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Forumer storico
IL TERRORISMO VISTO DA AL QAEDA
di GIOVANNI DE SIO CESARI
http://www.giovannidesio.it/
(noto islamista)
PREMESSA
Generalmente la rivendicazione di un attentato non viene esaminato dai mass media e viene dichiarato folle, delirante, manifestazione di fanatismo. Invece si tratta, in genere, di una esposizione logica e coerente almeno su un piano culturale islamico che va quindi valutata attentamente.
Gli Occidentali conoscono pochissimo il resto del mondo mentre il resto dl mondo conosce bene la civiltà europea allo stesso modo in cui tutti conoscono l’inglese ma i madre-lingua inglese difficilmente parlano altre lingue. Conseguentemente tendiamo a interpretare gli "altri" con le nostre categorie mentali facendo gravi errori di prospettiva. E’ davvero singolare partire dalle categorie mentali occidentali, di destra o di sinistra, non importa, per spiegare un fenomeno tutto interno al mondo islamico che ha come aspetto caratterizzante proprio il rifiuto delle categorie mentali occidentali. In questo errore di prospettiva tendiamo poi a considerare i dirigenti di al Qaeda come se fossero beduini del deserto o pastori afgani: si tratta invece di persone tutte non solo dotate di ampia cultura islamica ma che conoscono molto bene il mondo occidentale. Se il mullah Omar era in effetti un limitato "prete di campagna" bin Laden ha studiato nelle scuole migliori, le stesse frequentate dai principi sauditi, trascorreva le vacanze in Svezia e a quanto pare da giovane vestiva casual ed era appassionato di musica rock come un qualunque teen-agers americano.
Il suo vice, al Zawahri era brillante medico, nipote dell'Iman della università Al Azhar e quel tale Atta che ha guidato l'attacco alle torri gemelle aveva avuto tutte e due i nonni rettori della stessa prestigiosa università.
Intendiamo in questo lavoro con il termine di al Qaeda non solo la organizzazione propria di bin Laden ma tutti i gruppi che si ispirano al modello da esso rappresentato.
Cercheremo quindi di comprendere il mondo del terrorismo islamico esaminando attentamente alcuni documenti di rivendicazioni fatti pervenire da essi
MESSAGGIO DI BIN LADEN AGLI IRACHENI
Nel novembre del 2002 bin Laden fece pervenire alla TV satellitare Al Jazeera una cassetta, in seguito considerata autentica dagli esperti della CIA. In essa erano contenuti due distinti messaggi, uno rivolto agli Iracheni e l’altro al popolo americano. In questo ultimo bin Laden ha minacciato nuovi attentati suicidi contro i “crociati”. Nelle minacce sono compresi anche gli alleati degli Stati Uniti in Iraq, riservandosi “il diritto di rispondere nel momento e nel luogo più opportuni a tutti i paesi che partecipano a questa guerra ingiusta, in particolare la Gran Bretagna, la Spagna, l'Australia, la Polonia, il Giappone e l'Italia”
In seguito le minacce si sono concretizzate solo per la Spagna l’11 marzo 2004.
Noi esamineremo pero in questa sede solo il primo messaggio, quello rivolto agli Iracheni
Testo del Messaggio
«Chi combatte senza avere in cambio soldi è un martire. E’ questa la mia seconda lettera indirizzata ai nostri fratelli musulmani in Iraq. Oh gente di Salahuddin. Il vostro Jihad è un Jihad benedetto, specialmente quello dei fratelli palestinesi.
Gli americani si sono messi nei guai andando in Iraq, sono rimasti impantanati nello stagno del Tigri e dell’Eufrate. Bush ha pensato che l’Iraq è ricco di petrolio e ora è rimasto bloccato.
Voi state combattendo questa guerra senza porre condizioni. Questa è una crociata contro il mondo islamico.
