Idee e grafici. - Cap. 2

dati non buoni ma non frega a nessuno

News

01/04/2014 16:02
Flash Usa: indice ISM manifatturiero in rialzo meno delle stime
Davide Pantaleo


Nel mese di marzo l'indice ISM manifatturiero si è attestato a 53,7 punti, in rialzo rispetto alla lettura precedente fermatasi a 53,2 punti. L'indicazione odierna ha deluso però le attese degli analisti che puntavano ad un rialzo più marcato a 54 punti. Fonte: News Trend Online
 
dati non buoni ma non frega a nessuno

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01/04/2014 16:02
Flash Usa: indice ISM manifatturiero in rialzo meno delle stime
Davide Pantaleo


Nel mese di marzo l'indice ISM manifatturiero si è attestato a 53,7 punti, in rialzo rispetto alla lettura precedente fermatasi a 53,2 punti. L'indicazione odierna ha deluso però le attese degli analisti che puntavano ad un rialzo più marcato a 54 punti. Fonte: News Trend Online

Tre dati ,non uno buono.
Il PMI cinese scende, anche se quello "ufficiale" dice di no :rolleyes:.
Draghi non farà niente.
Gli stranieri ci terranno su ancora un po' con le banche.
Guardate gli OI su FIBF4
E poi ? ;)
Io non faccio il profeta, nè voglio convincere nessuno. Per me è un hobby e guardo il TF ad un minuto su FIB.

:ciao:
 
mi piace il ragionamento contrario a RENZI Bene Romani
Intervista a Paolo Romani, capogruppo FI a palazzo Madama: "Caro Renzi, se non tratti il Senato sarà la tua Saigon"

Pubblicato: 01/04/2014 16:13 CEST | Aggiornato: 01/04/2014 16:26 CEST
Romani Renzi Senato

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Presidente Romani, Renzi, leggendo le sue dichiarazioni ha affermato: “Non so quali film veda Romani”. Risposta: “Adoro i film di guerra, soprattutto quelli sul Vietnam, da Hamburger hill a Platoon. E poi Full metal jacket... Straordinario”. Paolo Romani è uomo di spirito, sorride sornione mentre gioca sulla metafora (dei film e soprattutto del Vietnam) per spiegare all’HuffPost quale accoglienza troverà in Senato la bozza di riforma illustrata da Renzi: “Il Senato? Cosa succede in Senato si vedrà. So quello che succedeva in Vietnam, quando i vietcong facevano le gallerie sotto il terreno calpestato dai soldati americani e il 29 aprile del ’75 entrarono vittoriosi nell’ambasciata americana di Saigon”. Della battaglia di palazzo Madama il capogruppo di Forza Italia ne ha parlato lunedì sera ad Arcore con Berlusconi: “Il Vietnam era una guerra dove nessuno sapeva dove fosse il nemico. Ora non è obbligatorio essere vestiti col pigiama nero dei Vietcong, ma Renzi ha lo stesso problema”.

Fuor di metafora: Forza Italia voterà la proposta di riforma del Senato presentata da Renzi così come è?
Assolutamente no. Al di là della questione dell’elezione diretta o no dei Senatori, è inaccettabile che, ad esempio, la Lombardia sia rappresentata da due senatori eletti dai consigli regionali e da due senatori eletti dai sindaci. Per un totale di quattro, esattamente come la Valle D’Aosta. Ed è inaccettabile che quello che viene proposto come un Senato di garanzia rispetto alle autonomie sia composto dai medesimi membri delle autonomie.

Sta dicendo che il controllore è al tempo stesso il controllato?
Esatto, questo non funziona.

Cosa proponete voi?
Più semplicemente che gli elettori delle regioni eleggano i loro rappresentanti al Senato nello stesso giorno in cui eleggono i consigli regionali. Rappresentanti che non godrebbero di alcuna indennità. Il che evidentemente non comporta alcun nessun costo aggiuntivo, se non una scheda elettorale in più. Questo consentirebbe di avere un Senato di garanzia.

