Incisioni antiche e moderne: Galleria di immagini

Joseph ISRAELS (1824-1911) fu uno dei principali pittori della Scuola dell'Aia, assieme ad Anton Mauve (cognato di Van Gogh), Jacob Maris e altri.
Di una generazione precedente a quella di Vincent, quest'ultimo naturalmente lo stimava molto, e all'Aia dove ebbe contatti con alcuni degli esponenti di quella scuola, in particolare Breitner, dipinse molti soggetti analoghi. Se il soggetto sono persone al lavoro o mentre svolgono comunque le loro attività quotidiane credo che Vincent non abbia rivali.
L'acquaforte di Israels (Donna che rammenda una rete) è degli anni '70-'80 dell'Ottocento, il disegno e l'acquerello di Vincent che propongo in parallelo sono datati il primo 1885 e il secondo 1881.

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Max LIEBERMANN (1847-1935) era un artista tedesco di una certa fama. Negli anni '80 dell'Ottocento era solito recarsi in Olanda, dove ritrasse numerose volte i tessitori del Brabante. Anche qui è d'obbligo, dunque, il paragone con Van Gogh.
All'acquaforte di Liebermann del 1883 (derivata da un suo lavoro su tela del 1882) accosto una delle tante tele che Vincent dipinse a Neunen nel 1884.

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Telemaco SIGNORINI (Firenze 1935-1901) fu, assieme a Fattori e a Lega, uno dei principali esponenti dei Macchiaioli.
Questa acquaforte su zinco dal formato inconsueto è del 1886 circa ed è una scena di mercato nella Firenze di fine Ottocento:
"Via degli Speziali in estate", 365 x 157 mm (inciso), 656 x 476 (foglio)
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Dopo Signorini passiamo a Giovanni FATTORI, del quale avevo già postato un'acquaforte un paio di settimane fa.
Quella di oggi è dei primi anni del '900:
"Butteri", 242 x 172 mm (lastra), 252 x 180 (foglio)

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Proprio per quello ero indeciso se pubblicarla, ma volevo fare il paio con quella di Signorini.
Stai a sentire comunque come te la gira il commentatore, anzi la commentatrice Patrizia Foglia:
"Il tratteggio aggressivo che si nota alla sinistra della composizione, probabilmente a correzione di un errore di morsura in acido, viene abilmente (sic) utilizzato per conferire profondità alla descrizione delle due figure, ritagliate su un fondo privo di notazioni ambientali grazie a un preciso contorno."
 
Proprio per quello ero indeciso se pubblicarla, ma volevo fare il paio con quella di Signorini.
Stai a sentire comunque come te la gira il commentatore, anzi la commentatrice Patrizia Foglia:
"Il tratteggio aggressivo che si nota alla sinistra della composizione, probabilmente a correzione di un errore di morsura in acido, viene abilmente (sic) utilizzato per conferire profondità alla descrizione delle due figure, ritagliate su un fondo privo di notazioni ambientali grazie a un preciso contorno."
:pollicione:
 
I lavori di Kathe KOLLWITZ (1867-1945) mi hanno sempre affascinato. Qualche anno ho visto alcune sue acqueforti esposte, non a caso, accanto a quelle di Goya ad una mostra a Palazzo Reale dedicata al grande artista spagnolo.
Questa acquaforte/acquatinta un po' macabra, intitolata "Fine, è del 1897.
L'inciso misura 243 x 306 mm., il foglio 350 x 454.

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Di Emil NOLDE (1867-1956) abbiamo già parlato sia Baleng che io nel 3d Galleria degli entusiasmi.
Su di lui tornerò quando tratterò le incisioni del gruppo tedesco Die Brucke.
Questa acquaforte e acquatinta di 147 x 192 mm. (inciso) è datata 1907 ed intitolata "Conversazione".
"Ricondotta di norma, dalla critica, alla spontaneità della poetica espressionista, la ricerca di Nolde rimane tuttavia un caso isolato nel panorama dell'epoca. Lo dimostra l'abilità con cui l'autore seppe trasferire sulla lastra la sua passionalità pittorica, armonizzando fra loro raffinatezza del segno e istintività del gesto."

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Frank William BRANGWYN (1867-1956): Men on a lighter, acquaforte, inizi XX sec.
"Dal punto di vista tecnico Brangwyn privilegia l'acquaforte perché unica tecnica capace di tradurre, attraverso il bianco e nero, la luce e l'ombra, il suo pensiero artistico. In tutte le sue opere egli descrive al centro della scena una zona d'intensa luminosità, mentre progressivamente l'ombra si accentua lungo le linee laterali".
(NB: questa descrizione in catalogo è riferita a un'altra acquaforte, io le preferisco questa che pubblico).

"E' un grande poeta, un artista grande, credo il più grande del nostro tempo e di tutti i tempi. Nell'opera di quest'uomo tutti gli uomini possono comunicare. Essa è tutta un ardente omaggio alla bellezza del lavoro che essa esalta, alla solidarietà dei paesi e degli uomini: essa unisce l'Oriente e l'Occidente, il Sud e il Nord, essa è un canto alla riconciliazione del mondo".
(T.A. Steinlen in "Commedia", 11 maggio 1924)

Dichiarazione impegnativa, quella di Steinlen. Io credo fosse più grande lui, e nei prossimi giorni pubblicherò un paio di sue acqueforti.

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