Portafogli e Strategie (investimento) Il cassetto degli obbligazionisti perpetui (2 lettori)

fabriziof

Forumer storico
io possiedo un cip della cv capelive e qualcosa di più della cv sopaf.le ho prese considerandole non più che ciofeche .voi che ne pensate di queste due (very)small cap?
 

bosmeld

Forumer storico
Giusto per fare il punto, questo è il mio cassettino azionario.

BOI

BIESSE
CALEFFI SPA
CARRARO
CONAFI PRESTITO'
ELICA
ERG RENEW
ISAGRO
POLTRONA FRAU
RCS RNC
SCREEN SERVICE

Seguendo anche pareri di forumer illustri, ho puntato di brutto sulle small cap:D

Secondo me dovremmo cercare di dare la caccia a micro/small caps che facciano utili o che siano in procinto di tornare in utile e possibilemente abbiano un grafico di questo tipo...:p


la sto guardando anche io Boi (bank of ireland) ma il richio di bruciarsi c'è. però un minicip snai, ci sta.




cmq ecco qui il mio cassetto azionario ad oggi:




Gas Natural (titolo spagnolo)

Screen Service (titolo più pesante in ptf)

Aedes (immobiliare molto speculativo)

Brioschi (immobiliare speculativo)

Bpm

Milano ass




tranne Bpm, gli altri sono titoli che vorrei tenere a lungo.
i 2 immobiliari li ho presi visto l'ampio sconto delle quotazioni rispetto al nav al netto dei debiti. resta il fatto che sono cmq titoli molto speculativi...



sto monitorando biesse e immsi per un ingresso. oltre che a conafi prestitò:D:D
 
Ultima modifica:

Zorba

Bos 4 Mod
la sto guardando anche io Boi (bank of ireland) ma il richio di bruciarsi c'è. però un minicip snai, ci sta.




cmq ecco qui il mio cassetto azionario ad oggi:




Gas Natural (titolo spagnolo)

Screen Service (titolo più pesante in ptf)

Aedes (immobiliare molto speculativo)

Brioschi (immobiliare speculativo)

Bpm

Milano ass




tranne Bpm, gli altri sono titoli che vorrei tenere a lungo.
i 2 immobiliari li ho presi visto l'ampio sconto delle quotazioni rispetto al nav al netto dei debiti. resta il fatto che sono cmq titoli molto speculativi...



sto monitorando biesse e immsi per un ingresso. oltre che a conafi prestitò:D:D

Su BOI ci ho messo un mini-cip: è quella su cui sono meno esposto.

Conafi ha un dividend yield dell'8%...:eek:
 

Zorba

Bos 4 Mod
Scusate, ricordo male, o qualcuno aveva postato un articolo (ricordo un ritaglio di giornale) sulle società che pagano i maggiori dividendi a piazza affari?
 

russiabond

Il mito, la leggenda.
Scusate, ricordo male, o qualcuno aveva postato un articolo (ricordo un ritaglio di giornale) sulle società che pagano i maggiori dividendi a piazza affari?


Forse è questa ??