Se ho capito bene, per voi il Senato deve essere tutto elettivo.
Certo, e il sistema che le ho sinteticamente spiegato è figlio di un sistema monocamerale. Veda, in un sistema monocamerale, la Camera politica è una, l’altra è di garanzia. Sulla base di queste considerazioni c’è un terzo elemento della proposta Renzi su cui siamo contrari. E riguarda l’elezione del presidente della Repubblica.

Prego.
Non ci giro attorno: noi siamo contrari che il Senato elegga il capo dello Stato. Per come è congegnato il meccanismo fa sì che col 30 per cento riesci ad eleggere un presidente della Repubblica del tuo colore. Mi spiego: alla Camera l’Italicum ha il premio di maggioranza, al Senato, per come lo vuole Renzi, entrano sindaci e amministratori che in questo momento sono per la maggior parte del Pd e il gioco è fatto.

Quale è la vostra di proposta?
Un capo dello Stato eletto dai cittadini e comunque non eletto dal Senato. Guardi, non si tratta di posizioni improvvisate. L’impianto con cui ci confronteremo con Renzi è praticamente lo stesso della riforma che varammo nel 2006: riduzione dei parlamentari, elezione diretta del capo dello Stato, rafforzamento dei poteri dell’esecutivo con possibilità di revocare i ministri. Anzi, su questo siamo rimasti colpiti del fatto che Renzi non abbia detto nulla, dopo alcune anticipazioni giornalistiche non smentite che annunciavano la sua volontà di rafforzare i poteri del governo.

Presidente Romani, ricapitoliamo che la materia è ostica. Provo a fare una sintesi: se Renzi vi dice “prendere o lasciare”, voi votate contro. Siete invece pronti a un confronto sulla base delle cose che mi ha detto: un altro tipo di Senato e una nuova forma di governo.
Promosso. E questo ragionamento che abbiamo fatto riguarda il merito della riforma. Poi però, anzi prima, facciamo una obiezione di metodo: secondo l’accordo che Berlusconi e Renzi hanno sottoscritto al Nazareno era stabilito che prima si chiudesse la legge elettorale e poi si sarebbe dovuto discutere di riforme.

Che cambia?
Cambia, eccome. Non vorremmo che un governo per la terza volta non votato dai cittadini possa prolungare la propria permanenza a palazzo Chigi per mancanza di una legge elettorale.

Cioè lei dice: quando voleva tirare giù Letta, Renzi sentiva l’esigenza di fare la legge elettorale, ora che a palazzo Chigi c’è lui...
Esatto. E dico: noi stiamo tenendo fede al patto sottoscritto. È Renzi che lo ha cambiato. Le racconto come andò quell’incontro: si parlò a lungo di legge elettorale e proprio quel pomeriggio accettammo il ballottaggio che per noi è sempre stato indigesto, parlammo del 117 e accennammo alla riforma del Senato. Ma sul tema Berlusconi e Renzi si riproposero un approfondimento. Quindi ci fu un’istruttoria, c’è stato un approfondimento, ora serve un nuovo incontro tra Berlusconi e Renzi.

Renzi però ha tirato dritto mostrando di aver intenzione di ascoltare le vostre richieste.
Insistiamo. Sa bene che in quell’incontro si stabilì che, in caso di rinegoziazione, sarebbe servito un nuovo incontro.

Mi perdoni Romani, ma a me pare che Renzi da quell’orecchio non senta.
Guardi, noi siamo stati molto responsabili: abbiamo accettato l’Italicum, abbiamo approvato la legge elettorale a doppio regime proprio perché il Pd aveva problemi ai tempi del cosiddetto emendamento Lauricella. Ora, apprezziamo la determinazione di Renzi nel processo riformatore, ma ricordo al premier, che sindaco lo è stato e sindaco d’Italia lo vuole diventare, che le possibilità di pressione di un sindaco sono superiori a quelle di un premier...

Tradotto: Renzi non ha numeri.
Beh, visti i numeri... Ma comunque sono fiducioso. Guardi, le faccio vedere una cosa, così le regalo un retroscena. Durante la conferenza stampa ho mandato questo sms a Delrio, che era seduto vicino a Renzi: “Caro Graziano, spero solo di non vedere un film sbagliato, siamo anche noi per le riforme, ma sul Senato c’è bisogno di un approfondimento”.

A questo punto, le chiedo la risposta.
(Romani mostra il tefonino). Eccola: “Ok bene”.
 
