News
08/05/2014 14:31
Nulla di nuovo a Wall Street: cambia lo scenario a Piazza Affari
Davide Pantaleo
Di seguito riportiamo l'intervista realizzata a Carlo Corradin, analista tecnico indipendente. L'indice Ftse Mib ieri ha archiviato la quinta seduta consecutiva al ribasso, con una flessione al di sotto dei 21.500 punti. Come è cambiata la situazione a Piazza Affari? Quali i possibili scenari ora? Lo scenario di Piazza Affari è cambiato nelle ultime tre sedute, anche se c'era già stato un primo segnale di allerta a metà aprile con il cedimento da parte del Ftse Mib del supporto dinamico ascendente, brillantemente recuperato fino al 22 aprile. Tra il 22 e il 24 aprile l'indice si è fermato e ha avviato una lateralizzazione che ha portato nuovamente ad un cedimento del sostegno nella seduta del 5 e del 6 maggio. Visti i volumi contenuti si poteva pensare ad un refuso, ma con il movimento di ieri la perdita del supporto è stata più marcata. Tornare ora sul livello dei 22.000 punti sarà abbastanza arduo, segnalando che nella condizione attuale l'indice è entrato in lateralità, dopo aver abbandonato un canale ascendente. Questo non preclude la possibilità di salire ancora, ma sarà necessario ora un periodo di consolidamento e fondamentale sarà la tenuta dei 21.100 punti, onde evitare una discesa sui minimi di metà aprile in area 20.800. Il cedimento di quest'ultima costringerà a spostare l'attenzione sui 20.500/20.200 punti di Ftse Mib. Come detto più volte, si sarebbe già dovuto alleggerire le posizioni e chi l'ha fatto può rimanere a guardare in attesa di un segnale che sia utile per andare a costruirle nuovamente. C'è da dire che si è venuto a creare un grande interesse per la riunione odierna della BCE visto che tutti aspettano un quantitative easing all'Europa. E' difficile però che ciò avvenga subito perchè prima di tutto il Board guidato da Draghi dovrebbe abbassare in primis ulteriormente i tassi di interesse che sono già su livelli molto bassi. C'è il pericolo deflazione, ma come ben sappiamo la BCE non ha la reattività della Federal Reserve e probabilmente anche la riunione odierna sarà all'insegna del nulla di fatto. Cosa può dirci invece dei recenti movimenti a Wall Street? Quali in particolare le indicazioni per l'indice S&P500? Per il mercato americano non ci sono novità di rilievo da segnalare, visto che l'S&P500 si trova sempre in una fase di lateralizzazione molto ristretto. C'è stato quella sorta di effetto cui avevo accennato nell'ultima intervista, ossia che a dati molti positivi si sarebbe potuto avere un alleggerimento delle posizioni da parte delle mani forti. Questo di fatto è avvenuto ma in maniera contenuta solo nella giornata di martedì scorso quando l'S&P500 è sceso a 1.867 punti. Certo con numeri sul lavoro come quelli di aprile il mercato avrebbe fatto un bel salto in avanti, ma proprio questo ha portato a pensare che la Fed potrebbe accelerare nel processo di tapering. Le dichiarazioni di ieri della Yellen sul fronte dei tassi di interesse sono rassicuranti, per cui almeno sugli indici americani il timore di una correzione consistente per ora si va ad allontanare. Tra i bancari qual è il suo giudizio su Unicredit e Intesa Sanpaolo che si stanno progressivamente allontanando dai recenti massimi dell'anno. Questa flessione a suo avviso ha già creato opportunità per nuovi ingressi al rialzo? In primis bisogna attendere il discorso odierno di Draghi, e in secondo luogo una fase di attesa è preferibile in questo momento, per cui non mi lancerei in acquisti almeno al momento. Per Intesa Sanpaolo rimaniamo sempre in un contesto neutro-positivo, visto che nelle ultime due settimane il titolo ha oscillato tra i 2,5 e i 2,4 euro, mentre per Unicredit si è avuta una leggera perdita di quota, anche se sul finire di aprile il titolo si era avvicinato maggiormente ai massimi dell'anno in area 6,8/6,8 euro. Entrambi i titoli si mantengono al di sopra dei minimi del 15 aprile e per Unicredit sarà fondamentale la tenuta dei 6,15 euro, mentre per Intesa Sanpaolo segnaliamo l'area dei 2,33/2,3 euro da monitorare con più attenzione. Fiat ieri ha perso oltre l'11% dopo la diffusione dei conti trimestrali e la presentazione del nuovo piano industriale. Come giudica questo crollo e cosa consiglia di fare ora con questo titolo? Probabilmente nelle prossime sedute rimbalzerà o quantomeno tenterà una reazione, ma a mio avviso l'attenzione si focalizza ora sui 7 euro. Con il cedimento dei supporti a 8,3 e a 8,15 euro, si è aperta una fase correttiva di breve periodo che ha margini fino ai 7 euro, dovfe sta transitando la media mobile a 200 periodi. C'è da capire se il movimento di ieri è da ricondurre ad un impulso reattivo dovuto al nuovo piano industriale del gruppo, perchè fino a martedì scorso non c'erano particolari segnali di negatività. Con la seduta di ieri cambia lo scenario di breve periodo, ma non quello di lungo, fermo restando che conviene rimanere un po' alla finestra in attesa di vedere i prossimi sviluppi del titolo. Finmeccanica è stato fortemente penalizzato dalle vendite dopo i conti del primo trimestre, riportandosi a ridosso dei 6 euro. Quali consigli ci può dare per questo titolo? Anche per Finmeccanica siamo molto vicini alla media mobile a 200 periodi che transita in area 5,9/5,85 euro e il passo per arrivare su questa soglia è abbastanza breve. In area 5,9/5,85 il titolo dovrebbe trovare un buon supporto, ma in caso di rottura della stessa dovremmo mutare un po' la view. Dal punto di vista strategico andrei a focalizzare l'attenzione sui 5,9/5,85 euro, quale livello sul quale iniziare nuovamente ad accumulare le posizioni da lasciare correre fino ai 6,7/6,8 euro. Nella seduta di ieri Tenaris si è mosso in controtendenza rispetto al mercato, riportandosi al di sopra dei 16 euro. Consiglierebbe di acquistare il titolo sui livelli attuali? Tenaris si è spinto ieri proprio sul livello di transito della media mobile a 200 periodo, ma il segnale non è ancora rassicurante. Chi ha già posizioni long può mantenerle, andando ad alleggerirle in caso di ritorni al di sotto dei 15,8 euro, perchè sarà reale il rischio di un ritorno in area 15 euro. Un bel segnale si avrebbe con il superamento dei 16,5 euro, con proiezioni a 17,4 euro prima e in seguito sui 18 euro raggiunti a settembre scorso e avvicinati nell'intraday il 23 gennaio scorso. Ci sono altri temi che meritano di essere seguiti a Piazza Affari? Si conferma interessante Salvatore Ferragamo che sta lateralizzando tra i 23,3 e i 22,7 euro, sotto la media mobile a 200 periodi. A metà marzo avevo suggerito di aprire posizioni speculative sul titolo che andrebbero chiuse perchè i corsi sono al di sotto della media mobile a 200 periodi senza dare segnali di break-out. Solo con la rottura dei 23,6 euro Ferragamo riprenderà quota verso i 25/25,4 euro e nella migliore delle ipotesi andrà a rivedere i massimi di metà dicembre, ma saranno necessarie delle motivazioni ben consistenti perchè ciò accada. Fonte: News
Trend Online