CASE COME SPORTELLI BANCOMAT
Un'altra grande differenza tra case e azioni è fonte più di preoccupazione che di sollievo: è più probabile che vengano richiesti prestiti per l'acquisto di una abitazione che per l'acquisto di azioni.
In gran parte dei paesi, il recente incremento nei prezzi delle case è andato di pari passo con un aumento ben più incisivo del debito familiare rispetto ai boom precedenti.
Non solo i nuovi acquirenti accendono ipoteche maggiori, ma gli attuali proprietari hanno aumentato le loro ipoteche per convertire i redditi di capitale in denaro spendibile.
Come conseguenza di tale indebitamento, i boom immobiliari tendono a essere più pericolosi delle bolle del mercato azionario e sono spesso seguiti da periodi di prolungata debolezza economica. Secondo uno studio del Fondo monetario internazionale (Imf, International Monetary Fund), le perdite produttive derivanti da crolli dei prezzi delle case nei paesi ricchi sono risultate mediamente doppie rispetto a quelle che hanno seguito fallimenti del mercato azionario e, normalmente, provocano una recessione.
Questa volta, il danno economico potrebbe rivelarsi peggiore in confronto al passato, perché i prezzi immobiliari hanno una maggiore probabilità di calare in termini nominali, non solo reali. In molti paesi, non solo le case sembrano maggiormente sopravvalutate rispetto ai picchi precedenti, ma, con un'inflazione così ridotta, i prezzi dovrebbero mantenersi fissi per almeno dieci anni per riportare i valori reali a valori medi di lungo periodo.
La circostanza più importante in assoluto è data dal fatto che, in molti paesi, l'attuale boom dei prezzi immobiliari ha visto gli investitori svolgere un ruolo decisamente più cruciale che in passato e, in caso di calo dei prezzi, essi saranno più propensi a vendere rispetto ai proprietari occupanti. In America, questo potrebbe provocare il primo crollo nei prezzi immobiliari medi dai tempi della Grande Depressione.
I proprietari che hanno trasformato la propria casa in un bancomat per ottenere contanti o che facevano affidamento su un aumento dei prezzi per mettere da parte una congrua pensione si renderanno improvvisamente conto che dovranno cominciare a risparmiare come una volta: spendendo meno di quanto guadagnano.
LE PREOCCUPAZIONI DELLA FEDERAL RESERVE
Le recenti esperienze maturate in Australia, Gran Bretagna e nei Paesi Bassi insegnano che, contrariamente al buonsenso tradizionale, per fare diminuire i prezzi delle case non è necessario un forte aumento dei tassi d'interesse. Questa è una notizia negativa per l'America.
Anche se negli Usa i prezzi dovessero inizialmente stabilizzarsi anziché calare, la spesa in consumi ne verrebbe danneggiata non appena l'impulso a contrarre prestiti in vista di redditi di capitale scomparirà.