Azioni Italia il vento di cambiamento in italia e la green economy (2 lettori)

14/10/ 2011



2008=Il Fondo F2I entro a 0.92 eur ( attuali sarebbero 9,2 eur) e l’ unica società al Mondo che non si adegua al prezzo è ALERION. Quel giorno manine bastarde la portarono da + 17% a chiudere a + 3%,ma tenendosi ben lontani dal 9,2 euro.

Ma che ha la lebbra? O piuttosto come pensiamo da anni c’è qualcuno che in modo contro l’interesse dei piccoli azionisti la manovra a dovere?

Ieri, Kersel , si è adeguata all’entrata di Fondi… con un + 35%. Prezzo entrata 1.85 euro.. chiusura Kerself 1.90 euro….


Garofano in assemblea 2011 disse che qualche Fondi si era avvicinato ad Alerion offrendo 1,10 euro ( oggi 11,00 euro) ed era poco…

Bene basterebbe l’entrata di un Fondo a 15 euro per far si che il prezzo si adegui.

Ci sarebbe valorizzazione anche per MPS e ALLIANZ e molti Soci forti a cui non dispiacerebbe cio.

O bisogna sempre far felici gli shortisti come i tempi di Montedison?

2011Kerself: ok accordo con Zongyi per aumento da 20 mln


MILANO (MF-DJ)--Kerself ha firmato un accordo con Jangsu Zongyi Group, societa' a capo del del gruppo Zongyi, per la sottoscrizione di un aumento di capitale da 20 mln euro allo stesso prezzo per azione offerto anche ad Avelar Energy pari a 1,85 euro.
 
mario monti da buon europeista di sicuro punterebbe per uno sviluppo delle rinnovabili in italia, ai sensi degli impegni con UE.
Il ministro ROMANI HA STABILITO CHE IMPORTIAMO ENERGIA PULITA DALLA SERBIA..pensate..a 155 euro a mwh per aiutare la serbia...( qui abbiamo un potenziale di oltre 4000 mw da installare) Mentre in Italia il ruolo delle rinnovabili nella crescita e nello sviluppo dell’economia è dimostrato: le rinnovabili hanno dimostrato negli ultimi anni di essere un’enorme opportunità di occupazione, rappresentano un settore in contro tendenza rispetto alla congiuntura negativa, un settore che ha contribuito per circa l’1% al pil e alla crescita per il 40%".
Occorra "una pianificazione della strategia ma anche una stabilità normativa,cioè in modo chiaro e definito" e affidarsi alle Direttive dell UNIONE EUROPEA disattesa dal governo berlusconi
 
proposta semi seria..message in a bottle..

Bisognerebbe vedere se è compatibile con le attuali norme italiane ed europee in tema di mercati e Concorrenza.

Potrebbe anche esser adottato in tutta Europa.

Questa idea è mia e forse non sarà attuata mai o forse tra molto tempo, o forse qualcuno la ruberà e la rielaborerà.

Cio’ che importa è la soluzione al problema ,non il Problema.

Lo scopo : La mia proposta è quella di incentivare le aziende quotate a capitalizzarsi,attraverso aumenti di capitale a pagamento che in parte ( ad esempio un 20%)sian o con la dicitura di:utilizzo della liquidità da immobilizzare ripeto in parte (20% ad esempio) in titoli di stato,aumentando il patrimonio e fortificandosi e per la restante aprte ( 80%) per affrontare PIANI DI INVESTIMENTO E CRESCITA.
Premessa:

MTA è il Mercato Telematico Azionario all’interno del quale si negoziano azioni, obbligazioni convertibili, diritti di opzione e warrant.
MTA si rivolge alle imprese di media e grande capitalizzazione offrendo loro un mercato allineato ai migliori standard internazionali, in grado di supportare le esigenze di raccolta di capitali domestici e internazionali provenienti da investitori istituzionali, professionali e dal pubblico risparmio ed in grado di garantire un’elevata liquidità dei titoli.
All'interno del MTA è presente MTA International, il segmento di Borsa Italiana dedicato ad azioni di emittenti di diritto estero già negoziate in altri mercati regolamentati comunitari.
Questo segmento permette di negoziare su MTA alcuni dei titoli più liquidi dell’area euro

Dato:
Al 31 marzo 2010, le società quotate su MTA sono 270, per una capitalizzazione complessiva pari a 458 miliardi di euro.
Fonte : http://www.borsaitaliana.it/azioni/mercati/mta/mta-mercato-telematico-azionario.htm
La capitalizzazione è il valore di borsa moltiplicato il numero di azioni in circolazione.
Il capitale sociale puo’ essere anche superiore al valore di Borsa e rappresenta il valore nominale (facciale) delle azioni. Il capitale sociale cosa è: Il capitale sociale rappresenta il valore delle somme e dei beni conferiti dai soci, a titolo di capitale di rischio, Il capitale sociale è una delle voci della sezione del passivo dello stato patrimoniale del bilancio e rappresenta un "debito" dell'impresa nei confronti dei propri soci.

Quel valore 458 miliardi di euro rappresenta ¼ del debito pubblico italiano.
La mia proposta è quella di incentivare le aziende quotate a capitalizzarsi,attraverso aumenti di capitale a pagamento con la dicitura di:utilizzo della liquidità da immobilizzare in titoli di stato.

Spiegazione:
Quindi la società quotata decide di raccogliere somme dal mercato attraverso un aumento del capitale sociale con emissione di nuove azioni, per esempio 10.000.000 di euro, al valore medio degli ultimi 6 mesi di Borsa. Al momento del lancio dell aumento di capitale dichiara che i soldi incassati saranno per il x% immediatamente tramutati in titoli del debito pubblico italiano di emissione nell’anno stesso e saranno tenuti fino a scadenza.
Quindi se l’aumento di capitale va in porto,la società gia prenota x di titoli dello stato italiano. Lo stato potrà cosi sapere in anticipo quanta parte del debito pubblico di scandenza nell’ anno verrà certamente sottoscritto.

Facendo in tal modo:
a) I risparmiatori si avvicineranno al mercato azionario, e preferiranno sono le aziende migliori e con migliori conti;
b) Le società quotate si rafforzeranno e beneficeranno di un tasso di remunerazione certo e non potranno distrarre detti fondi perché capitale sociale.NON SARA' PER ESSE UN OBBLIGO MA UN OPPORTUNITA'-FACOLTA' QUINDI
c) Lo Stato potrebbe stabilire che l’aumento di capitale cosi effettuato darà un beneficio fiscale in termini per esempio di Robin tax dimezzata o comunque minore rispetto a quella attuale ,nel caso dovesse applicarsi.
d) Agli aumenti di capitale potrebbero avvicinarsi anche investitori esteri .ripeto solo in parte destinati a titoli.
Quindi se l’anno 2012 prevede 270 miliardi di titoli dello stato italiano in scadenza e da rinnovare, si potrebbe,verificando con la UE la possibilità di farlo, di concerto con BCE (e BANCA D’ITALIA CONSOB), AUTORITY PER LA CONCORRENZA ED IL MERCATO, emanare una norma ad hoc.

Sintesi + effetti:
Il meccanismo è:
lancio di aumenti di capitale a pagamento,con diritto di opzione,fino ad un massimo di legge prefissato, con contemporanea dichiarazione di voler acquistare titoli di stato italiano di emissione nell’anno e da tenere in un fondo indisponibile fino alla scadenza ed alla vita dell’azienda e quindi impegnandosi a rinnovarli stesso modo se scadono.
Benefici per le aziende: + capitale per investimenti – robin tax +proventi da cedole
Benefici per lo Stato: la certezza di quanto debito pubblico scadente sarà rinnovato e quindi effetto di abbassamento dello spread e maggiore tranquillità
Benefici per gli azionisti:avvicinamento al mercato di fondi spesso improduttivi e o destinati a immobili, intervento di fondi pensione, fondi di venture capital, fondi anche straneire in aziende italiane.
 
falck renewables

Parliamo di falck renewables...

Falck, la preferita tra le rinnovabili quotate
un report mette le ali al titolo a Piazza Affari
La società, erede della grande dinastia degli imprenditori dell'acciaio, ha guadagnato oltre il 25 per cento in una settimana. A spingere le vendite anche un report in arrivo dagli Stati Uniti a firma di uno degli hedge fund specializzati in energie verdi

MILANO - La Borsa ci ha abituato a considerare le società del settore delle energie rinnovabili come titolo speculativi. Accade ogni volta che un governo decide di cambiare la politica degli incentivi, per esempio. Oppure, quando ci sono novità in campo tecnologico. Per non dire del boom sui listini nei giorni immediatamente successivi all'incidente nucleare in Giappone.

Non deve sorprendere allora, quanto successo a Piazza Affari al titolo Falck Renewebles, la società che guida il plotone di aziende attive nelle rinnovabili e quotate a Palazzo Mazzanotte (considerando a parte il colosso Enel Green Power). La società guidata da Piero Manzoni ha guadagnato il 25% nelle cinque sedute della settimana che si è appena conclusa, con balzi tra il 3 e il 9% al giorno.

Ma quale notizia ha promosso acquisti così corposi? Secono il report firmato dagli analisti di un hedge fund americano specializzato nel settore delle rinnovabili, Falck sarebbe la più grande opportunità di acquisto in Italia per il comparto ma anche la più rischiosa. A convincere l'hedge fund sono le grandi opportunità di crescita nei prossimi anni, ma allo stesso tempo mette in evedenza i rischi legati alla situazione finanziaria che a suo dire non sarebbero eccessivamente solidi per un business che ha bisogno di molto e continui investimenti.

Pochi giorni fa, in effetti il cda di Falck Rrenewables ha preso atto dell'incremento nel 2011 della capacità installata da 498 a 684 mw (+3,7% rispetto al 2010) e che l'ultimo trimestre dell'anno è stato caratterizzato da fattori di produzione superiori alle attese. La società presieduta da Federico Falck ha recentemente aperto un ufficio in Polonia, che si va ad aggiungere alle sedi estere di Gran Bretagna e Francia, dove sta sviluppando oltre 90 megawatt eolici dislocati in diverse zone del territorio, in collaborazione con alcuni importanti sviluppatori locali.
 
bisogna avere paura di questo debito o no? Ma nooo
IL P.Financing..Il Project si ripaga dagli incassi di energia venduta, e nessuna banca te lo concede se non e' sicura che il Business ripaghi apieno il debito.
P.S. Se il debito di Falck Mediamente costa fra il 5 e il 6%, e con la vendita di energia prodotta dall'Eolico si ha un'Ebitda' che e' circa il 50% dei Ricavi.
 
c'e' comunque un rialzo generalizzato

anche kerself e ergycapital vanno su alla grande

solo enel green power e alerion ,sono le 2 ancora al palo..


Falck Renewables..ha dei gap aperti..
 
cosa fecero sil book prima di vederla da 0.89 a 1.00 euro. in 2 gg??
I 2 ordini da 100.000 in vendita che hanno messo da stamattina, servivano da tappo, per non far salire e per convincere qualcuno a vendere.
Ora Pero', li hanno Tolti.
Furbacchioni...................
hanno appena tappatocon + di 100mila pz a 0,912....ma metà le hanno già pappate.....


perche sale falck?

FOCUS su Greentech Energy System
di a cura dell'Ufficio Studi
Abbiamo incontrato il top management della società. Greentech Energy System ha le idee chiare sul proprio futuro, nel breve termine la crescita è destinata a continuare ma...
Abbiamo incontrato il top management di GreenTech Energy System [G3E.CO], utility danese di modeste dimensioni focalizzata sulle energie rinnovabili.

Quotata nell’ottobre del 2007 (a un prezzo di 95 corone) a dispetto al listino di Borsa e del nome è italianissima. Il pacchetto di controllo è infatti nelle mani di GWM Renewables Energy II società che tra maggio e settembre 2011 ha raccolto, prima attraverso una fusione e poi un’opa amichevole (a un prezzo di 18,85 corone), il 71,49% del capitale.

GWM Renewables Energy fa riferimento a un pool di investitori quali: il money manager Sigeri Diaz Pallavicini e la società farmaceutica Rotthafharm (famiglia Rovati) che possiedono il 70,63%, Intesa Sanpaolo con il 12,5% e Pirelli Solar Utility con il 16,87%.

GreenTech Energy System è un green power generator puro con una capacità installata lorda a fine 2011 di 290 Megawatt (229 al netto delle quote di terzi). Il portafoglio impianti in esercizio è diversificato sia sul piano tecnologico (86% eolico, 14% fotovoltaico),che geografico: 62% Italia, 17% Germania, 10% Danimarca, 10% Spagna, 1% Polonia. La società dichiara inoltre una pipeline di 770 Megawatt: 90 in costruzione e 681 autorizzati o in fase di sviluppo.

L’anno appena concluso ha mostrato una crescita significativa: +31% la potenza installata lorda; +67% la produzione elettrica (pari a 302GWh e con un load factor del 21%). Sul piano dei risultati il 2011 si è chiuso con un fatturato di 46,8 mln eu (su cui gli incentivi pesano ancora per il 60% e pari a un valore medio di 131 eu/MWh), un Ebitda di 19 mln eu (con un’incidenza sul fatturato del 40,6%) e una perdita netta dopo le minorities di 19,2 mln eu ma in miglioramento rispetto al rosso di 54,6 mln eu del 2010. La posizione finanziaria netta alla fine dello scorso esercizio era negativa per 182,9 mln eu, a fronte di un patrimonio netto di 238,2 mln eu.
Il 2012 sarà un altro anno importante per il gruppo. Il management ha in programma la realizzazione di ulteriori 90 megawatt di potenza lorda (dei quali 62 in Polonia), +31% YoY, che porteranno la produzione a 460-470GWh, il fatturato a 62-67 mln eu (+27%), l’Ebitda a 35-38 mln eu (+75%) e l’indebitamento finanziario netto a 235-240 mln eu (pari a 7x l’Ebitda).

Dal punto di vista strategico il management punta a fare di GreenTech Energy System il più importante mid cap player della green power generation con un obiettivo entro il 2014 di 1.0 Gigawatt di potenza installata. Un’operazione che passerà sia attraverso le linee interne che esterne. Possibile infatti che nel corso dei prossimi mesi sia portata a termine un’operazione di integrazione con un altro operatore quotato/non quotato che porti in dote capacità produttiva sufficiente ad avvicinare l’obiettivo di potenza installata di lungo termine. Raggiunta la taglia “obiettivo” il management sia spetta che sarà più facile reperire le risorse finanziarie (di debito e di rischio) necessarie per esercitare le opzioni di crescita, tecnologiche e geografiche, che si presenteranno sul mercato dopo il 2014 ovvero al raggiungimento della grid parity.

GreenTech Energy System ha le idee abbastanza chiare sul suo futuro ma la strada da fare è ancora lunga e irta di ostacoli. La concorrenza è inoltre abbastanza agguerrita, a cominciare dall’Italia. Il nostro Paese ospita infatti il principale operatore incumbent del settore ovvero Enel Green Power (EGP) e almeno 2/3 società quotate con ambizioni di occupare una posizione di leadership tra i mid cap player:

Falck Renewables, Alerion e Kinexia.

Il gruppo appartenente alla famiglia Falck appare in vantaggio rispetto a GreenTech Energy System con una potenza installata lorda a fine 2011 di 684MWp e una pipeline di progetti in costruzione e autorizzati di circa 200MWp da realizzare nel corso dei prossimi 2/3 anni. Le vendite di fine 2011 dovrebbero attestarsi a 249 mln eu, l’Ebitda a 130 mln eu, l’utile netto oltre 18 mln eu e l’indebitamento a 780 mln eu (6x l’Ebitda). Un gap che si presenta anche sul piano valutativo. Ai prezzi attuali Falck Renewables tratta 7 volte l’Ebitda e 10 volte l’utile 2012. La società Danese invece tratta, sui valori di Piano, 13 volte l’Ebitda mentre l’esercizio dovrebbe chiudersi ancora una volta in perdita.

Il premio resta anche rispetto alle società comparabili, ed è più evidente restringendo il campo alle sole società quotate in Italia (si veda la tabella sottostante).




In conclusione mettiamo in evidenza come tra i punti di forza di GreenTech vi siano: una buona diversificazione e redditività del portafoglio esistente; la sostenibilità della pipeline di breve termine grazie alle partnership sul piano dell’investimento e lo sviluppo con EDF EN e Polska Grupa Energetyczna e alla generazione di cassa che si dovrebbe attestare sui 30-35 mln eu.

Tra i punti di debolezza segnaliamo: la bassa visibilità sullo sviluppo della pipeline di lungo termine sui cui pesa anche il rischio di change in law crescente in tutta Europa con l’approssimarsi della grid parity, l’assenza di un appeal speculativo considerato che la società non è scalabile e strategicamente si pone più come predatore che preda in un’ottica di consolidamento; le elevate valutazioni rispetto alle società comparabili.

Ma proprio questa mattina la stampa finanziaria rumoreggia che Rotthafarm sarebbe nel mirino del colosso statunitense Mylan (10 mld di dollari di capitalizzazione). Valore dell'operazione 2 miliardi di euro. In caso di una uscita di scena della famiglia Rovati dal farmaceutico e un suo maggiore impegno finanziario in Greentech allora la storia cambierebbe...
 
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Falck, la preferita tra le rinnovabili quotate
un report mette le ali al titolo a Piazza Affari
La società, erede della grande dinastia degli imprenditori dell'acciaio, ha guadagnato oltre il 25 per cento in una settimana. A spingere le vendite anche un report in arrivo dagli Stati Uniti a firma di uno degli hedge fund specializzati in energie verdi

MILANO - La Borsa ci ha abituato a considerare le società del settore delle energie rinnovabili come titolo speculativi. Accade ogni volta che un governo decide di cambiare la politica degli incentivi, per esempio. Oppure, quando ci sono novità in campo tecnologico. Per non dire del boom sui listini nei giorni immediatamente successivi all'incidente nucleare in Giappone.

Non deve sorprendere allora, quanto successo a Piazza Affari al titolo Falck Renewebles, la società che guida il plotone di aziende attive nelle rinnovabili e quotate a Palazzo Mazzanotte (considerando a parte il colosso Enel Green Power). La società guidata da Piero Manzoni ha guadagnato il 25% nelle cinque sedute della settimana che si è appena conclusa, con balzi tra il 3 e il 9% al giorno.

Ma quale notizia ha promosso acquisti così corposi? Secono il report firmato dagli analisti di un hedge fund americano specializzato nel settore delle rinnovabili, Falck sarebbe la più grande opportunità di acquisto in Italia per il comparto ma anche la più rischiosa. A convincere l'hedge fund sono le grandi opportunità di crescita nei prossimi anni, ma allo stesso tempo mette in evedenza i rischi legati alla situazione finanziaria che a suo dire non sarebbero eccessivamente solidi per un business che ha bisogno di molto e continui investimenti.

Pochi giorni fa, in effetti il cda di Falck Rrenewables ha preso atto dell'incremento nel 2011 della capacità installata da 498 a 684 mw (+3,7% rispetto al 2010) e che l'ultimo trimestre dell'anno è stato caratterizzato da fattori di produzione superiori alle attese. La società presieduta da Federico Falck ha recentemente aperto un ufficio in Polonia, che si va ad aggiungere alle sedi estere di Gran Bretagna e Francia, dove sta sviluppando oltre 90 megawatt eolici dislocati in diverse zone del territorio, in collaborazione con alcuni importanti sviluppatori locali.

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