Idee e grafici. - Cap. 2 (5 lettori)

costa

Nuovo forumer
sembra che USA si mantiene quasi inalterato in confronto a chiusura di ieri
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per me oggi un megalaterale,
diciamo da rottura di balls :D
tu che dici Don, sbilanciati.......
anzi , ci giochiamo un caffè :):up:
 

dondiego49

Forumer storico
Fondi, riparte la raccolta
ma i soldi vanno all’estero
La crisi è finita, il risparmio gestito torna ad avere risultati positivi grazie alla minor concorrenza dei prodotti bancari. Ma ad attrarre sono le tipologie più prudenti e gli investimenti sui mercati internazionali

di VITTORIA PULEDDA
Lo leggo dopo
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A volte ritornano. E lo fanno prepotentemente, con un’impetuosità corrispondente a quella della fuga degli ultimi due anni. Nei primi otto mesi del 2013 la raccolta netta dei fondi comuni, ben 52,5 miliardi di euro, ha quasi pareggiato il risultato positivo cumulato nel 2009 e nel 2010; unico biennio, peraltro, in cui il risparmio gestito ha avuto il segno più dalla crisi del 2007 in poi. A settembre la raccolta positiva è continuata, pur se in discesa a 3,1 miliardi. Soldi in cassa quindi, ma pochi vanno alle aziende italiane.

Certo, non stiamo parlando di numeri clamorosi e se il confronto viene fatto con gli anni bui, quando i riscatti hanno travolto il sistema fin quasi a metterne a repentaglio il futuro, anche il dato positivo di quest’anno rischia di sembrare poca cosa. Dall’annus horribilis del 2007, il primo della crisi dei subprime, dal sistema del risparmio gestito sono usciti fondi per 331 miliardi di euro, e tuttora, nonostante la ripresa, i sottoscrittori di fondi sono poco più di cinque milioni, mentre nel 2002 erano nove milioni. Ma come mai adesso, nonostante la crisi, gli italiani si stanno riavvicinando ai vecchi fondi?

I pareri degli esperti del settore sono praticamente unanimi: al primo posto nell’elenco delle motivazioni c’è il fatto che sono diminuite le pressioni dei maggiori collocatori di fondi - le banche - a vendere strumenti concorrenti. Il cerino infatti ce l’hanno solidamente in mano loro, anzi il loro peso è persino aumentato rispetto
agli anni passati: nel 2002 gli sportelli bancari vendevano il 77% del totale dei fondi, l’anno sorso erano all’88,3% (mentre i promotori erano scesi all’11,7%, secondo i dati Assogestioni). Però venendo meno le occasioni di far credito buono, con impieghi relativamente poco rischiosi, le banche hanno preferito approfittare delle commissioni di collocamento sui fondi e dare una mano ai conti economici. Del resto, una tendenza analoga si registra anche sui prodotti di bancassurance, che dopo anni di stanca sono tornati a fare faville in termini di raccolta. Però ci sono anche ragioni strutturali, legate al ciclo della vita dei fondi comuni. Che dopo gli anni della grande euforia e della crescita vivace negli anni Novanta - quando erano arrivati a pesare fino al 18% delle attività finanziarie delle famiglie (quando gli altri paesi europei più evoluti sotto questo profilo erano fermi al 10-12%) e dopo la reazione di panico e di disaffezione altrettanto violenta a cavallo del secolo (il punto di minima è stato toccato quando il totale del risparmio gestito è sceso fino al 4-5 % circa del totale delle attività finanziarie delle famiglie) ora c’è un nuovo cambiamento. Probabilmente più maturo e anche più sostenibile nel tempo.

«A questo punto siamo entrati nella terza fase dell'industria del risparmio gestito spiega Giordano Lombardo, presidente di Pioneer Investments management e uno dei vice-presidenti di Assogestioni - siamo in una fase di nuova maturità che potremmo definire di 'crescita costante', lontana dall'euforia degli esordi ma anche dai momenti più difficili». Vendere fondi comuni non è un’operazione che si limita al momento della firma iniziale, sono prodotti ‘ad alta manutenzione’, che hanno continuo bisogno di essere spiegati e motivati, dunque richiedono tempo e impegno da parte del collocatore; o per meglio dire avrebbero bisogno di essere spiegati, il che non sempre avviene, soprattutto in banca. Non a caso nonostante ci si avvicini ad una stagione di tassi in rialzo, almeno nella prospettiva dei prossimi anni, i portafogli dei sottoscrittori continuano ad essere imbottiti di prodotti obbligazionari, anzi dal 2002 al 2012 questa tipologia di fondi è passata dal 34,6% al 42,3% del totale. Insomma, quasi un sottoscrittore su due ha una forte (anche se non esclusiva) presenza di fondi obbligazionari in pancia (dati Assogestioni).

