Ducati (DMH) Il caso ducati e le opa affossa pesciolini

Eccezionale disvalore del comportamento manipolatorio”: è il concetto che esprimono i giudici della Corte d’Appello di Torino nel motivare l’entità della pena (1 anno e 4 mesi) inflitta a Franzo Grande Stevens e Gianluigi Gabetti al termine del processo Ifil-Exor. La causa non riguardava il meccanismo dell’equity swap che nel 2005 permise a Ifil di mantenere il controllo della Fiat, ma il contenuto di un comunicato diffuso da Torino, su richiesta Consob, costato un’imputazione di aggiotaggio informativo.
Il comunicato in questione affermava che, alla vigilia del convertendo con le banche, non erano in programma né allo studio iniziative particolari sul titolo Fiat. La Consob prima e la procura di Torino poi hanno ritenuto che questa dichiarazione non fosse veritiera, mentre le difese hanno replicato che era del tutto corretta e che non c’è stata una turbativa dei mercati.La Corte, nel motivare l’entità della pena, ha sottolineato che il processo “riguarda il maggior gruppo industriale del Paese” non solo per le dimensioni ma anche per la sua “rappresentatività nazionale e internazionale e il suo patrimonio storico”. Ecco perché – scrivono i giudici – il “disvalore” è stato “eccezionale”: potenzialmente può “proiettarsi sull’intera comunità economico-finanziaria e così indurla a condotte analoghe. Altra caratteristica sfavorevole è costituita dal comportamento di prolungata menzogna o quanto meno reticenza, pur a fronte di autorevole sollecitazione da esso proveniente, tenuto avanti alla Consob”. Gabetti e Grande Stevens meritano comunque le attenuanti generiche “nella massima estensione” per il comportamento processuale: hanno riferito i fatti “con evidente franchezza”, anche se non hanno fornito “la giusta chiave interpretativa”.
 
BISOGNA SAPERE CHE LA GERMANIA HA KWF CHE NON CONTABILIZZA NEL BILANCIO STATALE IL DEBITO..E NOI NO. ALLORA TRASFROMIAMO LA CASSA DEP E PRESTITI. LA
MIA IDEA

Paese come la Germania, che pretende di darci lezioni di "economia virtuosa", trucca, invece, i conti sul debito pubblico e gode di una banca "nazionale" interna (che opera parallelamente alla Bundesbank) che finanzia la sua economia e si chiama Kreditanstalt fuer Wiederaufbau (KfW), oggi ribattezzata KfW Bankengruppe.
La KfW è nata nell'immediato dopoguerra, definendosi una "banca della ricostruzione", col compito di amministrare i fondi del piano Marshall. Essa è posseduta all'80% della Repubblica federale e al 20% dai Lander (ossia i 16 stati federati della Germania, sempre soggetti pubblici) e svolge molti compiti di finanziamento del settore pubblico e finanziando le piccole-medie imprese, sostenendo dei costi che restano al di fuori del perimetro del bilancio federale e che quindi non figurano nel debito pubblico tedesco. E' una banca solida e non è un caso che il magazine "Global Finance" nella classifica annuale dei 50 istituti più sicuri del mondo abbia messo al primo posto proprio la KfW.
Dal punto di vista legislativo la KfW è disciplinata dalla "Legge sulla KfW" ed è soggetta alla supervisione congiunta del Ministero Federale Tedesco delle Finanze e del Ministero Federale Tedesco dell’Economia e della Tecnologia.
9/3/2013
Per m5s. l’idea della cassa dep e prestiti stile banca nazionale tedesca, e l idea dell’oro della b d italia, senza passare dalla ue.
L’indice di borsa italiano dovrebbe quasi raddoppiare per raggiungere quei valori del 2008 che il D Jones e il Dax hanno praticamente raggiunto e superato.
Cosa sia successo dal 2008 al 2013 in Italia è cosa nota ed anche il fatto che Berlusconi ha pratica...mente bloccato il paese in questi anni indietro alle sue beghe processuali, e le banche hanno giocato con i derivati e le calssi politiche non hanno attuato le riforme,siano fattori di non crescita.
L’Italia ha due strade per crescere:
a)abbattere il debito pubblico e portarlo giu di almeno 300 miliardi di euro,in un colpo solo
b)uscire dall ‘euro e tenervi un cambio ancorato ma fluttuante per poter giocare sulla svalutazione competitiva e sulle esportazioni.
L’esempio di Danimarca e Svezia.Ma l’Italia dovrebbe avere il coraggio di rendersi propositiva nei confronti di Spagna Portogallo Grecia.
E’ piu facile abbattere il debito,attraverso un acquisto forzoso dalle mani dei sottoscrittori dei btp e cct ctz in circolazione e scadenti nei prossimi anni, che d’imperio dovrebbero essere acquistati dalla cassa dep e prestiti,rimborsati alla pari in via anticipata.
PREMESSA: Le riserve della Banca d Italia sono proprietà della collettività italiana ed ammontano a oltre 200 miliardi di euro, per cui se messe a garanzia di emissioni obbligazionarie queste possono essere anche per un valore multiplo, diciamo 600 miliardi di euo( un multiplo pari a 3 volte)
PRIMO: La cassa Dep e Prestiti andrebbe nazionalizzata e ,in cambio di garanzie aurre della Banca d italia (Banca d’Italia, che detiene riserve di oro per 2.541 tonnellate, a cui vanno aggiunte riserve valutarie per 50,6 miliardi e le altre riserve in oro presumibilmente depositate all’estero.) emetterebbe obbligazioni con collaterale aureo il cui tasso sarebbe molto piu basso.diciamo che anziche pagare il 4%, si potrebbe pagare 1% ed avere un risparmio di 90 miliardi annui di interessi,in 10 anni sarebbero 900 miliardi di euro risparmiati.
SECONDO: Con 600 miliardi di euro collocati sul mercato raccoglierebbe soldi per azzerare 300 miliardi di titoli a 10 anni vita resudua- con altri 300 miliardi pagherebbe tutti i debiti della P.A. verso imprese e finanzierebbe infrastrutture.
 
