Idee e grafici. - Cap. 2

QUOTE=dondiego49;3973238]Psilocina » 2 minuti fa ha scritto:
Buongiorno a tutti

ho un lupetto mignon con tg 700 c.ca e se regge ripartenza up. Parere personale
biggrin.gif.1
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Anche io la vedo cosi
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ma vediamo più tardi .dipende di cosa fumano [/QUOTE]

:rasta::rasta::rasta::rasta::rasta::rasta:UP!
 
News

23/07/2014 12:57
STM crolla dopo i conti. Pesa la delusione per la guidance
Davide Pantaleo
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L'appuntamento con i conti trimestrali e semestrali si sta rivelando fatale per STM che quest'oggi sta vivendo una seduta decisamente pesante. Il titolo, dopo aver chiuso la sessione di ieri con un rally di quasi quattro punti percentuali, ha avviato gli scambi già in caso oggi e negli ultimi minuti viene scambiato a ridosso dei minimi intraday a 6,64 euro, con una flessione del 4,94% alimentata da volumi di scambio vivaci, visto che fino ad ora sono passate di mano oltre 7,2 milioni di azioni, rispetto alla media giornaliera degli ultimi tre mesi pari a poco meno di 4 milioni di pezzi. Il gruppo torna all'utile nel 2° trimestre e nel 1° semestre 2014 STM viene bersagliata dalla vendite dopo la diffusione dei risultati del secondo trimestre malgrado il ritorno all'utile per il gruppo dopo due anni. La società italo-francese ha archiviato il periodo considerato con un risultato positivo pari a 38 milioni di dollari, rispetto alla pedita di 152 milioni dello stesso trimestre del 2013. Il risultato per azione è stato di 0,04 dollari, ma al netto delle imposte, come precisato dal gruppo, il secondo trimestre è stato chiuso con un utile netto non US Gaap di 0,11 dolari, escludendo gli oneri di svalutazione, ristrutturazione e una tantum. I ricavi sono scesi dell'8,9% a 1,86 miliardi di dollari, in linea con le indicazioni del management, mentre il risultato operativo è stato positivo per 94 milioni di dollari, contro la perdita di 107 milioni registrata nello stesso periodo dello scorso anno. La marginalità si è attestata al 34%, al di sopra delle attese del management che puntava ad un dato pari al 33,6%. Con riferimento ai primi sei mesi dell'anno, l'utile è stato pari a 14 milioni di dollari, rispetto al rosso di 469 milioni del primo semestre del 2013, mentre i ricavi sono calati da 4,055 a 3,689 miliardi e il margine lordo è sceso da 1,3 a 1,233 miliardi. Per quanto riguarda l'outlook relativo al trimestre in corso, STM prevede di realizzare ricavi in crescita intorno al 3%, più o meno 3,5 punti percentuali, mentre il margine lordo dovrebbe attestarsi al 34,4%, più o meno due punti percentuali, questo malgrado un livello più alto di oneri da sottoutilizzo degli impianto dovuto ad una capacità produttiva nelle tecnologie digitali non ancora pienamente utilizzata, come spiegato dall'AD Bozotti. Deludente l'outlook. Il commento delle banche d'affari Se da una parte i conti del secondo trimestre e dei primi sei mesi dell'anno si sono rivelati sostanzialmente in linea con le attese degli analisti, questi ultimi segnalano che a deludere è stata la guidance per il trimestre in corso, e ciò è alla base delle forti vendite che stanno penalizzando il titolo in Borsa. Per gli esperti di Equita SIM, i numeri degli ultimi tre mesi sono in linea con le previsioni a livello di ricavi e margine lordo, mentre l'Ebit è di gran lunga superiore alle attese, anche se il dato include 100 milioni di dollari di sussidi in ricerca e sviluppo legati al progetto "Nano 2017". Anche per la SIM milanese è deludente l'outlook sul trimestre in corso, con ricavi attesi in crescita nell'ordine del 3%, mentre le stime degli analisti indicano un incremento del 5%, mentre per il margine lordo le indicazioni sono sostanzialmente allineate alle aspettative. Non cambia la strategia di Equita SIM che continua a consigliare di mantenere STM in portafoglio, con un prezzo obiettivo a 7,3 euro. Positivo il rating di Kepler Cheuvreux che quest'oggi ha rinnovato l'invito all'acquisto del titolo, con un target price a 7,5 euro. Il broker parla di risultati in linea con le stime, ma questo non basta a compensare la delusione per la guidance sul terzo trimestre per il quale gli analisti si aspettavano una crescita del fatturato nell'ordine del 7%, più del doppio di quella segnalata dal management. Fonte: News Trend Online
 