Borsa Da A2A a Telecom, da Enel a Terna, la mappa delle attese per il 2011

Dividendi I record di Piazza Affari

Con i prezzi piatti c' è chi può arrivare fino al 9%



Borsa piatta, cedole ricche. Se il Toro si fa desiderare non così avviene per i profitti che, almeno a giudicare dagli ultimi risultati semestrali, sono tornati a fasi vedere anche con una certa consistenza. Uno scenario che difficilmente s' invertirà nei prossimi mesi e così, almeno per il 2011, è probabile che si vada incontro a una ricca stagione di dividendi. In casa Proprio grazie alla debolezza del mercato, infatti, chi investe oggi ha una buona probabilità di assicurarsi rendimenti invidiabili rispetto a quelli dei titoli di Stato, che, si veda il caso del 5 anni tedesco, viaggiano poco sopra l' 1%. Prendendo in considerazione le blue chip e le mid cap di Piazza Affari il rendimento dei dividendi si pone oggi mediamente al di sopra del 4%, ma in diversi casi supera il 5%. Ai vertici della classifica delle società più generose con gli azionisti troviamo l' utility A2A che, con una cedola di 10 centesimi, rende, ai prezzi attuali di Borsa, quasi il 9%. Alle sue spalle Enel che tra qualche settimana pagherà un acconto sul dividendo dell' anno prossimo pari a 10 centesimi. Considerando il saldo, in arrivo nella primavera del 2011, la cedola dovrebbe salire a 27 centesimi pari a un rendimento del 6,9%. Al terzo posto Lottomatica che promette un dividendo del 6,4%. Ma la prima società tra quelle appartenenti alla top ten che distribuirà una cedola è Snam Rete Gas. Il 18 ottobre verrà staccata una cedola di 9 centesimi che, sommati al saldo in arrivo nel maggio 2011, faranno un «bottino» di 21 centesimi: il 5,6% di rendimento ai prezzi di oggi. Uno scenario positivo per chi ama il cassetto e le cedole che potrebbe durare ancora, almeno secondo Marco Paolucci amministratore delegato di Lux Gest Asset Management: «Non si vedono rischi eccessivi per quanto riguarda il trend dei profitti dei titoli italiani ad alto rendimento. Sono aziende abituate a lavorare con bassi tassi di crescita, attive in mercati regolamentati e poco o per nulla esposte al ciclo economico dei Paesi emergenti. È questo il caso di: Enel, Telecom Italia, Terna, Snam Rete Gas, e più in generale tutte le utilities». Telecom Italia in particolare si avvale sia di buoni fondamentali che di attese speculative. «In Brasile - continua Paolucci - prima o poi verranno generati importanti flussi di cassa. Ma anche nell' ipotesi in cui la società dovesse cedere tali asset, l' incasso sarebbe molto superiore rispetto alle attuali valutazioni di Borsa». Si pensi al caso Repsol che ha venduto i propri asset brasiliani a investitori cinesi per circa 7 miliardi di dollari rispetto a una stima di mercato di 4 miliardi. Verifica Patrizio Pazzaglia, responsabile investimenti di Bank Insinger de Beaufort spiega: «A nostro avviso a parte i dividendi in distribuzione a breve, bisognerà verificare la tenuta dei profitti e quindi se gli attuali livelli di pay out (percentuale di utile distribuita come dividendo ndr) potranno essere mantenuti». Noi - prosegue Pazzaglia - abbiamo un' aspettativa positiva in quanto si è visto come le società siano diventate impermeabili alla volatilità dell' economia grazie agli incrementi della produttività e le azioni di ristrutturazione messe in atto in questi anni. Pazzaglia sottolinea come le maggiori prospettive di miglioramento siano quelle dei titoli bancari. «Rispetto al passato i pay out sono più bassi, ma in futuro cambieranno politica per fare contenti gli azionisti in particolare le Fondazioni. Oggi il rendimento di Unicredito e Banca Intesa è di circa l' 1,5% ma ci aspettiamo che a breve si sposterà verso il 3%». E lo stesso discorso vale per le compagnie assicurative, sebbene in maniera meno marcata. Sul mercato sembrano esserci davvero tutte le condizioni per fare felici gli azionisti dopo che nel corso degli ultimi anni la politica dei dividendi si era fatta più restrittiva a causa della crisi. Certamente l' ipotesi non ancora tramontata di un nuovo minimo dell' economia e di conseguenza delle Borse, spinge a considerare ancora poco sostenibili gli attuali livelli di redditività ma, almeno nel 2011, la situazione sembra ormai consolidata. RIPRODUZIONE RISERVATA **** Acconto 10 I centesimi anticipati da Enel sulla cedola 2011 nelle prossime settimane **** Crisi ' ' 1,5% L' attuale yield delle banche in difficoltà. Gli ottimisti: salirà al 3%
Barri' Adriano