sta uscendo molta mer sul mps e molto uscirà pensiamo ai rapporti con ior,
alle partecipazioni del mps,
al fatto che i dirigenti compivcano operazioni su titoli, perche no anche di partecipate...

Il vizietto del mps e .. piu che dubbi, quasi certezze..



Il mps ,attraverso mps asset management ha piu volte fatto operazioni di entrata e di usicta in titoli, e questo oltre la quota di mps.

Spesso nelle società partecipate da mps ci sono state nomine di uomini mps quali consiglieri delle partecipate, e spesso queste partecipate svolgono attività industriale e non bancaria e spesso sono quotate..

E’ emerso dalla indagini come la banda del mps è detta del 5% perché facevano molte operazioni.

Cioè che potrebbe emergere sulle partecipate è la presenza di EQUITY SWAPS fuori dei mercati regolamentati e cioè strumenti di scambi o scommesse fra persone fisiche e/o giuridiche ,in italia e /o all’estero dove un soggetto x stabilisce che entro una certa data il valore della quotata partecipata non sia superiore a un valore tipo 5 euro (un valore scelto come ipotesi)e un altro soggetto y in cambio delle azioni messe in gioco dal soggetto x con le stesse puo operare in cambio di un tasso di interesse che paga a x, e poi alla scadenza si regola per differenza e quindi x ne esce con utile o con perdita e simmetricamente y se ne esce con perdita o utile.

Queste operazioni, non regolamentate e ne dichiarate sono sia un modo per avere sempre in mano un pacchetto di azioni, sia per bliadare il titolo in un range prestabilito ed avere un gioco di potere nel cda-

andando in cu ai piccoli azionisti,marginando utili ,non passati al fisco italiano. ecc ecc

e sempre pappando stipendi manageriali..
 
F2i nella sua lettera agli investitori sul sito ( Home - F2I SGR ) dettaglia le sue operazioni,spende parole su SEA e su come di fatto lotto' con l IPO di SEA e a pag 5 di tale lettera riepiloga le sue partecipazioni,e conferma la nascita di un secondo fondo ( 1,2 miliardi di euro totali di cui gia raccolti oltre 500 milioni) per investimenti nei settori e per fare delle Sue partecipate dei CAMPIONI NAZIONALI.A tale pagina emerge come solo in ALERION la partecipazione di F2i è del 15.7% mentre in tutte le altre partecipate si va da un massimo del 100% a un minimo di oltre il 20%.

Tale lettera si incrocia con le ripetute interviste e numerosi interventi pubblici di Vito Gamberale diciamo CEO del fondo va, che conferma la volontà di valorizzare le partecipazioni che,si dic ein media, rendono in dividendi oltre il 4%.

Alerion venne comprata da F2i nell ottobre 2008 a 9,2 euro( non inganni 0.92 euro dell epoca perchè poi vi fu un raggruppamento azionario 1 ogni 10 e dunque 0.92= 9.2 eur post ragrr) e NON SOLO ALERION NON HA MAI TOCCATO TALE VALORE PAGATO ALL EPOCA SOLO AGLI AZIONISTI DEL PATTO, ma anche F2I con i suoi 3 amministratori nominati nle CDA di ALERION non ha di fatto reso garanzie, fatto placement di bonds, girato autorizzazioni di MW tramite f2i rinnoivabili(sua controllata al 100%),insomma NULLA HA FATTO PER INSISTERE NELLA VALORIZZAZIONE DI ALERION.

Il piatto è succoso perchè è di 2 mesi fa l acquisizione da parte di ERG E LUKOIL(russi) DI NUMEROSI MW EOLICI IN FUNZIONE IN ITALIA DA I.POWER 8EX MAESTRALE DI VIGORITO) a 1,7 milioni di euro a MW installato.

Sia ALPIQ che GDF cedono assets eolici in Italia,anche la stess EDISON ormai in mani francesi lo fa.
iNSOMMA UN 100 MW in FUNZIONE SI ACQUISTEREBEBRO CON 170 milioni euro e Alerion ne ha in cassa circa 50 e il resto potrebbe esser preso attraverso un presito di f2i, un placement azionario o obbligazionario.
QUESTO SIA PER CONTRASTARE IL PREDOMINIO IN ITALIA DI ERG E LUKOIL, SIA PER DARE SEGUITO AI PRINCIPI DI VALORIZZAZIONE DELLE PARTECIPATE.
INFATTI SE F2I SI LAMENTO DI 100 MILIONI DI EURO DI PERDITA SULLA VALORIZZAZIONE DELL IPO DI SEA, NON SI COMPRENDE COME NON SI LAMENTI DI OLTRE 35 M IL DI EURO DI EPRDITA SULLA VALORIZZAZIONE DI ALEIRON( IN CARICO A 9.2 EURO RISPETTO AI 3.9 EURO ATTUALI).