COTTARELLI MANI DI FORBICE: TAGLIO PER 85000 DIPENDENTI PUBBLICI












Scritto il 19 marzo 2014 alle 08:42 da icebergfinanza
Edward-mani-di-forbice.jpg


Edward non è cattivo, è solo sbagliato. (Peg) Tratto dal film “Edward mani di forbice”
I lettori di Icebergfinanza sanno quanto amo la storia ma soprattutto sanno quanto la storia ama fare la rima.Come sempre se non avete tempo o vi costa fatica fare due passi nella storia, passate direttamente alle pagine di gossip finali.
Sedetevi comodi ed immaginatevi di essere nell’Italia del 1630, raccontata dal Manzoni, nel suoi ” Promessi sposi”…
Una terribile epidemia si scatenò nel Nord Italia tra il 1630 e il 1631, decimando la popolazione e infuriando con particolare virulenza nella città di Milano, allora tra le più popolose della regione: è descritta nelle pagine finali del romanzo, in particolare nei capp. XXXI-XXXII interamente occupati da una digressione storica che ricostruisce la diffusione del morbo e le sue drammatiche conseguenze (la descrizione del romanziere è rimasta giustamente celebre ed è ricordata tuttora come uno dei momenti più alti della sua opera letteraria). L’epidemia si propagò facilmente anche grazie allo stato di estrema povertà e privazione in cui il popolo si trovava dopo due anni di terribile carestia, e in seguito a movimenti di truppe e saccheggi avvenuti nell’ambito della guerra per la successione di Mantova, che vedeva la Spagna opposta alla Francia.La peste del 1630 – I Promessi Sposi
Quello che forse in molti dimenticano, senza per questo voler accusare totalmente altri delle nostre responsabilità è che … Il contagio fu portato in Lombardia dalla discesa delle truppe tedesche al comando di Albrecht von Wallenstein, che penetrarono dalla Valtellina dirette a Mantova per porre l’assedio alla città e nelle cui fila covava da tempo la peste in forma endemica (il passaggio dei lanzichenecchi, descritto nei capp. XXVIII, XXIX e XXX del romanzo, avvenne nell’autunno del 1629 e si lasciò dietro una scia di terribili saccheggi e devastazioni).
Ora come molti di Voi ben sanno… «Nella chiesa di sant’Antonio, un giorno di non so quale solennità, un vecchio più che ottuagenario, dopo aver pregato alquanto inginocchioni, volle mettersi a sedere; e prima, con la cappa, spolverò la panca. “Quel vecchio unge le panche!” gridarono a una voce alcune donne che vider l’atto. La gente che si trovava in chiesa (in chiesa!), fu addosso al vecchio; lo prendon per i capelli, bianchi com’erano; lo carican di pugni e di calci; parte lo tirano, parte lo spingon fuori; se non lo finirono, fu per istrascinarlo, così semivivo, alla prigione, ai giudici, alle torture. “Io lo vidi mentre lo strascinavan così”, dice il Ripamonti: “e non ne seppi piu altro: credo bene che non abbia potuto sopravvivere più di qualche momento».(…)
Ma il pregiudizio è cieco. Siccome non fu ritenuto possibile che tante persone fossero state unte contemporaneamente con l’unguento giallo di cui si favoleggiava, ci fu qualcuno che insinuò che gli untori avessero sparso per tutte le strade dove era passata la processione una polvere venefica che bastava calpestare per cadere ammalati. Ma chi era questo orribile nemico dei milanesi? Qualche straniero perverso, qualche nemico della patria? Di stranieri se ne vedevano pochi in città. Allora si disse che erano i milanesi stessi, quelli abitati dall’odio e da un disegno delittuoso, a volere spargere la peste. E chi erano costoro se non i nemici della religione, i mandanti del diavolo stesso? E via la caccia alle streghe, con la conseguente strage dei sospetti.
Ebbene ieri all’improvviso in mezzo all’infuriare della peste, si poco prima delle elezioni europee, fate presto, se no i voti scappano…
Spending review, Cottarelli indica 85mila esuberi nella PA
La parte “più dolorosa” delle sforbiciate potrebbe riguardare i dipendenti pubblici. Cottarelli ne individua 85mila in esubero, raccomandando il blocco del turn over – delle assunzioni – per i prossimi anni
