Il governo Monti censura l'informazione (1 Viewer)

tontolina

Forumer storico
E' nata la malainformazione. Il premio nobel Joseph Stieglitz, a Roma, ne paga le spese e ne prende tragicamente atto.
Grazie lo stesso Prof. Stiglitz, ma non ha funzionato
http://sergiodicorimodiglianji.blogspot.it...-il-premio.html

I giornali hanno pubblicato poco e nulla del confronto tra Joseph Stiglitz e Mario Monti. E quel poco riguardava solo le parole di Monti, che ha ovviamente difeso la linea di rigore e “riforme strutturali”, pur ammettendo che l’Europa fa poco per la crescita.
Per fortuna Gustavo Piga, presente all’incontro, ha riportato il pensiero dell’economista americano.
Nessuna grande economia mondiale, mai , è uscita da una crisi di questo tipo con l’austerità.
L’austerità non funziona, basta guardare ai dati: essa smonta anche i rientridei bilanci pubblici verso il pareggio.
In Europa c’è questa follia dove le istituzioni si affidano a regole di contabilità assurde. Nessuno valuterebbe un’azienda soltanto guardando solo al suo livello di debito: se quel debito viene usato per fare investimenti che fanno crescere l’azienda, è un debito benvenuto.
Purtroppo nel settore pubblico tutti parlano del debito e non di come questo viene usato. Negli Stati Uniti, vi assicuro, tanta spesa in infrastrutture, in istruzione ha avuto un rendimento maggiore del costo del debito utilizzato per finanziarla.
Potranno pontificare quanto vogliono gli esperti che bisogna avere fiducia per rilanciare la crescita, ma con l’austerità crollano sia la fiducia che la crescita.
Le riforme?
Le riforme che servono anche nel breve periodo sono quelle che migliorano la situazione dell’accesso al credito per le piccole imprese e quelle che aumentano il sostegno alle università. Le riforme sono utili, ma hanno bisogno di tempo e, nel frattempo a volte riducono la domanda nel sistema, che già manca. Il mercato del lavoro americano è certamente flessibile eppure ciò non ha impedito che si raggiungesse una disoccupazione del 10%.
In questa crisi non si creano posti di lavoro senza maggiore domanda aggregata. Bisogna fare politiche per il breve periodo. E il breve periodo può durare a lungo se si mantiene l’austerità.
I terremoti accadono. Anche gli tsunami. Non è colpa nostra se accadono. Ma perché a queste tragedie dobbiamo aggiungere dei disastri causati da noi stessi? E’ criminale questa ignoranza di quanto è avvenuto nel passato, l’economia deve essere al servizio della gente, e non viceversa.
Stiglitz nel suo intervento ha anche cercato di spiegare che il vero spreco da tagliare è la disoccupazione. Ha ribadito che si possono alzare le tasse (sui redditi alti e le rendite, altrimenti si ottengono effetti depressivi) per finanziare la spesa pubblica aggiuntiva (senza deficit!) e così ottenere crescita. Basta togliersi dalla testa di usare ogni euro a disposizione per risparmiare come vuole la signora Merkel
 

tontolina

Forumer storico
La Rai commissariata dall'Onu: che vergogna! Arriva Frank La Rue, il terrore dei dittatori sudamericani