Che poi in ALERION vi troviamo marpioni dle calibro di MPS(CON 6%),FONDIARIA SAI MILANO PREMAFIN( CON 5%), NELKE DI GAROFANO ( CON 6% ) LUJAN E KERYX( DI ALFIO MARCHINI CHE IERI ERA A OTTO E MEZZO,AMICO DI D ALEMA E CALTAGIRONE, ANCHE LUI DELL OPUS DEI COME GAROFANO E COME GOTTI TEDESCHI EX N 1 DI ALERION E DELLO IOR E ORA CONSIGLIERE DI CASSA DEP E PRESTITI E MEMBRO DI F2I),IL CONTE GASTONE COLLEONI(SOCIO DI ALFIO MARCHINI CON SUA SOCIETA' NELLA STRIM DI MARCHINI DA POCO CEDUTA A BOSH, RICCHISSIMO CONTE VERONESE CHE AVEVA ANCHE MOLTISSIME AZIONI ALERION E CHE CEDETTE FUORI MERCATO A 6.8 EURO A MARCHINI CON OPERAZIONE AI BLOCCHI, RICCHISSIMO CONTE AMICO DI GAROFANO CON COINTERESSENZE IN TOPPETTI, NELLA CARTA E RENO DE MEDICI,E CHE CON GAROFANO ENTRO' ANCHE COME LOVATI ED ALTRI NELL AFFAIRE BANCA MB CHE POI DOVETTE CHIUDERE BATTENTI E FU SALVATA DA UNICREDIT).

INSOMMA

CARNE AL FUOCO ...MA QUOTAZIONI STAGNANTI DI ALERION.... CHE HA DA AGOSTO 2010 UN PAROC EOLICO AUTORIZZATO NELLA CONTRATA DI BIHOR PER OLTRE 65 MW E DOVE COSTANTIN JURCA EX VICE SINDACO DI ORADEA E' TRA GLIS VILUPPATORI DI ALERION ROMANIA DI CUI N 1 E' LUCIANO GAROFANO FIGLIO DI PIPPO. ED HA OLTRE 50 MW AUTORIZZATI SEMPRE EOLICO A JIMBOLIA OK DA DICEMBRE 2011.

INSOMMA 110 MW DA COSTRUIRE E NON LO FA.. OLTRE A SOLONTA DOVE CI SONO 9.6 MW EOLICI IN VIA DI AUTORIZZAZIONE E FRECATEI ANCHE E VRANI ALTRI MW EOLICI IN ROMANIA.

SE SOLO F2I VOLESSE POTREEBE OPARE A 9.2 EURO ALERION.
O POTREBBE CHIEDERE A ALERION DI LANCIARE UNA OPA DI BUY BACK E GIRARLE AZIONI, O POTREBBE PRENDERE DAL MPS CHE CON LA BANDA DEL 55 DEI SUOI DIRIGENTI POTREBBE DECIDERE DI CEDERE PARTECIPAZIONI NO CORE, O PRENDERLE DA FONDIARIA SAI STESSO MOTIVO, O DA DOMINIC BUNFORD CHE E' USCITO DAL PATTO DI SINDACATO..
O POTREBBE PRENDERLE DA MARCHINI CHE BUONA NORMA, ESSENDO CABDIDADO A SINDACO DI ROMA DOVREBBE SPOGLIARSI NON SOLO DI ASTRIM MA ANCHE DI LUJAN E KERYX E DUNQUE DI ALERION.

COSTORO..MPS FONDIARIA SAI ALFIO MARCHINI DOMINIC BUNFORD PERCHE NON CEDONO ALERION? PERCHE LE AZIONI DI PESANO E NON SI CONTANO? O PERCHE ASPETTANO SOLDI DA F2I? OPA?
O PERCHE SANNO CHE ALERION VALE DI PIU?

IN UN MONDO COSI DIFFICILE L UNICA SOCIET'A IN SILENZIO E' ALERION? WHY?

C'E UN CDA IL 18/3/2013..COSA DIRANNO..SOLITO BLA BLA SU ROMANIA, SOLITI RUMOSRS?
 
il tempo dirà se in alerion stanno facendo affermazioni su j venture e polo aggregante e invece si vendono pezzi della società e bruciano cassa in cambio di stipendi e benefits.

il tempo dirà se f2i vuole valorizzare questo investimento o se pensa che se va bene alerion si prende i dividendio e se scende invece il valore dell investimento in alerion sulla massa totale è cosi bassa che vale la pena di stare zitti e far fare al cda di aleiron e non dare seguito all impegno di creare cmapioni nazionali

il tempo dirà se il pd e il m5s faranno accordo e finalmente la morte politica di berlusconi fara avviare la green economy ed anche alerion.

intanto..
"Caro Celentano
con M5s punti comuni
per il cambiamento"





LA LETTERA Il segretario del Pd risponde all'articolo del cantante su "Repubblica": "Con il "5 Stelle" condividiamo molti punti (economia verde, agenda digitale, innovazione tecnologica, sobrietà della politica). Lavoriamo su questo"



con scientifica mano i manovratori di alerion,simmuccie amiche, che si brucieranno stile mps e banda del 5%, lasciano le quotazioni in range tale da non far avvicinare mai nessuno e di far sfiancare e schifare...
 