Pagina 21
(11 ottobre 2010) - Corriere Economia


Ma andiamo a vedere nel dettaglio quali sono le società che offrono rendimenti più elevati ai propri azionisti. Al vertice della classifica stilata da CorrierEconomia troviamo A2A che con la sua cedola di 10 centesimi rende quasi il 9%. Segue Enel con un rendimento che si aggira intorno al 6,9%, Lottomatica (6,4%), Eni (6,2%), Terna (6,2%), Mediaset (6,0%), Snam Rete Gas (5,6%), Unipol Gr. Finanziario (5,6%), Telecom Italia (5,4%), Fondiaria Sai (5,1%)
Questo per quanto riguarda le blue chip, in relazione alle mid cap, invece, la classifica è guidata da Milano Assicurazioni (7,1%), Arnaldo Mondadori (6,7%), Industria Macchine (6,3%), Hera (6,3%), Iren (6,3%), Marr (6,1%), Gruppo Zignago Vetro (5,8%), Banca Generali (5,6%), Acea (5,5%) e Ascopiave (5,5%).
La situazione, secondo gli esperti, durerà anche nei prossimi mesi, soprattutto alla luce del fatto che si tratta di aziende che sono abituate a lavorare con bassi tassi di crescita e poco esposte al ciclo dei Paesi Emergenti.
 

porchetto

la casa non fallisce
Giusto per fare il punto, questo è il mio cassettino azionario.

BOI
BIESSE
CALEFFI SPA
CARRARO
CONAFI PRESTITO'
ELICA
ERG RENEW
ISAGRO
POLTRONA FRAU
RCS RNC
SCREEN SERVICE

Seguendo anche pareri di forumer illustri, ho puntato di brutto sulle small cap:D

Secondo me dovremmo cercare di dare la caccia a micro/small caps che facciano utili o che siano in procinto di tornare in utile e possibilemente abbiano un grafico di questo tipo...:p
quel grafico a quale azienda appartiene?
 

romanitrading

Forumer attivo
Per quanto riguarda Conafi ho visto che nel 2009 ha chiuso in perdita per circa 8,7 mln di euro e quindi il dividendo distribuito deriva da riserve. I primi sei mesi del 2010 li ha chiusi in perdita pero' io la società non la seguo.

Relativamente alla questione dei dividendi io inizio ad essere scettico in questo senso, dal mio punto di vista un dividend Yield elevato non ha molta rilevanza rispetto all'andamento futuro del titolo per i seguenti motivi:
1)una società potrebbe avere uno Yield più alto semplicemente perchè ha un payout più elevato rispetto all'utile realizzato.
Mi spiego con un esempio: mediaset ha un payout del 90% e il dividend Yield è del 4,12% mentre Piquadro (che ho in portafoglio) ha un payout del 42% e Yield del 4,20%
Il dividend Yield sempbra simile ma Piquadro ha un payout della metà
2)bisogna stimare se il dividendo è sostenibile nel futuro in termini di cash flow, indebitamente e payout
3)nel passato società che avevano Yield elevati come Unipol priv, Telecom rnc e molte altre hanno avuto il prezzo del titolo in costante discesa perchè c'erano molte incertezze future sull'andamento del loro busines
4)quando la società stacca dividendo, quest'ultimo viene subito scontato nei prezzi e se non ci sono altri fattori il gap down che si crea non viene recuperato
5)se l'azienda ha un ROI elevato per me può anche non distribuire dividendi e rienvestire tutto il cash flow nel proprio business per cui la creazione di valore sarà tutta in capital gain maggiori.

Il dividendo per è importante solo se lo si ritiene sostenibile e crescente nel tempo e un dividend Yield elevato non è assolutamente sinonimo di salvagente per l'andamento futuro del titolo.

Andrea
 

Zorba

Bos 4 Mod
Per quanto riguarda Conafi ho visto che nel 2009 ha chiuso in perdita per circa 8,7 mln di euro e quindi il dividendo distribuito deriva da riserve. I primi sei mesi del 2010 li ha chiusi in perdita pero' io la società non la seguo.

