle reti wireless in qualità di Mvno (Mobile virtual network operator).

La notizia trapela da diversi siti specializzati come The Information e Cnet, secondo cui i dirigenti di Mountain View starebbero pensando seriamente di creare anche, nelle città americano già fornite da Google Fiber per la fornitura di servizi in fibra, un servizio di connessione internet wifi.

Molto lacunose restano le informazioni, si tratta infatti di semplici voci di corridoio, anche se pare proprio che Google voglia acquistare capacità banda wireless in modalità wholesale (ovvero all’ingrosso) per poi rivendere l’accesso ai wifi a tutti colori che già usufruiscono dei servizi di Google Fiber. Un partner, in questa operazione, potrebbe essere, sempre secondo le stesse indiscrezioni, il gestore di connessione internet americano Verizon.

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Google Fiber per ora è stato realizzato in alcune città americane tra cui Kansas City (Missouri) e Provo (Utah) e il progetto dovrebbe proseguire, con la realizzazione di un network, ad Austin (Texas), mentre più avanti si connetteranno anche Portland (Oregon), San Jose (California) e altre sei città.

L’entrata di Google nell’ambito delle connessioni internet in fibra ottica ha messo grande agitazione nei principali concorrenti tra cui ci sono proprio Verizon e AT&T che da tempo si pongono in contrasto con il colosso nelle città già coperte da Google Fiber.

In più, queste ultime indiscrezioni non favoriscono la tranquillità dei due competitors, molto preoccupati di dover contrastare Google anche sul piano della connessione internet wifi. Questo timore, tuttavia, percorre, comprensibilmente, molti altri operatori tradizionali di telefonia. L’idea di Google, secondo The Information, è creare un network wireless basato su punti di accesso wifi collegati a una dorsale in fibra ottica gestita da Google Fiber.

La multinazionale potrebbe quindi veramente diventare un’operatore globale diversificato in tutti i campi delle telecomunicazioni, senza doversi più appoggiare ad altri. Al contrario i dirigenti di Google hanno sempre dichiarato di non avere interesse nei confronti dei servizi voce; questo settore per lo meno sarebbe libero dall’onnivoro Google, anche se con lo sviluppo della società non è possibile escludere a priori anche un suo ingresso in questo campo.

Resta comunque fondamentale che questi passi non significhino un abbassamento troppo drastico della concorrenza, incapace di sopportare la potenza di Google; la concorrenza infatti, soprattutto nell’ambito delle telecomunicazioni, significa maggiore libertà di scelta dei consumatori; se i gestori fossero troppo pochi, questo porterebbe inevitabilmente a un livellamento delle offerte.

Fonte: Andrea Manfredi Economia&Finanza
 

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