di Sergio Di Cori Modigliani


[FONT=&quot]Ci volevano i caschi blu dell’Onu per darsi una svegliata. Anzi, per darla a Mario Monti.[/FONT]
[FONT=&quot]Ci volevano i deputati democratici e libertari del parlamento britannico per dare una svegliata all’Europa e consentire all’Onu di bussare a Palazzo Chigi.[/FONT]
[FONT=&quot]Ci voleva una mazzata legale in Gran Bretagna per far aprire gli occhi su Berlusconi.[/FONT]
[FONT=&quot]E’ una mazzata legale –perché è tutta una zuffa sulla legalità da ripristinare- che ruota intorno “alla costituzione dello Stato di Diritto e alla salvaguardia dei sovrani diritti dei cittadini che pagano le tasse rispettando il dovere e pertanto possono pretendere ed esigere che vengano rispettati i loro diritti: è la base della nostra democrazia” (deputato Tom Watson al parlamento inglese) ci voleva proprio una bella mazzata nel nome della Legge che finisce per colpire Rupert Murdoch, il supremo dittatore mediatico liberista, primo e fondamentale responsabile dello scatafascio planetario voluto dalla finanza sovra-nazionale planetaria, da lui interpretato, rappresentato, veicolato, manipolato e offerto su un piatto d’argento a noi gonzi occidentali telesionati. Perché lui ha aperto la strada verso la cinesizzazione dell’Europa. Non a caso è coniugato con la più potente donna cinese al mondo, la signora Weng, fervente comunista, fervente plurimiliardaria, fervente oligarca. [/FONT]
[FONT=&quot]Ci voleva questa mazzata legale per far capire che forse, dopo Murdoch, tocca a Berlusconi.[/FONT]
[FONT=&quot]E infatti, l’Europa si sveglia in questo 2 di maggio, e mentre tutti i titoli delle borse europee cominciano ad andare in positivo perché il tiepido quanto auspicato vento hollandiano, olandese, irlandese e portoghese, induce i mercati europei a coltivare un ritrovato ottimismo, l’Italia va in negativo (unica borsa valori in contro-tendenza) spinta al ribasso record da Mediaset e da tutte le sue consociate e quindi dalle banche coinvolte. Può farcela con i giudici italiani strozzati dai politici, può cavarsela su Ruby, su ladolcevitola e su tutto il resto, ma quando si ha contro l’Onu e l’Europa, sono dolori anche per lui. Lo saranno senz’altro. E prima della fine della giornata, Milano trascinerà al ribasso l’intera Europa.[/FONT]
[FONT=&quot]Ma veniamo ai fatti e alle notizie del giorno.[/FONT]
[FONT=&quot]Dodici ore dopo la sentenza del parlamento britannico su Rupert Murdoch è arrivata a Palazzo Chigi una nota ufficiale e pubblica firmata Frank La Rue.[/FONT]
[FONT=&quot]Chi è costui?[/FONT]
[FONT=&quot]E’ il terrore di svariati dittatori al mondo. [/FONT][FONT=&quot]E’ un mito riverito in tutta l’America Centrale perchè ha salvato il popolo guatemalteco, ecuadoriano e salvadoregno da una ignobile e sanguinosa dittatura assicurando alla giustizia i criminali e in quelle piccole nazioni, povere ma ricche di prodotti da tutti noi desiderati (banane, ananas, mango, asparagi, arachidi) lanciando -coadiuvato dall’economista Christina Rohmer e da Joseph Stieglitz- la prima grande campagna agricola nazionale (nel continente americano) di organizzazione, pianificazione e costituzione di cooperative agricole di sviluppo sociale biologiche e organiche con salario minimo garantito ai contadini, assicurazione sanitaria, e sottrazione delle risorse primarie al controllo marketing delle multinazionali.[/FONT]