Oh giovane popolo dell’Islam ovunque nel mondo e in special modo nello Yemen, devi puntare sul Jihad e mostrare i tuoi muscoli. Segui la retta via e non seguire il popolo che segue i miscredenti che vuole sviarti da questa missione.
Stanno giungendo delle voci in Iraq, come sono giunte prima in Palestina, in Egitto e in Giordania e nello Yemen e negli altri paesi che parlano di un sistema pacifico e democratico che cooperi con i governi rinnegati e che sia al servizio di ebrei e crociati, senza combattere sulla via di Allah.
Essi invitano l’umanità a entrare nella religione miscredente della democrazia e invitano gli iracheni ad entrare nel Consiglio governativo iracheno che opera senza seguire l’Islam; essi fanno un grande errore e sono contro Allah, l’Islam è la religione di Allah e loro sono della Jahiliya
Dico agli iracheni: è davanti a voi la vittoria contro gli americani e le forze dei crociati. Essi vietano ciò che ha permesso Allah come il Jihad. Dico a tutti coloro che aiutano gli americani che in verità essi sono dei miscredenti rinnegati, così come il partito socialista Baath e i partiti democratici curdi. Quello del Consiglio governativo è un governo scelto dall’America, come quello di Karzai o quello di Abu Mazen ed è un governo traditore. C’è bisogno in Iraq di un governo islamico che segua l’Islam.
Dico ai fratelli iracheni che sono con voi nel vostro sforzo e nel vostro Jihad: dovete prodigarvi per instaurare uno stato islamico.
I danni che hanno subito gli americani dopo la guerra sono arrivati a tre miliardi di dollari e questo costringerà per il terzo anno agli americani ad approvare un bilancio straordinario.
Oh mujahidin iracheni vi dico, per finire, che voi siete l’esercito di Allah e siete la prima linea per difendere la comunità islamica del mondo, la Nazione di Maometto».
IL NOSTRO COMMENTO
Si inizia con indicare come martire chi combatte senza danaro in cambio. La frase di per se appare poco chiara e direi anche poco felice: forse si voleva indicare i combattenti islamici in contrasto con i giovani che si arruolano nella rinascente polizia irachena che invece sono spinti dal bisogno di guadagnare. Il termine arabo tradotto con “martire “ in italiano è, come è noto, “shaid” : esso significa” testimone” (come in greco “martire”) e viene usato per indicare il combattente islamico che cade in combattimento e in questo modo dà testimonianza della sua fede
Il Jihad nel Corano ha due significati: uno di guerra agli infedeli e l’altra di sforzo personale nel cammino della fede. Nel linguaggio di al Qaeda viene usato solo nel primo significato.
La terra dell’Iraq viene qualificata come quella di “Salahuddin” (grafia italiana più comune: Salah ad-Din ), noto in Occidente con il nome latinizzato di Saladino e questa indicazione ha una valenza altamente emblematica per un musulmano iracheno. Saladino infatti, di stirpe Curda, nacque proprio a Tigritt , governò Egitto e Siria e soprattutto pose fino al regno cristiano di Gerusalemme sconfiggendo i Crociati nella battaglia di Hattin nel 1187. Viene quindi considerato l’eroe nazionale arabo nelle guerre medioevali contro i crociati: un esempio che sembra attuale, tagliato su misura ai fini di bin Laden. Certamente a nessuno occidentale verrebbe in mente di ricordare Goffredo di Buglione ma, si sa, viviamo in mondi spirituali diversi
Dopo un accenno più o meno fuggevole al petrolio viene il punto più interessante. Parla di voci (propaganda ) che parlano di governi democratici e pacifici che cooperino con i governi rinnegati: si deducono allora elementi importanti delle concezione dei fondamentalisti:
essi considerano l’idea della democrazia e della collaborazione con gli Occidentali (“crociati” nel loro linguaggio) e anche della pace (in contrapposto al Jihad che non può essere vietato) come cose contrarie all’Islam.