Che cosa c’entra il Monte dei Paschi con il Fondo Italiano per le Infrastrutture? A guardare i progetti infrastrutturali portati avanti in Toscana, tanto. E, probabilmente, troppo. La rete di interessi, conflitti d’interessi e guadagni è spaventosa: dall’Opus Dei all’alta dirigenza Pd, da Ettore Gotti Tedeschi a Caltagirone, dal Monte dei Paschi a Vito Gamberale. I nomi sono sempre gli stessi. Un intreccio incredibile. Un guadagno per tutti.


di Carmine Gazzanni



I “CONTI” NON TORNANO: L’AMICO DI D’ALEMA IN CONFLITTO D’INTERESSI -Il Pd non si occupa di banche”. Chiare le parole di Pier Luigi Bersani. Il Partito Democratico non ha nulla da rimproverarsi. Nessun conflitto d’interessi. Nessuna ingerenza. D’altronde il codice etico del partito parla chiaro. Terzo capitolo, punto b: si obbliga il tesserato a “rinunciare o astenersi dall’assumere incarichi esecutivi nel Partito (incarichi monocratici nelle città capoluogo di provincia, a livello provinciale, regionale e nazionale; incarichi negli organi collegiali esecutivi di Partito a livello regionale e nazionale) qualora, a causa del ruolo ricoperto in imprese, associazioni, enti o fondazioni, aventi scopo di lucro o titolarità prevalente di interessi economico­finanziari, possa configurarsi un conflitto di interessi tale da condizionare i propri comportamenti“. Più chiaro di così si muore. Peccato però che, come si suol dire, tra il dire e il fare ci sia di mezzo il mare. E allora ecco che i conflitti tra società, banche e partito (democratico) sono sorprendenti.
Riccardo Conti, grande amico di Massimo D’Alema, è stato assessore alle infrastrutture e ai trasporti della Regione Toscana dal 2000 al 2010, ma soprattutto è l’attuale coordinatore nazionale per le infrastrutture del Partito Democratico. Ruolo di prestigio, insomma. A cui, però, se ne affianca un altro: membro del consiglio direttivo del Fondo Italiano per le Infrastrutture, società di gestione del risparmio (sgr) che investe i risparmi raccolti da banche e fondazioni (le quali detengono azioni del Fondo) in società, come si legge direttamente dal sito, attive nei settori “delle infrastrutture di trasporto, persone e merci come porti, aeroporti, autostrade, interporti, ferrovie, ecc; reti di trasporto e distribuzione di elettricità, gas e acqua, ecc.; impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e tradizionali; sanità, servizi pubblici locali e infrastrutture sociali”. In altre parole F2i (questa è la sigla del Fondo) è un flusso: la società raccoglie “risparmi” dai soci (sponsor) e da altri soggetti (Limited Partners) e lo investe in società quotate e non, ridistribuendo poi il guadagno.
Piccolo conflitto d’interessi, insomma? Sembrerebbe proprio di sì. E non parliamo affatto di bruscolini. Stando agli ultimi dati, infatti, il fondo raccolto dalla società di gestione si aggirerebbe intorno ai 2 miliardi di euro l’anno. Il dubbio nasce spontaneo: c’è il rischio che una persona che nei fatti decide come impiegare questi soldi influenzi la politica infrastrutturale del partito a cui appartiene? Prima di rispondere bisogna tenere a mente un altro “piccolo” particolare.

CONTI “RAPPRESENTANTE” DEL MONTE DEI PASCHI – Il Fondo, come detto, è partecipato da diverse banche, fondazioni e casse previdenziali. Tra queste, fino ad un anno fa, spiccava anche il Monte dei Paschi di Siena (ha venduto poi le sue azioni – pari al 6,40 per cento del capitale azionario con un valore di bilancio di 857.142 euro - per far fronte al buco nei bilanci). Come accade spesso nelle società, i membri del cda sono nominati in rappresentanza proprio degli azionisti. Domanda: indovinate Conti di chi era “rappresentante” nel 2011, anno in cui è stato nominato? Proprio del Monte dei Paschi di Siena. È lo stesso Conti, d’altronde, ad ammetterlo nel tentativo (maldestro) di scrollarsi di dosso l’ombra della nomina politica: “io sono entrato su indicazione della Fondazione Monte de Paschi di Siena, non per nomina politica, anche se, certo, il Pd era d’accordo”.
Il primo cerchio, dunque, si chiude: c’è un Fondo che si occupa di Infrastrutture, partecipato da Mps, il quale, a sua volta, deve nominare una persona nel cda in sua rappresentanza. Quale migliore scelta se non quella del coordinatore nazionale delle Infrastrutture del Pd? Ma, ovvio, il Partito Democratico non c’entra nulla. Ci mancherebbe.