Si lui non è cattivo è solo sbagliato, al Fondo monetario internazionale insegnano solo a tranciare, tagliare, liberalizzare, privatizzare e mi fermo qui.
All’improvviso su twitter uno dei figli di questo sistema fallito, si quelli che si riempiono la bocca di liberismo o neoliberismo ha incominciato ad urlare…
“…ci sono troppi statali punto. Per mantenerli si soffoca economia punto. Licenziamoli.”
” …crescita non si fa con spesa pubblica. Ridicoli”
” …Piace prendere soldi gratis vero ? Ma sono finiti, pubblico da ridurre di 1/2″
E via dicendo con un delirio crescente.
Ad un certo punto …” I nostri ragazzi emigrano nelle conomie liberiste, lì lavorano e creano benessere. Liberismo ha vinto.”
A questo punto ho tirato fuori il fioretto e la stoccata è stata facile, senza risposta.
“…senza i soldini dello Stato in America il liberismo avrebbe fatto PUFF!”
Un numero impressionante di ragazzi e ragazze in questi anni sono stati violentati nelle università dalla leggenda metropolitana del liberismo, l’unico in grado di debellare la peste, il pubblico.
Ora non venitemi a raccontare del milione di forestali della Calabria e della Sicilia o di alcuni parassiti che circolano negli uffici pubblici di questo Paese, lo sappiamo tutti, come sappiamo che i parassati ci sono ovunque.
Ripeto per l’ennesima volta che senza l’intervento STATALE o meglio ancora PUBBLICO, senza che America ed Europa avessero tirato fuori TRILIONI di dollari ed euro, il libero mercato, si sarebbe squagliato definitivamente come neve al sole, fallito, PUFF!
Chiaro il concetto. Detto questo il finale per gli amanti della realtà è stato spettacolare.
Il nostro eroe non contento delle sue esternazioni ha suggerito “… le opinioni sono come le palle ognuno ha le sue. Ma dati economici dicono troppo pubblico in Italia.”
Con il sottoscritto è caduto malissimo etvoilà ho tirato fuori il coniglio bianco dal cappello…
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La percentuale dei dipendenti pubblici in rapporto alla forza lavoro complessiva su dati ILO International Labour Organization, no radio scarpa o la voce del pirla, no ILO, dati del 2008, prima che scoppiasse la peste!
E tenete conto che nel frattempo, durante la crisi in molti si sono dati da fare per assumere nel pubblico, per sopperire l’estinzione del libero mercato e quindi oggi dopo sei anni in Italia il rapporto tra dipendenti pubblici e forza lavoro è sceso.
Se non vi piace l’ILO leggetevi “Government at a Glance 2013 ” dell’OCSE nel quale risulta che il numero di dipendenti del settore pubblico sul totale della forza lavoro è un misero (13,7%) mentre detiene il primato dello sperpero di denaro pubblico a favore di alti dirigenti con 650 mila dollari rispetto ai 250 mila dollari della media Ocse.
Di cosa volete parlare oggi dei polli di trilussa?
Il problema non è il numero dei dipendenti pubblici ma la loro produttività senza usare medie da polli di trilussa, il problema non è la spesa pubblica, ma la sua redistribuzione in nome dell’efficienza.
Anche un bambino può capire che se dopo aver deliberatamente distrutto la domanda interna, deflazionando salari soprattutto privati uccidi anche l’occupazione pubblica, il debito ti esplode in faccia, perchè i consumi e la crescita puoi solo sognarli.
L’economia non è una materia difficile a meno che uno non cerchi di impararla da un economista (Monty Pelerin)
A scanso di equivoci io non sono un economista!
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“Raccontiamo l’Europa che immaginiamo o vince Grillo” ha detto Renzi ieri.
L’avete immaginata per troppo tempo, per troppo tempo avete difeso l’indifendibile, il tempo è scaduto.
Per tutti coloro che hanno liberamente sostenuto il nostro viaggio o vorranno semplicemente farlo è in arrivo l’ultima analisi dal titolo…” Machiavelli un uomo tutto d’oro.”
 

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