I governi rinnegati sono quelli che intrattengono buoni rapporti con l’Occidente, praticamente tutti i regimi arabi e mussulmani (l’unica eccezione era l’Afganistan )
fra gli asserviti all’Occidente include non solo, comprensibilmente, Garzai (presidente dell’Afganistan ) e i partiti democratici curdi che appoggiarono l’intervento americano ma anche i partiti Baath e Abu Mazen. Ora un partito bath (socialisti ) era quello di Saddam Hussein e l’altro ancora governa attualmente in Siria : non sono stati mai amici dell’Occidente e tanto meno di Israele ma piuttosto guardarono all’URSS e alla sinistra europea. Tuttavia per la mentalità fondamentalista si tratta sempre di tendenze che guardano fuori dell’Islam e quindi assolutamente inaccettabili. Per quanto riguarda Abu Mazen , presidente del consiglio palestinese, è espressione della corrente che accetta la divisione della Palestina in due stati il che appare un tradimento della causa mussulmana che non transige sulla totale distruzione di Israele.
Si parla inoltre di “Jahiliya”: letteralmente tale termine indica le tenebre che erano sulla terra prima che Dio si rivelasse a Muhammad: quindi si tratterebbe del paganesimo pre-islamico, adoratore degli idoli. Tuttavia è comune nel lessico degli estremisti indicare con questo termine tutto ciò che si allontana dall’islam mettendo dei feticci ( il danaro, la democrazia, la libertà sessuale) al posto di Dio e della Shari’ah: in effetti corrisponde a nostre espressioni come “ dio-danaro” o “ idolo del successo”
In sintesi il comunicato sostiene una guerra santa che, in effetti, se ha come primo obbiettivo gli USA in realtà è rivolta contro tutti i governi arabi e tutte le tendenze della comunità islamiche che muovano verso la democrazia e più in generale verso il mondo moderno considerato espressione diabolica e contro il quale è doveroso solo il Jihad, “la guerra sul sentiero di Allah” come recita il comunicato .
di GIOVANNI DE SIO CESARI
http://www.giovannidesio.it/
(noto islamista)
PREMESSA
Generalmente la rivendicazione di un attentato non viene esaminato dai mass media e viene dichiarato folle, delirante, manifestazione di fanatismo. Invece si tratta, in genere, di una esposizione logica e coerente almeno su un piano culturale islamico che va quindi valutata attentamente.
Gli Occidentali conoscono pochissimo il resto del mondo mentre il resto dl mondo conosce bene la civiltà europea allo stesso modo in cui tutti conoscono l’inglese ma i madre-lingua inglese difficilmente parlano altre lingue. Conseguentemente tendiamo a interpretare gli "altri" con le nostre categorie mentali facendo gravi errori di prospettiva. E’ davvero singolare partire dalle categorie mentali occidentali, di destra o di sinistra, non importa, per spiegare un fenomeno tutto interno al mondo islamico che ha come aspetto caratterizzante proprio il rifiuto delle categorie mentali occidentali. In questo errore di prospettiva tendiamo poi a considerare i dirigenti di al Qaeda come se fossero beduini del deserto o pastori afgani: si tratta invece di persone tutte non solo dotate di ampia cultura islamica ma che conoscono molto bene il mondo occidentale. Se il mullah Omar era in effetti un limitato "prete di campagna" bin Laden ha studiato nelle scuole migliori, le stesse frequentate dai principi sauditi, trascorreva le vacanze in Svezia e a quanto pare da giovane vestiva casual ed era appassionato di musica rock come un qualunque teen-agers americano.
Il suo vice, al Zawahri era brillante medico, nipote dell'Iman della università Al Azhar e quel tale Atta che ha guidato l'attacco alle torri gemelle aveva avuto tutte e due i nonni rettori della stessa prestigiosa università.
Intendiamo in questo lavoro con il termine di al Qaeda non solo la organizzazione propria di bin Laden ma tutti i gruppi che si ispirano al modello da esso rappresentato.