Guardando le cose da un altro punto di vista, con i dati raccolti da Morningstar Italia (e relativi al portafoglio dei soli fondi di diritto italiano) si arriva alle stesse conclusioni: il patrimonio complessivo a metà ottobre 2013 è investito per il 44,4% in obbligazioni e per il 27,6% in azioni. A titolo di esempio, i soli fondi Blackrock autorizzati alla vendita in Italia investono oltre la metà del loro portafoglio in azioni e sono ben presenti anche a Palazzo Mezzanotte: il 5% in Telecom Italia e Atlantia, oltre che in Generali, Ubi, Unicredit e Mediaset. I Fondi italiani sono invece assai più restii a investire in Piazza Affari, alla quale destinano solo un sedicesimo degli investimenti azionari totali, preferendo soprattutto il resto d’Europa e il Nord America. Evidentemente il clima cupo che si respira nel paese contagia anche risparmiatori e gestori, clima dal quale negli ultimi mesi non sembrano invece contagiati gli operatori esteri che stanno tornando massicciamente in Italia. Partendo dalla diversificazione del portafoglio, «tatticamente in questa fase stiamo cogliendo le opportunità di trading sull’azionario, in scia ai segnali di ripresa economica - spiega Piermario Motta, ad di Banca Generali - con un focus attento all’Europa. Ma a livello strategico continuiamo a credere nelle prospettive dei Paesi di nuova frontiera dove i fondamentali economici sono solidi, sia sul Pil che in termini di indebitamento ».

In realtà la differenza tra azioni e obbligazioni negli ultimi tempi si va più sfumando, con prodotti che cercano di dare reddito (con cedole periodiche) anche quando investono in Borsa (con strutture ibride di cui è bene controllare sempre le caratteristiche specifiche e i costi, per non incorrere in sorprese sgradevoli). Una tendenza che si è evidenziata negli anni della crisi ma che probabilmente durerà ancora. «Credo che anche in futuro ci sarà una forte domanda di prodotti che diano sostegno al reddito e nello stesso tempo difendano il più possibile il capitale: ormai il cambiamento è strutturale, c'è sempre meno voglia di prendere rischi», continua Lombardo. Un’altra evoluzione ragionevole, sempre per cercare le finestre di opportunità che non siano solo i titoli governativi - peraltro soggetti ai potenziali rialzi dei tassi di interesse, con la conseguente caduta dei prezzi e le perdite per i sottoscrittori di fondi - è quella di ricorrere a fondi multi asset, l’evoluzione dei vecchi bilanciati, o di adottare tecniche più sofisticate, almeno in parte vicine ai fondi hedge fund. Una potenzialità permessa dalla normativa comunitaria Ucits4, recepita anche in Italia, e che consente una serie di cose, tra cui i fondi Total return, ma anche di replicare in una certa misura le strategie di investimento dei fondi alternativi (mentre questi ultimi, a partire dai fondi hedge, non sono ancora vendibili al retail in Italia, ma sono riservati agli investitori qualificati). «Dal punto di vista del produttore, di chi gestisce i fondi, si andrà probabilmente sempre più verso una convergenza tra il mondo tradizionale e quello degli investimenti alternativi - continua Lombardo - Per il cliente non deve cambiare niente: noi proponiamo sempre la stessa macchina, ma le tecnologie sono diverse; già ora, ad esempio, è possibile sottoscrivere senza soglie minime di investimento prodotti a rendimento assoluto». E’ aumentato i peso delle banche nella vendita dei fondi ai risparmiatori: nel 2002 ne collocavano il 77%, ora sono all’88,3%.

(21 ottobre 2013)
 

dondiego49

Forumer storico
Gestiti bene sembra visto i risultati ,e gli chiamano esperti
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Profondo rosso per il risparmio gestito
Da inizio anno persi 22,8 miliardi di euro

A ottobre la raccolta netta negativa è arrivata a 5,8 miliardi in linea con i -6 miliardi di settembre. A soffrire sono soprattutto le banche. Intesa Sanpaolo perde 1,6 miliardi, Unicredit 1,7 miliardi attraverso Pioneer

Lo leggo dopo



Profondo rosso per il risparmio gestito Da inizio anno persi 22,8 miliardi di euro

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MILANO - Ottobre in rosso per il sistema del risparmio gestito. E così continua la fuga degli investitori che con il -5,8 miliardi dello scorso mese (-6 miliardi a settembre) porta il passivo a 22,8 miliardi da inizio anno. La mappa mensile di Assogestioni mostra una raccolta netta negativa di 5,79 miliardi: i deflussi sono da imputare per 4,77 miliardi alle gestioni collettive ed in particolare ai fondi aperti che da soli accusano un saldo negativo di 5,1 miliardi. Deflussi per 1,02 miliardi dalle gestioni di portafoglio. A fine ottobre il patrimonio gestito dal sistema ammontava a 958,3 miliardi, contro i 958 miliardi di fine settembre.