[FONT=&quot]Frank La Rue è l’uomo che per conto dell’Onu, il 25 luglio del 2010 si è presentato –per la prima volta- a Roma, a Palazzo Chigi, con una formale protesta contro il governo Berlusconi “a nome della salvaguardia e dell’integrità dei diritti all’informazione dei singoli cittadini” sostenendo pubblicamente che il varo in parlamento della cosiddetta legge bavaglio redatta dall’allora ministro della giustizia Angiolino Alfano costituiva “l’inizio di una deriva di carattere autoritario, anti-democratica, che spinge l’Italia sempre di più ai margini delle nazioni democratiche”. Nessuno badò a lui, allora. L’intera truppa mediatica asservita che oggi su tutte le piazze disponibili televisive, giornalistiche cartacee, bloggeristiche e in streaming, ci spiegano ogni giorno perché Berlusconi non andava bene, allora, in quella data, non dissero neppure una parola su Frank La Rue. [/FONT][FONT=&quot]Non ne parlarono neppure. Ma il plenipotenziario dell’Onu non si fermò e insistè. [/FONT][FONT=&quot]Rimase a Roma: voleva risposte formali per iscritto dal governo. Dieci giorni dopo esplodeva la questione sulla casa di Montecarlo e fino al 15 dicembre non si parlò d’altro. L’intera nazione assorbita soltanto da quello.[/FONT]
[FONT=&quot]Frank La Rue se ne andò via e stilò un rapporto negativo sull’Italia, datato 14 settembre 2010. Talmente negativo che, se fosse stato reso pubblico, avrebbe addirittura obbligato l’Unione Europea ad intervenire formalmente contro l’Italia. [/FONT]
[FONT=&quot]Il rapporto era relativo alla libertà di stampa in Italia, alla libertà di informazione, alla modalità di gestione e organizzazione del lavoro nel mondo mediatico italiano. [/FONT][FONT=&quot]Nulla. Non accadde nulla. [/FONT][FONT=&quot]L’intero PD –schierato al completo- bofonchiò qualche sciocchezza in qualche salotto e la cosa finì lì.[/FONT]
[FONT=&quot]Frank La Rue è il fondatore di CALDH (Center for Legal Action for Human Rights) ed è un esponente di spicco nella lotta per i diritti civili nel mondo da almeno 25 anni. E’ famoso in tutto il mondo. Tranne che in Italia. Nel 2002 è stato nominato plenipotenziario dell’Onu per tutto ciò che riguarda il campo della “libertà di stampa, libertà nel mondo delle telecomunicazioni, tutela e salvaguardia dei diritti dei popoli e delle nazioni nell’accesso, produzione e diffusione delle informazioni”. Nel 2004 è stato candidato al Nobel per la pace ma ha perso per due voti. Ha condotto tutta l’inchiesta di denuncia della dittatura militare in Guatemala, Ecuador, presentata all’Onu, che ha portato all’arresto e condanna dei militari criminali. Dal 2006 si occupa dell’Europa Occidentale.[/FONT]
[FONT=&quot]E’ arrivato a Roma e ha piantato una grana “ufficiale” non indifferente a Mario Monti.[/FONT]
[FONT=&quot]Il tutto, sei ore dopo la sentenza di Londra su Rupert Murdoch.[/FONT]
[FONT=&quot]La questione posta è relativa alla nomina dei dirigenti della Rai. [/FONT][FONT=&quot]Che cosa c’entra l’Onu?[/FONT]
[FONT=&quot]C’entra, purtroppo. [/FONT][FONT=&quot]E qui veniamo alla nota dolente della nostra immagine nel mondo.[/FONT]