News

23/07/2014 13:30
I 5 pericoli che minacciano (e minacceranno) i mercati mondiali
Rossana Prezioso
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5) Mini crisi degli emergenti E questa già si è verificata all'inizio dell'anno con gli investitori che erano spaventati da bond e azioni che arrivavano da quelli che gli esperti avevano soprannominato in maniera ben poco fantasiosa come i 5 Fragili. I protagonisti di questa storia? Brasile, India, Indonesia, Sudafrica e Turchia dimosrazioni, allo stesso tempo, dell'inutilità delle categorie visto che Brasile, India e Sudafrica erano al contempo nei BRICS. Fragili o meno che fossero, a queste paranoie si aggiungeva anche l'Argentina con il suo triste tango che da anni balla silenziosamente e in maniera altrettanto minacciosa con gli investitori da risarcire. Senza averne il denaro ma soprattutto scatenando la paura di un effetto contagio vista la dipendenza di molti di loro (vedi Brasile) dalla lentezza di ripresa della Cina 4) Crimea Siamo già più avanti nel calendario, ormai è cronaca recente, l'annessione della Crimea da parte della Russia risale a marzo, portando al massimo la tensione tra Mosca e Washington e facendo resuscitare gli antichi timori di una guerra fredda. Guerra che però non conviene a nessuno con la scelta, successiva, di gestire la crisi in maniera estremamente diplomatica, nel vero senso della parola, anche perchè ormai gli smaliziati investitori, soprattutto su Wall Street sapevano bene che una guerra più ampia o sanzioni di massa avrebbero potuto danneggiare i mercati globali. E hanno avuto ragione: volatilità a tratti ma nulla più. Più grave sembra essere stato l'abbattimento dell'aereo della Malaysian Airlines con quasi 300 morti in territorio ucraino da parte delle milizie filorusse, incidente che ha portato l'opinione pubblica e la diplomazia internazionale nuovamente a interrogarsi sulle reali intenzioni di Mosca circa la gestione "pacifica" di una crisi che continua a essere molto più violenta di quanto non si veda all'esterno. 3) Yellen timore diffuso un po' su tutto l'anno e soprattutto focalizzato sulle sue gaffe (involontarie) commesse durante le varie conferenze stampa e audizioni. In realtà non si tratta di quel tipo di gaffe comica che fa sorridere, ma di altre che potrebbero svelare retroscena e strategie top secret. Il primo "incidente" ha una data precisa e cioè 19 marzo, ovvero quando Janet Yellen ha imparato nel modo più duro cosa significhi parlare ai mercati attraverso i giornalisti. Alla domanda di cosa intendesse la Fed come tempo considerevole dopo il quale ritoccare i tassi al rialzo, la numero uno della banca centrale ha risposto "circa sei mesi". Risultato? Il Dow Jones ha visto un calo di 180 punti. Senza contare le sue ultime dichiarazioni circa il pericolo di sopravvalutazioni in settori e segmenti specifici come i tecnologici (e nello specifico i social) o i biotech. Anche in questo caso, subito dopo, il crollo. 2) Gaza e Iraq Regione da sempre martoriata, quindi più che un pericolo si tratta di un riacutizzarsi di un problema cronico che, periodicamente insorge. MA questo non significa che non possa spaventare: ogni infezione, ripetendosi più volte, indebolisce l'organo che ne soffre anche se si trova sotto controllo e in terapia intensiva. Lo stesso dicasi per il Medio Oriente in generale. In questo caso a temere il peggio è stato il petrolio, per ovvi motivi, e il Brent, il benchmark globale, ha puntato dritto verso i 116 dollari al barile sulle paure di un blocco della produzione (per l'Iraq) e della crisi di Gaza come elemento di contagio al resto del panorama. Anche perchè i costi dell'energia influiscono sulla ripresa e aumentando, ne rallentano il già cauto ritorno. 1) Periferici d'Europa Trattasi di puro deja vu, ovvero di qualcosa che si ha la sensazione di aver già vissuto in passato. Un passato piuttosto recente se si considera che la crisi è di natura finanziaria, (debitoria per la precisione), che riguarda una nazione europea afflitta dal perenne problema di far quadrare i conti di stato, che ha passato tutta la trafila dei programmi di assistenza BCE. Ma la cosa che ha spaventato di più è il fatto che questa nazione, il Portogallo, appunto, è stato preso più volte ad esempio per la buona riuscita dei progetti attuati. Evidentemente non sufficientemente buona visto che il Banco Espirito Santo si è detto insolvente su alcuni bond. Rassicurazioni che hanno spento le prime paure dettate non più ormai dall'isteria (i problemi del settore bancario sono cosa nota) e riacceso quelli mai sopiti del tutto, circa la tenuta di un sistema bancocentrico che sembra sempre più puntellato e mai sanato del tutto. Sistema su cui tutta l'Europa si regge. Fonte: News Trend Online
 
News

23/07/2014 13:49
Boeing: utile sale a 1,7 miliardi, sopra attese. Riviste al rialzo le stime 2014
Financial Trend Analysis
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Il gruppo aerospaziale Boeing ha chiuso il secondo trimestre con un utile di 1,7 miliardi di dollari, in crescita rispetto a 1,1 miliardi dello stesso periodo di un anno prima. I ricavi sono aumentati dell'1% a 22,05 miliardi mentre l'Eps adjusted si è attestato a 2,42 dollari. Gli analisti avevano previsto un Eps di 2 dollari su ricavi per 22,3 miliardi. La società ha alzato le stime per l'esercizio 2014. L'utile per azione è ora atteso a 7,90-8,10 dollari da 7,15-7,35 dollari. (RV) Autore: Financial Trend Analysis Fonte: News Trend Online
 

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