Vero ruolo della FED
L’altro giorno la FED – nomignolo della Federal Reserve - ha “alzato i tassi”, evento come sempre seguito da tante persone in tutto il mondo in trepidante attesa.
Quello che la maggior parte di quelle persone e della gente comune non sa è che il tasso in oggetto (Fed Funds Rate) è solo uno degli artifizi a disposizione della FED per manovrare l’offerta monetaria.
Ma facciamo un passo indietro. Cos’è la FED?
Sgombriamo subito il campo da un equivoco diffuso: la FED non è un organo pubblico ma è una BANCA PRIVATA, posseduta da azionisti che è difficile identificare, in ogni caso soprattutto si tratta delle “member banks” (c’è chi ha fatto ricerche più approfondite dal risultato sorprendente, ma in questo contesto non ci servono).
Qualcuno obietterà che il Governo Federale ha un certo controllo sul Board of Governors della FED (nomine, diritto di veto ecc.), questo è vero, però vedremo se e come questo controllo viene esercitato.
La funzione della FED, ciò per cui è nata, è la gestione dell’offerta monetaria a tutela della solvibilità delle banche che la possiedono. Il servizio marketing ha poi provveduto a far credere che la FED serva a “garantire la stabilità dei prezzi” e “una crescita economica sostenibile” ecc. Ci arriveremo.
Dunque, la FED per controllare la liquidità ha a disposizione tre strumenti:
i tassi (discount rates e fed funds rate target), le operazioni di mercato aperto (open market operations), e i requisiti di riserva frazionaria (reserve requirements).
Cercherò ora di spiegare qualcosa in più dei tre strumenti:
- con i “reserve requirements” la FED stabilisce l’ammontare delle riserve frazionarie che devono avere le banche per soddisfare le richieste di liquidi dei correntisti (si dicono frazionarie perché ammontano ad una percentuale inferiore al 100% del totale depositi, oggi da 0 al 10% a seconda dei casi). Il concetto è semplice: più denaro il sistema bancario deve tenere di riserva e meno liquidità può far girare. Negli anni l’avvento dell’elettronica ha reso praticamente inutile manovrare con i reserve requirements, sia perché circolano sempre meno soldi “materiali”, sia perchè è possibile ricoprire istantaneamente e automaticamente la riserva usando i Fed Funds (depositi delle banche presso la Fed per le compensazioni delle riserve). In Europa i reserve requirements stanno infatti scomparendo.
- il “discount rate” è il tasso al quale la FED presta soldi alle banche, viene distinto in primary, secondary e seasonal. Non mi addentro troppo perché ha un peso relativo nell’attuazione delle politiche monetarie in quanto la FED non è l’unica a poter prestare denaro alle banche. Ma arriviamo al “nostro” FED FUND RATE, ossia il tasso al quale le “member banks” banche si prestano tra loro i Fed Funds per soddisfare i reserve requirements: esso NON E’ FISSATO DALLA FED nel senso comune del termine, ma varia giornalmente e tenderebbe al tasso naturale (ammesso e non concesso che ne esista uno), perciò per raggiungere l’obiettivo (perché di questo si tratta) proclamato in mondovisione da mr. Greenspan, occorre il terzo più importante strumento, le open market operations.
- le “open market operations” sono l’arma più potente e casualmente meno nota delle tre. In pratica la Fed può fare qualsiasi cosa: comprare e vendere titoli di stato e altre securities, ossia prestare soldi al tasso che vuole a chiunque a sua discrezione, ovviamente stampandoseli. Manovrare sulla domanda e offerta del credito condiziona inevitabilmente i tassi di mercato e quindi guida il Fed Fund Rate verso il target fissato dal FOMC. Come funziona la cosa? Esempio: se emetto T-bills (i ns. BOT) al 3% e vanno a ruba, significa che posso scendere al 2,5% e così via. E’ esattamente quello che fa la FED, genera l’eccesso di domanda (o d’offerta) artificiosamente per mantenere i tassi al livello desiderato.
Piccola parentesi sul tasso spontaneo o naturale: è il tasso concordato da ciascuna coppia debitore-creditore in base alle rispettive valutazioni in merito al rischio, alla durata, ecc. quindi ammesso che si possa individuare il “tasso naturale nazionale” nella media ponderata di tutti i singoli tassi, per conoscerlo o la FED ha impiantato un chip in testa a tutti, o riceve soffiate direttamente da Dio.