[FONT=&quot]La Rai è un ente pubblico: appartiene quindi al popolo italiano. Le nomine le fa il governo. In conseguenza della precedente nota datata luglio 2010 che identificava l’allora governo italiano come un governo lesivo “della libertà d’espressione e di libero accesso alle informazioni mediatiche perché tutto passa sotto lo spietato controllo dei funzionari di partito (che sono privati) aggravato dalla condizione unica al mondo per cui il capo del governo è anche il proprietario e presidente della più importante azienda di comunicazione mediatica nel paese” allora l’Onu ha fatto scrivere una lettera a Mario Monti firmata Frank la Rue “pretendendo” che le nomine della Rai vengano effettuate su basi professionali e non per malleveria politica; che venga applicato il principio della presentazione del curriculum vitae “prima” della nomina e non “dopo”. Ma soprattutto “che ci sia trasparenza e che la cittadinanza abbia la possibilità di valutare lo spessore del candidato sulla base dell’autentica competenza tecnica”.[/FONT]
[FONT=&quot]Lo so che non ci crederete. Ma la Rai –tutti i partiti d’accordo nessuno escluso- è l’unica azienda sul pianeta Terra in cui i nominati non devono presentare nessun requisito: basta che il parlamento fornisca un nome e il consiglio di presidenza approva. Il curriculum vitae e la competenza tecnica devono essere presentati “dopo”. E’ surreale.[/FONT]
[FONT=&quot]Ma è la realtà italiana.[/FONT]
[FONT=&quot]E così, visto che Bersani & co. seguitano a tacere, arriva il preside dell’Onu.[/FONT]
[FONT=&quot]Che vergogna![/FONT]
[FONT=&quot]Basterebbe questo per mettere a tacere le esternazioni inutili dei piddini che sostengono di aver identificato “l’anti-politica” in chi si oppone.[/FONT]
[FONT=&quot]La Rai è stata commissariata dall’Onu.[/FONT]
[FONT=&quot]E’ la notizia più ridicola al mondo. La più patetica e triste in assoluto.[/FONT]
[FONT=&quot]Ma è una notizia vera. [/FONT]
[FONT=&quot]In Italia diffusa soltanto da Il Fatto Quotidiano.[/FONT]
[FONT=&quot]Dobbiamo sostenere Frank La Rue e le sue argomentazioni, con forte diffusione.[/FONT]
[FONT=&quot]Dobbiamo prendere atto della squallida realtà nella quale viviamo rinunciando alla nostra consueta mitomania italiota che ci spinge a credere di essere ciò che non siamo. Ogni nazione ha i suoi guai.[/FONT]
[FONT=&quot]La Siria, poveri cristi, è costretta a chiamare i baschi blu dell’Onu per fermare la strage di innocenti civili presi a cannonate.[/FONT]
[FONT=&quot]L’Italia, incapace di avere rappresentanza politica adeguata, è costretta a farsi commissariare dall’Onu per scegliere il management di un ente pubblico.[/FONT]
[FONT=&quot]
[/FONT]
[FONT=&quot]Che cosa risponderà il ragioniere Mario Monti a queste feroci sollecitazioni?[/FONT]
[FONT=&quot]
[/FONT]
[FONT=&quot]Non era lui a sostenere che la nostra immagine nel mondo era una meraviglia?[/FONT]
[FONT=&quot]
[/FONT]
[FONT=&quot]Che a New York lo applaudivano e lo sostenevano?[/FONT]
[FONT=&quot]
[/FONT]
[FONT=&quot]Che il nostro paese aveva ricostruito la propria immagine?[/FONT]
[FONT=&quot]
[/FONT]
[FONT=&quot]Vi sembra che una nazione civile debba farsi dettare legge dall’Onu perché non è capace di avere dei governanti in grado di esercitare in maniera autorevole e pragmatica la loro funzione? Per affrontare e risolvere un problema per il quale basta una telefonata?[/FONT]
[FONT=&quot]Questa è una battaglia che riguarda tutti noi.[/FONT]
[FONT=&quot]
[/FONT]
[FONT=&quot]E ci piaccia o non ci piaccia, di tutto ciò dobbiamo ringraziare i deputati laburisti del parlamento britannico.[/FONT]
[FONT=&quot]
[/FONT]
[FONT=&quot]Il vento anti-Murdoch ha impiegato dieci ore per arrivare dal Mare del Nord al Mediterraneo.[/FONT]
[FONT=&quot]Inevitabile che andasse a spirare dalle parti di Arcore.[/FONT]
 