PD, MPS, FONDO, CALTAGIRONE: CI GUADAGNANO TUTTI – Sarà un caso, ma da quando Riccardo Conti, ex assessore toscano alle infrastrutture e uomo designato da Mps, è entrato nel Fondo, la Toscana è diventata terra di conquista. È stato proprio il Fondo, d’altronde, a cercare di acquistare una quota del capitale sociale dell’aeroporto fiorentino di Peretola. Il Monte dei Paschi, dal canto suo, detiene invece il 21 per cento della società che gestisce l’aeroporto senese di Ampugnano ed è anche tra gli azionisti della Società Autostrada Tirrenica con il 15 per cento, insieme, peraltro, alla Vianco spa (che detiene quasi il 25 per cento delle azioni), controllata della Vianini spa, società del gruppo Caltagirone spa, il cui presidente, Francesco Gaetano, è stato fino all’anno scorso vicepresidente e azionista della banca senese. A riprova del fatto, insomma, che gli affari tra Caltagirone e Mps, come Infiltrato.it ha già documentato, non sono mai scemati.
monte_paschi_spaventosa_rete.jpg
Ma, d’altronde, da buon palazzinaro, Caltagirone non poteva non interessarsi al Fondo per le Infrastrutture. E allora, pur essendo uscito da Mps, ha mantenuto voce in capitolo in qualità di vicepresidente di Generali: la società di assicurazioni, infatti, già nel 2007 - anno di nascita di F2i - aveva sottoscritto una quota di quasi 100 milioni di euro.

Insomma, uno spettacolare intreccio di interessi e di guadagni per il quale né il Pd, né Caltagirone, né tantomeno il Monte dei Paschi possono lavarsi le mani. Anche perché, come detto, stiamo parlando di un fondo esorbitante che nel 2009 ha assicurato ai suoi investitori ben il 15 per cento di rendimento.

ETTORE GOTTI TEDESCHI E LA SCIA DELL’OPUS DEI – Gli interessi che ruotano attorno al Fondo Italiano per le Infrastrutture, però, sono ben più ampi di quanto si possano pensare. Toccano praticamente tutti: non solo Monte dei Paschi di Siena e Caltagirone. Ma anche nomi importanti della finanza vaticana. A cominciare da quello di Ettore Gotti Tedeschi. Proprio lui, l’ex numero uno del Banco di Santander in Italia, oggi al centro (anche lui) delle indagini per l’acquisizione di Antonveneta da parte di Mps, dei cui legami con Mussari già ci siamo occupati. Ebbene, Gotti Tedeschi è presidente del Fondo italiano per le Infrastrutture. Incarico di rilievo, dunque. Così come lo è quello di membro del cda della Cassa Depositi e Prestiti, altra azionista del Fondo. Insomma, Gotti Tedeschi conta eccome.
La cosa, però, non sorprende affatto. Non sono pochi, infatti, i membri del consiglio direttivo del Fondo che sembrerebbero legati a doppio filo ora all’Opus Dei ora alla Compagnia delle Opere. Basti pensare, oltre a Ettore il Cattolicissimo (come viene chiamato), anche all’ideatore, deus ex machina e amministratore delegato della società, il molisano Vito Gamberale. L’ex numero uno di Atlantia spa (holding attiva nella gestione delle tratte autostradali) è infatti molto vicino e a Comunione e Liberazione (si ricorda una sua partecipazione al meeting di Rimini anni fa. Titolo dell’incontro, ovviamente: “infrastrutture e reti: le vie dello sviluppo per l’Italia”), e all’Opus Dei. In occasione della canonizzazione del fondatore dell’Opera, Escrivá de Balaguer, fu lo stesso Gamberale a dichiarare che “frequentando le persone di questo ambiente (dell’Opus, ndr), e studiando la vita di questo grande personaggio che è sant’Escrivá, ho decodificato il progetto che egli con impegno, serenità, sicurezza ha voluto perseguire. Un progetto che oggi è stato realizzato, e che, nella sua globalità, indica un metodo di vita: lavorare pensando a concreti valori cristiani da diffondere nella società”. Precisando, peraltro, che la collaborazione con l’opera sarebbe stata ampia: “lo scambio consiste in un contributo di docenza, un contributo economico”. Economico, appunto.
Come se non bastasse, tra le assicurazione azioniste del Fondo, oltre a Generali, spunta anche la Cattolica, società da sempre sponsorizzata dalla finanza vaticana: una quota che si aggira sui 40 milioni di euro, impegnata sin dal 2007, anno della fondazione della società di gestione.

