Idee e grafici. - Cap. 2

Per il momento un paio di long per un totale di 300 € lordi

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x dondiego

vedi che avendo azioni non si pagano tasse
ed hi un azione nuova ogni 60 possedute

mentre chi vuole soldi paga le tasse

io ho scelto azioni e non devo comunicare ninete a fineco
su altre sim è diveso babca sella o altre sim

ricordatevi che dovete comunicarlo...altrimenti siete fregati
A me anno già chiesto ne o 200K :D fai te il conto ;)
 
News

16/05/2014 10:59
Be: valore della produzione in crescita del 9,3% nel primo trimestre
Financial Trend Analysis
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Il Consiglio di Amministrazione di Be Think, Solve, Execute (in breve Be), società attiva nel settore dell'IT Consulting, ha approvato in data odierna il Resoconto Intermedio di Gestione al 31 marzo 2014, non sottoposto a revisione contabile. "I risultati del primo trimestre 2014 sono molto soddisfacenti considerato che il primo ed il terzo trimestre sono i più difficili per i servizi professionali - commenta Stefano Achermann, Amministratore Delegato di Be S.p.A - e che nei mesi scorsi abbiamo svolto un'intensa attività di riorganizzazione. Nei risultati sono inclusi per il solo mese di marzo i volumi di Targit, azienda tedesca appena acquisita. La crescita del 9,3% dei volumi, a fronte di un +121% dell'Utile Ante Imposte, è un risultato che ci spinge a continuare nel cammino intrapreso. La posizione finanziaria netta, come ogni inizio di anno, è influenzata dalla gestione del circolante. Il fenomeno è destinato a rientrare nel corso dei prossimi tre mesi. Confermiamo infine l'intenzione di presentare, dopo l'eventuale insediamento del nuovo Consiglio di Amministrazione - previsto per il mese di giugno - un aggiornamento del Piano industriale 2014-2016 per tenere conto del nuovo perimetro europeo e dell'evoluzione del business. Risultati consolidati al 31 marzo 2014 Il valore della produzione, pari a Euro 21,3 milioni, registra una crescita del 9,3% rispetto al 31 marzo 2013 (Euro 19,5 milioni); l'incremento è attribuibile principalmente alla crescita della divisione Business Consulting, che presenta un valore della produzione pari a Euro 11,9 milioni con un incremento del 50,3% rispetto al 31 marzo 2013 (Euro 7,9 milioni); le business unit ICT Solutions e ICT Professional Services si attestano rispettivamente a Euro 8,7 milioni e Euro 0,7 milioni. Il *margine operativo lordo (EBITDA) *si attesta a Euro 3,0 milioni, in crescita del 72,9% rispetto a Euro 1,8 milioni al 31 marzo 2013 per effetto dei maggiori ricavi conseguiti dalla controllata Be Consulting e dalle società Estere. L'Ebitda Margin, pari al 14,2%, è in netto miglioramento rispetto al 31 marzo 2013 (9,0%). Il margine operativo netto (EBIT), pari a Euro 1,6 milioni, registra un significativo incremento del 107,2% rispetto a Euro 0,8 milioni al 31 marzo 2013, dopo ammortamenti pari a Euro 1,4 milioni (Euro 1,0 milione al 31 marzo 2013). L'utile ante imposte è pari a Euro 1,0 milione, in crescita del 121,2% rispetto a Euro 0,4 milioni al 31 marzo 2013; gli oneri finanziari netti risultano pari a Euro 0,6 milioni, in linea con il I trimestre 2013. L'indebitamento finanziario netto è pari a Euro 27,0 milioni (Euro 19,5 milioni rispetto al 31 dicembre 2013). *Fatti di rilievo successivi alla chiusura del trimestre *In data 29 Aprile 2014 l'Assemblea degli azionisti ha approvato il Bilancio al 31 dicembre 2013, deliberando di destinare l'utile d'esercizio, pari a Euro 1.024.407, per Euro 51.220 a Riserva legale e per il restante Euro 973.187 a Riserva Straordinaria. Il Consiglio di Amministrazione, riunitosi in pari data, ha deliberato di convocare l'Assemblea ordinaria e straordinaria dei soci, al fine di modificare l'articolo 15 dello statuto sociale relativo alla composizione e all'elezione dei membri dell'organo amministrativo. Il Consiglio di Amministrazione ha ritenuto opportuno proporre la modifica al fine di dotare la Società di regole per la nomina del consiglio di amministrazione che favoriscano la nomina di un consiglio composto da un numero adeguato di consiglieri indipendenti, in linea con quanto raccomandato dal Codice di Autodisciplina adottato dal comitato per la corporate governance di Borsa Italiana, assicurando la presenza in consiglio di un sufficiente numero di amministratori esecutivi. Contestualmente i consiglieri hanno ritenuto opportuno presentare le proprie dimissioni dalla rispettiva carica, per consentire ai soci di eleggere un Consiglio di Amministrazione in linea con le nuove regole statutarie. L'efficacia di tali dimissioni è peraltro subordinata all'approvazione, da parte dell'Assemblea dei soci di Be, delle citate proposte di modifica all'articolo 15 dello statuto sociale. Evoluzione prevedibile della gestione I risultati economici positivi del I trimestre 2014 dimostrano la bontà delle strategie intraprese focalizzate sull'internazionalizzazione e sulla valorizzazione della piattaforma di servizi professionali nell'ottica di creazione di valore e di una progressiva crescita del fatturato estero. La ripresa degli investimenti del settore bancario, che ha generato un consistente flusso di domanda nel corso del primo trimestre del 2014, unitamente alla capacità del Gruppo Be di competere su nuovi scenari, lasciano intravedere un'evoluzione positiva per la gestione in linea con le indicazioni del Piano 2014-2016, confermando l'ulteriore rafforzamento della crescita del Gruppo nel corso del 2014. (GD) Autore: Financial Trend Analysis Fonte: News Trend Online
 