tontolina

Forumer storico
POLITICA

Esodati, l'ira della Fornero "Vertici Inps da rimuovere"

Scontro sulle cifre tra il ministro e l'Istituto di previdenza: "Manovra contro il governo" Ma politici e sindacati criticano la titolare del welfaredi MATTEO PUCCIARELLI

Esodati, l'ira della Fornero "Vertici Inps da rimuovere" - Repubblica.it




Insomma la FORNERO voleva che l'INPS facesse FALSE DICHIARAZIONI




ma non lo sa che è un reato


che l'INPS è pubblica e non privata e

per trasparenza deve dire la VERITà




ma dove ha studiato la Fornero?
in BURUNDI?
che qualcuno le offra un corso sul codice penale italiano ed europeo alla CEPU
 

tontolina

Forumer storico
POLITICA

Esodati, l'ira della Fornero "Vertici Inps da rimuovere"

Scontro sulle cifre tra il ministro e l'Istituto di previdenza: "Manovra contro il governo" Ma politici e sindacati criticano la titolare del welfaredi MATTEO PUCCIARELLI

Esodati, l'ira della Fornero "Vertici Inps da rimuovere" - Repubblica.it




Insomma la FORNERO voleva che l'INPS facesse FALSE DICHIARAZIONI




ma non lo sa che è un reato


che l'INPS è pubblica e non privata e

per trasparenza deve dire la VERITà




ma dove ha studiato la Fornero?
in BURUNDI?
che qualcuno le offra un corso sul codice penale italiano ed europeo alla CEPU
ha ragione DI PIETRO
bisogna sfiduciarla perchè nessuno, da ora in poi, crederà alle sue dichiarazioni come veritiere
+
ha perso totalmente di credibilità
 

tontolina

Forumer storico
ha ragione DI PIETRO
bisogna sfiduciarla perchè nessuno, da ora in poi, crederà alle sue dichiarazioni come veritiere
+
ha perso totalmente di credibilità

E questi sarebbero «tecnici»? Di cosa? (di Maurizio Blondet)

8 aprile 2012 Di Maurizio Blondet

ministri-R400.jpg

Nota di Rischio Calcolato: articolo tratto dal magazine premium EffediEffe, 50€ all’anno ben spesi.
La famosa riforma del mercato del lavoro fa ridere e piangere: è peggio di prima, quando l’articolo 18 esercitava tutta la sua forza bruta. I fancazzisti sono più o meno illicenziabili come prima; nella faccenda si torna ad inserire il giudice del lavoro – l’attore che bisognava lasciar fuori – che può decidere «il reintegro».
E d’accordo, si può trovare la scusa che la riforma è fallita perchè la ministra tecnica non è riuscita a superare la fortissima resistenza dei sindacati e delle sinistre che in Parlamento sostengono il governo tecnico con le destre.
Vabbè.
Ma che dire del pasticcio tragicomico degli «esodati»? L’orribile nome spetta a quei poveracci che si sono licenziati (o sono stati invitati all’«esodo») contando di andare in pensione con le vecchie norme – effettivamente vigenti fino al 31 dicembre 2011. Poi, la «riforma delle pensioni» li ha lasciati a metà del guado, senza salario e senza pensione. Anche per 5 anni.

E quanti sono? Sessantamila, dice il governo, che non ne sa bene il numero;

350 mila, secondo altre fonti.

Sono comunque un bel numero, vittime di una violazione fondamentale del diritto e della pura e semplice civiltà. Apparentemente, i tecnici non sapevano della loro esistenza.


