Il sovranismo alimentare

ma ancora con queste coglionate? hai fatto la tua solita figura da pistola e ancora insisti? Hai la palla di cristallo che sai già cosa farà il nuovo governo?
marò che rosicatori seriali :clap:
 
invece di attaccarli su Fitto, che è il vero vulnus della composizione di tutto il governo, messo in un ruolo chiave a gestire miliardate di soldi, proprio lui, stiamo a pensare alla denominazione di un ministero, che fra l'altro esprime un concetto sacrosantissimo, cioè il diritto dell'Italia, che in assoluto è il luogo del pianeta più titolato a farlo, di difendere le proprie peculiarità in fatto di cibo.

Ma volesse il cielo che davvero si attuasse sta benedetta sovranità alimentare.

Poi non riusciranno, impossibilitati da fior di demenziali trattati internazionali che ci obbligano a prenderci la merda di altri posti in luogo della nostra che è nmila volte migliore.

L'ananas, le banane...
NO!

L'olio, il grano, le arance, i pomodori, i formaggi, il vino...

Fra l'altro la gestione del cibo è un settore ultra strategico.
L'indisponibilità di mascherine avrebbe dovuto insegnare che su certe cose è meglio spendere dei soldi ed averle in casa.

Dopodichè chi vuole o deve comprare l'olio "extravergine" made in Italy a 2.90, sappia che non è extravergine e che nessuna di quelle olive ha mai visto l'Italia.
Chi compra la salsa di pomodoro, sappia che i pomodori delle salse più a buon mercato, spacciati come made in Italy, sono già stati trasformati in salsa Cina, portata poi qui via nave in condizioni che non si sa, e quella salsa in Italia è stata addizionato di acqua e poi nuovamente bollita per ri concentrarla.
Magicamente, grazie alla assurda legge con cui ci diamo martellate sui coglioni (link al post 45 di questo thread), queste sbobbe diventano made in Italy.

E se non lo sapete, sapevàtelo.

Altro che puttanate sugli ananas.

Aggiungo:

La Legge n. 166/09 ha però avuto il pregio di introdurre un nuovo marchio di origine: il “100% Made in Italy”. Ciò a vantaggio delle imprese che hanno mantenuto la produzione sul territorio italiano e non sono ricorse alla delocalizzazione.


Possono considerarsi interamente italiani soltanto i prodotti per i quali il disegno, la progettazione, la lavorazione ed il confezionamento sono avvenuti esclusivamente sul territorio italiano. Soltanto questi prodotti potranno fregiarsi di diciture quali “100% Made in Italy”, “100% Italia” “tutto italiano” o simili.


Con ciò viene introdotta una figura qualificata di marchio d’origine che si distingue dal semplice “Made in Italy”. Mentre di quest’ultimo possono fregiarsi tutti i prodotti per i quali sia avvenuta in Italia l’ultima trasformazione o lavorazione sostanziale, il “100% Made in Italy” è riservato alle produzioni interamente italiane.
 
interessante poi come sia tutelata di più la produzione di divani che la produzione del cibo.

Uno strano Paese, il nostro, davvero.
 
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