L’INCREDIBILE INTRECCIO MPS, FONDO, OPUS DEI: IL CASO ALERION - Ricapitolando: finanza vaticana, Fondo per le Infrastrutture, palazzinari, Monte dei Paschi. Un intreccio di legami (e di interessi) che fa impallidire. A dimostrazione di quanto detto prendiamo la maggiore partecipata del Fondo Italiano per le Infrastrutture, la Alerion Clean Power spa, impegnata soprattutto nella produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Ebbene, i due maggiori azionisti della società sono, appunto, F2i (15 per cento delle azioni) e proprio il Monte dei Paschi di Siena (6 per cento). Chissà cosa ne pensa Riccardo Conti in qualità di membro del cda di uno dei soci azionisti (F2i) messo lì da un altro dei soci azionisti (Mps).
Finita qui? Certo che no. Dei possibili conflitti d’interessi, già abbondanti sin qui, si perde il conto andando avanti. Passiamo al consiglio di amministrazione. Vicepresidente è lo stesso presidente del Fondo, Ettore Gotti Tedeschi. Ingerenza dell’Opus Dei anche qui? Sembrerebbe proprio di sì, dato che nel cda spicca anche il nome di Giuseppe Garofano, legatissimo all’Opera e a uno dei suoi personaggi più noti, Gianmario Roveraro (morto in circostanze misteriose: nel 2006 viene sequestrato, ucciso e tagliato a pezzi).
Non solo. Tra i membri del cda compare anche un altro nome di rilievo, Franco Bonferroni. La questione, qui, si complica: Bonferroni è anche consigliere Finmeccanica, quella stessa Finmeccanica al centro di numerose indagini. Una che vede protagonisti (ma non indagato) Gotti Tedeschi e l’ex ad del colosso pubblico Giuseppe Orsi per presunti casi di corruzione internazionale, ovvero il pagamento di tangenti per vendite da parte aziende del gruppo Finmeccanica. L’altra inchiesta, parallela alla precedente, vede protagonista lo stesso Bonferroni il quale, secondo il superconsulente Lorenzo Cola, sarebbe stato “espressione dell’Udc” (il partito di Casini, genero di Caltagirone) per il pagamento di una tangente da 300 mila euro.

IL PRESIDENTE DEL COLLEGIO IERI IN CONFLITTO, OGGI INDAGATO – Avrebbero esposto “fatti materiali non rispondenti al vero”, rispondendo alla Banca d’Italia che chiedeva delucidazioni sulla compatibilità della complessiva operazione di rafforzamento patrimoniale da 1 miliardo di euro nel core capital. Obiettivo: “ostacolare l’esercizio delle funzioni di vigilanza”. Questa è l’accusa formulata, tra gli altri, per l’ex presidente del collegio sindacale del Monte dei Paschi, Tommaso Di Tanno. Doveva vigilare, ma, secondo gli inquirenti, non l’avrebbe fatto. Distratto o connivente non importa. Eppure Di Tanno dovrebbe essere abituato, non è la prima volta che ricopre quest’incarico. E – ancora una volta – i nomi sono sempre gli stessi.

Prendiamo l’anno 2007, lo stesso anno in cui avviene l’operazione Antonveneta: Di Tanno compariva nel collegio di Mps (che a quel tempo vedeva seduto sulla poltrona di vicepresidente Caltagirone), compariva in quello proprio di Caltagirone spa e, come se non bastasse, anche in quello di Atlantia spa, all’epoca in mano a Vito Gamberale.
Troppi incarichi, forse. Troppi conti da controllare. Al povero di Tanno sarà sfuggito qualcosa. Poca roba:solo qualche miliardo http://www.infiltrato.it/inchieste/italia/scandalo-mps-f2i-e-alerion-spaventosa-rete-di-interessi-l-amico-di-d-alema-l-opus-dei-e-lo-ior
 
ecco qua in allegato
Anteprime immagini allegate

una cosa certa è che ci sarà una parcella in più da pagare, quella di Deloitte

una seconda è che se non sono bastati 10 anni per risolvere la questione, magari non basteranno neanche i due mesi in più che si sono presi

un'altra è che la faccenda deve essere ingarbugliata assai, se gli Ammnistratori, i Sindaci ed in Revisori (RE&Y) non ce l'hanno fatta a dipanarla ed hanno dovuto chiamare in aiuto Deloitte

ciò detto, la questione del rispetto dei covenants richiamata dal pennivendolo è aria fritta....le banche sanno di essere ipergarantite e le eventuali svalutazioni non spostano di una virgola la redditività aziendale....anzi no, non è vero! le svalutazioni abbattono l'utile, la Società risparmia in tasse e quindi il cash flow è più elevato....vedete un pò....

ma ammettiamo per assurdo che qualche banca stringa i cordoni della borsa (di questi tempi, ogni scusa è buona....) vorrà dire che Rothschild dovrà accelerare le trattative


il caso non eì solo civile...


se per esempio l asta sui terreni fosse stata una farsa..per far vincere falck..???
la proprietà che ha venduto --??????????

hanno venduto le azioni acquistate in buy back perche' solo loro sapevano quali giochetti stavano programmando ????????????????????
 
DUCATI ANDATA ALL AUDI

FOTTUTI I PICCOLI AZIONISTI DELL EPOCA...


Questo documento di UniCredit parla chiaro, sulla romania, sulle opportunità.

Ma evidenzia,ove ce ne fosse bisogno, che SIMEST E SACE operano in vario modo per agevolare le imprese italiane o controllate da italiane.

ALERION CLEAN POWER HA ALERION ROMANIA SA CHE PARTECIPA IN COMPANIA EOLIANA SA ed ha ex vice sindaco di Oradea Costantin Jurca il suo sviluppatore locale..

ha 115 mw da tre anni autorizzati e da costruire..solo bla bla bla in assemblea..


Ma il mistero c’è.