L’IMU: il capolavoro dei tecnici. Hanno voluto fare insieme una patrimoniale, un atto di punizione storica contro gli italiani che mettono i soldi nel mattone – specie in seconde case – invece che in Borsa (come insegna Goldman Sachs), e magari, chissà, un incentivo allo smobilizzo di quei capitali immobili per mobilizzarli a vantaggio del dinamismo economico.
Sono riusciti:
1) A stroncare definitivamente la domanda immobiliare, già in agonia per il crollo dei mutui concessi dalle banche (-44%), tassando dieci volte più di prima valori immobiliari che sono caduti, stante la crisi, del 30%. Ed è inutile ricordare quanto l’immobiliare sia un volano trascinatore dell’economia reale per decine di settori, dall’industria dei mobili agli elettrodomestici agli attrezzi elettrici e idraulici.
2)Hanno stroncato l’agricoltura, applicando l’IMU sui fabbricati rurali vasti (perciò ipertassati) come fossero seconde case, colpite esosamente e punitivamente. Ciò che, secondo le associazioni di categoria, «rappresenta una doppia tassazione, essendo i fabbricati strumentali all’attività agricola già tassati quando vengono pagate l’IRPEFe l’ICI sui terreni». Risultato: «Effetti devastanti; l’applicazione dell’IMU potrebbe accelerare la dismissione del settore agricolo». Grazie, competentissimi tecnici.
3) Hanno praticamente sparato alla testa delle 41 mila famiglie che abitano in alloggi di cooperative a proprietà indivisa: gente che vive in case popolari, per lo più. Povera. E che ora deve pagare per l’alloggetto l’IMU punitiva come «seconda casa», anzichè come prima casa. Deve pagare il doppio circa dei normali proprietari di prima casa. Prima, con l’ICI, ognuna di queste famiglie, per 70 mq, pagava 45 euro l’anno. Adesso pagherà 665 euro: un aggravio fiscale di più del 1.350%, sulla fascia più debole dela popolazione. Da cui il fisco estrarrà 500 mila euro l’anno. La nuova IMU confezionata dai tecnici è «paradossale e iniqua», ha detto Luciano Caffini, presidente di Legacoop Abitanti, perchè non riconosce lo status di abitazione principale per questi alloggi, che vengono assegnati proprio a condizione di non possedere un altro alloggio».
I tecnici hanno dimenticato di coordinare le loro «riforme» col diritto, e anche con la logica.

Sembrano sopresi dall’esistenza di edifici agricoli che non sono «seconde case», e dall’esistenza di 41 mila famiglie che vivono in cooperative indivise. Alla Bocconi, o a Harvard, non hanno imparato nulla delle cooperative indivise, nè degli spazi che servono all’agricoltura. Hanno imparato «case histories» di Wall Street, e tutto sui CDS ed altri derivati. Hanno vissuto nell’illusione che la realtà esterna fosse lineare come le loro lezioni, e si potesse applicare l’IMU di loro invenzione in modo semplice e lineare. Come ignoravano l’esistenza dei lavoratori che hanno fatto l’esodo dal lavoro, fidando nelle leggi dello Stato, oggi «esodati» senza posto. I tecnici farfugliano: «Le aziende potrebbero riprenderseli…». Non sanno di cosa parlano.
4) Fanno pagare anche gli anziani in casa di riposo. Se hanno un appartamento, è «seconda casa» per l’IMU. Giù tasse. I poveretti dovrebbero venderli, gli appartamenti. Ma come? Nessuno compra, perchè non si fanno mutui.
5) Hanno fatto pagare l’IMU alla Chiesa, ma non alle fondazioni bancarie. Perchè sono, dicono i tecnici, «associazioni benefiche». Che gestiscono banche (scrive Sechi su Il Tempo) «possiedono quote determinanti delle grandi banche, e partecipano agli utili, di cui solo una quota viene ridistribuita in opere di bene. E possiedono un enorme patrimonio immobiliare su cui non pagheranno un euro». Al contrario della Chiesa.
Favori alle banche, sì, i tecnici le sanno fare. È la loro specialità. In questo sono competenti.

Su tutto il resto, sono bambini che scoprono solo adesso il duro, complicato mondo reale.

Sulle energie rinnovabili, se dare o no i sussidi, distinguere i furbi dai seri produttori, i tecnici non sanno che fare.
Sui pagamenti in ritardo delle pubbliche amministrazioni ai fornitori, che stanno devastando aziende e inducendo suicidi di imprenditori, non fanno nulla.
Sulla famosa «crescita», nulla di nulla; nessuna idea, solo annunci.
Per il resto solo tasse, niente tagli alla spesa pubblica.
È l’obiezione, più o meno rispettosa, che si fa al governo dei tecnici. Sempre meno rispettosa, perchè diventa sempre più chiaro che i «tecnici» non solo non hanno il coraggio di intaccare le potentissime caste dei parassiti pubblici, nè le banche nè i partiti, ma non sanno nemmeno come fare.

