In Germania è scoppiata la guerra civile.

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Quando i dati non sono manipolati, si invita a ignorarli.
Tutto ovviamente in maniera inaspettata, come dice il Financial Times, chi l’avrebbe mai detto che l’economia europea è in recessione, non c’erano segnali.
 

In Germania finisce la lunga era Merkel con la caduta di un altro muro​

Era Merkel cancellata definitivamente con la stretta sull'immigrazione passata al Bundestag grazie ai voti decisivi dell'AfD.
diGiuseppe Timpone
In Germania finisce la lunga era Merkel con la caduta di un altro muro
Friedrich Merz nega che quelle di ieri siano prove tecniche per la nascita di un governo “nero-blu”. Ma quando mancano poco più di tre settimane alle elezioni federali, quanto accaduto ha del clamoroso. In Germania c’è da tempo un allarme sicurezza generato dall’immigrazione fuori controllo che risale all’era Merkel. La cancelliera nel 2015 aprì le frontiere tedesche indiscriminatamente e in un solo anno arrivarono circa un milione di profughi. Quel passo segnò lo spostamento a sinistra di Mutti, che non a caso rubò molti voti ai socialdemocratici, perdendone alla sua destra, dove cresceva il neonato partito ultra-conservatore AfD (Alternativa per la Germania).

Cade muro anti-AfD​

Ieri, il candidato della CDU/CSU e molto probabile futuro cancelliere ha deciso di rompere definitivamente con l’era Merkel.

Ha presentato al Bundestag una proposta di legge per imporre una stretta sui richiedenti asilo. E’ passata clamorosamente con 348 voti a favore e 345 contro. Decisivi i voti dell’AfD, un partito contro cui tutti gli altri hanno sinora mantenuto un “cordone sanitario”. E’ tacciato di simpatie naziste, sebbene i diretti interessati neghino. La loro leader e candidata alla cancelleria, Alice Weidel, è un ex banchiere di Goldman Sachs, lesbica dichiarata, sposata con una svizzera di origini cingalesi e con cui ha due figli adottivi. Non esattamente il ritratto dell’hitlerismo.

Di fatto è caduto un muro. Da qui a sostenere che ci sarà un governo tra conservatori e AfD ne corre. Ma il pragmatismo di Merz non è passato inosservato e ha attirato le critiche proprio dell’ex cancelliera, che ha definito l’operazione un errore.
Essa può rivelarsi rischiosa dal punto di vista di Merz, qualora agli elettori arrivasse il segnale che il voto a Weidel sia utile per cambiare le cose. Può trasformarsi in una vittoria, se riuscirà a recuperare i tanti voti persi a destra. Perché l’era Merkel ha lasciato l’Unione cristiano-democratica in una grave crisi di consensi. Quasi certamente vincerà le elezioni di febbraio, ma con appena il 30% dei consensi e con il fiato sul collo dell’AfD sopra il 20%, stando ai sondaggi. E questo partito è stato benedetto ufficialmente da Elon Musk, che lo ha definito “l’unico in grado di salvare la Germania”.

Pesante eredità dell’era Merkel​

Al voto di ieri hanno contribuito anche i liberali della FDP, i quali per i sondaggi potrebbero restare sotto la soglia del 5% necessaria per entrare al Bundestag. Hanno fatto parte del governo guidato da Olaf Scholz fino a novembre, quando il loro leader e fino ad allora ministro delle Finanze, Christian Lindner, se n’è tirato fuori, vista elevatissima impopolarità di quella compagine.

L’era Merkel è un’eredità pesante per la Germania da diversi punti di vista. Sul piano economico ha lasciato una Germania in balia dell’energia russa a buon mercato, ponendo fine alla produzione di nucleare in patria. Quest’ultima scelta sarà rivista da Merz, che propone il
 
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Quando i dati non sono manipolati, si invita a ignorarli.
Tutto ovviamente in maniera inaspettata, come dice il Financial Times, chi l’avrebbe mai detto che l’economia europea è in recessione, non c’erano segnali.

Il Pil in Germania rischia di contrarsi anche quest’anno​

Il Pil in Germania rischia di contrarsi anche nel 2025. Le pessime previsioni econimiche arrivano alla vigilia delle elezioni federali.
diGiuseppe Timpone

 

Nuova Crisi nel Settore Industriale Tedesco: Claas taglia seccamente l’attività​


Anche il colosso tedesco delle macchine agricole Claas, con fatturato multimiliardario, deve mettere a orario ridotto diversi reparti perché colpito dalla crisi che percorre la Germania


 

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Anche il colosso tedesco delle macchine agricole Claas, con fatturato multimiliardario, deve mettere a orario ridotto diversi reparti perché colpito dalla crisi che percorre la Germania


Ma non darmi queste notizie cosi', a freddo.

Sono 38 anni che lavoro ininterrottamente, anche durante il covid, mai cassa integrazione, mai crisi, mai un cavolo di niente!!!

Basta! Sono stufo, mandatemi in cassa integrazione, voglio gli ammortizzatori sociali...fate qualcosa
 
Ma non darmi queste notizie cosi', a freddo.

Sono 38 anni che lavoro ininterrottamente, anche durante il covid, mai cassa integrazione, mai crisi, mai un cavolo di niente!!!

Basta! Sono stufo, mandatemi in cassa integrazione, voglio gli ammortizzatori sociali...fate qualcosa
Ma non eri a casa senza stipendio e guadagnavi tardando durante il covid?
 

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