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Bernanke, Trichet, Bernanke, sembra un balletto in cui sul palcoscenico si alternano di volta in volta i due protagonisti con il pubblico che ogni volta ne esce con sensazioni differenti.
In un giorno mesto per noi Italiani, vista la pessima figura della nostra squadra di calcio agli Europei di calcio (a noi non portano fortuna i tornei organizzati da due paesi, basti ricordare il mondiale coreano giapponese) nell'esordio contro l'Olanda, l'Euro ha ritracciato in modo importante dai massimi di ieri mattina a 1.5820 fino al minimo di questa notte in area 1.5563.
Bernanke ha parlato ancora dell'inflazione ieri in serata sostenendo che il caro prezzi sta diventando un problema serio per l'amministrazione americana che ha deciso di resistere ad oltranza ad una erosione del potere di acquisto dato dall'aumento dei prezzi stessi.
Inoltre il commento del presidente della Fed è arrivato a seguito di una serie di interventi verbali a sostegno del dollaro, tra cui quello di Paulson, segretario al tesoro e vero responsabile dei destini della divisa, il quale ha affermato che l'opzione intervento è e rimane valida e non può essere esclusa a priori.
A questo punto quindi , al di là delle preoccupazioni relative alla mancanza di accordo e collaborazione tra le banche centrali e l'aumento della volatilità di breve, possiamo dire che le parole di Trichet e Bernanke hanno avuto effetti contrari e mentre con Trichet si è assistito ad un aumento dell'avversione al rischio ed un rialzo del prezzo del petrolio per correlazione con il rialzo dell'EurUsd, con Bernanke si ha esattamente l'effetto contrario ovvero un ribasso del prezzo del petrolio, e un rialzo del dollaro.
Solo quanto detto ora dovrebbe bastare a far giungere ad un accordo i banchieri centrali, ovvero la necessità, se si vuole ridurre il problema inflazione, di rivalutare il dollaro per far correggere il petrolio.
L'oro nero infatti ieri è sceso da 138.00 a 134.00 (centesimo più centesimo meno) e siamo dell'idea che se il biglietto verde dovesse recuperare in modo sostanziale, anche il prezzo del barile ne risentirebbe.
Quindi per ora gli economisti si concentrano su un quasi certo rialzo dei tassi nel vecchio continente ed un commento finalmente hawkish da parte della Fed dopo mesi di ribassi dei tassi.
Lo Yen resta debolissimo e i commenti dei rappresentanti di politica monetaria si concentrano sulla debolezza della crescita con i carry trades che continuano a salire senza soluzione di continuità.