Relativamente alla questione dei dividendi io inizio ad essere scettico in questo senso, dal mio punto di vista un dividend Yield elevato non ha molta rilevanza rispetto all'andamento futuro del titolo per i seguenti motivi:
1)una società potrebbe avere uno Yield più alto semplicemente perchè ha un payout più elevato rispetto all'utile realizzato.
Mi spiego con un esempio: mediaset ha un payout del 90% e il dividend Yield è del 4,12% mentre Piquadro (che ho in portafoglio) ha un payout del 42% e Yield del 4,20%
Il dividend Yield sempbra simile ma Piquadro ha un payout della metà
2)bisogna stimare se il dividendo è sostenibile nel futuro in termini di cash flow, indebitamente e payout
3)nel passato società che avevano Yield elevati come Unipol priv, Telecom rnc e molte altre hanno avuto il prezzo del titolo in costante discesa perchè c'erano molte incertezze future sull'andamento del loro busines
4)quando la società stacca dividendo, quest'ultimo viene subito scontato nei prezzi e se non ci sono altri fattori il gap down che si crea non viene recuperato
5)se l'azienda ha un ROI elevato per me può anche non distribuire dividendi e rienvestire tutto il cash flow nel proprio business per cui la creazione di valore sarà tutta in capital gain maggiori.

Il dividendo per è importante solo se lo si ritiene sostenibile e crescente nel tempo e un dividend Yield elevato non è assolutamente sinonimo di salvagente per l'andamento futuro del titolo.

Andrea

Ciao Andrea, premesso che su queste small cap io entro con mini-cip, Conafi ha 50 mln in cassa e continua a riacquistare azioni proprie. La sostenibilità del dvd c'è. Poi quel che accadrà, nessuno lo sa.
IPO a 7, adesso quota a 1 (per Porchetto, il grafico è di Conafi). Magari la delistano pure...

Cmq 'sti titolini sono tutti da brivido. Visto che sono rimasti indietro rispetto alle grandi, la speranza è che li tirino su. Un po' come hanno fatto con Safilo, CSP, etc..
 
Ultima modifica:

Zorba

Bos 4 Mod
Forse è questa ??