Vediamo perché e soprattutto aprite il link UNICREDIT . pagine di interesse da 37 in poi.



f2i,fondo italiano per le infrastruttura con dentro c dep e prestiti,capitanato da ettore gotti tedeschi, ex n 1 ior, ed ex pres di alerion all epoca,nel 2008 entro in alerion a 9.2 euro per azione,strapagando a pochi soci le quote e con aum di capitale senza passare dalla borsa..il titolo valeva 5 euro, e ora 3.85...intanto..dai verbali dell assemblea dello scorso anno di alerion aprile 2012 ,alla domanda di alessandro perugini sulla mancata costruzione di 2 parchi eolici in roimania di oltre 115 mw,il ceo antonello disse che i finanziamenti in romania erano fermi.

I M P O R T A N T E
http://www.alerion.it/wp-content/uploads/2012/11/verbale_assemblea_ord_24042012.pdf VEDERE DA PAG 11 .


Peccato che enel green power, erg lukoil, e altri gruppi hanno ricevuto in romania finanziamenti,
anche aziende piu piccole di alerion, e peccato che UNICREDIT IN ROMANIA ha creato una succursale ed ha da tempo emanato una presentazione di operazioni come dal link da pag 37 dove si parla di simest e sace e fondi di venture capita..pgg 37 38 39 40 41 42 43 44 ecc. Insomma ALERION è di F2I che ha dentro cassa dep e prestiti che ha dentro SACE,F2I entro a 9.2 euro, ora possibile che ALERION viene lasciata in balia di un CDA che non fa nulla? alleghiamo il link unicredit.


A CHI E' STATA PROMESSA ALERION? E A DANNO DEI PICCOLI AZIONISTI? UNA COSEITA NATA DA FINCASA 44 DELL IMMOBILIARISTA BOCCHI QUELLO DELLA LAZIO,DI ANDREOTTI, E DI CALLERI,LAZIO POI CEDUTA A CRAGNOTTI,MENTRE FINCASA POI PRESA DA GAROFANO,CLASSE 1944 UOMO OPUS DEI, E DA LI POI CON VARIE VICISSITUDINI PORTATA SU EOLICO, MA CHE FA? DENTRO CI STANNO F2I, UNIPOL,MPS,GAROFANO,ALFIO MARCHINI CON LUJAN E KERYX,E SOCIETA' ESTERE IN APTTO DI SINDACATO..HA ANCHE PROGETTI A MURO LUCANO E BICCARI, MA CHE FA??



https://www.unicreditgroup.eu/content/dam/unicreditgroup/documents/it/press-and-media/publications/guida_romania.pdf
 


28/03/2013 : Il titolo ALERION CLEAN POWER * ha chiuso a 3.80 Euro


IL MISTERIOSO MONDO DI ALERION, FRA F2I,VITO GAMBERALE,ETTORE GOTTI TEDESCHI,MPS,UNIPOL DA FONDIARIA SAI,ALLIANZ,LA CASSAFORTE NELKE DI PIPPO GAROFANO DETTO IL CARDINALE, IL PRES DEL CDA CONTE GASTONE COLLEONI, ALFIO MARCHINI IL ROMANO,METHORIOS,IL PALAZZO TORLONIA..I PARCHI IN ROMANIA,LE POTENZIALITA', LE DICHIARAZIONI ALLA STAMPA ...IL TEMPO CHE PASSA.. LA BORSETTA ITALIANA.

Vale la pena ricordare che Renato Bocchi nato a Parma ma romano di adozione,amico di Calleri e impegnato nella Lazio con il beneplacito di Andreotti, aveva una società la Pacchetti e opero’ attraverso entrata di banche per una quotazione in Borsa di Fincasa 44 un immobiliare,all’epoca d’oro…
Dopo alcune vicende ,il Bocchi va a cedere le sue partecipazioni e la Fincasa 44 resta qutata e vedrà poi l’entrata di Giuseppe Garofano che nel 2003 tento’ anche l’entrata in finmeccanica come risulta dalle cronache dell’epoca ,andando a parlare con i vertici e con il min dell’economia dell’epoca..
Il Bocchi dunque cedette Fincasa44 che divenne ALERION INDUSTRIES.-..(nota il Bocchi intento’ una causa per una fidejussione ma l ha persa con Alerion..)

TORNIAMO A OGGI:
DESUMIAMO nel prospetto di bilancio 31/12/2012 su sito di alerion e x assemblea del 24/4/2013 non deve sfuggire che:
in data febbraio del 2013 la Cassazione ha deciso E NON SAPPIAMO ANCORA IN QUALE DIREZIONE sulla vicenda da 3,7 milioni di euro. e cioè una vicenda,UNA CAUSA, che fincasa 44 aveva nei confronti di donna olimpia torlonia weilles e di fintorlonia srl( del magnate italiano defunto maramotti,insomma max mara e credem) e che vide in primo grado vincere FINCASA 44 causa risarcimento danni su mutuo ecu per 3.7 milioni di euro , poi in appello a roma dare a donna olimpia e fintorlonia ebbero una sospenvia e dunque ragione, e adesso in cassazione.. è una storia che risale al 2002 quando fincasa 44 cedette il 66 % di palazzo torlonia a fintorlonia con plusval di 10 miliardi di vecchie lire.