Per quanto riguarda i soli fondi aperti, i fondi di lungo termine hanno accusato in ottobre una raccolta netta negativa di 3,03 miliardi con in particolare deflussi per 1,7 miliardi dagli obbligazionari, per 0,58 miliardi dai flessibili, per 0,34 miliardi dai bilanciati e per 0,17 miliardi dagli azionari. Altri 2 miliardi di raccolta netta sono da imputare ai fondi monetari. E prosegue il trend di riscatti soprattutto sui fondi di diritto italiano, che accusano un saldo negativo di 3,19 miliardi contro il -1,92 miliardi dei fondi di diritto estero. Il patrimonio dei soli fondi comuni a fine ottobre ammontava a 431,64 miliardi ed era costituito per l'86,6% da fondi di lungo termine, con gli obbligazionari che da soli rappresentavano il 43,1% del patrimonio totale dei fondi, contro il 21,4% degli azionari e il 15% dei flessibili. I fondi monetari pesavano per l'11,9% del patrimonio del comparto.

Quanto alla nazionalità dei fondi, solo il 37,3% del patrimonio fa capo a fondi di diritto italiano mentre quelli di diritto estero coprono il restante 62,7%.

Ad accusare il colpo sono soprattutto le banche. E se a settembre era stata Unicredit ad accusare una raccolta netta particolarmente pesante, in ottobre anche Intesa Sanpaolo e gli altri principali istituti di credito italiani sono andati male. Ca de Sass segna una raccolta netta negativa di 1,6 miliardi, Pioneer Investments del gruppo Unicredit cede 1,7 miliardi mentre il gruppo Generali ha contenuto i deflussi a 178 milioni. Leggero rosso per Mediolanum (-13,4 milioni) che interrompe lo storico trend di raccolta netta positiva, mentre Azimut, altro operatore basato sulla distribuzione via promotori, segna un saldo positivo di 112 milioni. Saldi negativi pesanti per Am holding (-666 milioni), Ubi banca (-383 milioni), Amundi (-503 milioni), Banco Popolare (-164 milioni), Arca (-237 milioni), Credem (-200 milioni), Societé Générale (-265 milioni). In controtendenza Crédit Suisse (+119 milioni), Franklin Templeton (+105 milioni), Axa (+68 milioni), Poste Italiane (+53 milioni), Morgan Stanley (+38 milioni).
(28 novembre 2011)
 

Leberna

Forumer storico
Ragazzuoli e non.. più ragazzi, io sono passato per farvi un saluto.
Da domani e per 3 settimane.. vado in vacanze e spero di dimenticarmi per un pò delle tristi & torbide vicende italiote..
Dove vado? Vi lascio un'immagine che penso possa dire tutto..:D
In bocca al lupo per i vostri trade!!!:clap::clap:
Salutoni
LEb
 

Allegati

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dondiego49

Forumer storico
Ragazzuoli e non.. più ragazzi, io sono passato per farvi un saluto.
Da domani e per 3 settimane.. vado in vacanze e spero di dimenticarmi per un pò delle tristi & torbide vicende italiote..
Dove vado? Vi lascio un'immagine che penso possa dire tutto..:D
In bocca al lupo per i vostri trade!!!:clap::clap:
Salutoni
LEb

Bene riposati di tutto ,e attenti ai canguri danno calci e pugni a gogo :bow:
 

Caront€

Succube a prescindere!
Ragazzuoli e non.. più ragazzi, io sono passato per farvi un saluto.
Da domani e per 3 settimane.. vado in vacanze e spero di dimenticarmi per un pò delle tristi & torbide vicende italiote..
Dove vado? Vi lascio un'immagine che penso possa dire tutto..:D
In bocca al lupo per i vostri trade!!!:clap::clap:
Salutoni
LEb
:eek::eek::eek:
hai gainato bene ultimamente :D:D:D
buone vacanze :)
 

ghost dog

SNAFU
Ragazzuoli e non.. più ragazzi, io sono passato per farvi un saluto.
Da domani e per 3 settimane.. vado in vacanze e spero di dimenticarmi per un pò delle tristi & torbide vicende italiote..
Dove vado? Vi lascio un'immagine che penso possa dire tutto..:D
In bocca al lupo per i vostri trade!!!:clap::clap:
Salutoni
LEb

riconosco il posto! é la spiaggia di Capocotta
e casualmente un canguro passava di là :D:D

ciao Leb
buon viaggio a te
torna presto
(ma mi sa che varrebbe la pena rimanere li:rolleyes:)

c
 

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