Cercheremo quindi di comprendere il mondo del terrorismo islamico esaminando attentamente alcuni documenti di rivendicazioni fatti pervenire da essi
MESSAGGIO DI BIN LADEN AGLI IRACHENI
Nel novembre del 2002 bin Laden fece pervenire alla TV satellitare Al Jazeera una cassetta, in seguito considerata autentica dagli esperti della CIA. In essa erano contenuti due distinti messaggi, uno rivolto agli Iracheni e l’altro al popolo americano. In questo ultimo bin Laden ha minacciato nuovi attentati suicidi contro i “crociati”. Nelle minacce sono compresi anche gli alleati degli Stati Uniti in Iraq, riservandosi “il diritto di rispondere nel momento e nel luogo più opportuni a tutti i paesi che partecipano a questa guerra ingiusta, in particolare la Gran Bretagna, la Spagna, l'Australia, la Polonia, il Giappone e l'Italia”
In seguito le minacce si sono concretizzate solo per la Spagna l’11 marzo 2004.
Noi esamineremo pero in questa sede solo il primo messaggio, quello rivolto agli Iracheni
Testo del Messaggio
«Chi combatte senza avere in cambio soldi è un martire. E’ questa la mia seconda lettera indirizzata ai nostri fratelli musulmani in Iraq. Oh gente di Salahuddin. Il vostro Jihad è un Jihad benedetto, specialmente quello dei fratelli palestinesi.
Gli americani si sono messi nei guai andando in Iraq, sono rimasti impantanati nello stagno del Tigri e dell’Eufrate. Bush ha pensato che l’Iraq è ricco di petrolio e ora è rimasto bloccato.
Voi state combattendo questa guerra senza porre condizioni. Questa è una crociata contro il mondo islamico.
Oh giovane popolo dell’Islam ovunque nel mondo e in special modo nello Yemen, devi puntare sul Jihad e mostrare i tuoi muscoli. Segui la retta via e non seguire il popolo che segue i miscredenti che vuole sviarti da questa missione.
Stanno giungendo delle voci in Iraq, come sono giunte prima in Palestina, in Egitto e in Giordania e nello Yemen e negli altri paesi che parlano di un sistema pacifico e democratico che cooperi con i governi rinnegati e che sia al servizio di ebrei e crociati, senza combattere sulla via di Allah.
Essi invitano l’umanità a entrare nella religione miscredente della democrazia e invitano gli iracheni ad entrare nel Consiglio governativo iracheno che opera senza seguire l’Islam; essi fanno un grande errore e sono contro Allah, l’Islam è la religione di Allah e loro sono della Jahiliya
Dico agli iracheni: è davanti a voi la vittoria contro gli americani e le forze dei crociati. Essi vietano ciò che ha permesso Allah come il Jihad. Dico a tutti coloro che aiutano gli americani che in verità essi sono dei miscredenti rinnegati, così come il partito socialista Baath e i partiti democratici curdi. Quello del Consiglio governativo è un governo scelto dall’America, come quello di Karzai o quello di Abu Mazen ed è un governo traditore. C’è bisogno in Iraq di un governo islamico che segua l’Islam.
Dico ai fratelli iracheni che sono con voi nel vostro sforzo e nel vostro Jihad: dovete prodigarvi per instaurare uno stato islamico.
I danni che hanno subito gli americani dopo la guerra sono arrivati a tre miliardi di dollari e questo costringerà per il terzo anno agli americani ad approvare un bilancio straordinario.
Oh mujahidin iracheni vi dico, per finire, che voi siete l’esercito di Allah e siete la prima linea per difendere la comunità islamica del mondo, la Nazione di Maometto».