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16/05/2014 11:24
L'esito delle elezioni europee sarà decisivo per i mercati
Davide Pantaleo
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Di seguito riportiamo l'intervista realizzata a Monica Zerbinati, analista finanziario presso l'ufficio studi di Fida. L'indice Ftse Mib sta vivendo una fase di negatività, evidenziando una maggiore debolezza rispetto agli altri mercati. Come è cambiato lo scenario del mercato e quali sono le previsioni nel breve? Le ultime due settimane sono state caratterizzate da un ritracciamento dell'indice tricolore in contrasto con la tendenza di altri indici europei, come Dax e Cac, che invece evidenziano un apprezzabile allungo. Ciò che colpisce maggiormente è che mentre la maggior parte delle borse europee si sono riportate nell'area dei massimi di inizio aprile, il mercato italiano pare non aver ancora ritrovato il giusto sprint. Altro fattore comune alle borse del vecchio continente è stata l'incapacità di violare detti massimi nell'ultimo mese. A Milano le ultime sedute hanno visto rompere la trendline valida da circa cinque mesi, che ha supportato la corsa dei mercati nel mettere a segno una performance prossima al 25%. Nel complesso, però, non ritengo che l'impostazione di fondo sia mutata radicalmente: il trend primario rimane comunque valido e positivo. Il proseguimento della flessione in atto incontrerebbe un primo livello di supporto a quota 20.200/20.000 punti. Sulla base di questi elementi ritengo che, è da considerare la possibilità di un rimbalzo sul citato supporto, visti gli indicatori che, pur non avendo ancora varcato la soglia dell'ipervenduto, evidenziano una netta prevalenza delle forze in vendita. In conclusione, nel breve e brevissimo termine ritengo possibile un'ulteriore contrazione delle quotazioni, con target sui 20.200/20.000 punti, mentre un eventuale rimbalzo su tale livello, se confermato anche da una ritrovata positività delle altre borse, giustificherebbe l'impostazione di strategie long con obiettivo sui 21950 punti. Sarà inoltre decisivo l'esito delle elezioni politiche europee che potrebbero evidenziare una diffusione di sentimenti "antieuropeisti", eventualità che, nell'immediato, potrebbe spaventare i mercati, ma che successivamente potrebbe spingere gli organi centrali verso una politica monetaria espansiva. Ubi Banca e Banco Popolare hanno perso terreno sulla scia dei risultati del primo trimestre. Consiglia di sfruttare questa negatività per nuovi acquisti o è presto per intervenire al rialzo? Quello bancario, nel suo insieme, è un settore delicato, perché sta ancora scontando una perdita di credibilità e di fiducia, con conseguente danno reputazionale, a causa di una crisi che ci ha profondamente segnati. I recentissimi fatti di cronaca che hanno colpito i due gruppi hanno scosso i mercati che non hanno tardato a reagire. La contestazione di gravi reati ad Ubi Banca (ostacolo alla vigilanza, truffa e riciclaggio) e i conti trimestrali in rosso di Banco Popolare, determinati dal peso dei crediti deteriorati, evidenziano che il settore potrebbe non aver ancora accantonato alcune vecchie cattive abitudini. Per quanto riguarda Banco Popolare, l'aumento di capitale da 1.5 miliardi di euro appena concluso