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15/05/2014 16:26
L'economia arranca in Italia e Piazza Affari sprofonda
Davide Pantaleo
Prosegue inarrestabile l'emorragia di Piazza Affari che già da diverse sedute stava inviando dei segnali di debolezza. Il nostro mercato infatti ha perso quello smalto che lo aveva caratterizzato fino a qualche settimana fa, mostrando una minore forza relativa rispetto agli altri listini, sia europei che americani. Così mentre a Wall Street il Dow Jones e l'S&P500 salivano a segnare nuovi massimi storici, aggiornati in Europa anche dal Dax30, il Ftse Mib continuava a premere sui minimi di periodo. Questi utlimi sono stati violati proprio nella sessione odierna che si sta rivelando particolarmente infausta per Piazza Affari. L'indice delle blue chips, che ancora una volta è il peggiore in Europa, dopo aver abbandonato l'area dei 21.000 punti, ha rotto la soglia dei 20.800 punti, presentandosi a ridosso di area 20.600, con un affondo del 2,85%. Il marcato ribasso dell'azionario si accompagna a forti tensioni sul versante obbligazionario, con lo spread BTP-Bund che mette a segno un rally a doppia cifra, salendo di oltre il 14% rispetto al close di ieri a ridosso dei 175 punti base. Tanto basta per scatenare forti vendite sui titoli del settore bancario tra i quali ad avere la peggio è UBi banca che lascia sul parterre quais il 7%, seguito da Banca Popolare di Milano che arretra del 6%, mentre Intesa Sanpaolo cede ben cinque punti malgrado la positiva trimestrale diffusa oggi. In rosso di oltre il 4% anche Unicredit, Monte Paschi, Banca Popolare dell'Emilia Romagna e Banco Popolare. Il netto calo di oggi a Piazza Affari è condizionato anche dall'intonazione negativa degli altri listini europei che stanno accelerando al ribasso sulla scia delle vendite che colpiscono Wall Street, a causa di alcuni dati macro peggiori delle attese. Il sentiment degli investitori sul mercato domestico viene esasperato non solo da una serie di indicazioni negativa arrivate dalle trimestrali di diverse blue chips, ma anche dalle cattive notizie provenienti dal fronte macro. Questa mattina è stato diffuso il dato preliminare relativo al Prodotto Interno Lordo del primo trimestre che in Italia ha evfidenziato una variazione negativa dello 0,1% rispetto al rialzo dello 0,1% degli ultimi tre mesi del 2013, a fronte della previsione di un progresso dello 0,2%. Deludente anche l'aggiornamento su base annua che è sceso delloo 0,5% in confronto alla stima di un calo più contenuto dello 0,2%. Tanto è bastato per alimentare ulteriori vendite sul mercato italiano in quanto, come spiegato nelle sale operative, per quanto la differenza del dato non sia molto elevata rispetto alla previsioni del consensus, il sentiment di Piazza Affari era già fragile per cui ci è voluto ben poco che peggiorasse la sua performance. L'attività italiana, secondo quanto evidenziato da Annalisa Piazza, straegist di Newedge, continua a contrarsi e il gap di output si allarga ulteriormente. L'esperta ricorda che il Governo ha implementato alcune misure per dare un sostegno ai consumi delle famiglie, come il bonus da 80 euro, ma gli effetti si potranno registrare solo più avanti nel tempo, fermo restando che dovranno essere adottate ulteriori misure per spingere in alto l'economia ancora debole. L'Italia così si trova in stagnazione, come segnalato da Sergio De Nardis, capoeconomista di Nomisma, il quale alla luce del dato odierno sul PIL afferma che la ripresa del nostro Paese è scomparsa nel primo trimestre. De Nardis auspica che il bonus di 80 euro possa produrre qualche effetto, ma a suo dire se il clima è negativo l'impatto sarà minimo e in un contesto simile, caratterizzato da una serie di vincoli, è quantomai urgente che almeno sul frronte monetarie la BCE prenda decisioni di stimolo significative. Fonte: News
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