IL NOSTRO COMMENTO
Si inizia con indicare come martire chi combatte senza danaro in cambio. La frase di per se appare poco chiara e direi anche poco felice: forse si voleva indicare i combattenti islamici in contrasto con i giovani che si arruolano nella rinascente polizia irachena che invece sono spinti dal bisogno di guadagnare. Il termine arabo tradotto con “martire “ in italiano è, come è noto, “shaid” : esso significa” testimone” (come in greco “martire”) e viene usato per indicare il combattente islamico che cade in combattimento e in questo modo dà testimonianza della sua fede
Il Jihad nel Corano ha due significati: uno di guerra agli infedeli e l’altra di sforzo personale nel cammino della fede. Nel linguaggio di al Qaeda viene usato solo nel primo significato.
La terra dell’Iraq viene qualificata come quella di “Salahuddin” (grafia italiana più comune: Salah ad-Din ), noto in Occidente con il nome latinizzato di Saladino e questa indicazione ha una valenza altamente emblematica per un musulmano iracheno. Saladino infatti, di stirpe Curda, nacque proprio a Tigritt , governò Egitto e Siria e soprattutto pose fino al regno cristiano di Gerusalemme sconfiggendo i Crociati nella battaglia di Hattin nel 1187. Viene quindi considerato l’eroe nazionale arabo nelle guerre medioevali contro i crociati: un esempio che sembra attuale, tagliato su misura ai fini di bin Laden. Certamente a nessuno occidentale verrebbe in mente di ricordare Goffredo di Buglione ma, si sa, viviamo in mondi spirituali diversi
Dopo un accenno più o meno fuggevole al petrolio viene il punto più interessante. Parla di voci (propaganda ) che parlano di governi democratici e pacifici che cooperino con i governi rinnegati: si deducono allora elementi importanti delle concezione dei fondamentalisti:
essi considerano l’idea della democrazia e della collaborazione con gli Occidentali (“crociati” nel loro linguaggio) e anche della pace (in contrapposto al Jihad che non può essere vietato) come cose contrarie all’Islam.
I governi rinnegati sono quelli che intrattengono buoni rapporti con l’Occidente, praticamente tutti i regimi arabi e mussulmani (l’unica eccezione era l’Afganistan )
fra gli asserviti all’Occidente include non solo, comprensibilmente, Garzai (presidente dell’Afganistan ) e i partiti democratici curdi che appoggiarono l’intervento americano ma anche i partiti Baath e Abu Mazen. Ora un partito bath (socialisti ) era quello di Saddam Hussein e l’altro ancora governa attualmente in Siria : non sono stati mai amici dell’Occidente e tanto meno di Israele ma piuttosto guardarono all’URSS e alla sinistra europea. Tuttavia per la mentalità fondamentalista si tratta sempre di tendenze che guardano fuori dell’Islam e quindi assolutamente inaccettabili. Per quanto riguarda Abu Mazen , presidente del consiglio palestinese, è espressione della corrente che accetta la divisione della Palestina in due stati il che appare un tradimento della causa mussulmana che non transige sulla totale distruzione di Israele.
Si parla inoltre di “Jahiliya”: letteralmente tale termine indica le tenebre che erano sulla terra prima che Dio si rivelasse a Muhammad: quindi si tratterebbe del paganesimo pre-islamico, adoratore degli idoli. Tuttavia è comune nel lessico degli estremisti indicare con questo termine tutto ciò che si allontana dall’islam mettendo dei feticci ( il danaro, la democrazia, la libertà sessuale) al posto di Dio e della Shari’ah: in effetti corrisponde a nostre espressioni come “ dio-danaro” o “ idolo del successo”
In sintesi il comunicato sostiene una guerra santa che, in effetti, se ha come primo obbiettivo gli USA in realtà è rivolta contro tutti i governi arabi e tutte le tendenze della comunità islamiche che muovano verso la democrazia e più in generale verso il mondo moderno considerato espressione diabolica e contro il quale è doveroso solo il Jihad, “la guerra sul sentiero di Allah” come recita il comunicato .