potrebbe ridare fiato al gruppo e consolidare gli attivi in bilancio, la cui qualità è la principale causa di preoccupazione. Dal punto di vista tecnico, la violazione dei 13.65 potrebbe rappresentare un primo segnale di recupero del titolo, che avrebbe così spazio fino ai 15.65. Anche in relazione a Ubi Banca attenderei qualche segnale concreto di inversione di tendenza: la sospensione per eccesso di ribasso non è stata sufficiente ad allentare le tensioni, ed il titolo ha continuato a cedere, nonostante la trimestrale facesse ben sperare. Avendo rotto la trendline che sosteneva i prezzi dallo scorso luglio risultano ora difficilmente individuabili significativi livelli di supporto, pertanto attenderei una decisa violazione dei 7.50 euro per l'operatività in acquisto. Grazie al rialzo dei prezzi del petrolio, Saipem ed ENI continuano a mantenersi a poca distanza dai recenti massimi. Acquisterebbe questi due titoli sui livelli attuali? Entrambi i titoli, nelle ultime sedute, sono stati respinti dal fallito test rialzista delle resistenze strutturali. Saipem non è riuscita a vincere nel test dei 20 euro, che, oltre ad essere un livello con una certa rilevanza psicologica, rappresenta la chiusura dell'ampio gap down della scorsa estate, e sta ritracciando in direzione del supporto a 17.50 euro. Per Eni il quadro è ancora più chiaro: la return line a 19 euro ha avuto un'ulteriore conferma respingendo la quotata verso il primo supporto, peraltro non troppo non importante, a quota 17 euro, ma che cedendo aprirebbe la strada fino ai 15.50. Ad oggi vedo prevalentemente segnali di debolezza da parte di entrambi i titoli, suggeriti anche dall'analisi degli oscillatori, che giustificherebbero strategie short, mentre non ritengo l'acquisto un'ipotesi da considerare nel breve termine. Autogrill e World Duty Free hanno reagito male alla diffusione dei risultati trimestrali. Qual è il suo giudizio su questi due titoli e quali indicazioni ci può fornire nel breve? La crisi di Autogrill ha avuto inizio ben prima della diffusione dei dati di bilancio, avendo arrestato la sua corsa (davvero apprezzabile per intensità e durata) più di un mese fa. Inoltre è opportuno precisare che la trimestrale della società, nonostante l'utile in calo rispetto allo stesso periodo del 2013, non è da considerarsi affatto negativa: al netto degli effetti prodotti dalla scissione del gruppo (che ha ceduto a Wdf le attività di retail aeroportuale negli Stati Uniti) e dell'indebolimento del dollaro Usa nei confronti della moneta unica europea, i ricavi risultano invece in crescita. Con i fondamentali a posto, il recupero del titolo è possibile anche nel breve termine, ma attenderei conferma dalla violazione dei 7 euro con primo target sui 7.70. Anche World Duty Free, nonostante gli utili in calo causa eccessivo indebitamento, si mostra debole da inizio anno. In particolare il movimento chiaramente negativo dell'ultimo mese ha prodotto, la scorsa settimana, la rottura della trendline, conferendo ulteriore forza al trend in atto. Il target della tendenza si colloca a quota 8.90 euro ed un eventuale rimbalzo punterebbe verso i massimi in area 11, ma nel breve termine l'outlook rimane negativo. Fonte: News Trend Online
 

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