Borsa Da A2A a Telecom, da Enel a Terna, la mappa delle attese per il 2011

Dividendi I record di Piazza Affari

Con i prezzi piatti c' è chi può arrivare fino al 9%



Borsa piatta, cedole ricche. Se il Toro si fa desiderare non così avviene per i profitti che, almeno a giudicare dagli ultimi risultati semestrali, sono tornati a fasi vedere anche con una certa consistenza. Uno scenario che difficilmente s' invertirà nei prossimi mesi e così, almeno per il 2011, è probabile che si vada incontro a una ricca stagione di dividendi. In casa Proprio grazie alla debolezza del mercato, infatti, chi investe oggi ha una buona probabilità di assicurarsi rendimenti invidiabili rispetto a quelli dei titoli di Stato, che, si veda il caso del 5 anni tedesco, viaggiano poco sopra l' 1%. Prendendo in considerazione le blue chip e le mid cap di Piazza Affari il rendimento dei dividendi si pone oggi mediamente al di sopra del 4%, ma in diversi casi supera il 5%. Ai vertici della classifica delle società più generose con gli azionisti troviamo l' utility A2A che, con una cedola di 10 centesimi, rende, ai prezzi attuali di Borsa, quasi il 9%. Alle sue spalle Enel che tra qualche settimana pagherà un acconto sul dividendo dell' anno prossimo pari a 10 centesimi. Considerando il saldo, in arrivo nella primavera del 2011, la cedola dovrebbe salire a 27 centesimi pari a un rendimento del 6,9%. Al terzo posto Lottomatica che promette un dividendo del 6,4%. Ma la prima società tra quelle appartenenti alla top ten che distribuirà una cedola è Snam Rete Gas. Il 18 ottobre verrà staccata una cedola di 9 centesimi che, sommati al saldo in arrivo nel maggio 2011, faranno un «bottino» di 21 centesimi: il 5,6% di rendimento ai prezzi di oggi. Uno scenario positivo per chi ama il cassetto e le cedole che potrebbe durare ancora, almeno secondo Marco Paolucci amministratore delegato di Lux Gest Asset Management: «Non si vedono rischi eccessivi per quanto riguarda il trend dei profitti dei titoli italiani ad alto rendimento. Sono aziende abituate a lavorare con bassi tassi di crescita, attive in mercati regolamentati e poco o per nulla esposte al ciclo economico dei Paesi emergenti. È questo il caso di: Enel, Telecom Italia, Terna, Snam Rete Gas, e più in generale tutte le utilities». Telecom Italia in particolare si avvale sia di buoni fondamentali che di attese speculative. «In Brasile - continua Paolucci - prima o poi verranno generati importanti flussi di cassa. Ma anche nell' ipotesi in cui la società dovesse cedere tali asset, l' incasso sarebbe molto superiore rispetto alle attuali valutazioni di Borsa». Si pensi al caso Repsol che ha venduto i propri asset brasiliani a investitori cinesi per circa 7 miliardi di dollari rispetto a una stima di mercato di 4 miliardi. Verifica Patrizio Pazzaglia, responsabile investimenti di Bank Insinger de Beaufort spiega: «A nostro avviso a parte i dividendi in distribuzione a breve, bisognerà verificare la tenuta dei profitti e quindi se gli attuali livelli di pay out (percentuale di utile distribuita come dividendo ndr) potranno essere mantenuti». Noi - prosegue Pazzaglia - abbiamo un' aspettativa positiva in quanto si è visto come le società siano diventate impermeabili alla volatilità dell' economia grazie agli incrementi della produttività e le azioni di ristrutturazione messe in atto in questi anni. Pazzaglia sottolinea come le maggiori prospettive di miglioramento siano quelle dei titoli bancari. «Rispetto al passato i pay out sono più bassi, ma in futuro cambieranno politica per fare contenti gli azionisti in particolare le Fondazioni. Oggi il rendimento di Unicredito e Banca Intesa è di circa l' 1,5% ma ci aspettiamo che a breve si sposterà verso il 3%». E lo stesso discorso vale per le compagnie assicurative, sebbene in maniera meno marcata. Sul mercato sembrano esserci davvero tutte le condizioni per fare felici gli azionisti dopo che nel corso degli ultimi anni la politica dei dividendi si era fatta più restrittiva a causa della crisi. Certamente l' ipotesi non ancora tramontata di un nuovo minimo dell' economia e di conseguenza delle Borse, spinge a considerare ancora poco sostenibili gli attuali livelli di redditività ma, almeno nel 2011, la situazione sembra ormai consolidata. RIPRODUZIONE RISERVATA **** Acconto 10 I centesimi anticipati da Enel sulla cedola 2011 nelle prossime settimane **** Crisi ' ' 1,5% L' attuale yield delle banche in difficoltà. Gli ottimisti: salirà al 3%
Barri' Adriano

Pagina 21
(11 ottobre 2010) - Corriere Economia


Ma andiamo a vedere nel dettaglio quali sono le società che offrono rendimenti più elevati ai propri azionisti. Al vertice della classifica stilata da CorrierEconomia troviamo A2A che con la sua cedola di 10 centesimi rende quasi il 9%. Segue Enel con un rendimento che si aggira intorno al 6,9%, Lottomatica (6,4%), Eni (6,2%), Terna (6,2%), Mediaset (6,0%), Snam Rete Gas (5,6%), Unipol Gr. Finanziario (5,6%), Telecom Italia (5,4%), Fondiaria Sai (5,1%)
Questo per quanto riguarda le blue chip, in relazione alle mid cap, invece, la classifica è guidata da Milano Assicurazioni (7,1%), Arnaldo Mondadori (6,7%), Industria Macchine (6,3%), Hera (6,3%), Iren (6,3%), Marr (6,1%), Gruppo Zignago Vetro (5,8%), Banca Generali (5,6%), Acea (5,5%) e Ascopiave (5,5%).
La situazione, secondo gli esperti, durerà anche nei prossimi mesi, soprattutto alla luce del fatto che si tratta di aziende che sono abituate a lavorare con bassi tassi di crescita e poco esposte al ciclo dei Paesi Emergenti.

Grazie mille:up:
 

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