RITORNIAMO AL 2002
in bilancio gia del 2002 a pag 20 si legge di un credito di 3.1 milioni di euro interamente svalutato.(poi negli anni da 3.1 mil di euro è passato a 3.7 mil di euro) era la fincasa di amedeo brunello pres del cda e tra i consiglieri di fabio bonati, brunello e bonati che facevano anche trading con le stesse azioni alerion come riportato dai comunicati consob.,plurimi comunicati, e in quel cda del 2002 c'era gia ettore gotti tedeschi allora professore poi farà brillante carriera bancaria ...DIVENTANDO N 1 SANTENDER ITALIA, PRES CDA ALERION, CONSIGLIERE COMPAGNIA SAN PAOLO TORINO,CONSIGLIERE F2I , PRESIDENTE F2I FONDI ITALIANI PER LE INFRASTRUTTURE CHE ENTRERANNO IN ALERION COME PRIMA OPERAZIONE A 9.2 EURO PER AZIONE ALERION.,POI PRESIDENTE IOR,POI DIMISSIONARIO DA IOR E DA CDA DI ALERION ANCORA PRIMA DELLO IOR PER ESSERE N 1 F2I.

RIECCOCI NEL 2013
allora questa decisione del 2013 potrebbe far riemergere per alerion quei 3.7 milioni di euro,interamente svalutati per ora...????????


ALFIO MARCHINI IN ALERION; (INTANTO HA CEDUTO LA SUA ASTRIM AI TEDESCHI DI BOSH)

cio' che emerge oggi 2013 è che Methorios una società quotata all Aim,IL MERCATO BORSISTICO ITALIANO DI PICCOLE SOC QUOTATE,e di cui Lujan srl di alfio marchini detiene oltre il 50%, ha sede prorpio in palazzo torlonia....METHORIOS che è advisor finanziario e che comunque opera nei salotti buoni,,, mentre ALFIO MARCHINI STA APPARENDO OVUQNUE PER IL SUO PROGETTO SU ROMA... LUI IN ALERION AL 4.4 %..


lujan e keryx che insieme sono di alfio marchini e che hanno in mano il 4.4 % di alerion.

alerion appare sempre una società quotata come salotto buono: mps alfio marchini fondiaria sai(i ligresti,il figlio di cancellieri ,i la russa) poi passata a unipol, i garofano cioèp giuseppe classe 1944 amico di amrchini di colleoni di eottre gotti tedeschi di matteo e fabio arpe,il figlio luciano messo a capo di aleiron romanai,la nelke della stessa fam garofano, allinaz con il 2% e f2i con quell entrata strana a 9.2 euro epr azione nel 2008 e fuori mercato..

nel cda di alerion poi il conte gastone colleoni veronese ricchissimo che cedette ai blocchi alerion a marchini a 6.8 euro per azione e che seppur ricchissimo oggi 2013 appare senza azioni alerion oltre il 2%, poi una serie di consiglieri con tripli, plurimi incarichi anche in sim società di intermediazione mobiliare quali marcello priore, antonio marino,o la giuseppina falappa che è ad del nientepocodimeno che di f2i energie rinnovabili, poi il crosti, il graziano visentin, lo stesso giuseppe garofano, giulio antonello, ernesto paolillo..
un cda eccezionale per una alerion che è un salotti d affari,,ma che nn costruire piu parchi eolici, sta solo dismettendo asseets fotovoltaici e biomasse, è imballata..

eppure f2i potrebbe fare tanto..potrebbe garantire con simest e sace un operazione in romania per finanziare i parchi eolici , potrebbe far fare accordi e joint venture, far fare vendor loans con prod di aerogeneratori, potrebbe stimolare quel POLO AGGREGATORE che appena 7 gg fa ANTONELLO GIULIO per ennesima volta
ai giornali ha detto..

Vedremo il caso di palazzo torlonia come andrà..vedremo questa italietta da salotti romani e di potere se porta a qualcosa di buono per alerion.vedremo se tenere quotata una società è solo per avere agganci o per creare valore per gli azionisti, tutti, SANTO DIO.

Vediamoci i links..



http://www.scudit.net/mdtorloniapalazzo.htm


http://www.gloriasatta.it/news/index...=12&Itemid=101

http://www.scudit.net/mdtorloniapalazzo.htm



[PDF]


AVVISO n.10425 - Borsa Italiana

www.borsaitaliana.it/azioni/mercati/aim-italia/avviso-methorios.pdf
Hai fatto +1 pubblicamente su questo elemento. Annulla
Formato file: PDF/Adobe Acrobat - Visualizzazione rapida
25/giu/2010 – Sede operativa: Palazzo Torlonia, Via Bocca di Leone, n. ... Methorios è un advisor finanziario indipendente che opera, essenzialmente a ...


[PDF]


Scarica il documento di ammissione - Methorios Capital

lnx.methorios.it/.../Documento%20di%20Ammissione%20Methorios....
Hai fatto +1 pubblicamente su questo elemento. Annulla
Formato file: PDF/Adobe Acrobat - Versione HTML
11 e sede operativa in Roma, Palazzo Torlonia, Via. Bocca di Leone, n. 78. Gruppo. Methorios e la controllata Mediocredito Europeo. Mediocredito Europeo ...
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto