JOACKIN
joakin
sofferenti? Come se uno che vola da Roma a Los Angeles no stop dovesse per forza tornare brevemente a Chicago per consolidare.
Se però la derivata seconda cambia segno può crearsi nel mercato un certo sbandamento e la correzione, grande o piccola, può avere un senso. Di solito nei momenti d’inversione gli orsi escono correndo dalle caverne con grande rumore di pentole e proclamano alto e forte che è stato tutto un inganno, che ci siamo suggestionati l’uno con l’altro mentre le aziende lottano ancora per sopravvivere e i disoccupati aumentano ogni giorno che passa. I maiali continuano a dormire e a russare forte, ma i tori si interrogano, il rumore di pentole li innervosisce e quando controllano la leva che stanno utilizzando scoprono immancabilmente che è troppo lunga. I tori conoscono il dubbio. Hanno un buon grado di certezza sull’esito finale, ma non sanno mai quanto sarà profonda la correzione. E alleggeriscono.
A loro si uniscono i surfisti che cavalcano tutte le onde, anche le piccole. Di questo, alla fine, sono fatte le correzioni. Nei prossimi giorni si dovrà dunque scegliere, orsi esclusi, se essere tori o maiali, se prendere qualche profitto per rientrare più avanti a livelli più bassi o se tirare dritto e puntare al bersaglio grosso. Potrebbe non essere una scelta facile. Anche se gli indici di diffusione dovessero effettivamente rallentare, vedremmo comunque gli indici di sentiment (fiducia dei consumatori e delle imprese) in miglioramento.
C’è poi un altro elemento più profondo da tenere presente e anche questo rende più difficile la scelta tori-maiali. Consapevoli della derivata seconda negativa che ci accompagnerà per una parte non trascurabile del 2010, accademia e banche centrali si stanno interrogando su come rendere più espansive le politiche monetarie.
Succede infatti che nei comunicati dei
Se però la derivata seconda cambia segno può crearsi nel mercato un certo sbandamento e la correzione, grande o piccola, può avere un senso. Di solito nei momenti d’inversione gli orsi escono correndo dalle caverne con grande rumore di pentole e proclamano alto e forte che è stato tutto un inganno, che ci siamo suggestionati l’uno con l’altro mentre le aziende lottano ancora per sopravvivere e i disoccupati aumentano ogni giorno che passa. I maiali continuano a dormire e a russare forte, ma i tori si interrogano, il rumore di pentole li innervosisce e quando controllano la leva che stanno utilizzando scoprono immancabilmente che è troppo lunga. I tori conoscono il dubbio. Hanno un buon grado di certezza sull’esito finale, ma non sanno mai quanto sarà profonda la correzione. E alleggeriscono.
A loro si uniscono i surfisti che cavalcano tutte le onde, anche le piccole. Di questo, alla fine, sono fatte le correzioni. Nei prossimi giorni si dovrà dunque scegliere, orsi esclusi, se essere tori o maiali, se prendere qualche profitto per rientrare più avanti a livelli più bassi o se tirare dritto e puntare al bersaglio grosso. Potrebbe non essere una scelta facile. Anche se gli indici di diffusione dovessero effettivamente rallentare, vedremmo comunque gli indici di sentiment (fiducia dei consumatori e delle imprese) in miglioramento.
C’è poi un altro elemento più profondo da tenere presente e anche questo rende più difficile la scelta tori-maiali. Consapevoli della derivata seconda negativa che ci accompagnerà per una parte non trascurabile del 2010, accademia e banche centrali si stanno interrogando su come rendere più espansive le politiche monetarie.
Succede infatti che nei comunicati dei