Tecnicamente, non sanno dove sono gli sprechi; non hanno idee precise sulle sacche di mal-amministrazione.

L’abolizione dell’articolo 18, hanno detto, «non si può applicare agli statali, perchè sono stati assunti con concorsi».
I sacri, truccati concorsi: intoccabili.
Ed anche senza concorsi: Il Fatto ha rivelato che proprio all’Agenzia delle Entrate, la Grande Moralizzatrice del popolo evasore, su 1.143 alti funzionari, 767 occupano poltrone a cui non hanno diritto, che hanno preso senza concorso.
La «legalità» che Befera impone ai contribuenti, non la impone ai suoi dirigenti: «Sono necessari per assicurare l’operatività delle strutture». La lotta anti-evasione ha la priorità su tutto, il che significa: il fine giustifica i mezzi, principio che regge anche la pirateria e la bande di rapinatori. È l’alto senso giuridico del «tecnico» Befera.
«Il numero attuale degli occupati nelle pubbliche Amministrazioni risulta essere abnormemente elevato», scrive il benemerito professor Alessandro Mela. «Secondo i dati della Ragioneria Generale dello Stato vi sarebbe unrapporto con il totale sulla forza lavoro del 13.72%. Questi rapporti contrastano visibilmente con il 9.6% della Germania oppure con il 10.7% della Slovacchia. Si tenga presente, per esempio, che 320.000 persone appartenenti ai Corpi di Polizia sono giusto il doppio del numero in ruolo analogo riscontrabile in Russia, che ha 143 milioni di abitanti».

La pubblica istruzione ha un addetto ogni 5 studenti…
«I 515.000 dipendenti delle regioni e di varie autonomie locali sono quasi tre volte più numerosi dei dipendenti in ruolo analogo nei Länder della Germania, che ha ben 81.772,000 abitanti».


Si potrebbe tagliare lì, non vi pare? Ma i tecnici non lo fanno. Più tasse, questo lo sanno fare.


Tagli agli scandalosi, ripugnanti «rimborsi elettorali» ai partiti criminali, rimborsi che superano di dieci volte le spese realmente sostenute? Che producono i Lusi e i Belsito? Tesorieri in Porsche Cayenne e ville seicentesche? E i Rutelli e i Trota? No, questo i tecnici non lo sanno fare.
Risultato finale: il debito pubblico, sotto il governo Monti, il governo tecnico messo lì per ridurre il debito, è aumentato.
Leggo da Franco Bechis: «Dal 15 novembre del 2011 al 31 marzo 2012 sono scaduti titoli di Stato di varia natura per 152.940 miliardi di euro. Monti ne ha rinnovati in quantità maggiore dello scaduto: 188.288 miliardi di euro. È grazie a quella differenza, di circa 35,3 miliardi di euro che è aumentato il debito pubblico italiano».
La spesa pubblica aumenta automaticamente, se non si intacca l’immane casta parassitaria pubblica. Si è visto con «l’ultimo governo Berlusconi (2008-2011)», quando il debito aumentava fino a superare i 6 miliardi al mese. Ma sotto il governo Monti la cifra è addirittura raddoppiata arrivando a quasi 15,5 miliardi di euro al mese. Ovviamente anche gli interessi che si pagano sul debito, sono aumentati: 5,18 miliardi in più.
Complimenti. Avevamo proprio bisogno dei «tecnici». Chissà se non erano tecnici, che casini avrebbero fatto…
Tecnici che ignorano la realtà. Tecnici che non possono sostituire, con la loro«scienza» bocconiana e la loro visione teorica della realtà, quello che manca in Italia: lo Stato amministrativo, gli alti dirigenti veramente competenti del loro settore. Ne abbiamo sono strapagati; il capo della Polizia, Manganelli, prende 4 volte più del capo dell’FBI, lo sappiamo. Sono strapagati, ma non competenti; sono una casta arrivata lì senza meriti, senza studi, senza scuole, e senza concorso. Inamovibili.
Chi ci salverà?
 

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