Il crollo di Dubai è una p.p.c? (2 lettori)

CapoRekkia

Ubi Maior Amartya Cesso
Grazie per la segnalazione, ma non mi convince. Nel "testo" del Rule 48, intanto si parla di opening. In sostanza dice che che se ci sono casini, i titoli potrebbero non aprire. Cosa che succede normalmente anche nella nostra piccola borsa di provincia, quante volte abbiamo visto Tiscali/seat/ecc essere rimandate in apertura in attesa di "fare prezzo".
E poi l'articolo tende a spaventare ed è scritto con superficialità. Il testo della rule 48 non può citare se stesso. Evidentemente manca il cuore vero e proprio del comma.

ciao

non so....io riporto e basta! :rolleyes:
Dubai World, Abu Dhabi frena: «Non garantiremo tutti i debiti»

Il governo di Abu Dhabi, la capitale degli Emirati arabi uniti, di cui fa parte anche Dubai, fa sapere che aiuterà i suoi vicini a salvare l'indebitata Dubai World, ma senza garantire l'intero ammontare del debito e intervenendo solo caso per caso. «Controlleremo gli impegni di Dubai - dichiara per telefono un membro dell'esecutivo di Abu Dhabi, che ha preferito mantenere l'anonimato - e li affronteremo caso per caso. Questo non significa che Abu Dhabi garantirà tutti i debiti».

Una partita interna tra i due emirati
Tra i due emirati non è mai corso buon sangue. Abu Dhabi ha il petrolio, mentre Dubai diceva di avere i soldi e veniva considerata la prima della classe tra i sette statarelli degli Emirati arabi uniti. le banche di Abu Dhabi tengono in cassaforte circa un terzo dei prestiti elergiti a Dubai e quindi non hanno interesse a vederla fallire. Tuttavia la capitale del petrolio sta facendo capire che concederà il suo aiuto solo in cambio di qualcosa. Ma per sapere cosa bisognerà aspettare.
La banca centrale degli Emirati arabi uniti ha fatto sapere che vigilerà, per impedire che il disastro di Dubai si ripercuota sull'economia del paese. Ma oggi è chiusa, per saperne di più bisognerà aspettare lunedì.

Il debito di Dubai potrebbe essere maggiore di quanto annunciato
Crescono intanto i dubbi sulla reale entità del debito della Dubai World, la holding pubblica a cui fa capo la Nakheel, proprietaria del patrimonio immobiliare dell'emirato. La piccola città stato galleggia su un mare di debiti, ma non c'è un bilancio certificato e gli stessi bilanci vengono pubblicati solo saltuariamente. Ubs, che ha gestito diverse emissioni obbligazionarie per conto dell'emirato e delle sue società, fa sapere che il totale dei debiti potrebbe essere superiore alla cifra nota di 80-90 miliardi di dollari, a «causa delle potenziali passività fuori bilancio». Dubai World da sola denuncia passività per 59 miliardi di dollari. Moody's stima un debito complessivo di 80-100 miliardi di dollari, pari al 100% del Pil. Nei giorni scorsi l'agenzia di rating ha tagliato il suo giudizio su diverse società degli Emirati, tra cui anche quello della Emaar Properties che costruisce il grattacielo più alto del mondo. Per ora però ha rinunciato a rivedere i rating delle banche più esposte.

La mappa delle partecipazioni su Dubai World
In compenso Dubai World e Dubai International Capital hanno partecipazioni sparse ovunque. Ha il 3% di Eads, il 2% di Sony, il 6% di Hsbc e il 2,8% di Icivi, la principale banca indiana. La Borsa di Dubai ha il 20% del Nasdaq e il 20% della Borsa di Londra, che a sua volta controlla Borsa italiana. Dubai World è proprietaria di 49 grandi porti sparsi in tutto il pianeta e del colosso cantieristico P&O Maritime Service. Nakheel, controllata da Dubai World, gestisce uno sconfinato impero immobiliare e ha finanziato lo sviluppo di tre isole artificiali, che ora rischiano di diventare delle cattedrali nel deserto. A capo di questo enorme arcipelago economico-finanziario, c'è l'emiro Mohamed Bin Rashid al-Maktum, il cui patrimonio personale è stimato in 14 miliardi di dollari e che regna di fatto sull'emirato dal 1995. È un sovrano assoluto che la stampa occidentale fino a poco tempo chiamava con ammirazione «Shaykh Mo», o lo «sceicco Ceo», descrivendolo come un campione della globalizzazione e assicurando che la città di Dubai, metà Disneyland e metà Las Vegas, era destinata a diventare nel giro di poco tempo il polo urbano più importante del mondo. Questo gioiello della globalizzazione nel giro di pochi giorni è però crollato come un castello di carte, annunciando una moratoria, ma senza specificare quali debiti intende congelare.
28 novembre 2009
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleO...lesView=Libero
 

bischer0tt0

mi sono già rotto
m. p.

(molto probabile) :D

ps come è noto a tutti, a nessuno che abbia debiti è richiesto di rientrare di tutto all'improvviso
ma solo della rata
o della cedola del prestito obbligazionario
almeno, in genere ;)
 

SEE FU

AMO LA NANA 😁
currency vs yen.JPG


Ho notato che giovedì 26, in contemporanea al crollo c'è stato un forte rafforzamento dello yen su tutte le valute.
Mentre venerdì 27, in contemporanea con il rimbalzo c'è stato un indebolimento dello yen.

Quindi potrebbe sussistere una correlazione tra le due cose.
 

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