Ma arriviamo al dunque…..l’aumento del target Fed Fund NON IMPLICA AFFATTO DI PER SE UNA POLITICA MONETARIA RESTRITTIVA vera e propria: perché lo sia IL TARGET DOVREBBE ESSERE PIU ALTO DEL TASSO NATURALE che è tutt’altro che noto.
E’ come un lavandino in cui l’acqua che esce dal rubinetto è generata dal tasso naturale, quella che esce dallo scarico è “drenata” dal Fed Funds rate. Una politica restrittiva nel senso pieno del termine, si attua SVUOTANDO IL LAVANDINO e non riempiendolo più lentamente!
Oggi il Fed Funds Rate non è nemmeno più alto dell’inflazione ufficiale (2,6% annuale, 3,3% secondo semestre 2004) e nessun tasso naturale “libero e bello” può essere inferiore all’inflazione che ciascuno percepisce, tantomeno quella “ufficiale”, perché nessuno sano di mente pagherebbe il debitore pur di prestargli dei soldi, cosa che avviene con tassi reali negativi!
Comunque sto facendo un discorso puramente teorico perché se la FED decidesse ex abrupto di fare una cosa simile, finirebbe come i Templari ai tempi di Filippo il Bello.
La Fed, come tutte le altre banche centrali, ha come scopo LECITO e GIUSTO, il profitto. Le banche che la possiedono pure, quindi visto che per una banca il profitto si genera prestando soldi, ha tutto l’interesse a non togliere soldi dal sistema bancario che la possiede!
Il governo federale potrebbe benissimo metterci il naso però la realtà è che più di tutti ha bisogno di soldi per finanziare le proprie attività, in assenza di convertibilità con qualcosa di quantitativamente limitato (ORO?), la tentazione dei governi di stamparsi moneta dal nulla è irresistibile e prima o poi ci cascano tutti, in barba alla stabilità dei prezzi o altri pretenziosi e altisonanti obiettivi statutari. Per reciproco interesse si va avanti coprendosi le spalle a vicenda, se uno dei due si tira fuori, è finita.
Forse vi stupirà la mia prossima affermazione ma attenzione perché non mi è facile da spiegare: non solo alla FED non interessa realizzare tutti gli obiettivi indicati nello statuto ma per lo stesso motivo per cui esiste NON PUO’ FARLO, specialmente il controllo dei prezzi.
La FED è nata per evitare l’insolvenza delle banche commerciali in caso di eccessiva richiesta di liquidazione dei depositi, in altre parole per assicurare la solvibilità del sistema bancario le si concede la possibilità di stampare i soldi autonomamente ed illimitatamente, e siccome il sistema la controlla e guadagna grazie alla liquidità che essa genera, ciò ne fa automaticamente il primo e unico generatore di inflazione, in quanto le banche sapendo di avere comunque le spalle coperte, allo scopo di avere più profitti, prestano più soldi di quanto farebbero se la FED non esistesse.
Ciò che prima limitava la concessione di prestiti (il rischio che qualcuno richiedesse alla banca i soldi che non aveva per averli prestati ad altri) viene a mancare.
Se un qualunque Governo USA volesse davvero controllare l’inflazione, dovrebbe eliminare la FED!
Se non mi credete, ecco le cifre: dal 1913 (Federal Reserve Act) ad oggi, il dollaro ha perso il 96% del potere d’acquisto, e la maggior parte dopo la fine nel 1971 del Gold Standard.
Mutatis mutandis la faccenda funziona allo stesso modo per tutte le banche centrali, la differenza tra FED e le altre è che gli scambi commerciali nel Mondo avvengono prevalentemente in dollari (Dollar standard, accordi di Bretton Woods – 1944; fine del Gold Standard, 1971), e poiché in pratica le decisioni sono prese da un comitato (Federal Open Market Committe) formato da 12 persone di cui 4 a rotazione, possiamo affermare con sufficiente sicurezza che la politica monetaria mondiale è in mano a poche persone di una società privata che non rispondono agli elettori e che possono stamparsi a piacimento la valuta con cui si compra quasi tutto sulla Terra! Tranquillizzante
Grazie chi ha avuto la pazienza di leggere fin qui!
Un falsario è solo uno che ha adottato una politica monetaria espansiva fai-da-te. (skipper1971)